Mister Z
MR Z - Realistico pensare che il Napoli possa vincere sempre? Siate seri!
03.11.2015 23:06 di Napoli Magazine

NAPOLI - Subito dopo la conclusione della partita di Genova si è aperto tra gli organi di informazione e sulla rete un dibattito sul tema: per il Napoli si è trattato di un punto guadagnato o di due punti persi. Dico subito che la disputa non mi appassiona. E' di tutta evidenza che il Napoli abbia dominato la partita e che avrebbe meritato la vittoria. Tuttavia ritengo che la squadra di Sarri, che già veniva da cinque vittorie consecutive, prima o poi sarebbe pur dovuta incappare in un passo falso (mezzo o completo), altrimenti, avendo già 21 punti in classifica e considerato che mancavano alla fine del campionato ancora 28 partite, avrebbe concluso, facendo tutte vittorie, a 105 punti in classifica. E' mai possibile una cosa del genere? E' realistico pensare che il Napoli possa vincere sempre? E allora, considerando che il Genoa non è proprio l'ultima squadra del campionato, considerato che molte altre grandi troveranno a Marassi molte difficoltà, considerato che la partita si è conclusa comunque senza che la difesa abbia subito gol, credo che gli aspetti positivi superino di gran lunga quelli negativi. Anzi, a dire la verità, l'aspetto negativo è uno solo, vale a dire la mancata vittoria. Limitiamoci, perciò, a considerare ciò che di favorevole è emerso dalla partita di Marassi. Innanzitutto la tenuta della difesa, nella quale Albiol ha ancora una volta evidenziato i progressi fatti nelle ultime settimane e Koulibaly si è confermato, grazie alla cura-Sarri, un calciatore forte, potente, completo e concreto sul quale poter fare sicuro affidamento. E' finito il tempo degli svarioni, delle clamorose disattenzioni, delle occasioni regalate agli avversari. Oggi Albiol e Koulibaly sono sicuramente una delle coppie di centrali difensivi più forti del campionato. L'altro aspetto positivo emerso a Genova che mi piace sottolineare è la ritrovata compattezza morale della squadra. Insigne (sarei curioso di sapere da Sarri se lo avrebbe schierato dall'inizio a Marassi nel caso in cui la 'sparata' per la sostituzione con il Palermo non si fosse mai verificata) ha mostrato di essersi messo alle spalle tutti i fantasmi che gli avevano fatto tenere un comportamento sopra le righe. Mertens, dal canto suo, avrà finalmente capito che l'allenatore lo considera un titolare a tutti gli effetti, come Insigne e come gli altri titolari, e che dunque è inutile che anche lui metta il muso qualche volta, inevitabilmente, gli tocca non partire dall'inizio. I sorrisi di Insigne e Gabbiadini in panchina, gli abbracci al momento della sostituzione, l'armonia tornata in campo, è quel che di estremamente positivo si è visto a Genova e che va ben al di là del risultato. Sarebbe stato molto peggio se la partita la si fosse vinta, ma se fossero continuati i dissapori tra il tecnico e qualche calciatore, se fossero volati ancora i parastinchi o se qualcuno avesse continuato a prendere a pugni la panchina. Il Napoli non è riuscito a vincere, è vero, per i troppi errori fatti davanti alla porta (ma anche per la bravura di Perin...) ma ha dato comunque la dimostrazione di essere una squadra solida e compatta, che gioca in modo armonico e ordinato. Le vittorie, questo è certo, torneranno. L'importante è che la vetta della classifica sia sempre li, alla stessa distanza di prima e che il Napoli sia in agguato per spiccare il balzo decisivo al momento giusto. Ora pensiamo a chiudere definitivamente il discorso qualificazione al primi posto del girone di Europa League. Una vittoria giovedì sul Midtjylland consentirebbe di affrontare le ultime due gare in surplace. Sarri non solo potrebbe schierare tutte le riserve, ma anche per queste ultime non ci sarebbe alcun consumo di energie psicofisiche, potendo affrontare Club Brugge e Legia Varsavia come se si trattasse di una partitella di allenamento a Castel Volturno. 

