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MR Z - Che Napoli sarebbe senza il grande Gonzalo Higuain?
17.05.2016 10:22 di Napoli Magazine

NAPOLI - Che Napoli sarebbe senza Gonzalo Higuain? E' una domanda che, passata la sbornia collettiva derivante dalla magica, indimenticabile serata di sabato scorso, tutti nel nostro intimo ci stiamo ponendo con un velo di angosciosa apprensione. Anche soltanto immaginare di giocare il prossimo campionato senza il Pipita provoca un dolore acuto, insopportabile, molto peggiore di quello che, a suo tempo, ci riservò la partenza di Cavani. Però qualche speranza che a questa storia ci sia un lieto fine esiste ed è su quella che cerchiamo di 'lavorare' dentro di noi per farcene una ragione e guardare al futuro con ottimismo. La speranza in questione ce la danno gli occhi gonfi di commozione e di amore con i quali Higuain ha lasciato sabato sera il terreno di gioco del San Paolo. Il suo non è stato un giro di pista fatto per salutare il pubblico prima di andar via. Si è trattato, invece, di un gesto di riconoscenza verso i tifosi che lo hanno sempre sostenuto, incitato e portato per mano a compiere la più memorabile tra le imprese, quella di battere un record che resisteva da 66 anni e che Iddio solo sa quanto tempo è destinato ora a rimanere scritto nel Guinness dei primati. Io in questo modo ho interpretato la luce che emanavano i suoi occhi, lo sguardo fiammeggiante, la gioia incontenibile ed il suo trattenersi così a lungo sul campo, come a voler imprimere in maniera indelebile nella memoria, uno per uno, tutti i momenti di felicità che il record stabilito e l'amore del suo pubblico gli stavano regalando. Del fatto che Higuain avverta dentro di sé il desiderio di rimanere in una città che tanto gli ha dato e che molto di più gli potrebbe dare nel futuro, sono pressoché sicuro. Nel calcio, però, le emozioni ed i sentimenti contano solo fino ad un certo punto. Quando Nicolas, il fratello manager, si siederà al tavolo con De Laurentiis (la prossima settimana?) per discutere del futuro del Pipita, lo farà probabilmente avendo avuto il mandato di fare il possibile per rinnovare il contratto. E' evidente, però, che il Napoli dovrà fare la sua parte. La squadra, quest'anno, si è rivelata una macchina abbastanza vicina alla perfezione. Manca ancora qualcosa, questo è evidente, per poter fronteggiare la Juve e per poter mantenere ancora dietro la Roma ed eventualmente altre squadre (Inter, Milan e Fiorentina) che dovessero rinforzarsi molto sul mercato estivo, presentandosi con rinnovato vigore alla partenza della prossima stagione. De Laurentiis deve solo decidere se puntare su Higuain per costruire nei prossimi anni a una squadra che punti allo scudetto e, perché no, anche a farsi valere al meglio in Champions League. Io penso che una buona parte dei 40-50 milioni che garantisce la qualificazione alla più importante manifestazione continentale possa essere impegnata a questo scopo. Un altro come Higuain (tolti gli inavvicinabili Messi, Ronaldo, Suarez) non c'è in giro ed anche se il Napoli dovesse incassare i 94 milioni di euro della clausola rescissoria, non ci sarebbe la possibilità tecnica di investirli adeguatamente. La partenza di Higuain rappresenterebbe un danno tecnico talmente incolmabile che sostengo, nel malaugurato caso in cui ciò dovesse accadere, varrebbe la pena di promuovere titolare sul campo Manolo Gabbiadini. E' inutile illudersi di poterlo sostituire spendendo qualche decina di milioni. Altri fuoriclasse del livello del Pipita in giro non ce ne sono. E' meglio che ce ne facciamo una ragione. Allora l'unica strada è investire anche tutti i guadagni che comporta la Champions in questo progetto. I soldi per qualche altro ritocco - Tonelli è un ottimo inizio, ora serve qualcosa a centrocampo - ci sono. Il resto la farà Sarri. Solo così il Napoli potrà continuare a farci sognare sulle ali di quell'incontenibile entusiasmo che ci ha emozionato e contagiato la sera di Napoli-Frosinone.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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MR Z - Che Napoli sarebbe senza il grande Gonzalo Higuain?

