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L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, tra ex e Santi, si vince davvero al cardiopalma!"
20.03.2017 17:43 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ci sono più ex in Empoli-Napoli della 29esima giornata di serie A che in tutti i film di Fausto Brizzi messi assieme. Ma se nelle commedie all'italiana quegli ex sono "amici come prima", non è così al Castellani, dove il Napoli sfata un tabù soffrendo più del pensabile, più del possibile, forse, più del tollerabile. Sopra di 3, e rete inviolata, rischia la clamorosa rimonta dei padroni di casa ma i 3 di punti alla fine li conquista il Napoli, prima della pausa e del doppio impegno contro i bianconeri. E a proposito di incolori, non si tenti l'azzardo di paragoni per un doppio rigore concesso alla formazione sarriana che solo vagamente potrebbe ricordare la valanga a favore di chi ora ha pure un deferito. Il Napoli che vince ad Empoli, esplode nel primo tempo, e se Dries sbaglia il rigore, non sbaglia di certo una meravigliosa punizione: un po' come il tuo ex, che si scorda del tuo compleanno ma all'anniversario ti regala una Vuitton. Non sbaglia nulla invece Lorenzo, che in doppio gol, su assist di Costa e dal dischetto, si ricorda di compleanno, onomastico, Pasqua, Natale e anniversario ovviamente. E i suoi due gol vanno a sommarsi a quello di Mertens e non intossicano la festa del papà e il giorno delle zeppoliadi. Certo è che la rimonta degli ex del toscano è clamorosa: l'Empoli del ritorno in campo ci crede, il Napoli molto meno. E rischia. La squadra partenopea è un portento nei primi 45' minuti, cala in modo imbarazzante nei successivi 45, per l'amara regola del chissà cosa accade negli spogliatoi di napoletana matrice. Al rientro il formato leoni diventa quasi da agnellini e a momenti l'intossico sarebbe potuto divenire realtà, grazie pure all'ex El Kadduri che conferma la vecchia buona usanza che se la storia è finita, non val la pena neppure salutarsi, figuriamoci concedergli un gol. Chiariamo: a vincere si è vinto, tanto si doveva, tanto si è dato ma è altrettanto chiaro che il reparto di rianimazione cardiologica di Napoli e dintorni, nei 90 degli azzurri in campo, fa gli straordinari. L'amore non è bello se non è litigarello, diceva il vecchio detto: il Napoli non è bello se non è al cardiopalma, parafrasiamo noi gente dell'ombra del Vesuvio. Nel giorno di zeppole, Peppini e Papà la vittoria si conquista. E in fondo, va bene così.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, tra ex e Santi, si vince davvero al cardiopalma!"

di Napoli Magazine

20/03/2024 - 17:43

NAPOLI - Ci sono più ex in Empoli-Napoli della 29esima giornata di serie A che in tutti i film di Fausto Brizzi messi assieme. Ma se nelle commedie all'italiana quegli ex sono "amici come prima", non è così al Castellani, dove il Napoli sfata un tabù soffrendo più del pensabile, più del possibile, forse, più del tollerabile. Sopra di 3, e rete inviolata, rischia la clamorosa rimonta dei padroni di casa ma i 3 di punti alla fine li conquista il Napoli, prima della pausa e del doppio impegno contro i bianconeri. E a proposito di incolori, non si tenti l'azzardo di paragoni per un doppio rigore concesso alla formazione sarriana che solo vagamente potrebbe ricordare la valanga a favore di chi ora ha pure un deferito. Il Napoli che vince ad Empoli, esplode nel primo tempo, e se Dries sbaglia il rigore, non sbaglia di certo una meravigliosa punizione: un po' come il tuo ex, che si scorda del tuo compleanno ma all'anniversario ti regala una Vuitton. Non sbaglia nulla invece Lorenzo, che in doppio gol, su assist di Costa e dal dischetto, si ricorda di compleanno, onomastico, Pasqua, Natale e anniversario ovviamente. E i suoi due gol vanno a sommarsi a quello di Mertens e non intossicano la festa del papà e il giorno delle zeppoliadi. Certo è che la rimonta degli ex del toscano è clamorosa: l'Empoli del ritorno in campo ci crede, il Napoli molto meno. E rischia. La squadra partenopea è un portento nei primi 45' minuti, cala in modo imbarazzante nei successivi 45, per l'amara regola del chissà cosa accade negli spogliatoi di napoletana matrice. Al rientro il formato leoni diventa quasi da agnellini e a momenti l'intossico sarebbe potuto divenire realtà, grazie pure all'ex El Kadduri che conferma la vecchia buona usanza che se la storia è finita, non val la pena neppure salutarsi, figuriamoci concedergli un gol. Chiariamo: a vincere si è vinto, tanto si doveva, tanto si è dato ma è altrettanto chiaro che il reparto di rianimazione cardiologica di Napoli e dintorni, nei 90 degli azzurri in campo, fa gli straordinari. L'amore non è bello se non è litigarello, diceva il vecchio detto: il Napoli non è bello se non è al cardiopalma, parafrasiamo noi gente dell'ombra del Vesuvio. Nel giorno di zeppole, Peppini e Papà la vittoria si conquista. E in fondo, va bene così.

 

 

Nunzia Marciano

 

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