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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Napoli, Sarri può farci volare"
15.05.2017 10:38 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli non vuole solo vincere le partite, ma avere il potere di renderle meravigliose. Insomma spettacolo e gioia, giocate fantastiche per nulla leziose. Narciso-Napoli non c’è più. Il suo specchio deformante è solo un pallido ricordo di quelle domeniche grigie e di quei pareggi spenti, che svaniranno di qui a poco. Magari col secondo posto. Di un Napoli così bello ce ne accorgiamo ancora? Non è bastato quanto fatto e i record che si sono aggiunti ai record come in un interminabile rosario? Eh già, perché dopo molte partite e tanti applausi, è sempre la Sarri band. Inutile contare i gol fatti, le palle possedute (dai diavoletti di Sarri), i punti in più. I primati del Napoli sono come i profumi, si annusano e si resta inebriati. Superfluo elencarli. Quel che conta è la bellezza di ogni minuto giocato bene, il contrario è una squadra tanto affascinante, ma senza “tituli”. È questo il paradosso del nostro calcio, dove una squadra potente – in ogni campo - , detta Juventus, spegne da anni le emozioni di un inseguimento lungo e avvincente. Tuttavia, a Torino, contro il Toro di Mihajlovic, è ricominciata la festa: possesso palla, dominio del gioco, ritmi altissimi. Con qualche novità: con Mertens, Insigne e Callejon la squadra non sbandava a sinistra, funzionava anche la catena di destra. Ha ritrovato Hamsik, restituito al suo standard da una settimana di cura personalizzata. Il secondo posto afferrato nel pomeriggio, esposto al rischio di un ritorno di fiamma della Roma, è ancora tutto da difendere. Ma al prossimo orizzonte non si vede un solo club che può infastidire la Juve, se non il Napoli. Può avere carte molto alte da giocare. Un organico più giovane, ampio e forte dell'anno scorso. Diawara e Zielinski sono ormai titolari, altri fremono. Non gli resta che sommare al gruppo vincente. Insomma non più sottrarre, come purtroppo fatto sinora. Si pensi a portar via a qualcuno un eroe della difesa, magari un avatar di Sergio Ramos. La seconda carta è proprio Sarri, che saprà gestire una rosa così larga, abile nei cambi e pronto a convertirsi. Dalla Grande Bellezza alle Grandi Vittorie. In questo clima di euforia sono superate le criticità dei giorni difficili, della crisi aperta il 2 ottobre 2016 dalla sconfitta di Bergamo, seguita dalle altre con Roma, Besiktas, Juventus e il pari con il Sassuolo, fino a toccare il settimo posto. Coraggio, ci sono tutti e tutto per un finale di stagione girone in piano e un futuro senza dubbi e saliscendi. Superabili gli 82 punti dell'anno scorso, altri sei ed è zona Champions. Già, Sarri non solo ti fa correre. Può farti volare. A che quota è il Napoli?

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Napoli, Sarri può farci volare"

di Napoli Magazine

15/05/2024 - 10:38

NAPOLI - Il Napoli non vuole solo vincere le partite, ma avere il potere di renderle meravigliose. Insomma spettacolo e gioia, giocate fantastiche per nulla leziose. Narciso-Napoli non c’è più. Il suo specchio deformante è solo un pallido ricordo di quelle domeniche grigie e di quei pareggi spenti, che svaniranno di qui a poco. Magari col secondo posto. Di un Napoli così bello ce ne accorgiamo ancora? Non è bastato quanto fatto e i record che si sono aggiunti ai record come in un interminabile rosario? Eh già, perché dopo molte partite e tanti applausi, è sempre la Sarri band. Inutile contare i gol fatti, le palle possedute (dai diavoletti di Sarri), i punti in più. I primati del Napoli sono come i profumi, si annusano e si resta inebriati. Superfluo elencarli. Quel che conta è la bellezza di ogni minuto giocato bene, il contrario è una squadra tanto affascinante, ma senza “tituli”. È questo il paradosso del nostro calcio, dove una squadra potente – in ogni campo - , detta Juventus, spegne da anni le emozioni di un inseguimento lungo e avvincente. Tuttavia, a Torino, contro il Toro di Mihajlovic, è ricominciata la festa: possesso palla, dominio del gioco, ritmi altissimi. Con qualche novità: con Mertens, Insigne e Callejon la squadra non sbandava a sinistra, funzionava anche la catena di destra. Ha ritrovato Hamsik, restituito al suo standard da una settimana di cura personalizzata. Il secondo posto afferrato nel pomeriggio, esposto al rischio di un ritorno di fiamma della Roma, è ancora tutto da difendere. Ma al prossimo orizzonte non si vede un solo club che può infastidire la Juve, se non il Napoli. Può avere carte molto alte da giocare. Un organico più giovane, ampio e forte dell'anno scorso. Diawara e Zielinski sono ormai titolari, altri fremono. Non gli resta che sommare al gruppo vincente. Insomma non più sottrarre, come purtroppo fatto sinora. Si pensi a portar via a qualcuno un eroe della difesa, magari un avatar di Sergio Ramos. La seconda carta è proprio Sarri, che saprà gestire una rosa così larga, abile nei cambi e pronto a convertirsi. Dalla Grande Bellezza alle Grandi Vittorie. In questo clima di euforia sono superate le criticità dei giorni difficili, della crisi aperta il 2 ottobre 2016 dalla sconfitta di Bergamo, seguita dalle altre con Roma, Besiktas, Juventus e il pari con il Sassuolo, fino a toccare il settimo posto. Coraggio, ci sono tutti e tutto per un finale di stagione girone in piano e un futuro senza dubbi e saliscendi. Superabili gli 82 punti dell'anno scorso, altri sei ed è zona Champions. Già, Sarri non solo ti fa correre. Può farti volare. A che quota è il Napoli?

 

 

Toni Iavarone

 

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