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LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro scrive su "NM": "Napoli, tracce di stanchezza, ma brillano le spinte al gioco incisivo"
14.12.2017 10:28 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli coltiva la speranza dei tifosi per un gran finale del campionato, con la spinta del bel gioco messo in campo nello svolgersi della stagione calcistica. Un gioco che, nelle sue espressioni migliori, ha sottolineato una coralità di intenti e di visione tecnica, capace di tener bene insieme i reparti della squadra e la ''forza di gioco''. L'auspicio è che questa visione resti a spingere anche la squadra del prossimo torneo e che, intanto, resti ben chiara e forte nella parte conclusiva del campionato in corso. Il secondo auspicio, del resto, è solo ''teorico'': gli azzurri mostrano volontà e desiderio di ''giocare'' fino all'ultimo sprint del torneo, anche se il tempo che scorre lascia come sempre le sue tracce di stanchezza. Accanto, però, brillano le spinte al gioco incisivo, alla ricerca del risultato e del gioco ''produttivo". Un modo importante di affrontare le difficoltà del ''pallone'' e di di superarle con volontà e intelligenza tattica. Su questa ''linea azzurra'' si snodano anche ricordi e visioni di altri campionati, di altre stagioni del pallone, siglate da protagonisti in maglia azzurra, oggi ricordati con affetto corale da quanti ebbero la possibilità di vederli in campo. Bastano pochi nomi per ricostruire un'epoca del Napoli senza scudetti ma con incisive capacità per piazzamenti onorevoli. I nomi son tanti: eccone qualcuno. Luciano Comaschi, tenace e robusto ''gladiatore'' in difesa. Per i tifosi azzurri fu subito '' 'o Lione''. Ebbe solo una ''bestia nera'': lo svedese Selmosson, detto ''raggio di luna''. Ma Comaschi è sempre nella memoria dei tifosi che lo ammiravano : ''...'O LIONE !!' Nel cuore dei tifosi dello stadio Vomero ebbe un gran posto Luis Vinicio, goleador venuto dal Brasile nel 1955. Gol e grinta. Poi fu anche allenatore azzurro per cinque stagioni. Nel 1975 un secondo posto per gli azzurri. Diventò '' 'O BERSAGLIERE'' Benianino Di Giacomo, interno destro del Napoli dal 1957 al 1961. Gioco brillante e volitivo, con le immaginarie penne al vento. Un affetto speciale ebbe Antonio Juliano, mezz'ala del Napoli e anche della Nazionale, nato a San Giovanni a Teduccio. Esordì in azzurro nel 1967, fu in squadra fino al 1979. Per lui il ''Forza Napoli'' aveva un significato più pieno e profondo. Tanti altri sono stati i ''beniamini'' dei tifosi partenopei lungo il tempo. Ne ricorderemo altri.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro scrive su "NM": "Napoli, tracce di stanchezza, ma brillano le spinte al gioco incisivo"

di Napoli Magazine

14/12/2024 - 10:28

NAPOLI - Il Napoli coltiva la speranza dei tifosi per un gran finale del campionato, con la spinta del bel gioco messo in campo nello svolgersi della stagione calcistica. Un gioco che, nelle sue espressioni migliori, ha sottolineato una coralità di intenti e di visione tecnica, capace di tener bene insieme i reparti della squadra e la ''forza di gioco''. L'auspicio è che questa visione resti a spingere anche la squadra del prossimo torneo e che, intanto, resti ben chiara e forte nella parte conclusiva del campionato in corso. Il secondo auspicio, del resto, è solo ''teorico'': gli azzurri mostrano volontà e desiderio di ''giocare'' fino all'ultimo sprint del torneo, anche se il tempo che scorre lascia come sempre le sue tracce di stanchezza. Accanto, però, brillano le spinte al gioco incisivo, alla ricerca del risultato e del gioco ''produttivo". Un modo importante di affrontare le difficoltà del ''pallone'' e di di superarle con volontà e intelligenza tattica. Su questa ''linea azzurra'' si snodano anche ricordi e visioni di altri campionati, di altre stagioni del pallone, siglate da protagonisti in maglia azzurra, oggi ricordati con affetto corale da quanti ebbero la possibilità di vederli in campo. Bastano pochi nomi per ricostruire un'epoca del Napoli senza scudetti ma con incisive capacità per piazzamenti onorevoli. I nomi son tanti: eccone qualcuno. Luciano Comaschi, tenace e robusto ''gladiatore'' in difesa. Per i tifosi azzurri fu subito '' 'o Lione''. Ebbe solo una ''bestia nera'': lo svedese Selmosson, detto ''raggio di luna''. Ma Comaschi è sempre nella memoria dei tifosi che lo ammiravano : ''...'O LIONE !!' Nel cuore dei tifosi dello stadio Vomero ebbe un gran posto Luis Vinicio, goleador venuto dal Brasile nel 1955. Gol e grinta. Poi fu anche allenatore azzurro per cinque stagioni. Nel 1975 un secondo posto per gli azzurri. Diventò '' 'O BERSAGLIERE'' Benianino Di Giacomo, interno destro del Napoli dal 1957 al 1961. Gioco brillante e volitivo, con le immaginarie penne al vento. Un affetto speciale ebbe Antonio Juliano, mezz'ala del Napoli e anche della Nazionale, nato a San Giovanni a Teduccio. Esordì in azzurro nel 1967, fu in squadra fino al 1979. Per lui il ''Forza Napoli'' aveva un significato più pieno e profondo. Tanti altri sono stati i ''beniamini'' dei tifosi partenopei lungo il tempo. Ne ricorderemo altri.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
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