NAPOLI - Non è detto che tutti i mali vengano per nuocere, non è detto che non si possa fare di necessità virtù, non è detto che ciò che mal comincia non possa ben finire. Non è detto. E infatti il Napoli non lo dice e anzi, lo smentisce. Chiariamo: nella giornata in cui il Genoa frena la Juve, vincere per accorciare era quasi d’obbligo ma la palla resta rotonda specie in casa altrui con un ex dei beniteziani tempi. Nella gara della ripresa a Udine contro gli altri bianconeri, gli azzurri rivoltano le regole e Fabian Ruiz le capovolge. Entra dopo pochissimi minuti a sostituire Simone Verdi e sigla il suo primo gol in maglia color cielo. È poi il rigore di una ripresa in cui il Napoli parte più lento, a vedere il doppio vantaggio post Var che passa per i piedi di Mertens. Quasi tutto facile poi per il Napoli che segna però anche il terzo, ancora con il subentrato. Questa volta tocca a Rog, a riprova, se ancora ce ne fosse bisogno, che in questo Napoli non esistono le seconde linee né le seconde scelte: il Napoli targato Ancelotti è fatto di tutti numeri uno dove scegliere è semplice, soprattutto quando è una scelta che farà rima di certo con la felicità. Non succede spesso che a scegliere si possa non rinunciare ad altro. Ma succede a Napoli, succede al Napoli, succede ad accorciare le distanze prima di partire alla volta di Parigi, di quello stadio meraviglioso regno di una squadra altrettanto straordinaria con una dirigenza che ad avercene all’ombra di questo Vesuvio. Chissà. Intanto, è con il cuore più leggero che si vola oltre le Alpi dove Lorenzo aspetta di scendere in campo: lui che in Champions sa farla da protagonista, come fu a Madrid, come è stato al San Paolo e come, si spera sarà anche nella terra di quell’ex Cavani.