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MR Z - Solo fischi per Gonzalo Higuain il 2 aprile al San Paolo
26.07.2016 19:11 di Napoli Magazine

NAPOLI - Fischi, solo fischi, fortissimamente fischi. Il 2 aprile la Juventus giocherà in campionato al San Paolo e, dopo quella data, per come è andato il sorteggio, le due squadre si potrebbero incontrare ancora, sempre a Napoli, nella partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia. Non condivido il pensiero di coloro i quali, in questi ultimi giorni, si sono espressi sul caso Higuain manifestando una certa spocchia, una specie di sussiego e giustificando l'ingiustificabile comportamento dell'argentino che, a loro giudizio, sarebbe un professionista come tanti il quale esercita soltanto il proprio mestiere ed è dunque libero di andarsene dove vuole, come vuole, quando vuole e con chi vuole. A costoro dico che come il pubblico di un Teatro Lirico è autorizzato, a fine rappresentazione, a fischiare sonoramente regista ed attori, qualora non sia rimasto soddisfatto dello spettacolo, così il pubblico di uno stadio è libero di fischiare chi vuole: giocatori, allenatori, presidenti, massaggiatori, arbitri, raccattapalle e chiunque altro capiti a tiro. Infilare la maglia di Higuain nel wc, come esporla sui compattatori impegnati nella raccolta dei rifiuti fa parte dell' atteggiamento folkloristico del popolo napoletano. Serve per uno sfogo e nulla più. Fischiare un calciatore che fino a pochi giorni prima saltava sotto la curva cantando l'inno alla gioia del popolo del San Paolo e sottolineando in particolare, con il battere le mani, la strofa 'difendo la città' e che pochi giorni dopo è scappato come una lepre senza più dare notizie di sé, fino a quando non si è saputo che passava armi e bagagli al nemico sportivo, mi sembra nel pieno diritto di chi lo ha amato di un amore totale e che oggi si sente tradito. Ho letto ieri su Il Mattino che Higuain si appresterebbe a scrivere una lettera aperta ai napoletani per spiegare i motivi della sua decisione. Gli consiglierei di non sprecare l'inchiostro che potrebbe tornargli utile quando fra un paio d'anni, in tarda età, scapperà dalla Juventus per trovare riparo su qualche altra sponda e dovrà firmare un nuovo contratto. E' facile immaginare che, sul solco di quanto già a suo tempo reso noto in una memorabile e coraggiosa dichiarazione oltreoceanica dal fratello-manager, cercherà di scaricare tutte le colpe su De Laurentiis, accusando il presidente di non aver costruito un grande Napoli, capace di fargli vincere ciò che ancora spera di vincere. Lui innocente, costretto ad andar via con la morte nel cuore da un lato, De Laurentiis colpevole dall'altro di lesa maestà nei suoi confronti. Caro Higuain, se è questo, come credo, ciò che vuoi scrivere ai napoletani, è meglio se oltre a risparmiare il prezioso inchiostro della tua penna, risparmi anche il tuo preziosissimo e strapagato tempo. E' meglio eventualmente se lo utilizzi per riposare nelle splendide stanze della villa torinese che ti è stata messa a disposizione. Al limite, evita di affacciarti alla finestra. Eri abituato, dal parco Matarazzo dove abitavi, a disporre di una balconata sul Golfo. Potresti rimanere deluso dal panorama torinese un po' infelice, ma è il migliore che la premiata ditta bianconera potesse metterti a disposizione. Addio. Ne troveremo un altro migliore di te.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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26/07/2024 - 19:11

NAPOLI - Fischi, solo fischi, fortissimamente fischi. Il 2 aprile la Juventus giocherà in campionato al San Paolo e, dopo quella data, per come è andato il sorteggio, le due squadre si potrebbero incontrare ancora, sempre a Napoli, nella partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia. Non condivido il pensiero di coloro i quali, in questi ultimi giorni, si sono espressi sul caso Higuain manifestando una certa spocchia, una specie di sussiego e giustificando l'ingiustificabile comportamento dell'argentino che, a loro giudizio, sarebbe un professionista come tanti il quale esercita soltanto il proprio mestiere ed è dunque libero di andarsene dove vuole, come vuole, quando vuole e con chi vuole. A costoro dico che come il pubblico di un Teatro Lirico è autorizzato, a fine rappresentazione, a fischiare sonoramente regista ed attori, qualora non sia rimasto soddisfatto dello spettacolo, così il pubblico di uno stadio è libero di fischiare chi vuole: giocatori, allenatori, presidenti, massaggiatori, arbitri, raccattapalle e chiunque altro capiti a tiro. Infilare la maglia di Higuain nel wc, come esporla sui compattatori impegnati nella raccolta dei rifiuti fa parte dell' atteggiamento folkloristico del popolo napoletano. Serve per uno sfogo e nulla più. Fischiare un calciatore che fino a pochi giorni prima saltava sotto la curva cantando l'inno alla gioia del popolo del San Paolo e sottolineando in particolare, con il battere le mani, la strofa 'difendo la città' e che pochi giorni dopo è scappato come una lepre senza più dare notizie di sé, fino a quando non si è saputo che passava armi e bagagli al nemico sportivo, mi sembra nel pieno diritto di chi lo ha amato di un amore totale e che oggi si sente tradito. Ho letto ieri su Il Mattino che Higuain si appresterebbe a scrivere una lettera aperta ai napoletani per spiegare i motivi della sua decisione. Gli consiglierei di non sprecare l'inchiostro che potrebbe tornargli utile quando fra un paio d'anni, in tarda età, scapperà dalla Juventus per trovare riparo su qualche altra sponda e dovrà firmare un nuovo contratto. E' facile immaginare che, sul solco di quanto già a suo tempo reso noto in una memorabile e coraggiosa dichiarazione oltreoceanica dal fratello-manager, cercherà di scaricare tutte le colpe su De Laurentiis, accusando il presidente di non aver costruito un grande Napoli, capace di fargli vincere ciò che ancora spera di vincere. Lui innocente, costretto ad andar via con la morte nel cuore da un lato, De Laurentiis colpevole dall'altro di lesa maestà nei suoi confronti. Caro Higuain, se è questo, come credo, ciò che vuoi scrivere ai napoletani, è meglio se oltre a risparmiare il prezioso inchiostro della tua penna, risparmi anche il tuo preziosissimo e strapagato tempo. E' meglio eventualmente se lo utilizzi per riposare nelle splendide stanze della villa torinese che ti è stata messa a disposizione. Al limite, evita di affacciarti alla finestra. Eri abituato, dal parco Matarazzo dove abitavi, a disporre di una balconata sul Golfo. Potresti rimanere deluso dal panorama torinese un po' infelice, ma è il migliore che la premiata ditta bianconera potesse metterti a disposizione. Addio. Ne troveremo un altro migliore di te.

 

 

Mario Zaccaria

 

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