L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, nè il de profundis, nè il super ottimismo: può succedere se la coperta è corta, gli scenari"
04.03.2018 11:25 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli cade in casa, dinanzi ad un pubblico straordinario, che per oltre 90 minuti ha incitato i propri beniamini esortando all'ennesima impresa. Al fischio finale, però, con una sconfitta pesante nel risultato, 4-2, resta solo un grande senso di amarezza in bocca. Sarri, in sala stampa, dopo la partita (a tal proposito, mi farebbe piacere tornare ad ascoltarlo anche alla vigilia delle gare, dato che la scaramanzia si è interrotta), ha sottolineato i 27 tiri nello specchio della porta giallorossa. Probabilmente ha ragione. La Roma ha di fatto capitalizzato al meglio i 5 tiri nello specchio della porta, ma ha pur sempre segnato 4 gol. Resta da capire come mai il Napoli, dopo essere passato in vantaggio, prenda rete dopo un minuto e poi non riesca piu' ad incidere a centrocampo, dove le tre dighe avversarie, ricostituitesi per l'occasione, hanno fatto il bello e il cattivo tempo. In città c'è chi suona già il de profundis e chi invece resta comunque ottimista, essendoci ancora 11 partite da disputare, con la Juventus che deve recuperare la gara contro l'Atalanta. Personalmente mi colloco a metà strada. Non sono nè super ottimista, nè con un piede nella fossa. Di sicuro ne emerge un dato: questo Napoli ha rivisto il ritorno in campo dell'infortunato Milik ed è privo di Ghoulam. Rui ha onorato finora gli impegni alla grande, ma può capitare la giornata storta. Non sarebbe stato piu' opportuno allungare la rosa e dotarla con altri elementi di qualità? Probabilmente si, se viene un raffreddore a Hamsik e Zielinski non è in serata. Non credo di offendere nessuno se dico che mi sarei aspettato un guizzo in più da diversi elementi della squadra, che ora non hanno piu' lo "stress" del triplo impegno tra Coppa Italia ed Europa, sia essa Champions o League. Non sono nemmeno d'accordo con chi vede una formazione allo sbando. Il Napoli è fortissimo, ma la coperta è corta. E questi possono essere i risultati che ne conseguono. Dulcis in fundo un plauso speciale a Insigne, grinta e tenacia da vendere, nonostante un Florenzi in gran serata e la sorte che di certo non ha strizzato l'occhio agli azzurri. Sta di fatto che ora il Grande Sogno dipende al 60% dalla Juventus e al 40% dal Napoli: i fantasmi andrebbero via in caso di successo a Torino; per esperienza ho poca fiducia negli avversari che affrontano la Vecchia Signora, leoni contro i partenopei, agnelli contro le zebre. Ma magari mi sbaglierò e sarò pronto a chiedere scusa, stupendomi di un risultato a sorpresa. Difficile, seppur mai da escludere, un mezzo passo falso bianconero, a patto che il Napoli non commetta altri errori. I giochi, dunque, restano aperti, ma il cammino è di sicuro in salita.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME L'EDITORIALE
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, nè il de profundis, nè il super ottimismo: può succedere se la coperta è corta, gli scenari"

di Napoli Magazine

04/03/2024 - 11:25

NAPOLI - Il Napoli cade in casa, dinanzi ad un pubblico straordinario, che per oltre 90 minuti ha incitato i propri beniamini esortando all'ennesima impresa. Al fischio finale, però, con una sconfitta pesante nel risultato, 4-2, resta solo un grande senso di amarezza in bocca. Sarri, in sala stampa, dopo la partita (a tal proposito, mi farebbe piacere tornare ad ascoltarlo anche alla vigilia delle gare, dato che la scaramanzia si è interrotta), ha sottolineato i 27 tiri nello specchio della porta giallorossa. Probabilmente ha ragione. La Roma ha di fatto capitalizzato al meglio i 5 tiri nello specchio della porta, ma ha pur sempre segnato 4 gol. Resta da capire come mai il Napoli, dopo essere passato in vantaggio, prenda rete dopo un minuto e poi non riesca piu' ad incidere a centrocampo, dove le tre dighe avversarie, ricostituitesi per l'occasione, hanno fatto il bello e il cattivo tempo. In città c'è chi suona già il de profundis e chi invece resta comunque ottimista, essendoci ancora 11 partite da disputare, con la Juventus che deve recuperare la gara contro l'Atalanta. Personalmente mi colloco a metà strada. Non sono nè super ottimista, nè con un piede nella fossa. Di sicuro ne emerge un dato: questo Napoli ha rivisto il ritorno in campo dell'infortunato Milik ed è privo di Ghoulam. Rui ha onorato finora gli impegni alla grande, ma può capitare la giornata storta. Non sarebbe stato piu' opportuno allungare la rosa e dotarla con altri elementi di qualità? Probabilmente si, se viene un raffreddore a Hamsik e Zielinski non è in serata. Non credo di offendere nessuno se dico che mi sarei aspettato un guizzo in più da diversi elementi della squadra, che ora non hanno piu' lo "stress" del triplo impegno tra Coppa Italia ed Europa, sia essa Champions o League. Non sono nemmeno d'accordo con chi vede una formazione allo sbando. Il Napoli è fortissimo, ma la coperta è corta. E questi possono essere i risultati che ne conseguono. Dulcis in fundo un plauso speciale a Insigne, grinta e tenacia da vendere, nonostante un Florenzi in gran serata e la sorte che di certo non ha strizzato l'occhio agli azzurri. Sta di fatto che ora il Grande Sogno dipende al 60% dalla Juventus e al 40% dal Napoli: i fantasmi andrebbero via in caso di successo a Torino; per esperienza ho poca fiducia negli avversari che affrontano la Vecchia Signora, leoni contro i partenopei, agnelli contro le zebre. Ma magari mi sbaglierò e sarò pronto a chiedere scusa, stupendomi di un risultato a sorpresa. Difficile, seppur mai da escludere, un mezzo passo falso bianconero, a patto che il Napoli non commetta altri errori. I giochi, dunque, restano aperti, ma il cammino è di sicuro in salita.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com