Mister Z
MR Z - ADL-Sarri, sembra di assistere ad un incontro di scherma
08.11.2016 14:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Più che un normale confronto tra un presidente ed un allenatore, suo dipendente, sembra di assistere da qualche tempo ad un acceso incontro di scherma, per la precisione di sciabola. De Laurentiis e Sarri se le danno di santa ragione su una pedana immaginaria, con frecciate polemiche alternate a raffica, che sembrano tante parate e risposte con l'arma a doppio taglio. Le schermaglie sono cominciate a settembre dopo che Sarri, innervosito dalla mancata concessione di due calci di rigore sul campo del Genoa, aveva invocato l'intervento della società per protestare contro gli arbitri. Il presidente, che in quel periodo era in viaggio in Cina, rispose addirittura con un comunicato ufficiale in cui sostanzialmente non solo prendeva le distanze dall'allenatore ("Ci sono state alcune decisioni arbitrali sfavorevoli, ma le decisioni degli arbitri, nel bene e nel male, vanno rispettate"), ma addirittura invitava il tecnico a non cercare alibi ("Sono le regole del nostro calcio e se partecipiamo a questa competizione non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi"). L'altro giorno, poi, la nuova uscita di De Laurentiis su Radio Kiss Kiss , con una lezione di tattica a Sarri e la richiesta di cambio modulo (dal 4-3-3 al 4-3-1-2), per favorire un migliore inserimento nella manovra di Gabbiadini, cui è seguita la replica dell'allenatore dopo Napoli-Lazio ("Avrei preferito che certe cose me le dicesse in privato, ma lui è il presidente e può dire ciò che vuole"). Sullo sfondo di questo match continuo si innesta una questione inquietante che va ormai affrontata di petto e sulla quale non si può più continuare a far finta di niente. Perché non giocano Tonelli e Rog? Questi due calciatori li ha forse scelti ed ingaggiati la società senza l'avallo dell'allenatore? Rog - ha ripetuto Sarri ogni volta che ha risposto a domande sulla mancata utilizzazione del croato - non comprende l'italiano (Milik quando arrivò in Italia non sapeva bene neppure in quale parte del mondo fosse capitato, eppure giocò sin dal primo momento. Come mai, visto che sicuramente anche lui non comprendeva la lingua e non si sapeva esprimere?). E Tonelli, il cui acquisto fu annunciato in pompa magna ed a sorpresa per tutti (evidentemente anche per il tecnico...) negli spogliatoi del San Paolo quando si era appena conclusa la partita Napoli-Frosinone, l'ultima dello scorso campionato? Ci troviamo, relativamente a questi due calciatori, davanti ad un nuovo caso Grassi-Regini, acquistati a gennaio scorso senza 'l'autorizzazione' preventiva di Sarri che non li fece giocare mai? Questa storia di Rog e Tonelli si sarebbe potuta forse tenere sotto traccia se le cose avessero continuato ad andare per il verso giusto, ma con il Napoli sceso al sesto posto in classifica e con una squadra che ha smarrito la sua identità, dopo gli infortuni di Milik e di Albiol, è inevitabile che se ne parli in maniera sempre più chiara e concreta. Sarri non può continuare a fare il pesce in barile. Deve avere il coraggio di spiegare le sue ragioni e se il non utilizzare Rog e Tonelli è un 'dispetto' alla società, lo dica con chiarezza, assumendosene fino in fondo le responsabilità. Questa storia delle difficoltà a comprendere l'italiano sta diventando una barzelletta e puzza sempre più di presa in giro. Se invece Sarri ritiene più semplicemente che Rog e Tonelli non siano giocatori validi e che dunque non sa che cosa farsene, ha ugualmente il dovere di prendere una posizione. Insomma così non si può andare più avanti. Non è detto che servirsi di Rog e Tonelli serva a qualcosa. Può darsi che il contributo che i due possano dare alla squadra sul piano tecnico-tattico sia del tutto nullo o vicino allo zero. Ciò che la loro mancata utilizzazione produce però in maniera inequivocabile è aumentare ancor di più il fossato che si è già creato da società ed allenatore. E questo non fa il bene del Napoli. Sarri, che è uomo intelligente, se ne renderà conto. Dunque...