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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03/11/2024 - 23:06

NAPOLI - Subito dopo la conclusione della partita di Genova si è aperto tra gli organi di informazione e sulla rete un dibattito sul tema: per il Napoli si è trattato di un punto guadagnato o di due punti persi. Dico subito che la disputa non mi appassiona. E' di tutta evidenza che il Napoli abbia dominato la partita e che avrebbe meritato la vittoria. Tuttavia ritengo che la squadra di Sarri, che già veniva da cinque vittorie consecutive, prima o poi sarebbe pur dovuta incappare in un passo falso (mezzo o completo), altrimenti, avendo già 21 punti in classifica e considerato che mancavano alla fine del campionato ancora 28 partite, avrebbe concluso, facendo tutte vittorie, a 105 punti in classifica. E' mai possibile una cosa del genere? E' realistico pensare che il Napoli possa vincere sempre? E allora, considerando che il Genoa non è proprio l'ultima squadra del campionato, considerato che molte altre grandi troveranno a Marassi molte difficoltà, considerato che la partita si è conclusa comunque senza che la difesa abbia subito gol, credo che gli aspetti positivi superino di gran lunga quelli negativi. Anzi, a dire la verità, l'aspetto negativo è uno solo, vale a dire la mancata vittoria. Limitiamoci, perciò, a considerare ciò che di favorevole è emerso dalla partita di Marassi. Innanzitutto la tenuta della difesa, nella quale Albiol ha ancora una volta evidenziato i progressi fatti nelle ultime settimane e Koulibaly si è confermato, grazie alla cura-Sarri, un calciatore forte, potente, completo e concreto sul quale poter fare sicuro affidamento. E' finito il tempo degli svarioni, delle clamorose disattenzioni, delle occasioni regalate agli avversari. Oggi Albiol e Koulibaly sono sicuramente una delle coppie di centrali difensivi più forti del campionato. L'altro aspetto positivo emerso a Genova che mi piace sottolineare è la ritrovata compattezza morale della squadra. Insigne (sarei curioso di sapere da Sarri se lo avrebbe schierato dall'inizio a Marassi nel caso in cui la 'sparata' per la sostituzione con il Palermo non si fosse mai verificata) ha mostrato di essersi messo alle spalle tutti i fantasmi che gli avevano fatto tenere un comportamento sopra le righe. Mertens, dal canto suo, avrà finalmente capito che l'allenatore lo considera un titolare a tutti gli effetti, come Insigne e come gli altri titolari, e che dunque è inutile che anche lui metta il muso qualche volta, inevitabilmente, gli tocca non partire dall'inizio. I sorrisi di Insigne e Gabbiadini in panchina, gli abbracci al momento della sostituzione, l'armonia tornata in campo, è quel che di estremamente positivo si è visto a Genova e che va ben al di là del risultato. Sarebbe stato molto peggio se la partita la si fosse vinta, ma se fossero continuati i dissapori tra il tecnico e qualche calciatore, se fossero volati ancora i parastinchi o se qualcuno avesse continuato a prendere a pugni la panchina. Il Napoli non è riuscito a vincere, è vero, per i troppi errori fatti davanti alla porta (ma anche per la bravura di Perin...) ma ha dato comunque la dimostrazione di essere una squadra solida e compatta, che gioca in modo armonico e ordinato. Le vittorie, questo è certo, torneranno. L'importante è che la vetta della classifica sia sempre li, alla stessa distanza di prima e che il Napoli sia in agguato per spiccare il balzo decisivo al momento giusto. Ora pensiamo a chiudere definitivamente il discorso qualificazione al primi posto del girone di Europa League. Una vittoria giovedì sul Midtjylland consentirebbe di affrontare le ultime due gare in surplace. Sarri non solo potrebbe schierare tutte le riserve, ma anche per queste ultime non ci sarebbe alcun consumo di energie psicofisiche, potendo affrontare Club Brugge e Legia Varsavia come se si trattasse di una partitella di allenamento a Castel Volturno. 

 

 

Mario Zaccaria

 

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