Mister Z
MISTER Z - Così gli stadi si svuotano e fioccano le disdette alle pay tv, ciascuno si assuma le responsabilità!
01.05.2018 14:39 di Napoli Magazine

NAPOLI - Premessa. Prima di cantare il de profundis per il Napoli preferisco aspettare ancora un po'. La Juventus vista all'opera con l'Inter mi è parsa una squadra tutto sommato modesta, capace di qualsiasi impresa negativa, una banda di musica se non adeguatamente supportata da fattori esterni. Dunque non posso escludere a priori rovesci clamorosi, perfino domenica prossima contro il Bologna. E allora rinviamo il bilancio di fine stagione e concentriamoci su un altro tema che sicuramente non è meno attuale. La vittoria della Juventus a Milano con l'Inter è figlia di alcuni errori dell'arbitro che hanno condizionato in maniera oggettiva l'andamento della gara. Il primo sbaglio di Orsato è stato quello di ricorrere al Var per tramutare l’ ammonizione di Vecino in espulsione. Su questo errore ci sono versioni contrastanti, nel senso che da qualche parte si dice che l'arbitro si sarebbe attenuto alle regole. Però in base al protocollo - più volte sbandierato e chiarito da Rosetti e da Rizzoli in incontri, seminari, dibattiti, interviste ai quali, in alcuni casi, ho addirittura avuto il piacere e l'onore di assistere - l'arbitro non si sarebbe neppure dovuto avvicinare al monitor. Avrebbe dovuto invece rispondere a Valeri - che evidentemente gli aveva segnalato attraverso l'auricolare l’ipotesi che il fallo potesse essere da ‘rosso’ - che se lo avesse fatto avrebbe violato il protocollo. La sua decisione, infatti, era stata presa, il fallo dell'interista era stato già valutato e in casi simili non si deve tornare indietro. Se fosse stato indeciso ab origine tra lo sbandierare il cartellino giallo o quello rosso, Orsato avrebbe dovute chiedere l'ausilio del Var, eventualmente controllare lui stesso sul monitor in campo e solo alla fine della procedura decidere nella maniera ritenuta più giusta. Il secondo errore si è verificato quando il chiaro fallo da ammonizione di Pjanic, che ha colpito Rafinha con una ginocchiata e una gomitata, non è stato sanzionato con il cartellino giallo che avrebbe portato alla espulsione dello juventino. Nel derby di Torino un identico fallo di Baselli ai danni proprio di Pjanic era stato punito da Orsato addirittura con il 'rosso' diretto, senza neppure ricorrere all'aiuto del Var. Insomma la partita con l'Inter ha dimostrato ancora una volta che la Juventus ha usufruito di favori arbitrali. La cosa non è nuova né quest'anno (basti ricordare le partite di Cagliari e di Roma con la Lazio), né negli anni precedenti. Quest'anno si era sperato che con l'introduzione del Var il fenomeno dei favoritismi nei confronti dei bianconeri potesse cessare. In realtà ci si rende conto ora, ormai a fine stagione, che così non è stato. Se non ci fossero stati gli errori arbitrali, con o senza Var, la classifica oggi sarebbe diversa. A questo punto siamo a un bivio. Bisogna pensare che il comportamento di Orsato e quello degli arbitri che lo hanno preceduto nelle gare in cui la Juventus è stata oggettivamente favorita sia stato determinato da una programmazione a tavolino e, dunque, dalla presenza di malafede, o si deve invece ritenere che non ci sia stata premeditazione ma che, comunque, gli arbitri siano in qualche modo condizionati dal blasone bianconero e non ce la facciano proprio ad arbitrare in maniera neutrale? Qualunque di queste due ipotesi risponda a verità, il problema di andare inevitabilmente incontro ad un campionato falsato esiste e continuerà ad esistere. Mi domando: perché le reazioni contro questo sistema ormai codificato arrivano soltanto dai tifosi e da una piccolissima parte della stampa italiana? Come mai i presidenti delle società che sono vittime di tali comportamenti non reagiscono? Per uscire da questa situazione c'è una sola possibilità: che i presidenti di queste squadre si riuniscano e mettano a punto una strategia comune. In che cosa può consistere? Credo che presentarsi al Palazzo e comunicare l'intenzione, a partire dalla prossima stagione, di schierare in tutte le partite contro la Juventus la squadra Primavera possa essere lo schiaffo di cui c'è un assoluto bisogno. Falsare ad arte il campionato, favorendo i bianconeri prima ancora che si cominci è l'unica minaccia che può far finalmente prendere atto ai vertici del calcio nazionale che così non si può andare più avanti. Se è già scritto che, vinto il settimo scudetto consecutivo, la Juventus debba continuare a stabilire i suoi record aiutata dal sistema, allora è meglio che il campionato se lo aggiudichi da subito ma soltanto perché gli altri hanno deciso di non partecipare più al gioco così come si è svolto fino a ora. E si deve cominciare già dal prossimo mese di agosto sapendo che per lo scudetto non si può competere. Il loro campionato le squadre che vogliono liberarsi da questo martirio annunciato se lo disputeranno a partire dal secondo posto in giù. Che lo facciano una volta e per tutte i presidenti delle squadre eternamente danneggiate. Se invece continueranno a stare zitti, allora vuol dire che c'è qualcosa di più grande e di indicibile dietro a questo disegno. E' inutile far parlare solo i tifosi. E' tempo che ciascuno si assuma le proprie responsabilità uscendo allo scoperto, oppure taccia per sempre. Ma sappiano i presidenti, la FIGC e la Lega Calcio che la gente è stanca e che andando avanti così gli stadi finiranno per svuotarsi definitivamente e che le disdette alle pay-tv cominceranno ben presto a fioccare.