di Napoli Magazine

17/05/2024 - 10:22

NAPOLI - Che Napoli sarebbe senza Gonzalo Higuain? E' una domanda che, passata la sbornia collettiva derivante dalla magica, indimenticabile serata di sabato scorso, tutti nel nostro intimo ci stiamo ponendo con un velo di angosciosa apprensione. Anche soltanto immaginare di giocare il prossimo campionato senza il Pipita provoca un dolore acuto, insopportabile, molto peggiore di quello che, a suo tempo, ci riservò la partenza di Cavani. Però qualche speranza che a questa storia ci sia un lieto fine esiste ed è su quella che cerchiamo di 'lavorare' dentro di noi per farcene una ragione e guardare al futuro con ottimismo. La speranza in questione ce la danno gli occhi gonfi di commozione e di amore con i quali Higuain ha lasciato sabato sera il terreno di gioco del San Paolo. Il suo non è stato un giro di pista fatto per salutare il pubblico prima di andar via. Si è trattato, invece, di un gesto di riconoscenza verso i tifosi che lo hanno sempre sostenuto, incitato e portato per mano a compiere la più memorabile tra le imprese, quella di battere un record che resisteva da 66 anni e che Iddio solo sa quanto tempo è destinato ora a rimanere scritto nel Guinness dei primati. Io in questo modo ho interpretato la luce che emanavano i suoi occhi, lo sguardo fiammeggiante, la gioia incontenibile ed il suo trattenersi così a lungo sul campo, come a voler imprimere in maniera indelebile nella memoria, uno per uno, tutti i momenti di felicità che il record stabilito e l'amore del suo pubblico gli stavano regalando. Del fatto che Higuain avverta dentro di sé il desiderio di rimanere in una città che tanto gli ha dato e che molto di più gli potrebbe dare nel futuro, sono pressoché sicuro. Nel calcio, però, le emozioni ed i sentimenti contano solo fino ad un certo punto. Quando Nicolas, il fratello manager, si siederà al tavolo con De Laurentiis (la prossima settimana?) per discutere del futuro del Pipita, lo farà probabilmente avendo avuto il mandato di fare il possibile per rinnovare il contratto. E' evidente, però, che il Napoli dovrà fare la sua parte. La squadra, quest'anno, si è rivelata una macchina abbastanza vicina alla perfezione. Manca ancora qualcosa, questo è evidente, per poter fronteggiare la Juve e per poter mantenere ancora dietro la Roma ed eventualmente altre squadre (Inter, Milan e Fiorentina) che dovessero rinforzarsi molto sul mercato estivo, presentandosi con rinnovato vigore alla partenza della prossima stagione. De Laurentiis deve solo decidere se puntare su Higuain per costruire nei prossimi anni a una squadra che punti allo scudetto e, perché no, anche a farsi valere al meglio in Champions League. Io penso che una buona parte dei 40-50 milioni che garantisce la qualificazione alla più importante manifestazione continentale possa essere impegnata a questo scopo. Un altro come Higuain (tolti gli inavvicinabili Messi, Ronaldo, Suarez) non c'è in giro ed anche se il Napoli dovesse incassare i 94 milioni di euro della clausola rescissoria, non ci sarebbe la possibilità tecnica di investirli adeguatamente. La partenza di Higuain rappresenterebbe un danno tecnico talmente incolmabile che sostengo, nel malaugurato caso in cui ciò dovesse accadere, varrebbe la pena di promuovere titolare sul campo Manolo Gabbiadini. E' inutile illudersi di poterlo sostituire spendendo qualche decina di milioni. Altri fuoriclasse del livello del Pipita in giro non ce ne sono. E' meglio che ce ne facciamo una ragione. Allora l'unica strada è investire anche tutti i guadagni che comporta la Champions in questo progetto. I soldi per qualche altro ritocco - Tonelli è un ottimo inizio, ora serve qualcosa a centrocampo - ci sono. Il resto la farà Sarri. Solo così il Napoli potrà continuare a farci sognare sulle ali di quell'incontenibile entusiasmo che ci ha emozionato e contagiato la sera di Napoli-Frosinone.

 

 

Mario Zaccaria

 

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