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MISTER Z - L'infortunio di Milik apre la strada ad una serie di interrogativi
26.09.2017 15:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - E ora? Che cosa accadrà? Il Napoli dovrà ridimensionare le proprie ambizioni? Ci sarà un rallentamento nell'appassionante corsa a braccetto con la Juventus appena cominciata? Sarri si inventerà qualche nuova diavoleria - dopo quella di Mertens prima punta tirata fuori dal cilindro magico lo scorso anno - per attenuare quanto meno i danni? Il nuovo doloroso infortunio di Arek Milik apre la strada ad una serie di interrogativi, che purtroppo rimarranno a lungo irrisolti. Solo il tempo darà una risposta a queste domande che i tifosi si pongono con angoscia e che turbano ed in parte neutralizzano la gioia e la soddisfazione di vedere la squadra prima in classifica, a punteggio pieno, dopo sei giornate dall'inizio del campionato. Una cosa è certa, il giocatore tornerà ad essere disponibile in primavera, ma il vero Milik, probabilmente, lo vedremo soltanto nella prossima stagione perché infortuni gravi come quello subito dal polacco lasciano purtroppo poco spazio alla fantasia ed all'immaginazione. Ora il Napoli si ritrova con una sola prima punta, Mertens, sulla quale dovrà inevitabilmente ricadere il peso di una stagione intensissima ed estremamente faticosa. Aiuti veri dalla panchina al belga non ne possono venire. Callejon ed Ounas, le soluzioni che lo stesso Sarri ha indicato, sono soltanto - e lo stesso allenatore lo sa bene - un palliativo, un'alternativa teorica, un modo per prendere tempo in attesa di tempi migliori... E purtroppo gli interrogativi che questo terribile infortunio comporta, non finiscono qui. Arriverà davvero Inglese alla riapertura del mercato di gennaio? E comunque avrà eventualmente la capacità e la forza di sostituire Milik dando le giuste garanzie, visto che fino ad oggi - pur riconoscendogli impegno e bravura - ha frequentato solo palcoscenici minori? Domandarsi oggi di chi sia la responsabilità di aver concluso la campagna di compravendita di agosto facendo rimanere in rosa due sole prime punte, privandosi contemporaneamente di Pavoletti e Zapata, è un esercizio inutile. Probabilmente c'è un concorso di colpa tra i calciatori, che volevano cambiare aria per non fare panchina per quasi tutta la stagione, l'allenatore, che non ha saputo o voluto trovare gli argomenti giusti con uno dei due per convincerlo a restare, e la Società, che ha tagliato con un colpo di mannaia questo nodo difficile da sbrogliare, intascando peraltro una cifra piuttosto consistente. Ora però si deve guardare al futuro e non al passato. Provare nel ruolo Callejon ed Ounas è un compito di Sarri (che probabilmente finirà per tenere d'occhio anche Leandrinho che può forse già essere utile in un torneo in cui abbondano ragazzini minorenni che frequentano con ottime performance le prime squadre), mentre trovare una soluzione strutturale (che sia Inglese o qualcun altro) è un preciso dovere della Società. E Giuntoli farebbe bene a muoversi sin da ora, senza arrivare, come spesso è avvenuto in passato con l'acqua alla gola, all'ultimo istante dell'ultimo minuto del mercato di gennaio.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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MISTER Z - L'infortunio di Milik apre la strada ad una serie di interrogativi

di Napoli Magazine

26/09/2024 - 15:00

NAPOLI - E ora? Che cosa accadrà? Il Napoli dovrà ridimensionare le proprie ambizioni? Ci sarà un rallentamento nell'appassionante corsa a braccetto con la Juventus appena cominciata? Sarri si inventerà qualche nuova diavoleria - dopo quella di Mertens prima punta tirata fuori dal cilindro magico lo scorso anno - per attenuare quanto meno i danni? Il nuovo doloroso infortunio di Arek Milik apre la strada ad una serie di interrogativi, che purtroppo rimarranno a lungo irrisolti. Solo il tempo darà una risposta a queste domande che i tifosi si pongono con angoscia e che turbano ed in parte neutralizzano la gioia e la soddisfazione di vedere la squadra prima in classifica, a punteggio pieno, dopo sei giornate dall'inizio del campionato. Una cosa è certa, il giocatore tornerà ad essere disponibile in primavera, ma il vero Milik, probabilmente, lo vedremo soltanto nella prossima stagione perché infortuni gravi come quello subito dal polacco lasciano purtroppo poco spazio alla fantasia ed all'immaginazione. Ora il Napoli si ritrova con una sola prima punta, Mertens, sulla quale dovrà inevitabilmente ricadere il peso di una stagione intensissima ed estremamente faticosa. Aiuti veri dalla panchina al belga non ne possono venire. Callejon ed Ounas, le soluzioni che lo stesso Sarri ha indicato, sono soltanto - e lo stesso allenatore lo sa bene - un palliativo, un'alternativa teorica, un modo per prendere tempo in attesa di tempi migliori... E purtroppo gli interrogativi che questo terribile infortunio comporta, non finiscono qui. Arriverà davvero Inglese alla riapertura del mercato di gennaio? E comunque avrà eventualmente la capacità e la forza di sostituire Milik dando le giuste garanzie, visto che fino ad oggi - pur riconoscendogli impegno e bravura - ha frequentato solo palcoscenici minori? Domandarsi oggi di chi sia la responsabilità di aver concluso la campagna di compravendita di agosto facendo rimanere in rosa due sole prime punte, privandosi contemporaneamente di Pavoletti e Zapata, è un esercizio inutile. Probabilmente c'è un concorso di colpa tra i calciatori, che volevano cambiare aria per non fare panchina per quasi tutta la stagione, l'allenatore, che non ha saputo o voluto trovare gli argomenti giusti con uno dei due per convincerlo a restare, e la Società, che ha tagliato con un colpo di mannaia questo nodo difficile da sbrogliare, intascando peraltro una cifra piuttosto consistente. Ora però si deve guardare al futuro e non al passato. Provare nel ruolo Callejon ed Ounas è un compito di Sarri (che probabilmente finirà per tenere d'occhio anche Leandrinho che può forse già essere utile in un torneo in cui abbondano ragazzini minorenni che frequentano con ottime performance le prime squadre), mentre trovare una soluzione strutturale (che sia Inglese o qualcun altro) è un preciso dovere della Società. E Giuntoli farebbe bene a muoversi sin da ora, senza arrivare, come spesso è avvenuto in passato con l'acqua alla gola, all'ultimo istante dell'ultimo minuto del mercato di gennaio.

 

 

Mario Zaccaria

 

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