L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, pari da mano nei capelli!"
30.01.2017 18:25 di Napoli Magazine

NAPOLI - Un pari che proprio non va giù. Al San Paolo, il Napoli non è riuscito ad andare oltre l'1-1 contro il Palermo, steccando così l'aggancio alla Roma, sconfitta a Genova contro la Sampdoria. Sorride l'Inter. Ed ora? Tutto si fa più complicato. Lo sa Sarri, apparso visibilmente crucciato dopo la partita in sala stampa. E lo sanno anche i giocatori, consapevoli della loro forza ma che non possono mancare di quella sana "cazzimma" che serve per far gol sotto porta. Approccio sbagliato al match, con la zuccata vincente di Nestorovski dopo appena 5 minuti, lasciato inspiegabilmente libero dai due centrali di battere l'incolpevole Reina, senza dimenticare Rispoli che ha potuto crossare grazie alla gentile concessione di Hysaj. Che il Palermo, da quel momento, si sia arroccato in difesa, rinunciando di fatto a giocare, è vero, ma è altrettanto vero che dal 20° del secondo tempo, minuto in cui il Napoli era riuscito a pareggiare grazie al guizzo di Mertens (sfortunato nella prima frazione per il sinistro stampatosi sul palo dopo la deviazione dell'indemoniato Posavec, che ha poi combinato il pasticcio proprio sul gol del belga) ci si aspettava qualcosa in più in termini di cattiveria agonistica. Probabilmente anche lo stesso Sarri avrebbe potuto anticipare l'ingresso in campo di Pavoletti, ancora avulso dagli schemi della squadra, o anche di Gabbiadini o Giaccherini, dato che uno tra Allan e Jorginho era di troppo per come si era messa la partita. Facile dirlo dopo, ma Zielinski al posto dell'italo-brasiliano qualcosa in più l'ha fatta vedere. Eppure non sono bastati 25 minuti più 7 di recupero, dopo la rete di Mertens, per segnare il gol della vittoria. Spunti di riflessione per lo staff tecnico. Nel finale va detto che è stata sicuramente sbagliata la gestione del recupero da parte dell'arbitro Celi, probabilmente distratto dal gelo del San Paolo, ma la gara bisognava indirizzarla prima. In questa sfida è mancato il bomber d'area di rigore, quello che prende il pallone e te lo scaraventa in rete senza troppi fronzoli. Intanto l'amarezza resta, il pari non va giù, per niente, perchè ha il sapore dell'occasione sprecata. Ma nulla è perduto. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, pari da mano nei capelli!"

di Napoli Magazine

30/01/2024 - 18:25

NAPOLI - Un pari che proprio non va giù. Al San Paolo, il Napoli non è riuscito ad andare oltre l'1-1 contro il Palermo, steccando così l'aggancio alla Roma, sconfitta a Genova contro la Sampdoria. Sorride l'Inter. Ed ora? Tutto si fa più complicato. Lo sa Sarri, apparso visibilmente crucciato dopo la partita in sala stampa. E lo sanno anche i giocatori, consapevoli della loro forza ma che non possono mancare di quella sana "cazzimma" che serve per far gol sotto porta. Approccio sbagliato al match, con la zuccata vincente di Nestorovski dopo appena 5 minuti, lasciato inspiegabilmente libero dai due centrali di battere l'incolpevole Reina, senza dimenticare Rispoli che ha potuto crossare grazie alla gentile concessione di Hysaj. Che il Palermo, da quel momento, si sia arroccato in difesa, rinunciando di fatto a giocare, è vero, ma è altrettanto vero che dal 20° del secondo tempo, minuto in cui il Napoli era riuscito a pareggiare grazie al guizzo di Mertens (sfortunato nella prima frazione per il sinistro stampatosi sul palo dopo la deviazione dell'indemoniato Posavec, che ha poi combinato il pasticcio proprio sul gol del belga) ci si aspettava qualcosa in più in termini di cattiveria agonistica. Probabilmente anche lo stesso Sarri avrebbe potuto anticipare l'ingresso in campo di Pavoletti, ancora avulso dagli schemi della squadra, o anche di Gabbiadini o Giaccherini, dato che uno tra Allan e Jorginho era di troppo per come si era messa la partita. Facile dirlo dopo, ma Zielinski al posto dell'italo-brasiliano qualcosa in più l'ha fatta vedere. Eppure non sono bastati 25 minuti più 7 di recupero, dopo la rete di Mertens, per segnare il gol della vittoria. Spunti di riflessione per lo staff tecnico. Nel finale va detto che è stata sicuramente sbagliata la gestione del recupero da parte dell'arbitro Celi, probabilmente distratto dal gelo del San Paolo, ma la gara bisognava indirizzarla prima. In questa sfida è mancato il bomber d'area di rigore, quello che prende il pallone e te lo scaraventa in rete senza troppi fronzoli. Intanto l'amarezza resta, il pari non va giù, per niente, perchè ha il sapore dell'occasione sprecata. Ma nulla è perduto. 

 

 

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