L'Angolo
L'ANALISI - Corbo: "Il Napoli, il ritorno di Cavani e il sogno d'estate per fare pace coi tifosi"
29.08.2016 11:00 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per Repubblica

NAPOLI - L’offerta ufficiale per Cavani rivela una lodevole strategia di Aurelio De Laurentiis. Vuol riconquistare i tifosi dopo un’estate di veleni e tradimenti, di incomprensioni e ripicche. Si è accorto che è impossibile governare il secondo club italiano, elevarne i fatturati, competere almeno per la qualificazione Champions, nuotando controcorrente: è stata anche sabato sera evidente l’ostilità del pubblico nel gelo di Napoli. Stessa atmosfera, a onda lunga, tra i tifosi del Napoli in mezzo mondo. La notizia, rivelata ieri su repubblica.it da Marco Azzi, accende i riflettori su una scena nuova. Replica i tentativi già compiuti per sostituire Higuain con Icardi, nella teatrale corte a Wanda Nara. Che l’offerta vi sia stata è certo. Ufficiale.
 

Innegabile. Che riporti davvero il mistico bomber dalla zazzera svolazzante e dai pensieri opachi nello stadio dei suoi trionfi italiani è solo un’ipotesi. Ipotesi fondata, sia chiaro, perché il calcio e i suoi protagonisti sono senza memoria. Anche Cavani, meno segretamente di Higuain, disperatamente lottò per slegarsi da De Laurentiis, lasciandogli 64 milioni e 103 gol. Intervenne per favorire il suo passaggio al Real Madrid persino il parroco del suo barrio uruguaiano, dopo le suppliche dell’intera famiglia. Suo malgrado accettò il Paris Saint-Germain lusingato dalle buone condizioni dell’emiro Al-Thani e dal fascino di Parigi piuttosto che dalle modeste dimensioni tecniche del club in Europa. Come con Icardi, questa “offerta ufficiale” del Napoli fa temere un esito incerto, più no che sì. Ma è comunque funzionale alla strategia di Aurelio De Laurentiis. Potrà anche stavolta dire: cari tifosi, ho puntato al massimo, che volete da me?
 

L’offerta merita comunque una analisi. È un progetto possibile o un sogno di fine estate? L’affare poteva avere prospettive più favorevoli se ideato per tempo. Un piano alternativo all’addio di Higuain doveva essere predisposto, nessuno immaginava la Juve, ma Nicolas bussava alle porte di mezza Europa per piazzare il fratello. De Laurentiis è un acuto amministratore, doveva quindi svolgere i sondaggi e nello stesso tempo formare un consorzio di sponsor per rendere più fluido il passaggio. È quello che insegna il Real Madrid. Oggi per un club che fattura 170 milioni sembra diseconomico impegnarne 150 per un attaccante 30enne, in un avido contesto economico qual è Napoli nel marketing internazionale.
 

Cavani guadagna 10 milioni puliti più 5 dagli sponsor. Ne chiederà altrettanti. Facciamo i conti: 20 lordi per quattro anni, poi altri 5 in cambio dei diritti di immagine da tradurre in contratti pubblicitari. Da calcolare il costo del cartellino, almeno una trentina di milioni, la metà del bonifico che il Psg inviò al Napoli. Possibile scalarne 25-30 dalla cessione eventuale di Gabbiadini. Il profilo economico è chiaro. Quello tecnico offre due interrogativi: l’investimento garantisce lo scudetto? In controluce vale il sacrificio di Milik, 22enne ormai pronto a esplodere?
 

Il calcio è spettacolo stupendo. Nessuno più di un produttore sa vendere sogni. Avanti Aurelio, provaci ancora. Comunque vada è un film che appassiona i tifosi e forse li placa.

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29/08/2024 - 11:00

NAPOLI - L’offerta ufficiale per Cavani rivela una lodevole strategia di Aurelio De Laurentiis. Vuol riconquistare i tifosi dopo un’estate di veleni e tradimenti, di incomprensioni e ripicche. Si è accorto che è impossibile governare il secondo club italiano, elevarne i fatturati, competere almeno per la qualificazione Champions, nuotando controcorrente: è stata anche sabato sera evidente l’ostilità del pubblico nel gelo di Napoli. Stessa atmosfera, a onda lunga, tra i tifosi del Napoli in mezzo mondo. La notizia, rivelata ieri su repubblica.it da Marco Azzi, accende i riflettori su una scena nuova. Replica i tentativi già compiuti per sostituire Higuain con Icardi, nella teatrale corte a Wanda Nara. Che l’offerta vi sia stata è certo. Ufficiale.
 

Innegabile. Che riporti davvero il mistico bomber dalla zazzera svolazzante e dai pensieri opachi nello stadio dei suoi trionfi italiani è solo un’ipotesi. Ipotesi fondata, sia chiaro, perché il calcio e i suoi protagonisti sono senza memoria. Anche Cavani, meno segretamente di Higuain, disperatamente lottò per slegarsi da De Laurentiis, lasciandogli 64 milioni e 103 gol. Intervenne per favorire il suo passaggio al Real Madrid persino il parroco del suo barrio uruguaiano, dopo le suppliche dell’intera famiglia. Suo malgrado accettò il Paris Saint-Germain lusingato dalle buone condizioni dell’emiro Al-Thani e dal fascino di Parigi piuttosto che dalle modeste dimensioni tecniche del club in Europa. Come con Icardi, questa “offerta ufficiale” del Napoli fa temere un esito incerto, più no che sì. Ma è comunque funzionale alla strategia di Aurelio De Laurentiis. Potrà anche stavolta dire: cari tifosi, ho puntato al massimo, che volete da me?
 

L’offerta merita comunque una analisi. È un progetto possibile o un sogno di fine estate? L’affare poteva avere prospettive più favorevoli se ideato per tempo. Un piano alternativo all’addio di Higuain doveva essere predisposto, nessuno immaginava la Juve, ma Nicolas bussava alle porte di mezza Europa per piazzare il fratello. De Laurentiis è un acuto amministratore, doveva quindi svolgere i sondaggi e nello stesso tempo formare un consorzio di sponsor per rendere più fluido il passaggio. È quello che insegna il Real Madrid. Oggi per un club che fattura 170 milioni sembra diseconomico impegnarne 150 per un attaccante 30enne, in un avido contesto economico qual è Napoli nel marketing internazionale.
 

Cavani guadagna 10 milioni puliti più 5 dagli sponsor. Ne chiederà altrettanti. Facciamo i conti: 20 lordi per quattro anni, poi altri 5 in cambio dei diritti di immagine da tradurre in contratti pubblicitari. Da calcolare il costo del cartellino, almeno una trentina di milioni, la metà del bonifico che il Psg inviò al Napoli. Possibile scalarne 25-30 dalla cessione eventuale di Gabbiadini. Il profilo economico è chiaro. Quello tecnico offre due interrogativi: l’investimento garantisce lo scudetto? In controluce vale il sacrificio di Milik, 22enne ormai pronto a esplodere?
 

Il calcio è spettacolo stupendo. Nessuno più di un produttore sa vendere sogni. Avanti Aurelio, provaci ancora. Comunque vada è un film che appassiona i tifosi e forse li placa.

Fonte: Antonio Corbo per Repubblica