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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Sarri, basta con questo integralismo!"
20.10.2016 23:45 di Napoli Magazine

NAPOLI - La misura è colma, la Nazionale Polacca ha falsato la stagione del Napoli fracassando Milik, l'integralismo esasperato di Sarri sta completando l'opera. Dopo l'Atalanta e la Roma anche il Besiktas manda ko una squadra in confusione, e adesso i numeri di questa annata assomigliano già a una sentenza:  3 sconfitte consecutive, 7 gol subiti nelle ultime 3 partite, 15 gol presi in 11 gare. Tra sabato e mercoledì gli azzurri hanno subito ben 6 reti al San Paolo, 3 a partita e diventato 8 in totale se si considerano i 2 del Benfica. A metà ottobre il campionato è già stato buttato via con la prima che ha già 7 punti di distanza, e in Champions una tranquilla qualificazione al primo posto ormai in tasca è diventata ora la prospettiva concreta di finire secondi andando poi incontro a un inutile ottavo di finale con eliminazione certa (e rischio goleade) contro una big. Con Higuain o senza, con Milik o senza, questo Napoli è un'ottima squadra che non può fare certe figure e fa bene il presidente De Laurentiis a rimarcare che i soldi li ha investiti sul mercato. Che il Napoli dell'anno scorso sia stato un'ottima squadra nessuno potrà mai disconoscerlo e ci sono grandi meriti di Sarri. Ma non si vive di ricordi e quei meriti di ieri sono diventati i demeriti di oggi. Il Besiktas ha sbancato il San Paolo pur subendo una infinità di occasione avversarie: la chiave è nei 26 anticipi contro i soli 10 di un Napoli crollato psicologicamente, ansioso e incapace di giocare con lucidità tattica. E' un Napoli che corre male e prende gol con retropassaggi kamikaze e palle perse: gli altri ormai sanno come gioca l'undici di Sarri, lo aspettano e lo colpiscono. Inaccettabili appaiono le parole di Sarri nel post-partita europeo: "venendo da un campionato di alto livello ci hanno messo addosso etichette che non sono le nostre, noi abbiamo ringiovanito". Ma stiamo parlando dell'Empoli? Se così è nulla da eccepire, se invece si parla del Napoli, bisognerebbe chiarire a Sarri che il Napoli deve lottare ogni anno per vincere il campionato, e far bene in Europa. Come volevasi dimostrare, Diawara ha fatto bene al debutto, in una serata difficile e la sua prestazione è stata la riprova che non è affatto il ragazzino dell'oratorio e quando si è maturi l'età è solo un dettaglio, come ha dimostrato a suo tempo Pogba. L'ex Bologna ha tutto per consacrarsi fenomeno vero e prendersi in fretta la maglia dell'inguardabile Jorginho, al quale bisognerebbe spiegare l'elementare regola calcistica che non si fa il passaggio verso il portiere mentre si è pressati le punte avversarie attaccano la profondità. Non si comprende neppure che fine abbia fatto Rog, uno che gioca titolare agli Europei, fa il protagonista in Champions e poi Sarri lo spedisce in tribuna da 2 mesi. Si dovrebbe criticare Insigne per il rigore fallito ma è un talento da recuperare. Anche qui bisognerebbe, semmai, capire perché gli sono stati consentiti atteggiamenti da divo che lo hanno danneggiato e che altrove (vedi Juventus) non gli avrebbero concesso. Va detto che a Insigne manca una collocazione tattica esatta, gioca troppo defilato e lontano dalla porta e cosi facendo non può incidere. Rimane un'unica consolazione, l'indemoniato Mertens, la cui feroce determinazione e l'attaccamento alla maglia ripagano la passione di ogni tifoso del Napoli: ce ne vorrebbero 11 come il folletto belga. Adesso il Crotone, De Laurentiis inizia a spazientirsi e comincia a fare le sue giuste e legittime valutazioni. Sarri è già ad un bivio, nessuno minaccia la sua panchina per questa stagione ma la prossima potrebbe diventare tutta un'altra storia. Attenzione perché c'è già un nome importante all'orizzonte che potrebbe presto movimentare il futuro azzurro. Auguriamoci non sia necessario e che Sarri riprenda in fretta la rotta perduta. 

