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MISTER Z - Il c.t. Ventura a Coverciano: "La squadra di Sarri gioca un ottimo calcio, forse il migliore"
20.12.2016 17:24 di Napoli Magazine

NAPOLI - Tutti gli anni si svolge a Coverciano, nell'auditorium del Centro Tecnico Federale della FIGC, un seminario dal titolo 'Il calcio è chi lo racconta', organizzato dall'Ussi e dalla FIGC. Lunedì, durante la prima giornata dei lavori, è intervenuto il Commissario Tecnico della Nazionale, Giampiero Ventura che, tra l'altro, ha parlato anche del Napoli. "La squadra di Sarri - ha detto Ventura - gioca un ottimo calcio, forse il migliore, ma per vincere lo scudetto manca ancora qualcosa. Cinismo e determinazione sono le caratteristiche che fanno la differenza tra la Juventus e le altre". Il C.t. ha anche precisato di aver attentamente visto la partita di domenica al San Paolo contro il Torino. "Nel primo tempo - ha osservato - la prestazione del Napoli è stata impressionante. Si è vista una sola squadra in campo. Nella ripresa, però, il Napoli ha subito tre gol e questo dimostra che nella testa dei giocatori c'è ancora un limite, un problema caratteriale sul quale Sarri dovrà lavorare". Come si fa a non essere d'accordo con Ventura? La partita con Torino ha lasciato dietro di sé nell'animo e nella mente di tutti noi, le scorie di sentimenti contrastanti. C'era a fine gara da un lato la soddisfazione di aver visto il Napoli mettere sotto, come ha detto Ventura in maniera impressionante, il Torino, una squadra solitamente combattiva e difficile da ridurre alla resa. Da un altro punto di vista, però, c'era in ognuno di noi l'amarezza per aver assistito ad un clamoroso calo di tensione che ha portato ad incassare tre gol da un'avversaria che ha fatto in tutto quattro tiri in porta. Effettivamente questo è un limite molto serio del Napoli che, peraltro, si è già manifestato in altre occasioni. Sembra che in certi momenti della partita la squadra abbia la tendenza a specchiarsi in se stessa, a guardare con compiacimento la propria forza e la bellezza del proprio gioco, fino a distrarsi, a commettere errori banali e a pregiudicare ciò che di buono era stata capace di costruire. Che cosa si può fare per risolvere questo problema? Basta un intervento mirato da parte dell'allenatore o, in casi simili, è necessario ricorrere alla collaborazione di specialisti del settore? Esistono in svariate realtà del mondo sportivo psicologi che affiancano allenatori, preparatori atletici e staff sanitari per intervenire sugli atleti al fine di migliorare le loro capacità di concentrazione e per lavorare su aspetti delicati come la stima in se stessi e la voglia di affermazione. Sarri, con i suoi metodi pratici di buon toscano pragmatico, sono convinto che riuscirà a trovare gli argomenti giusti con i calciatori per dare loro quella sicurezza e quella cattiveria che sono indispensabili se si vuole diventare una squadra che alle capacità tecnico-tattiche sappia affiancare anche una adeguata preparazione mentale. Altrimenti è necessario che la società intervenga per risolvere il problema. Che cosa sarebbe accaduto se l'atteggiamento tenuto dalla squadra contro il Torino si fosse materializzato in occasione, ad esempio, della gara di andata di Champions League con il Real Madrid? Da una sicura qualificazione si sarebbe passati in un baleno ad un risultato pieno di pericoli, con un traguardo tutto da conquistare nella partita di ritorno. Ed è un rischio che il Napoli in un prossimo futuro non dovrà più correre.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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20/12/2024 - 17:24

NAPOLI - Tutti gli anni si svolge a Coverciano, nell'auditorium del Centro Tecnico Federale della FIGC, un seminario dal titolo 'Il calcio è chi lo racconta', organizzato dall'Ussi e dalla FIGC. Lunedì, durante la prima giornata dei lavori, è intervenuto il Commissario Tecnico della Nazionale, Giampiero Ventura che, tra l'altro, ha parlato anche del Napoli. "La squadra di Sarri - ha detto Ventura - gioca un ottimo calcio, forse il migliore, ma per vincere lo scudetto manca ancora qualcosa. Cinismo e determinazione sono le caratteristiche che fanno la differenza tra la Juventus e le altre". Il C.t. ha anche precisato di aver attentamente visto la partita di domenica al San Paolo contro il Torino. "Nel primo tempo - ha osservato - la prestazione del Napoli è stata impressionante. Si è vista una sola squadra in campo. Nella ripresa, però, il Napoli ha subito tre gol e questo dimostra che nella testa dei giocatori c'è ancora un limite, un problema caratteriale sul quale Sarri dovrà lavorare". Come si fa a non essere d'accordo con Ventura? La partita con Torino ha lasciato dietro di sé nell'animo e nella mente di tutti noi, le scorie di sentimenti contrastanti. C'era a fine gara da un lato la soddisfazione di aver visto il Napoli mettere sotto, come ha detto Ventura in maniera impressionante, il Torino, una squadra solitamente combattiva e difficile da ridurre alla resa. Da un altro punto di vista, però, c'era in ognuno di noi l'amarezza per aver assistito ad un clamoroso calo di tensione che ha portato ad incassare tre gol da un'avversaria che ha fatto in tutto quattro tiri in porta. Effettivamente questo è un limite molto serio del Napoli che, peraltro, si è già manifestato in altre occasioni. Sembra che in certi momenti della partita la squadra abbia la tendenza a specchiarsi in se stessa, a guardare con compiacimento la propria forza e la bellezza del proprio gioco, fino a distrarsi, a commettere errori banali e a pregiudicare ciò che di buono era stata capace di costruire. Che cosa si può fare per risolvere questo problema? Basta un intervento mirato da parte dell'allenatore o, in casi simili, è necessario ricorrere alla collaborazione di specialisti del settore? Esistono in svariate realtà del mondo sportivo psicologi che affiancano allenatori, preparatori atletici e staff sanitari per intervenire sugli atleti al fine di migliorare le loro capacità di concentrazione e per lavorare su aspetti delicati come la stima in se stessi e la voglia di affermazione. Sarri, con i suoi metodi pratici di buon toscano pragmatico, sono convinto che riuscirà a trovare gli argomenti giusti con i calciatori per dare loro quella sicurezza e quella cattiveria che sono indispensabili se si vuole diventare una squadra che alle capacità tecnico-tattiche sappia affiancare anche una adeguata preparazione mentale. Altrimenti è necessario che la società intervenga per risolvere il problema. Che cosa sarebbe accaduto se l'atteggiamento tenuto dalla squadra contro il Torino si fosse materializzato in occasione, ad esempio, della gara di andata di Champions League con il Real Madrid? Da una sicura qualificazione si sarebbe passati in un baleno ad un risultato pieno di pericoli, con un traguardo tutto da conquistare nella partita di ritorno. Ed è un rischio che il Napoli in un prossimo futuro non dovrà più correre.

 

 

Mario Zaccaria

 

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