NAPOLI - Benvenuti al Lunapark Napoli: gol, punti in classifica e numeri di alta scuola. Apre la porta della giostra del calcio Marek Hamsik (tre gol), cala il sipario Mertens (tre gol e capocannoniere) nel bel mezzo del varietà il 2-0 di Lorenzo Insigne, il napoletano eccellente. Tutto il resto é noia, come dalle note della canzone. E dai commenti di Donadoni a fine partita, che ha notato solo gli errori dell'arbitro e non i suoi, e della sua squadra, che si possono riassumono nei "sette peccati capitali" di ieri sera: 7-1. Così fan tutti, direte voi, nel calcio. E c'è ragione da vendere, sopratutto quando spesso è solo a Sarri che si assegna la patente di lamentoso. Tuttavia l'eccezionale vittoria del Napoli significa ben altre cose. 1) Trasformare l'urlo in vittoria, ovvero la rabbia che covava sotto quelle maglie, dopo la frenata del Palermo. Era tanta e sana e, sopratutto, é stata la variabile che ha riportato il Napoli nella scia della Juve, aspettando la Roma... 2) C'è un teorema che col Napoli é diventato aritmetico: se la Sarri band segna subito, puoi inventarti quel che vuoi (pressing alto oppure tiri su la coperta e ti chiudi in difesa), altri gol gli azzurri ne faranno. Perché é come lasciare il portone aperto alle tue spalle: a furia di tentare la rimonta, rischi che gli Mertens & co. si infilino da tutte le parti. Dopo i sorrisi, le preoccupazioni: i gol incassati, sempre più ovvi e prevedibili. Magari con il ritorno di Koulibaly qualcosa si aggiusterà. E magari si darà un'occhiata in più all'avversario è una in meno al pallone. Zona docet. Nel frattempo la docenza del Napoli, nelle ultime dodici partite é totale: dieci vittorie e due pareggi, con media punti di 2,6. Se i numeri significano pur qualcosa, c'è da essere allegri (aggettivo ovviamente).
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita pr
di Napoli Magazine
05/02/2024 - 19:48
NAPOLI - Benvenuti al Lunapark Napoli: gol, punti in classifica e numeri di alta scuola. Apre la porta della giostra del calcio Marek Hamsik (tre gol), cala il sipario Mertens (tre gol e capocannoniere) nel bel mezzo del varietà il 2-0 di Lorenzo Insigne, il napoletano eccellente. Tutto il resto é noia, come dalle note della canzone. E dai commenti di Donadoni a fine partita, che ha notato solo gli errori dell'arbitro e non i suoi, e della sua squadra, che si possono riassumono nei "sette peccati capitali" di ieri sera: 7-1. Così fan tutti, direte voi, nel calcio. E c'è ragione da vendere, sopratutto quando spesso è solo a Sarri che si assegna la patente di lamentoso. Tuttavia l'eccezionale vittoria del Napoli significa ben altre cose. 1) Trasformare l'urlo in vittoria, ovvero la rabbia che covava sotto quelle maglie, dopo la frenata del Palermo. Era tanta e sana e, sopratutto, é stata la variabile che ha riportato il Napoli nella scia della Juve, aspettando la Roma... 2) C'è un teorema che col Napoli é diventato aritmetico: se la Sarri band segna subito, puoi inventarti quel che vuoi (pressing alto oppure tiri su la coperta e ti chiudi in difesa), altri gol gli azzurri ne faranno. Perché é come lasciare il portone aperto alle tue spalle: a furia di tentare la rimonta, rischi che gli Mertens & co. si infilino da tutte le parti. Dopo i sorrisi, le preoccupazioni: i gol incassati, sempre più ovvi e prevedibili. Magari con il ritorno di Koulibaly qualcosa si aggiusterà. E magari si darà un'occhiata in più all'avversario è una in meno al pallone. Zona docet. Nel frattempo la docenza del Napoli, nelle ultime dodici partite é totale: dieci vittorie e due pareggi, con media punti di 2,6. Se i numeri significano pur qualcosa, c'è da essere allegri (aggettivo ovviamente).
Toni Iavarone
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