NAPOLI - Il campionato del Napoli, positivo e intenso, oltre all'attenzione sugli avvenimenti attuali risveglia il ricordo di passati momenti: luci che proiettano sullo schermo della memoria visioni incancellabili. Come quella che riporta nei lontani anni Cinquanta, in un pomeriggio che accolse nello stadio del Vomero un attaccante venuto dal Brasile. E che avrebbe segnato un periodo importante nella storia azzurra. Di fronte al Napoli, in quel giorno, c'era il Torino. Tocco' agli azzurri la ''palla al centro''. Ricevuto il passaggio iniziale, Vinicio non smisto' la ''sfera di cuoio'' verso un altro azzurro. Con un leggero tocco si porto' il pallone in avanti e parti' in una fuga sfrenata verso la non vicina area di rigore dei torinisti. Inseguito, dagli spalti, da occhi straniti, increduli. E, in campo, da difensori lasciati gia' indietro. Pochi attimi e fu in area di rigore. Si piego' in avanti e colpi' con forza la ''sfera di cuoio'', divenuta una specie di fionda esplosiva. Gol! Dal fischio d'inizio era passato meno di un minuto. Il grido di gioia e sorpresa che si alzo' dalle gradinate somigliava all'urlo di un vulcano. Vinicio era gia' entrato nel cuore dei tifosi. Si era presentato in modo travolgente al pubblico, che in ogni angolo ''esplose'' in un indescrivibile uragano di felicita'. Un avvio straordinario, un calciatore straordinario. Nel tempo che segui', i tifosi partenopei apprezzarono in ogni sfumatura la personalita' del goleador brasiliano. E poi lo videro come allenatore, per 5 stagioni: nel 1975 il Napoli raggiunse il secondo posto finale. Al termine della sua presenza napoletana, l'allenatore venuto da Belo Horizonte avrebbe lasciato un ricordo incancellabile.