In Vetrina
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Salutate la capolista!"
01.12.2015 11:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - Una cosa è certa: se non siamo morti d'infarto durante gli ultimi 5 minuti di Napoli-Inter, allora non moriremo mai più. 5 minuti o poco meno che hanno costretto i tifosi del Napoli, e forse pure quelli dell'Inter, a ricorrere a Defibrillatori, bypass, rianimazione cardiaca... Prima di esultare di gioia (e qui solo i tifosi del Napoli!). Una gioia indescrivibile che trasforma gli spalti stracolmi dei 54.149 tifosi in un tripudio di festa, che di fatto anticipa e forse supera pure i festeggiamenti di Capodanno che a Napoli. Il che è tutto dire. Esserci al San Paolo è davvero un'emozione pura e intensa per uno stadio che riesce a passare dal silenzio assoluto in ricordo di Luca De Filippo alle urla di assordante felicità. Napoli-Inter era un posticipo che sapeva di finalissima anche se siamo appena a metà del Campionato. 2 i gol del Napoli, 1 quello dell'Inter, in 10 dopo l'espulsione per doppia ammonizione. 90 minuti più recupero di sussulti e gioia, di apprensione e felicità. E già avviate le carte per santificare il nostro Pepe Reina e i pali della porta del Napoli. Perché se Peppino para, i pali (2 in 2 minuti!) e la fortuna aiutano. Va detto. E noi ringraziamo. Ma il ringraziamento più sentito va a lui, all'immenso Higuain in rete al 1' minuto di gioco: neppure il tempo di prendere posto che già si era tutti in piedi ad esultare! Ed è sempre lui, il Pipita nostrano, che val bene l'hashtag #celoabbiamosonoi... Lui dicevamo, a siglare la doppietta zittendo con un gol i beceri cori che arrivavano dal settore ospiti. Cori anti-sportivi che nemmeno stavolta val la pena commentare, anche perché, come fu per Lorenzo a Verona, al coro becero il Napoli ha imparato a rispondere a suon di reti in campo e a suon di lezione-di-tifo sugli spalti. Al San Paolo il tifo è, infatti, un coro che canta: "Chi non salta Juventino è", a riprova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che i napoletani sono davvero dei grandi Signori, così come Napul'è, così come si leggeva al San Paolo. Una partita show che seppur da infarto, regala al Napoli e ai napoletani, il brivido di una vetta in solitaria, da cui, dopo 1/4 di secolo gli azzurri di Mister Sarri si godono il panorama di un'Inter seconda, di una Fiorentina che pareggia e di una Roma che di cori beceri (contro il Napoli, manco a dirlo) ferisce e di gol in casa subiti dall'Atalanta... perisce! Il campionato è ancora lungo, e la classifica è tutta in divenire in una stagione pazzesca, dove tutto può accadere. Una partita dove stavolta non c'è nulla da chiarire, perché di "chiaro" c'è solo che il Napoli è davvero inarrestabile, in barba a chi voleva mangiare il Pipita che invece gli si è messo decisamente di traverso. Lo stesso Pipita che allo scadere del match corre sotto la curva per cantare a squarciagola, meritandosi per questo tutto il nostro Amore. E se, giustamente, Sarri resta cauto e con i piedi per terra, noi per una settimana, ci prendiamo il lusso di volare, con il pensiero e con la fantasia, di volare in alto fino a toccare la vetta di questa classifica. E ora tutti zitti, e salutate la capolista!

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

ULTIMISSIME IN VETRINA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Salutate la capolista!"

di Napoli Magazine

01/12/2024 - 11:40

NAPOLI - Una cosa è certa: se non siamo morti d'infarto durante gli ultimi 5 minuti di Napoli-Inter, allora non moriremo mai più. 5 minuti o poco meno che hanno costretto i tifosi del Napoli, e forse pure quelli dell'Inter, a ricorrere a Defibrillatori, bypass, rianimazione cardiaca... Prima di esultare di gioia (e qui solo i tifosi del Napoli!). Una gioia indescrivibile che trasforma gli spalti stracolmi dei 54.149 tifosi in un tripudio di festa, che di fatto anticipa e forse supera pure i festeggiamenti di Capodanno che a Napoli. Il che è tutto dire. Esserci al San Paolo è davvero un'emozione pura e intensa per uno stadio che riesce a passare dal silenzio assoluto in ricordo di Luca De Filippo alle urla di assordante felicità. Napoli-Inter era un posticipo che sapeva di finalissima anche se siamo appena a metà del Campionato. 2 i gol del Napoli, 1 quello dell'Inter, in 10 dopo l'espulsione per doppia ammonizione. 90 minuti più recupero di sussulti e gioia, di apprensione e felicità. E già avviate le carte per santificare il nostro Pepe Reina e i pali della porta del Napoli. Perché se Peppino para, i pali (2 in 2 minuti!) e la fortuna aiutano. Va detto. E noi ringraziamo. Ma il ringraziamento più sentito va a lui, all'immenso Higuain in rete al 1' minuto di gioco: neppure il tempo di prendere posto che già si era tutti in piedi ad esultare! Ed è sempre lui, il Pipita nostrano, che val bene l'hashtag #celoabbiamosonoi... Lui dicevamo, a siglare la doppietta zittendo con un gol i beceri cori che arrivavano dal settore ospiti. Cori anti-sportivi che nemmeno stavolta val la pena commentare, anche perché, come fu per Lorenzo a Verona, al coro becero il Napoli ha imparato a rispondere a suon di reti in campo e a suon di lezione-di-tifo sugli spalti. Al San Paolo il tifo è, infatti, un coro che canta: "Chi non salta Juventino è", a riprova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che i napoletani sono davvero dei grandi Signori, così come Napul'è, così come si leggeva al San Paolo. Una partita show che seppur da infarto, regala al Napoli e ai napoletani, il brivido di una vetta in solitaria, da cui, dopo 1/4 di secolo gli azzurri di Mister Sarri si godono il panorama di un'Inter seconda, di una Fiorentina che pareggia e di una Roma che di cori beceri (contro il Napoli, manco a dirlo) ferisce e di gol in casa subiti dall'Atalanta... perisce! Il campionato è ancora lungo, e la classifica è tutta in divenire in una stagione pazzesca, dove tutto può accadere. Una partita dove stavolta non c'è nulla da chiarire, perché di "chiaro" c'è solo che il Napoli è davvero inarrestabile, in barba a chi voleva mangiare il Pipita che invece gli si è messo decisamente di traverso. Lo stesso Pipita che allo scadere del match corre sotto la curva per cantare a squarciagola, meritandosi per questo tutto il nostro Amore. E se, giustamente, Sarri resta cauto e con i piedi per terra, noi per una settimana, ci prendiamo il lusso di volare, con il pensiero e con la fantasia, di volare in alto fino a toccare la vetta di questa classifica. E ora tutti zitti, e salutate la capolista!

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com