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IL SUPER PENSIERO - Pastore su "NM": "Sarri saluta la Champions, a Guardiola l'augurio di perdere la finale!"
07.12.2017 14:10 di Napoli Magazine

NAPOLI - Che devo dire? La partita di Rotterdam, contro una squadretta che non aveva guadagnato neanche la miseria di un misero punto, non è stata un capolavoro di tattica e di intuizioni. Pensate, il Feyenoord, ridotto in dieci per l'espulsione di un suo giocatore, ha alla fine stretto d'assedio gli italiani, li ha chiusi nella loro trequarti e, a una manciata di secondi dalla fine, ha segnato il gol del 2-1. Ve l'ho detto, non proprio un capolavoro. Ed ora non venitemi a dire che è tutta "colpa" di Insigne che si è fatto venire un inizio di pubalgia. Sarri, che dobbiamo ringraziare, per sessanta partite consecutive, a volte giocate ogni tre giorni, ha preferito non dare un attimo di tregua al nostro fantasista. Ma che volete farci, impazzisce per i suoi titolarissimi, tanto che ha utilizzato ancora Hamsik nonostante, in quasi tutte le gare disputate fino all'ultima, lo slovacco abbia dimostrato che non di giocare ad ogni costo aveva bisogno, ma solo di un salutare periodo di riposo. Ma Sarri va avanti per la sua strada e come disse qualche tempo fa ai giornalisti: "Ogni volta che mi chiederete di Hamsik, mi convincerete sempre di più ad utilizzarlo". Già, un dispettuccio alla stampa, questo sarebbe il motivo dell'insistenza su un nome che, grazie a questa testardaggine, ha collezionato un bel po' di figure non eccelse. Ora so che i "defensores fidei", rizzelati, si leveranno tutti in piedi, brandendo i propri spadoni in difesa del loro idolo. Ed è a loro che chiedo: perchè Sarri non dà fondo alla propria proverbiale onestà, sulla quale non abbiamo il minimo dubbio, per dire come la pensa sul presidente e su Giuntoli, che conduce la campagna acquisti del Napoli, visto che dei nuovi arrivati, quelli presi maggiormente in considerazione sono solo Zielinski e Mario Rui, ovvero i suoi antichi allievi, mentre tutti gli altri non vengono quasi mai presi in considerazione. Sarri, che domenica ha abbracciato Higuain che considera un figlio (trascurando che c'e' la sua tifoseria che quel giocatore vorrebbe mandarlo lontano dagli occhi, magari in Papuasia per non vederlo più), è tra i principali responsabili dell'uscita del Napoli dalla Champions. Fu lui infatti a sbagliare la formazione nella prima gara, sottovalutanto lo Shakhtar e facendo a meno di elementi in grandissima forma, tenuti chissà perchè in panchina. Troppo tardi si era reso conto dell'errore di valutazione e quella sconfitta ha poi condizionato la classifichetta finale del girone. Ha di fatto sopravvalutato l'amicizia di Guardiola, visto che il Pep, che deve aver imparato tutto nel periodo trascorso a Brescia, lungi dal caricare psicologicamente i suoi giocatori, ha spalancato la strada allo Shakhtar, ridendo sotto i baffi anche per le assicurazioni date a qualche collega giornalista che lo aveva interpellato telefonicamente chiedendogli che intenzioni avesse e che per tutta risposta aveva ricevuto assicurazioni sull'impegno alla morte dei "citizens". Personalmente, ora come ora, auguro a Guardiola di arrivare alla finalissima del torneo e di perdere il titolo dopo i tempi regolamentari, supplementari e sull'ultimo rigore a disposizione, non parato dal portiere avversario ma calciato clamorosamente fuori. Ora qualcuno ricorderà che anche l'arbitro ci ha messo del suo, non punendo il fallo su Callejon in area. D'accordo, ma che cosa sarebbe cambiato? Il Napoli avrebbe avuto forse 3 punti in più, ma sempre al terzo posto sarebbe arrivato. "Tutta colpa di De Laurentiis che ha ceduto troppo e comprato poco", mi sembra di sentir dire. E potrei essere anche d'accordo. Ma a che pro avrebbero dovuto arrivare altri elementi, se poi a giocare sarebbero stati sempre loro, i cosiddetti titolarissimi? Abbiamo Callejon, al quale va tutto il mio affetto personale per quanto ha fatto, che è allo stremo, e non da oggi. Un'alternativa forse ci sarebbe stata, ovvero quell'Ounas appena inserito fra i 50 maggiori talenti del calcio europeo. Ma Ounas dev'essere uno che fatica a comprendere i meccanismi di gioco, se non riesce assolutamente ad inserirsi negli schemi sarriani e quindi più di 10-15 minuti a partita non gli devono toccare. Ora, sia chiaro, io continuo ad essere tifoso della squadra azzurra, continuo a sperare che, alla fine, possa arrivare lo scudetto. Come ho scritto anche recentemente, la speranza è l'ultima a morire. Anche se, malignamente qualcuno mi ha ricordato un altro proverbio: chi di speranza campa, con quel che segue...    

