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L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Napoli, si soffre ma si vince nel segno di Diego"
22.01.2017 13:49 di Napoli Magazine

NAPOLI - Chi non gioca non vince, recita uno spot. Chi non soffre non è il Napoli a Milano, aggiungiamo noi. Chiariamo: la vittoria è al fin giunta ma i denti sono stati stretti per più tempo di quanto siano stati aperti per un sorriso da doppio vantaggio in 10 minuti. In rete Lorenzo, non Tonelli. Insigne. Lorenzigno la mette dentro con un gol da fuoriclasse, gli fa eco Josè, su impulso del belga che manca un gol da solo contro Donnarumma. Il Napoli a San Siro parte nel segno di Maradona: suo il gol sospeso infilato da Lorenzo, sua la carica nel gelo nordico. Una carica che fa partire gli azzurri col turbo facendo presagire una gara da manita. Ma l'avversario c'è e dopo i primi 30 di gioco solo azzurro si fa sentire. Il Napoli soffre e subisce gol, con Jorginho e Tonelli che hanno fatto di meglio. Decisamente di meglio. Come meglio, ma molto molto molto molto (ok, può bastare) meglio poteva fare l'arbitro Rocchi le cui diottrie sono francamente in dubbio. Ma seriamente. Imparziale chissà se lo è stato, impeccabile di sicuro no, tra sviste clamorose e rilascio di gialli come se il domani non avesse a venire. Ma tant'è. La sfida era di quelle importanti che avrebbero lasciato il segno comunque andasse a finire su quel rettangolo verde ostico e duro dove il Napoli dimostra però si sapersela giocare, la partita e questo campionato, che Sarri definisce strano e sotto l'effetto Dieghito non s'accontenta di firmare per l'argento. Il Napoli di scena nella trasferta in anticipo di Milano gli da ragione ma di crescere ancora si può e si deve. Certo ad immaginare che ancora non è tornato Milik, si può ben sperare che il Napoli sappia e possa fare di meglio, se non altro per preservare le coronarie del popolo partenopeo laddove anche i cambi aiutano. Tanto. Nell'aere c'è ancora l'influsso di D10S e bene fa agli azzurri, per emozione e carica di gioco. Si può fare, diceva quello in quel film. Si deve fare, ribadisce mister Sarri. Speriamo si faccia, pregano i tifosi all'ombra del Vesuvio. Perché la notte di Milan-Napoli sia da metro di questo Napoli che spettacolo lo è, gol ne fa, soffre ma ci sta purché si gioisca e il giorno del riposo sia meritato. Si torna in campo martedì, le mura sono quelle amiche del San Paolo, per la sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina. Nel giorno di storie nefaste d'altra regione, 90' e passa di gioco svagano la mente, ricordando che è solo e pur sempre un gioco. Nullo di fronte alle tragedie improvvise ma è un gioco che si ama. Sempre. Come il forza Napoli. Sempre, appunto.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Napoli, si soffre ma si vince nel segno di Diego"

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22/01/2024 - 13:49

NAPOLI - Chi non gioca non vince, recita uno spot. Chi non soffre non è il Napoli a Milano, aggiungiamo noi. Chiariamo: la vittoria è al fin giunta ma i denti sono stati stretti per più tempo di quanto siano stati aperti per un sorriso da doppio vantaggio in 10 minuti. In rete Lorenzo, non Tonelli. Insigne. Lorenzigno la mette dentro con un gol da fuoriclasse, gli fa eco Josè, su impulso del belga che manca un gol da solo contro Donnarumma. Il Napoli a San Siro parte nel segno di Maradona: suo il gol sospeso infilato da Lorenzo, sua la carica nel gelo nordico. Una carica che fa partire gli azzurri col turbo facendo presagire una gara da manita. Ma l'avversario c'è e dopo i primi 30 di gioco solo azzurro si fa sentire. Il Napoli soffre e subisce gol, con Jorginho e Tonelli che hanno fatto di meglio. Decisamente di meglio. Come meglio, ma molto molto molto molto (ok, può bastare) meglio poteva fare l'arbitro Rocchi le cui diottrie sono francamente in dubbio. Ma seriamente. Imparziale chissà se lo è stato, impeccabile di sicuro no, tra sviste clamorose e rilascio di gialli come se il domani non avesse a venire. Ma tant'è. La sfida era di quelle importanti che avrebbero lasciato il segno comunque andasse a finire su quel rettangolo verde ostico e duro dove il Napoli dimostra però si sapersela giocare, la partita e questo campionato, che Sarri definisce strano e sotto l'effetto Dieghito non s'accontenta di firmare per l'argento. Il Napoli di scena nella trasferta in anticipo di Milano gli da ragione ma di crescere ancora si può e si deve. Certo ad immaginare che ancora non è tornato Milik, si può ben sperare che il Napoli sappia e possa fare di meglio, se non altro per preservare le coronarie del popolo partenopeo laddove anche i cambi aiutano. Tanto. Nell'aere c'è ancora l'influsso di D10S e bene fa agli azzurri, per emozione e carica di gioco. Si può fare, diceva quello in quel film. Si deve fare, ribadisce mister Sarri. Speriamo si faccia, pregano i tifosi all'ombra del Vesuvio. Perché la notte di Milan-Napoli sia da metro di questo Napoli che spettacolo lo è, gol ne fa, soffre ma ci sta purché si gioisca e il giorno del riposo sia meritato. Si torna in campo martedì, le mura sono quelle amiche del San Paolo, per la sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina. Nel giorno di storie nefaste d'altra regione, 90' e passa di gioco svagano la mente, ricordando che è solo e pur sempre un gioco. Nullo di fronte alle tragedie improvvise ma è un gioco che si ama. Sempre. Come il forza Napoli. Sempre, appunto.

 

 

Nunzia Marciano

 

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