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

20/10/2024 - 23:45

NAPOLI - La misura è colma, la Nazionale Polacca ha falsato la stagione del Napoli fracassando Milik, l'integralismo esasperato di Sarri sta completando l'opera. Dopo l'Atalanta e la Roma anche il Besiktas manda ko una squadra in confusione, e adesso i numeri di questa annata assomigliano già a una sentenza:  3 sconfitte consecutive, 7 gol subiti nelle ultime 3 partite, 15 gol presi in 11 gare. Tra sabato e mercoledì gli azzurri hanno subito ben 6 reti al San Paolo, 3 a partita e diventato 8 in totale se si considerano i 2 del Benfica. A metà ottobre il campionato è già stato buttato via con la prima che ha già 7 punti di distanza, e in Champions una tranquilla qualificazione al primo posto ormai in tasca è diventata ora la prospettiva concreta di finire secondi andando poi incontro a un inutile ottavo di finale con eliminazione certa (e rischio goleade) contro una big. Con Higuain o senza, con Milik o senza, questo Napoli è un'ottima squadra che non può fare certe figure e fa bene il presidente De Laurentiis a rimarcare che i soldi li ha investiti sul mercato. Che il Napoli dell'anno scorso sia stato un'ottima squadra nessuno potrà mai disconoscerlo e ci sono grandi meriti di Sarri. Ma non si vive di ricordi e quei meriti di ieri sono diventati i demeriti di oggi. Il Besiktas ha sbancato il San Paolo pur subendo una infinità di occasione avversarie: la chiave è nei 26 anticipi contro i soli 10 di un Napoli crollato psicologicamente, ansioso e incapace di giocare con lucidità tattica. E' un Napoli che corre male e prende gol con retropassaggi kamikaze e palle perse: gli altri ormai sanno come gioca l'undici di Sarri, lo aspettano e lo colpiscono. Inaccettabili appaiono le parole di Sarri nel post-partita europeo: "venendo da un campionato di alto livello ci hanno messo addosso etichette che non sono le nostre, noi abbiamo ringiovanito". Ma stiamo parlando dell'Empoli? Se così è nulla da eccepire, se invece si parla del Napoli, bisognerebbe chiarire a Sarri che il Napoli deve lottare ogni anno per vincere il campionato, e far bene in Europa. Come volevasi dimostrare, Diawara ha fatto bene al debutto, in una serata difficile e la sua prestazione è stata la riprova che non è affatto il ragazzino dell'oratorio e quando si è maturi l'età è solo un dettaglio, come ha dimostrato a suo tempo Pogba. L'ex Bologna ha tutto per consacrarsi fenomeno vero e prendersi in fretta la maglia dell'inguardabile Jorginho, al quale bisognerebbe spiegare l'elementare regola calcistica che non si fa il passaggio verso il portiere mentre si è pressati le punte avversarie attaccano la profondità. Non si comprende neppure che fine abbia fatto Rog, uno che gioca titolare agli Europei, fa il protagonista in Champions e poi Sarri lo spedisce in tribuna da 2 mesi. Si dovrebbe criticare Insigne per il rigore fallito ma è un talento da recuperare. Anche qui bisognerebbe, semmai, capire perché gli sono stati consentiti atteggiamenti da divo che lo hanno danneggiato e che altrove (vedi Juventus) non gli avrebbero concesso. Va detto che a Insigne manca una collocazione tattica esatta, gioca troppo defilato e lontano dalla porta e cosi facendo non può incidere. Rimane un'unica consolazione, l'indemoniato Mertens, la cui feroce determinazione e l'attaccamento alla maglia ripagano la passione di ogni tifoso del Napoli: ce ne vorrebbero 11 come il folletto belga. Adesso il Crotone, De Laurentiis inizia a spazientirsi e comincia a fare le sue giuste e legittime valutazioni. Sarri è già ad un bivio, nessuno minaccia la sua panchina per questa stagione ma la prossima potrebbe diventare tutta un'altra storia. Attenzione perché c'è già un nome importante all'orizzonte che potrebbe presto movimentare il futuro azzurro. Auguriamoci non sia necessario e che Sarri riprenda in fretta la rotta perduta. 

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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