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LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro su NM: "Pesaola, Jeppson, Vinicio protagonisti del Napoli di tempi trascorsi"
22.06.2017 13:04 di Napoli Magazine

NAPOLI - L'avvicinarsi del via al campionato rende più ampie e numerose le speranze degli appassionati per una stagione di buona caratura. Previsioni e valutazioni si incontrano con attese e ''visioni'' del passato vicino o lontano. Come un film che proietti movimenti di squadre in campo o entusiasmi e rammarichi dei tifosi per vicende positive o deludenti, così la memoria ripropone immagini racchiuse nel ripostiglio dei ricordi. Un pensiero simile a carrellata di questo tipo mi ha riproposto nomi, volti e situazioni relative al Napoli di tempi trascorsi: un insieme di immagini in movimento, con tanti protagonisti in campo. La prima comparsa è quella di Naim Krieziu, albanese, ala ambidestra che restò al Napoli per quattro anni, fino al 1951. La sua specialità, i gol segnati con precisi colpi di testa. Nel 1950 arrivò un attaccante di gran talento: Amedeo Amadei, nato a Frascati e perciò detto'' il Frascatano''. Centravanti col fiuto del gol, poi mezz'ala di ''costruzione'' e per un anno allenatore del Napoli. Nel 1952 arrivò dalla Roma Bruno Pesaola. Ala sinistra, poi mezz'ala, per tutti era ''il Petisso''. Chiusa la carriera attiva, divenne allenatore. Memorabile la sua ''intesa'' in campo con il centravanti Jeppson. Pesaola ''crossava'' con perfetta mira e il centrattacco svedese del Napoli mandava il pallone in gol. Un gran ricordo lasciò alla tifoseria azzurra Bepi Casari, gran portiere dal fisico imponente. La difesa acquistò sicurezza e Casari ne fu l'artefice. Tra i difensori emerse un terzino di forte levatura, Luciano Comaschi. Il fisico possente non frenava la sua capacità di gioco deciso e vigoroso. Dal 1952 al 1960 Comaschi, terzino ambidestro, si fece valere e conquistò il soprannome con cui la tifoseria azzurra lo indicava: ''O Lione !...'' Quel Napoli contava, per l'attacco, soprattutto su Hans Jeppson, centravanti svedese chiamato in Italia dall'Atalanta e poi ingaggiato dalla squadra azzurra. Fecero ''colpo'' i 105 milioni che il Napoli sborsò ma, come si sa, il risultato fu ottimo. ''Geppesonne'' divenne presto un beniamino del pubblico, fino al 1955, ultimo anno in azzurro. Ma il ricordo non fu mai cancellato. Uno slancio simile riguardò poi Luis Vinicio. La sua prima partita in azzurro, all'ombra del Vesuvio, passò nell'album delle imprese calcistiche straordinarie. Napoli-Torino, calcio d'avvio. Vinicio accoglie il pallone e scatta, inutilmente inseguito dai difensori ''granata'', verso la porta avversaria. Piegato in avanti, colpisce col piede sinistro il pallone che, dritto e forte, finisce nella rete torinista. Gol... Vinicio sullo slancio va verso la curva ''impazzita'' per la gioia e nel clamore dell'urlo corale dello stadio saluta la tifoseria. Da tutti gli spalti, un urlo di gioia...

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro su NM: "Pesaola, Jeppson, Vinicio protagonisti del Napoli di tempi trascorsi"

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22/06/2024 - 13:04

NAPOLI - L'avvicinarsi del via al campionato rende più ampie e numerose le speranze degli appassionati per una stagione di buona caratura. Previsioni e valutazioni si incontrano con attese e ''visioni'' del passato vicino o lontano. Come un film che proietti movimenti di squadre in campo o entusiasmi e rammarichi dei tifosi per vicende positive o deludenti, così la memoria ripropone immagini racchiuse nel ripostiglio dei ricordi. Un pensiero simile a carrellata di questo tipo mi ha riproposto nomi, volti e situazioni relative al Napoli di tempi trascorsi: un insieme di immagini in movimento, con tanti protagonisti in campo. La prima comparsa è quella di Naim Krieziu, albanese, ala ambidestra che restò al Napoli per quattro anni, fino al 1951. La sua specialità, i gol segnati con precisi colpi di testa. Nel 1950 arrivò un attaccante di gran talento: Amedeo Amadei, nato a Frascati e perciò detto'' il Frascatano''. Centravanti col fiuto del gol, poi mezz'ala di ''costruzione'' e per un anno allenatore del Napoli. Nel 1952 arrivò dalla Roma Bruno Pesaola. Ala sinistra, poi mezz'ala, per tutti era ''il Petisso''. Chiusa la carriera attiva, divenne allenatore. Memorabile la sua ''intesa'' in campo con il centravanti Jeppson. Pesaola ''crossava'' con perfetta mira e il centrattacco svedese del Napoli mandava il pallone in gol. Un gran ricordo lasciò alla tifoseria azzurra Bepi Casari, gran portiere dal fisico imponente. La difesa acquistò sicurezza e Casari ne fu l'artefice. Tra i difensori emerse un terzino di forte levatura, Luciano Comaschi. Il fisico possente non frenava la sua capacità di gioco deciso e vigoroso. Dal 1952 al 1960 Comaschi, terzino ambidestro, si fece valere e conquistò il soprannome con cui la tifoseria azzurra lo indicava: ''O Lione !...'' Quel Napoli contava, per l'attacco, soprattutto su Hans Jeppson, centravanti svedese chiamato in Italia dall'Atalanta e poi ingaggiato dalla squadra azzurra. Fecero ''colpo'' i 105 milioni che il Napoli sborsò ma, come si sa, il risultato fu ottimo. ''Geppesonne'' divenne presto un beniamino del pubblico, fino al 1955, ultimo anno in azzurro. Ma il ricordo non fu mai cancellato. Uno slancio simile riguardò poi Luis Vinicio. La sua prima partita in azzurro, all'ombra del Vesuvio, passò nell'album delle imprese calcistiche straordinarie. Napoli-Torino, calcio d'avvio. Vinicio accoglie il pallone e scatta, inutilmente inseguito dai difensori ''granata'', verso la porta avversaria. Piegato in avanti, colpisce col piede sinistro il pallone che, dritto e forte, finisce nella rete torinista. Gol... Vinicio sullo slancio va verso la curva ''impazzita'' per la gioia e nel clamore dell'urlo corale dello stadio saluta la tifoseria. Da tutti gli spalti, un urlo di gioia...

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
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