LA TESTA NEL PALLONE
LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro: "Napoli, come diceva Totò, la guerra non è mai finita, è solo sospesa"
02.02.2017 16:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nello sfogliare le cronache dedicate alle più recenti partite del Napoli si può notare un giudizio diffuso: al di là del valore dei calciatori, è la loro forma che appare piuttosto ''provata''. L'impegno c'è, la volontà di far bene non difetta ma non sempre la volontà trova riscontro nella realizzazione del gioco. Il campionato, soprattutto se giocato con impegno e volontà di far bene, porta con sè anche i sintomi della stanchezza, che a volte si traducono in lucidità appannata. Così, nell'ultima partita degli azzurri è emersa una realtà di questo genere, certo non di carattere irrimediabile ma abbastanza presente per rendere meno incisivo e completo il gioco della squadra. Le cronache hanno sottolineato come calciatori importanti per la squadra quali Insigne, Jorginho, Callejon, Allan e altri abbiano mostrato questa ''stanchezza'' fisica. Un elemento apparso anche in Mertens che, da par suo, non ha però ''rinunciato'' al gol. Da questo elemento, la ''frenata'' nel gioco collettivo che negli ultimi tempi ha distinto il Napoli dopo averlo collocato tra le squadre più vive e forti del torneo. Una situazione che potrebbe comportare altri eventuali rischi. Da qui la necessità di concentrare tutte le energie nel finale di un campionato che gli azzurri hanno giocato da protagonisti. E che potrebbe rappresentare l'avvio di una più lunga fase di forte presenza degli azzurri ai vertici del campionato, quello attuale e quello che verrà. Presenza che, tra l'altro, si consoliderà nel prossimo finale col ritorno di Koulibaly, la cui mancanza ha dimostrato quanto sia importante il suo gioco in difesa. Per lo sprint finale occorre un Napoli a pieno ritmo, avvincente e produttivo. Magari anche con il contributo di presenze importanti come quelle, tra gli altri, di Milik, Giaccherini e di Pavoletti. Il campionato va avanti, bisogna affrontare al meglio lo sprint finale. Come diceva Totò, in riferimento alle difficoltà della vita, ''la guerra non è mai finita, è solo sospesa".

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

02/02/2024 - 16:30

NAPOLI - Nello sfogliare le cronache dedicate alle più recenti partite del Napoli si può notare un giudizio diffuso: al di là del valore dei calciatori, è la loro forma che appare piuttosto ''provata''. L'impegno c'è, la volontà di far bene non difetta ma non sempre la volontà trova riscontro nella realizzazione del gioco. Il campionato, soprattutto se giocato con impegno e volontà di far bene, porta con sè anche i sintomi della stanchezza, che a volte si traducono in lucidità appannata. Così, nell'ultima partita degli azzurri è emersa una realtà di questo genere, certo non di carattere irrimediabile ma abbastanza presente per rendere meno incisivo e completo il gioco della squadra. Le cronache hanno sottolineato come calciatori importanti per la squadra quali Insigne, Jorginho, Callejon, Allan e altri abbiano mostrato questa ''stanchezza'' fisica. Un elemento apparso anche in Mertens che, da par suo, non ha però ''rinunciato'' al gol. Da questo elemento, la ''frenata'' nel gioco collettivo che negli ultimi tempi ha distinto il Napoli dopo averlo collocato tra le squadre più vive e forti del torneo. Una situazione che potrebbe comportare altri eventuali rischi. Da qui la necessità di concentrare tutte le energie nel finale di un campionato che gli azzurri hanno giocato da protagonisti. E che potrebbe rappresentare l'avvio di una più lunga fase di forte presenza degli azzurri ai vertici del campionato, quello attuale e quello che verrà. Presenza che, tra l'altro, si consoliderà nel prossimo finale col ritorno di Koulibaly, la cui mancanza ha dimostrato quanto sia importante il suo gioco in difesa. Per lo sprint finale occorre un Napoli a pieno ritmo, avvincente e produttivo. Magari anche con il contributo di presenze importanti come quelle, tra gli altri, di Milik, Giaccherini e di Pavoletti. Il campionato va avanti, bisogna affrontare al meglio lo sprint finale. Come diceva Totò, in riferimento alle difficoltà della vita, ''la guerra non è mai finita, è solo sospesa".

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
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