L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Grazie Cragno, 5 piaceri per un +4 da sogno, con Rui che fa il Messi, Allan come Hulk, Callejon, Hamsik, Insigne e Mertens che incantano e Reina baluardo insormontabile: sicuri che conviene perderlo?"
27.02.2018 17:23 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Lunedì spero di fare un piacere alla Juve". Parole poco profetiche, quelle proferite nel pre partita dal giovane portiere Alessio Cragno, che per certi versi rimbombano nella mente ed al tempo stesso riecheggiano dolcemente, dando il via, a bocce ferme, ad una riflessione che evidenzia due aspetti: le sue frasi gli hanno chiuso (per sempre) le porte del Napoli ed hanno accentuato il malumore dei tifosi sardi, ancor di piu' amareggiati per i 5 gol presi. Una rivalità che di fatto resta del tutto unilaterale, dato che poco sfiora i supporters partenopei, privati ingiustamente di seguire le gesta del Napoli per eccesso di zelo delle autorita' locali. Il discorso sulla rivalita' nata per il presunto sgarbo del 15 giugno 1997, giorno dello spareggio perso 3-1 dal Cagliari con i napoletani che avrebbero fatto il tifo per il Piacenza, non regge. Ricordo quel giorno e, con il dovuto rispetto di tutti, in città c'era una generale indifferenza. Tornando all'attualità, devo ammettere che non capisco l'atteggiamento di molti addetti ai lavori pronti a tessere le lodi degli avversari se nei primi 20 minuti il Napoli non vince gia' di un paio di lunghezze. E' accaduto anche alla Sardegna Arena e, alla luce del risultato finale, in molti dovrebbero farsi un esame di coscienza, o semplicemente cambiare mestiere. Altro aspetto che fatico a comprendere sono le affermazioni di Bergomi, ex bandiera nerazzurra, che di tanto in tanto vede squadre piu' forti e belle del Napoli: prima l'Inter, poi la Lazio ed infine il Milan. Bisogna essere obiettivi nelle disamine: il Napoli, oltre ad avere il gioco piu' bello ed avvincente del campionato, e' primo in classifica con 69 punti, 22 vittorie, di cui le ultime dieci di fila, 3 pareggi ed una sola sconfitta, senza dimenticare i 60 gol fatti e i 15 subìti. A tal proposito, relativamente all'ultimo dato fornito, mi sento di invitare ad un pensiero: sicuri che questo Napoli possa fare a meno di Reina dall'anno prossimo? A meno che non sia stato acquistato Donnarumma, e non mi risulta, siamo certi che l'eventuale sostituto possa garantire la stessa sicurezza? E' questo il momento di porsi certe domande, per non arrivare a fine stagione per poi provare a strappare portieri a destra e sinistra, senza la certezza di riuscire a prenderli. Molto dipenderà da come terminerà la stagione, ma in certi ruoli serve cautela. Ne è consapevole lo stesso Sarri, il cui futuro resta azzurro, che al momento si gode uno straripante Allan, simil Hulk, sempre più meritevole di una convocazione nella nazionale brasiliana: il numero 5 ha avuto una crescita esponenziale, e' lui che fa la differenza e crea la superiorità numerica a centrocampo, come si e' visto anche in occasione del gol di Callejon. Poi che dire di Mertens (con la cortese collaborazione di Hysaj), Hamsik, Insigne e Mario Rui? Quattro gol straordinari, belli, da stropicciarsi gli occhi. Se perfino Rui inizia a segnare come Messi, senza voler scomodare Maradona, significa che questo giocattolo funziona sempre di più. Merito di Sarri. Un +4 mentalmente utile, anche se per pochi giorni. Intanto c'e' solo da godere, in attesa delle ultime 12 finali verso quel sogno che, un passo alla volta, settimana dopo settimana, sembra meno lontano.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

27/02/2024 - 17:23

NAPOLI - "Lunedì spero di fare un piacere alla Juve". Parole poco profetiche, quelle proferite nel pre partita dal giovane portiere Alessio Cragno, che per certi versi rimbombano nella mente ed al tempo stesso riecheggiano dolcemente, dando il via, a bocce ferme, ad una riflessione che evidenzia due aspetti: le sue frasi gli hanno chiuso (per sempre) le porte del Napoli ed hanno accentuato il malumore dei tifosi sardi, ancor di piu' amareggiati per i 5 gol presi. Una rivalità che di fatto resta del tutto unilaterale, dato che poco sfiora i supporters partenopei, privati ingiustamente di seguire le gesta del Napoli per eccesso di zelo delle autorita' locali. Il discorso sulla rivalita' nata per il presunto sgarbo del 15 giugno 1997, giorno dello spareggio perso 3-1 dal Cagliari con i napoletani che avrebbero fatto il tifo per il Piacenza, non regge. Ricordo quel giorno e, con il dovuto rispetto di tutti, in città c'era una generale indifferenza. Tornando all'attualità, devo ammettere che non capisco l'atteggiamento di molti addetti ai lavori pronti a tessere le lodi degli avversari se nei primi 20 minuti il Napoli non vince gia' di un paio di lunghezze. E' accaduto anche alla Sardegna Arena e, alla luce del risultato finale, in molti dovrebbero farsi un esame di coscienza, o semplicemente cambiare mestiere. Altro aspetto che fatico a comprendere sono le affermazioni di Bergomi, ex bandiera nerazzurra, che di tanto in tanto vede squadre piu' forti e belle del Napoli: prima l'Inter, poi la Lazio ed infine il Milan. Bisogna essere obiettivi nelle disamine: il Napoli, oltre ad avere il gioco piu' bello ed avvincente del campionato, e' primo in classifica con 69 punti, 22 vittorie, di cui le ultime dieci di fila, 3 pareggi ed una sola sconfitta, senza dimenticare i 60 gol fatti e i 15 subìti. A tal proposito, relativamente all'ultimo dato fornito, mi sento di invitare ad un pensiero: sicuri che questo Napoli possa fare a meno di Reina dall'anno prossimo? A meno che non sia stato acquistato Donnarumma, e non mi risulta, siamo certi che l'eventuale sostituto possa garantire la stessa sicurezza? E' questo il momento di porsi certe domande, per non arrivare a fine stagione per poi provare a strappare portieri a destra e sinistra, senza la certezza di riuscire a prenderli. Molto dipenderà da come terminerà la stagione, ma in certi ruoli serve cautela. Ne è consapevole lo stesso Sarri, il cui futuro resta azzurro, che al momento si gode uno straripante Allan, simil Hulk, sempre più meritevole di una convocazione nella nazionale brasiliana: il numero 5 ha avuto una crescita esponenziale, e' lui che fa la differenza e crea la superiorità numerica a centrocampo, come si e' visto anche in occasione del gol di Callejon. Poi che dire di Mertens (con la cortese collaborazione di Hysaj), Hamsik, Insigne e Mario Rui? Quattro gol straordinari, belli, da stropicciarsi gli occhi. Se perfino Rui inizia a segnare come Messi, senza voler scomodare Maradona, significa che questo giocattolo funziona sempre di più. Merito di Sarri. Un +4 mentalmente utile, anche se per pochi giorni. Intanto c'e' solo da godere, in attesa delle ultime 12 finali verso quel sogno che, un passo alla volta, settimana dopo settimana, sembra meno lontano.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

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