L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, orgogliosi di essere Gonzalo Higuain dipendenti"
03.05.2016 12:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - La vittoria del Napoli contro l'Atalanta ha un nome ed un cognome: Gonzalo Higuain. Il "Pipita" conferma di essere l'ago della bilancia della squadra. Quando Higuain sta bene il Napoli vince: non c'è arbitro che tenga, modulo, sostituzione, mercato di riparazione o errore in attacco che possa mutare il destino. E allora è un Napoli "Higuain dipendente"? Definitelo pure come meglio preferite, ma uno che sblocca il risultato dopo 10 minuti, fregandosene altamente che un quarto d'ora prima la Roma era riuscita nell'impresa di vincere a Genova, fa saltare il banco ed ogni tipo di logica. Il numero 9 azzurro è uno che fa la differenza e lo si è visto. In una partita strana, in cui Reina è stato battuto solo dal pasticcio difensivo innescato da Koulibaly e completato da Albiol, la punta argentina ha trascinato il Napoli alla vittoria, con una semplicità disarmante, scaraventando in rete, di piede e di testa, gli ottimi assist di Hamsik, in palla più del solito per aver ricevuto gli onori di casa per le 400 presenze in azzurro, e di Callejon, sempre nel vivo dell'azione. A centrocampo il solito gigante Allan, con Sarri che per fortuna ha capito di non doverlo tirare fuori nemmeno ad un secondo dalla fine, ha trovato la valida collaborazione del capitan slovacco e di Jorginho. Abbottonati, ma mai domi, gli esterni Ghoulam e Hysaj. Non entusiasmante Insigne, troppo lezioso e poco pungente (vedi pallonetto corto su assist di Higuain), a differenza del subentrato Mertens, apparso più reattivo anche se nel finale ha partecipato al valzer degli sprechi  sotto porta insieme a Gabbiadini ed El Kaddouri, quest'ultimo però frenato da un super Sportiello. Meritano un plauso speciale i 24.514 spettatori: insieme a loro, in una tribuna stampa che grondava acqua da tutte le parti sui cavi scoperti e su tutte le postazioni con i pc portatili accesi, la vittoria è stata centrata sotto una pioggia battente e fastidiosa. I tifosi, è bene ricordarlo sempre, rappresentano l'anima della squadra, che è tornata a parlare attraverso il proprio allenatore nel finale di partita. Sarri ha spiegato che, d'intesa con De Laurentiis, svelerà il proprio futuro a secondo posto raggiunto. Bene così. Tutto è più facile quando si parla. Ora altre due vittorie per chiudere in bellezza il campionato, dando man forte ad Higuain e al suo traguardo personale. Il Napoli glielo deve.

 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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di Napoli Magazine

03/05/2024 - 12:15

NAPOLI - La vittoria del Napoli contro l'Atalanta ha un nome ed un cognome: Gonzalo Higuain. Il "Pipita" conferma di essere l'ago della bilancia della squadra. Quando Higuain sta bene il Napoli vince: non c'è arbitro che tenga, modulo, sostituzione, mercato di riparazione o errore in attacco che possa mutare il destino. E allora è un Napoli "Higuain dipendente"? Definitelo pure come meglio preferite, ma uno che sblocca il risultato dopo 10 minuti, fregandosene altamente che un quarto d'ora prima la Roma era riuscita nell'impresa di vincere a Genova, fa saltare il banco ed ogni tipo di logica. Il numero 9 azzurro è uno che fa la differenza e lo si è visto. In una partita strana, in cui Reina è stato battuto solo dal pasticcio difensivo innescato da Koulibaly e completato da Albiol, la punta argentina ha trascinato il Napoli alla vittoria, con una semplicità disarmante, scaraventando in rete, di piede e di testa, gli ottimi assist di Hamsik, in palla più del solito per aver ricevuto gli onori di casa per le 400 presenze in azzurro, e di Callejon, sempre nel vivo dell'azione. A centrocampo il solito gigante Allan, con Sarri che per fortuna ha capito di non doverlo tirare fuori nemmeno ad un secondo dalla fine, ha trovato la valida collaborazione del capitan slovacco e di Jorginho. Abbottonati, ma mai domi, gli esterni Ghoulam e Hysaj. Non entusiasmante Insigne, troppo lezioso e poco pungente (vedi pallonetto corto su assist di Higuain), a differenza del subentrato Mertens, apparso più reattivo anche se nel finale ha partecipato al valzer degli sprechi  sotto porta insieme a Gabbiadini ed El Kaddouri, quest'ultimo però frenato da un super Sportiello. Meritano un plauso speciale i 24.514 spettatori: insieme a loro, in una tribuna stampa che grondava acqua da tutte le parti sui cavi scoperti e su tutte le postazioni con i pc portatili accesi, la vittoria è stata centrata sotto una pioggia battente e fastidiosa. I tifosi, è bene ricordarlo sempre, rappresentano l'anima della squadra, che è tornata a parlare attraverso il proprio allenatore nel finale di partita. Sarri ha spiegato che, d'intesa con De Laurentiis, svelerà il proprio futuro a secondo posto raggiunto. Bene così. Tutto è più facile quando si parla. Ora altre due vittorie per chiudere in bellezza il campionato, dando man forte ad Higuain e al suo traguardo personale. Il Napoli glielo deve.

 

 

 

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