LA TESTA NEL PALLONE
LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro: "Napoli, nell'album della memoria tra canti e battute"
02.11.2017 14:34 di Napoli Magazine

NAPOLI - La stagione del Napoli porta entusiasmo ai tifosi. Per quelli che hanno vissuto altre stagioni azzurre c'è un supplemento di sensazioni piacevoli. Emergono alla memoria frammenti di partite, sagome di calciatori, cori di entusiasmo che sapevano bilanciare nel miglior modo le schegge di malumore. Nell'album della memoria restano tanti calciatori azzurri, soprattutto quelli che divennero i ''favoriti''. Così, ad esempio, riemerge come fosse ancora attuale la sagoma di un grande difensore: Luciano Comaschi, che per la sua forza e la sua tenacia fu battezzato '' 'o lione'' . Un applauso in più per lui, quando la squadra entrava in campo, accolta da un corale ''Ebbi' 'lloco!''. Per Canè fu adoperato il cognome, al fine di incoraggiarlo a battersi con la grinta in suo possesso: '' Cane? Dalle a muorze!''. Per dire: non dare tregua... Per il gran portiere Casari, ci fu una ''canzoncina'': ...N' porta ce sta Casari / purtiere e' Nazionale/...pare ca tene ll'ale quanno vola a 'cca' e a lla'... E poi :...'' Delfrati cu' Vinei, Castelli cu' Amadei / Monzeglio forte assaie / chisto e' 'o Napule , paisa'... '' A volte, al di là dei canti propiziatori, si adoperavano le nenie conclusive: in un giorno in cui fu sconfitta la Roma, una enorme massa di tifosi azzurri scese dal Vomero ''a piedi'' , cantando (meglio dire ''urlando'' ) una litanìa per i giallorossi. Non mancavano le ''battute'' , sempre precise nel disegnare la fugace realtà cui si dedicavano. Nel giorno in cui un giovane attaccante avversario colpì con un calcio il ''maturo'' difensore azzurro Gramaglia, una voce si levò dalla curva A: '' Ue' , rispetta tuo nonno....'' . Il ''campo'' vomerese con le sue ''scomodità'' venne giustamente sostituito con lo Stadio di Fuorigrotta. Resta però nella memoria come un ''campo'' che non eliminava il lato ''umano''. Si guardavano le partite sempre in piedi, usanza necessaria per la poca visibilità, superata con lo stadio di Fuorigrotta. Ma i ricordi di quei tempi sono indelebili. Sembra a volte di ''sentire'' nell'aria la voce che dava le formazioni delle squadre. E per il Napoli diceva: Casari, Delfrati, Soldani. Todeschini, Remondini, Gramaglia. Astorri, Formentin, Amadei, Bacchetti, Krieziu.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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02/11/2024 - 14:34

NAPOLI - La stagione del Napoli porta entusiasmo ai tifosi. Per quelli che hanno vissuto altre stagioni azzurre c'è un supplemento di sensazioni piacevoli. Emergono alla memoria frammenti di partite, sagome di calciatori, cori di entusiasmo che sapevano bilanciare nel miglior modo le schegge di malumore. Nell'album della memoria restano tanti calciatori azzurri, soprattutto quelli che divennero i ''favoriti''. Così, ad esempio, riemerge come fosse ancora attuale la sagoma di un grande difensore: Luciano Comaschi, che per la sua forza e la sua tenacia fu battezzato '' 'o lione'' . Un applauso in più per lui, quando la squadra entrava in campo, accolta da un corale ''Ebbi' 'lloco!''. Per Canè fu adoperato il cognome, al fine di incoraggiarlo a battersi con la grinta in suo possesso: '' Cane? Dalle a muorze!''. Per dire: non dare tregua... Per il gran portiere Casari, ci fu una ''canzoncina'': ...N' porta ce sta Casari / purtiere e' Nazionale/...pare ca tene ll'ale quanno vola a 'cca' e a lla'... E poi :...'' Delfrati cu' Vinei, Castelli cu' Amadei / Monzeglio forte assaie / chisto e' 'o Napule , paisa'... '' A volte, al di là dei canti propiziatori, si adoperavano le nenie conclusive: in un giorno in cui fu sconfitta la Roma, una enorme massa di tifosi azzurri scese dal Vomero ''a piedi'' , cantando (meglio dire ''urlando'' ) una litanìa per i giallorossi. Non mancavano le ''battute'' , sempre precise nel disegnare la fugace realtà cui si dedicavano. Nel giorno in cui un giovane attaccante avversario colpì con un calcio il ''maturo'' difensore azzurro Gramaglia, una voce si levò dalla curva A: '' Ue' , rispetta tuo nonno....'' . Il ''campo'' vomerese con le sue ''scomodità'' venne giustamente sostituito con lo Stadio di Fuorigrotta. Resta però nella memoria come un ''campo'' che non eliminava il lato ''umano''. Si guardavano le partite sempre in piedi, usanza necessaria per la poca visibilità, superata con lo stadio di Fuorigrotta. Ma i ricordi di quei tempi sono indelebili. Sembra a volte di ''sentire'' nell'aria la voce che dava le formazioni delle squadre. E per il Napoli diceva: Casari, Delfrati, Soldani. Todeschini, Remondini, Gramaglia. Astorri, Formentin, Amadei, Bacchetti, Krieziu.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
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