NAPOLI - Tra Napoli e Maradona c'era un legame vero e forte, scaturito dall'entusiasmo e dalla passione per il gioco del calcio, visto e sentito come un sincero specchio dell'esistenza di tutti e di ciascuno. Un incontro felice e fruttuoso. Al Napoli Maradona dedicò tutto il suo talento e il suo impegno, ricambiato con un entusiasmo forte e profondo dal ''popolo azzurro''. L'epoca di Diego a Napoli resta nella memoria collettiva come un periodo straordinario. Certo da questa consapevolezza sarà nata l'idea di svolgere al San Carlo l'incontro di Diego col suo pubblico antico e nuovo: come un riconoscimento collettivo dei suoi meriti calcistici e della capacità di donare euforia e anche serenità alla tifoseria e a tutta la gens napoletana, sia che viva tra il Vesuvio e il mare, sia che si trovi in altri punti del mondo. L'incontro e l' ''amarcord'' hanno potuto svolgersi in un teatro che è un luogo simbolico della realtà culturale di Napoli, vasta e importante nei suoi vari aspetti. La presenza di Maradona nella squadra azzurra era incisiva non soltanto per il calcio ma anche per un entusiastico riconoscimento di appartenenza alla città e al più vasto ''animo'' partenopeo, nella visione parziale ma significativa del football. Il calcio è uno sport che sa mettere in luce pensieri e caratteri di chi lo pratica o lo segue. Così, il tifo tanto vasto e ''sentito'' degli appassionati che vivono a Napoli e in Campania, o che ne son lontani, va oltre il significato puramente sportivo. C'è, oltre il gioco in campo, una dimensione umana che nutre ricordi, affetti familiari, speranze e pensieri. Uno stato d'animo che anche il gioco del calcio ha assorbito e affidato ai giocatori più sensibili e attenti. Diego Armando Maradona è stato uno di loro.