LA TESTA NEL PALLONE
LA TESTA NEL PALLONE - Mimmo Liguoro scrive su "NM": "Napoli, avanti con forza e tenacia"
04.01.2018 18:31 di Napoli Magazine

NAPOLI - Un fulmine non molto temuto ma scoppiato con fragore, capace di oscurare l'idea e la speranza collettiva di una vittoria del Napoli al San Paolo sull'Atalanta. Ha avuto questa fisionomia lo stato d'animo collettivo della tifoseria azzurra dopo il risultato negativo, acuito dal prosciugarsi del desiderio di orizzonti ''super'' per la conclusione del torneo. Il Napoli, definito da molti osservatori della partita con i nerazzurri come ''lento'' o ''molle'', ha così abbandonato le prospettive di una presenza importante in Coppa Italia. Resta, naturalmente, ll campionato con la sua parte conclusiva. Finora il cammino degli azzurri ha mostrato un brillante percorso, consegnando al Napoli il titolo di ''campione d'Inverno''. L'esito positivo per gli azzurri va sottolineato per il suo valore e per la possibilità di una buona chiusura del torneo nazionale. Le partite finali, come si sa, vanno affrontate stringendo i denti e dimenticando la stanchezza accumulata. C'è la possibilità di dare a questa buona annata un ricordo che suoni come giusta conclusione e speranza per il campionato che verrà. Un obiettivo che chiede l'insieme delle necessarie condizioni, a cominciare da una squadra forte in tutte le sue angolature. Tra le ''condizioni'' piu' importanti c'è quella di calciatori non solo preparati e volenterosi ma anche possessori di un grande bagaglio di tenacia. Viene alla mente il nome di un azzurro che giocò dal 1952 al 1960. Fu ''battezzato'' dai tifosi col nomignolo di '' 'O lione'' per la sua grinta, la sua volontà di non cedere mai, la sua spinta psicologica a tutta la squadra. Non a caso i tifosi lo battezzarono come '' 'O Lione....'' Alcuni versi che gli dedicai in quel tempo finivano così: ...quando Comaschi / RUGGIVA SUL PALLONE \ MIGLIAIA DI VOCI URLAVANO: ' O LIONE.../ E nell'album dei ricordi azzurri c'è anche il nome di un altro centravanti dal tiro indimenticabile. Era Beppe Savoldi, attaccante che faceva vibrare, con i suoi tiri, le reti avversarie. Fu a Napoli dal 1975 al 1978. Restano nella memoria di chi lo vide giocare al centro dell'attacco i suoi gol segnati, o preceduti da un suo intervento: stop, tiro da fermo, allungo, fuga sull'ala.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

 

 

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04/01/2024 - 18:31

NAPOLI - Un fulmine non molto temuto ma scoppiato con fragore, capace di oscurare l'idea e la speranza collettiva di una vittoria del Napoli al San Paolo sull'Atalanta. Ha avuto questa fisionomia lo stato d'animo collettivo della tifoseria azzurra dopo il risultato negativo, acuito dal prosciugarsi del desiderio di orizzonti ''super'' per la conclusione del torneo. Il Napoli, definito da molti osservatori della partita con i nerazzurri come ''lento'' o ''molle'', ha così abbandonato le prospettive di una presenza importante in Coppa Italia. Resta, naturalmente, ll campionato con la sua parte conclusiva. Finora il cammino degli azzurri ha mostrato un brillante percorso, consegnando al Napoli il titolo di ''campione d'Inverno''. L'esito positivo per gli azzurri va sottolineato per il suo valore e per la possibilità di una buona chiusura del torneo nazionale. Le partite finali, come si sa, vanno affrontate stringendo i denti e dimenticando la stanchezza accumulata. C'è la possibilità di dare a questa buona annata un ricordo che suoni come giusta conclusione e speranza per il campionato che verrà. Un obiettivo che chiede l'insieme delle necessarie condizioni, a cominciare da una squadra forte in tutte le sue angolature. Tra le ''condizioni'' piu' importanti c'è quella di calciatori non solo preparati e volenterosi ma anche possessori di un grande bagaglio di tenacia. Viene alla mente il nome di un azzurro che giocò dal 1952 al 1960. Fu ''battezzato'' dai tifosi col nomignolo di '' 'O lione'' per la sua grinta, la sua volontà di non cedere mai, la sua spinta psicologica a tutta la squadra. Non a caso i tifosi lo battezzarono come '' 'O Lione....'' Alcuni versi che gli dedicai in quel tempo finivano così: ...quando Comaschi / RUGGIVA SUL PALLONE \ MIGLIAIA DI VOCI URLAVANO: ' O LIONE.../ E nell'album dei ricordi azzurri c'è anche il nome di un altro centravanti dal tiro indimenticabile. Era Beppe Savoldi, attaccante che faceva vibrare, con i suoi tiri, le reti avversarie. Fu a Napoli dal 1975 al 1978. Restano nella memoria di chi lo vide giocare al centro dell'attacco i suoi gol segnati, o preceduti da un suo intervento: stop, tiro da fermo, allungo, fuga sull'ala.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
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