L'Angolo
IL PORTIERE - Mirante: "Giocavo nel Sorrento in Interregionale e mi spostavo con la Circumvesuviana, fatti tanti sacrifici"
20.04.2017 12:52 di Napoli Magazine

NAPOLI - Antonio Mirante, portiere del Bologna, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Donnarumma? Veniamo dalla stessa scuola calcio, Club Napoli. Quando giocavo io mi sbucciavo sulla terra, lui invece ha conosciuto il sintetico. Ci ha cresciuti Ernesto Ferrara, un maestro. Quando con Gigio ci siamo sfidati a San Siro, lo stadio più importante d’Italia, abbiamo ripensato a dove siamo partiti da piccoli. Se Donnarumma mi piace? Molto. Il futuro è suo. Ammiro Meret, Cragno e Gomis, che il Bologna aveva preso per sostituirmi e ora è a Salerno. Arrivai a Torino a 16 anni, alla Juve. Dovevo finire al Bologna ma Cinquini mi vendette a loro. Giocavo nel Sorrento in Interregionale e mi spostavo con la Circumvesuviana. Ne hanno fatti di sacrifici i miei e soldi ne avevamo pochi. Papà operaio, mamma casalinga, tre figli, due maschi e una femmina. Alla Juve capii che la mia strada era quella del calcio, ma soffrii a lungo. Se cucino a casa? Mai cucinato in vita mia. Tutte le sere al ristorante. E un tortellino lo mangio, come la lasagna di mamma. Sono uomo del sud in tutto. Amo Castellammare e la Juve Stabia, anche se devo regalare troppe maglie".

ULTIMISSIME L'ANGOLO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL PORTIERE - Mirante: "Giocavo nel Sorrento in Interregionale e mi spostavo con la Circumvesuviana, fatti tanti sacrifici"

di Napoli Magazine

20/04/2024 - 12:52

NAPOLI - Antonio Mirante, portiere del Bologna, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Donnarumma? Veniamo dalla stessa scuola calcio, Club Napoli. Quando giocavo io mi sbucciavo sulla terra, lui invece ha conosciuto il sintetico. Ci ha cresciuti Ernesto Ferrara, un maestro. Quando con Gigio ci siamo sfidati a San Siro, lo stadio più importante d’Italia, abbiamo ripensato a dove siamo partiti da piccoli. Se Donnarumma mi piace? Molto. Il futuro è suo. Ammiro Meret, Cragno e Gomis, che il Bologna aveva preso per sostituirmi e ora è a Salerno. Arrivai a Torino a 16 anni, alla Juve. Dovevo finire al Bologna ma Cinquini mi vendette a loro. Giocavo nel Sorrento in Interregionale e mi spostavo con la Circumvesuviana. Ne hanno fatti di sacrifici i miei e soldi ne avevamo pochi. Papà operaio, mamma casalinga, tre figli, due maschi e una femmina. Alla Juve capii che la mia strada era quella del calcio, ma soffrii a lungo. Se cucino a casa? Mai cucinato in vita mia. Tutte le sere al ristorante. E un tortellino lo mangio, come la lasagna di mamma. Sono uomo del sud in tutto. Amo Castellammare e la Juve Stabia, anche se devo regalare troppe maglie".