 

 

Rosario Pastore

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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IL SUPER PENSIERO - Pastore su "NM": "Sarri saluta la Champions, a Guardiola l'augurio di perdere la finale!"

di Napoli Magazine

07/12/2024 - 14:10

NAPOLI - Che devo dire? La partita di Rotterdam, contro una squadretta che non aveva guadagnato neanche la miseria di un misero punto, non è stata un capolavoro di tattica e di intuizioni. Pensate, il Feyenoord, ridotto in dieci per l'espulsione di un suo giocatore, ha alla fine stretto d'assedio gli italiani, li ha chiusi nella loro trequarti e, a una manciata di secondi dalla fine, ha segnato il gol del 2-1. Ve l'ho detto, non proprio un capolavoro. Ed ora non venitemi a dire che è tutta "colpa" di Insigne che si è fatto venire un inizio di pubalgia. Sarri, che dobbiamo ringraziare, per sessanta partite consecutive, a volte giocate ogni tre giorni, ha preferito non dare un attimo di tregua al nostro fantasista. Ma che volete farci, impazzisce per i suoi titolarissimi, tanto che ha utilizzato ancora Hamsik nonostante, in quasi tutte le gare disputate fino all'ultima, lo slovacco abbia dimostrato che non di giocare ad ogni costo aveva bisogno, ma solo di un salutare periodo di riposo. Ma Sarri va avanti per la sua strada e come disse qualche tempo fa ai giornalisti: "Ogni volta che mi chiederete di Hamsik, mi convincerete sempre di più ad utilizzarlo". Già, un dispettuccio alla stampa, questo sarebbe il motivo dell'insistenza su un nome che, grazie a questa testardaggine, ha collezionato un bel po' di figure non eccelse. Ora so che i "defensores fidei", rizzelati, si leveranno tutti in piedi, brandendo i propri spadoni in difesa del loro idolo. Ed è a loro che chiedo: perchè Sarri non dà fondo alla propria proverbiale onestà, sulla quale non abbiamo il minimo dubbio, per dire come la pensa sul presidente e su Giuntoli, che conduce la campagna acquisti del Napoli, visto che dei nuovi arrivati, quelli presi maggiormente in considerazione sono solo Zielinski e Mario Rui, ovvero i suoi antichi allievi, mentre tutti gli altri non vengono quasi mai presi in considerazione. Sarri, che domenica ha abbracciato Higuain che considera un figlio (trascurando che c'e' la sua tifoseria che quel giocatore vorrebbe mandarlo lontano dagli occhi, magari in Papuasia per non vederlo più), è tra i principali responsabili dell'uscita del Napoli dalla Champions. Fu lui infatti a sbagliare la formazione nella prima gara, sottovalutanto lo Shakhtar e facendo a meno di elementi in grandissima forma, tenuti chissà perchè in panchina. Troppo tardi si era reso conto dell'errore di valutazione e quella sconfitta ha poi condizionato la classifichetta finale del girone. Ha di fatto sopravvalutato l'amicizia di Guardiola, visto che il Pep, che deve aver imparato tutto nel periodo trascorso a Brescia, lungi dal caricare psicologicamente i suoi giocatori, ha spalancato la strada allo Shakhtar, ridendo sotto i baffi anche per le assicurazioni date a qualche collega giornalista che lo aveva interpellato telefonicamente chiedendogli che intenzioni avesse e che per tutta risposta aveva ricevuto assicurazioni sull'impegno alla morte dei "citizens". Personalmente, ora come ora, auguro a Guardiola di arrivare alla finalissima del torneo e di perdere il titolo dopo i tempi regolamentari, supplementari e sull'ultimo rigore a disposizione, non parato dal portiere avversario ma calciato clamorosamente fuori. Ora qualcuno ricorderà che anche l'arbitro ci ha messo del suo, non punendo il fallo su Callejon in area. D'accordo, ma che cosa sarebbe cambiato? Il Napoli avrebbe avuto forse 3 punti in più, ma sempre al terzo posto sarebbe arrivato. "Tutta colpa di De Laurentiis che ha ceduto troppo e comprato poco", mi sembra di sentir dire. E potrei essere anche d'accordo. Ma a che pro avrebbero dovuto arrivare altri elementi, se poi a giocare sarebbero stati sempre loro, i cosiddetti titolarissimi? Abbiamo Callejon, al quale va tutto il mio affetto personale per quanto ha fatto, che è allo stremo, e non da oggi. Un'alternativa forse ci sarebbe stata, ovvero quell'Ounas appena inserito fra i 50 maggiori talenti del calcio europeo. Ma Ounas dev'essere uno che fatica a comprendere i meccanismi di gioco, se non riesce assolutamente ad inserirsi negli schemi sarriani e quindi più di 10-15 minuti a partita non gli devono toccare. Ora, sia chiaro, io continuo ad essere tifoso della squadra azzurra, continuo a sperare che, alla fine, possa arrivare lo scudetto. Come ho scritto anche recentemente, la speranza è l'ultima a morire. Anche se, malignamente qualcuno mi ha ricordato un altro proverbio: chi di speranza campa, con quel che segue...    

 

 

Rosario Pastore

 

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