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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08/11/2024 - 14:35

NAPOLI - Più che un normale confronto tra un presidente ed un allenatore, suo dipendente, sembra di assistere da qualche tempo ad un acceso incontro di scherma, per la precisione di sciabola. De Laurentiis e Sarri se le danno di santa ragione su una pedana immaginaria, con frecciate polemiche alternate a raffica, che sembrano tante parate e risposte con l'arma a doppio taglio. Le schermaglie sono cominciate a settembre dopo che Sarri, innervosito dalla mancata concessione di due calci di rigore sul campo del Genoa, aveva invocato l'intervento della società per protestare contro gli arbitri. Il presidente, che in quel periodo era in viaggio in Cina, rispose addirittura con un comunicato ufficiale in cui sostanzialmente non solo prendeva le distanze dall'allenatore ("Ci sono state alcune decisioni arbitrali sfavorevoli, ma le decisioni degli arbitri, nel bene e nel male, vanno rispettate"), ma addirittura invitava il tecnico a non cercare alibi ("Sono le regole del nostro calcio e se partecipiamo a questa competizione non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi"). L'altro giorno, poi, la nuova uscita di De Laurentiis su Radio Kiss Kiss , con una lezione di tattica a Sarri e la richiesta di cambio modulo (dal 4-3-3 al 4-3-1-2), per favorire un migliore inserimento nella manovra di Gabbiadini, cui è seguita la replica dell'allenatore dopo Napoli-Lazio ("Avrei preferito che certe cose me le dicesse in privato, ma lui è il presidente e può dire ciò che vuole"). Sullo sfondo di questo match continuo si innesta una questione inquietante che va ormai affrontata di petto e sulla quale non si può più continuare a far finta di niente. Perché non giocano Tonelli e Rog? Questi due calciatori li ha forse scelti ed ingaggiati la società senza l'avallo dell'allenatore? Rog - ha ripetuto Sarri ogni volta che ha risposto a domande sulla mancata utilizzazione del croato - non comprende l'italiano (Milik quando arrivò in Italia non sapeva bene neppure in quale parte del mondo fosse capitato, eppure giocò sin dal primo momento. Come mai, visto che sicuramente anche lui non comprendeva la lingua e non si sapeva esprimere?). E Tonelli, il cui acquisto fu annunciato in pompa magna ed a sorpresa per tutti (evidentemente anche per il tecnico...) negli spogliatoi del San Paolo quando si era appena conclusa la partita Napoli-Frosinone, l'ultima dello scorso campionato? Ci troviamo, relativamente a questi due calciatori, davanti ad un nuovo caso Grassi-Regini, acquistati a gennaio scorso senza 'l'autorizzazione' preventiva di Sarri che non li fece giocare mai? Questa storia di Rog e Tonelli si sarebbe potuta forse tenere sotto traccia se le cose avessero continuato ad andare per il verso giusto, ma con il Napoli sceso al sesto posto in classifica e con una squadra che ha smarrito la sua identità, dopo gli infortuni di Milik e di Albiol, è inevitabile che se ne parli in maniera sempre più chiara e concreta. Sarri non può continuare a fare il pesce in barile. Deve avere il coraggio di spiegare le sue ragioni e se il non utilizzare Rog e Tonelli è un 'dispetto' alla società, lo dica con chiarezza, assumendosene fino in fondo le responsabilità. Questa storia delle difficoltà a comprendere l'italiano sta diventando una barzelletta e puzza sempre più di presa in giro. Se invece Sarri ritiene più semplicemente che Rog e Tonelli non siano giocatori validi e che dunque non sa che cosa farsene, ha ugualmente il dovere di prendere una posizione. Insomma così non si può andare più avanti. Non è detto che servirsi di Rog e Tonelli serva a qualcosa. Può darsi che il contributo che i due possano dare alla squadra sul piano tecnico-tattico sia del tutto nullo o vicino allo zero. Ciò che la loro mancata utilizzazione produce però in maniera inequivocabile è aumentare ancor di più il fossato che si è già creato da società ed allenatore. E questo non fa il bene del Napoli. Sarri, che è uomo intelligente, se ne renderà conto. Dunque...

 

 

Mario Zaccaria

 

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