Mister Z
MISTER Z - Napoli, sano realismo!
24.01.2017 17:57 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si è aperto sulla rete, all'indomani della vittoria del Napoli a San Siro con il Milan, un accanito dibattito su alcune dichiarazioni fatte da Sarri negli spogliatoi. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il tecnico ha in sostanza detto che al Napoli, per diventare una grande squadra, manca ancora qualcosa. L'allenatore ha precisato che ci vuole un cinque per cento in più, un miglioramento 'finale' del complesso, un ultimo gradino da salire ancora per far diventare questa, che è già una buona squadra, una grande squadra. Disfattismo? Pessimismo? Direi piuttosto realismo. Meglio ancora: sano realismo. E' innegabile che il Napoli sia sulla buona strada per diventare una 'grande' del calcio. Ma effettivamente, ha ragione Sarri, manca ancora qualcosa, nonostante che la sua squadra esprima di gran lunga il calcio più bello ed entusiasmante che si vede non solo in Italia ma probabilmente, anche per una certa involuzione degli ultimi anni del Barcellona, d'Europa e del mondo. Il gradino che ancora rimane da salire riguarda in parte aspetti tecnici ed in parte problemi di natura caratteriale. E questo è vero, se ci si vuole limitare alla squadra, alla sua forza, alla sua struttura, al suo complesso. Se invece si allarga il discorso a temi di carattere societario e, soprattutto, si fa riferimento alle strutture ed all'organizzazione generale di cui il Calcio Napoli dispone, il gap da colmare per diventare una 'grande' a tutto tondo, è ancora più profondo. Rimanendo sull'aspetto tecnico, è evidente che grandi progressi sono stati fatti quest'anno con una campagna acquisti che - grazie anche alla partenza di Higuain - ha dato la possibilità di puntare ad un rafforzamento 'mirato', fondato su giovani di grande valore e di grande prospettiva. I miglioramenti, rispetto allo scorso anno, si stanno già vedendo. Il Napoli, al quale Sarri ha dato una identità di gioco, un marchio di fabbrica di qualità che ormai è riconosciuto dappertutto, è cresciuto moltissimo negli ultimi mesi e la vittoria con il Milan, al di là del valore intrinseco, vale a dire i tre punti conquistati, ha dimostrato che la squadra sta crescendo anche come mentalità. L'anno scorso, per non parlare degli anni precedenti, una partita come quella giocata sabato a San Siro gli azzurri non l'avrebbero vinta, pur potendo contare su un vantaggio iniziale di due gol. Ad essere ottimisti, sarebbe finita in pareggio. Sabato sera, invece, pur nella sofferenza e pur con le difficoltà determinate da un arbitraggio sul quale i vertici del calcio italiano non possono far finta di niente, gli azzurri hanno portato a casa il risultato pieno. Che cosa manca ancora? La capacità, appunto, di una grande squadra che nel periodo di dominio incontrastato avrebbe messo a segno un altro paio di stoccate e chiuso definitivamente l'incontro. Non si può essere tanto superiori ad un avversario e raccogliere così poco se non si è ancora un po' immaturi, con una vena di fragilità psicologica che limita il cinismo, la cattiveria agonistica, la capacità di sferrare il colpo del k.o. Insomma dobbiamo avere un po' di pazienza. Certo è che non manca molto al raggiungimento del traguardo finale. Qualche altro assestamento e miglioramento in termini di rosa, la giusta continuità nella guida tecnica (sarebbe forse il caso di tramutare il rapporto con Sarri in un contratto pluriennale) ed il Napoli sarà pronto ad essere una vera 'grande' del calcio nazionale ed internazionale, destinata a lasciare il segno, corredato dalla conquista di trofei, per svariati anni.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

24/01/2024 - 17:57

NAPOLI - Si è aperto sulla rete, all'indomani della vittoria del Napoli a San Siro con il Milan, un accanito dibattito su alcune dichiarazioni fatte da Sarri negli spogliatoi. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il tecnico ha in sostanza detto che al Napoli, per diventare una grande squadra, manca ancora qualcosa. L'allenatore ha precisato che ci vuole un cinque per cento in più, un miglioramento 'finale' del complesso, un ultimo gradino da salire ancora per far diventare questa, che è già una buona squadra, una grande squadra. Disfattismo? Pessimismo? Direi piuttosto realismo. Meglio ancora: sano realismo. E' innegabile che il Napoli sia sulla buona strada per diventare una 'grande' del calcio. Ma effettivamente, ha ragione Sarri, manca ancora qualcosa, nonostante che la sua squadra esprima di gran lunga il calcio più bello ed entusiasmante che si vede non solo in Italia ma probabilmente, anche per una certa involuzione degli ultimi anni del Barcellona, d'Europa e del mondo. Il gradino che ancora rimane da salire riguarda in parte aspetti tecnici ed in parte problemi di natura caratteriale. E questo è vero, se ci si vuole limitare alla squadra, alla sua forza, alla sua struttura, al suo complesso. Se invece si allarga il discorso a temi di carattere societario e, soprattutto, si fa riferimento alle strutture ed all'organizzazione generale di cui il Calcio Napoli dispone, il gap da colmare per diventare una 'grande' a tutto tondo, è ancora più profondo. Rimanendo sull'aspetto tecnico, è evidente che grandi progressi sono stati fatti quest'anno con una campagna acquisti che - grazie anche alla partenza di Higuain - ha dato la possibilità di puntare ad un rafforzamento 'mirato', fondato su giovani di grande valore e di grande prospettiva. I miglioramenti, rispetto allo scorso anno, si stanno già vedendo. Il Napoli, al quale Sarri ha dato una identità di gioco, un marchio di fabbrica di qualità che ormai è riconosciuto dappertutto, è cresciuto moltissimo negli ultimi mesi e la vittoria con il Milan, al di là del valore intrinseco, vale a dire i tre punti conquistati, ha dimostrato che la squadra sta crescendo anche come mentalità. L'anno scorso, per non parlare degli anni precedenti, una partita come quella giocata sabato a San Siro gli azzurri non l'avrebbero vinta, pur potendo contare su un vantaggio iniziale di due gol. Ad essere ottimisti, sarebbe finita in pareggio. Sabato sera, invece, pur nella sofferenza e pur con le difficoltà determinate da un arbitraggio sul quale i vertici del calcio italiano non possono far finta di niente, gli azzurri hanno portato a casa il risultato pieno. Che cosa manca ancora? La capacità, appunto, di una grande squadra che nel periodo di dominio incontrastato avrebbe messo a segno un altro paio di stoccate e chiuso definitivamente l'incontro. Non si può essere tanto superiori ad un avversario e raccogliere così poco se non si è ancora un po' immaturi, con una vena di fragilità psicologica che limita il cinismo, la cattiveria agonistica, la capacità di sferrare il colpo del k.o. Insomma dobbiamo avere un po' di pazienza. Certo è che non manca molto al raggiungimento del traguardo finale. Qualche altro assestamento e miglioramento in termini di rosa, la giusta continuità nella guida tecnica (sarebbe forse il caso di tramutare il rapporto con Sarri in un contratto pluriennale) ed il Napoli sarà pronto ad essere una vera 'grande' del calcio nazionale ed internazionale, destinata a lasciare il segno, corredato dalla conquista di trofei, per svariati anni.

 

 

Mario Zaccaria

 

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