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

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01/05/2024 - 14:39

NAPOLI - Premessa. Prima di cantare il de profundis per il Napoli preferisco aspettare ancora un po'. La Juventus vista all'opera con l'Inter mi è parsa una squadra tutto sommato modesta, capace di qualsiasi impresa negativa, una banda di musica se non adeguatamente supportata da fattori esterni. Dunque non posso escludere a priori rovesci clamorosi, perfino domenica prossima contro il Bologna. E allora rinviamo il bilancio di fine stagione e concentriamoci su un altro tema che sicuramente non è meno attuale. La vittoria della Juventus a Milano con l'Inter è figlia di alcuni errori dell'arbitro che hanno condizionato in maniera oggettiva l'andamento della gara. Il primo sbaglio di Orsato è stato quello di ricorrere al Var per tramutare l’ ammonizione di Vecino in espulsione. Su questo errore ci sono versioni contrastanti, nel senso che da qualche parte si dice che l'arbitro si sarebbe attenuto alle regole. Però in base al protocollo - più volte sbandierato e chiarito da Rosetti e da Rizzoli in incontri, seminari, dibattiti, interviste ai quali, in alcuni casi, ho addirittura avuto il piacere e l'onore di assistere - l'arbitro non si sarebbe neppure dovuto avvicinare al monitor. Avrebbe dovuto invece rispondere a Valeri - che evidentemente gli aveva segnalato attraverso l'auricolare l’ipotesi che il fallo potesse essere da ‘rosso’ - che se lo avesse fatto avrebbe violato il protocollo. La sua decisione, infatti, era stata presa, il fallo dell'interista era stato già valutato e in casi simili non si deve tornare indietro. Se fosse stato indeciso ab origine tra lo sbandierare il cartellino giallo o quello rosso, Orsato avrebbe dovute chiedere l'ausilio del Var, eventualmente controllare lui stesso sul monitor in campo e solo alla fine della procedura decidere nella maniera ritenuta più giusta. Il secondo errore si è verificato quando il chiaro fallo da ammonizione di Pjanic, che ha colpito Rafinha con una ginocchiata e una gomitata, non è stato sanzionato con il cartellino giallo che avrebbe portato alla espulsione dello juventino. Nel derby di Torino un identico fallo di Baselli ai danni proprio di Pjanic era stato punito da Orsato addirittura con il 'rosso' diretto, senza neppure ricorrere all'aiuto del Var. Insomma la partita con l'Inter ha dimostrato ancora una volta che la Juventus ha usufruito di favori arbitrali. La cosa non è nuova né quest'anno (basti ricordare le partite di Cagliari e di Roma con la Lazio), né negli anni precedenti. Quest'anno si era sperato che con l'introduzione del Var il fenomeno dei favoritismi nei confronti dei bianconeri potesse cessare. In realtà ci si rende conto ora, ormai a fine stagione, che così non è stato. Se non ci fossero stati gli errori arbitrali, con o senza Var, la classifica oggi sarebbe diversa. A questo punto siamo a un bivio. Bisogna pensare che il comportamento di Orsato e quello degli arbitri che lo hanno preceduto nelle gare in cui la Juventus è stata oggettivamente favorita sia stato determinato da una programmazione a tavolino e, dunque, dalla presenza di malafede, o si deve invece ritenere che non ci sia stata premeditazione ma che, comunque, gli arbitri siano in qualche modo condizionati dal blasone bianconero e non ce la facciano proprio ad arbitrare in maniera neutrale? Qualunque di queste due ipotesi risponda a verità, il problema di andare inevitabilmente incontro ad un campionato falsato esiste e continuerà ad esistere. Mi domando: perché le reazioni contro questo sistema ormai codificato arrivano soltanto dai tifosi e da una piccolissima parte della stampa italiana? Come mai i presidenti delle società che sono vittime di tali comportamenti non reagiscono? Per uscire da questa situazione c'è una sola possibilità: che i presidenti di queste squadre si riuniscano e mettano a punto una strategia comune. In che cosa può consistere? Credo che presentarsi al Palazzo e comunicare l'intenzione, a partire dalla prossima stagione, di schierare in tutte le partite contro la Juventus la squadra Primavera possa essere lo schiaffo di cui c'è un assoluto bisogno. Falsare ad arte il campionato, favorendo i bianconeri prima ancora che si cominci è l'unica minaccia che può far finalmente prendere atto ai vertici del calcio nazionale che così non si può andare più avanti. Se è già scritto che, vinto il settimo scudetto consecutivo, la Juventus debba continuare a stabilire i suoi record aiutata dal sistema, allora è meglio che il campionato se lo aggiudichi da subito ma soltanto perché gli altri hanno deciso di non partecipare più al gioco così come si è svolto fino a ora. E si deve cominciare già dal prossimo mese di agosto sapendo che per lo scudetto non si può competere. Il loro campionato le squadre che vogliono liberarsi da questo martirio annunciato se lo disputeranno a partire dal secondo posto in giù. Che lo facciano una volta e per tutte i presidenti delle squadre eternamente danneggiate. Se invece continueranno a stare zitti, allora vuol dire che c'è qualcosa di più grande e di indicibile dietro a questo disegno. E' inutile far parlare solo i tifosi. E' tempo che ciascuno si assuma le proprie responsabilità uscendo allo scoperto, oppure taccia per sempre. Ma sappiano i presidenti, la FIGC e la Lega Calcio che la gente è stanca e che andando avanti così gli stadi finiranno per svuotarsi definitivamente e che le disdette alle pay-tv cominceranno ben presto a fioccare.

 

Mario Zaccaria

 

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