Mister Z
MR Z - Giù le mani da Lorenzo Insigne!
24.11.2015 11:02 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ho letto con amarezza il pezzo che il collega del giornale L'Arena di Verona ha dedicato a Lorenzo Insigne. L'attaccante del Napoli è stato stroncato sul sito del quotidiano veneto ed additato al pubblico ludibrio perché ritenuto maleducato, sfrontato, sfacciato, screanzato. Sarebbe lui stesso - secondo l'articolista del giornale - il colpevole dei cori oltraggiosi rivolti domenica mattina, dagli spalti del Bentegodi, a lui, ai suoi compagni di squadra, al Napoli ed alla città di Napoli. E la conferma che si tratti di uno zotico, incivile ed arrogante, secondo il giornalista de L'Arena, arriva in maniera chiara ed inequivocabile da Coverciano. Che Insigne sia un maleducato infatti "non lo dicono solo i veronesi - sentenzia l'articolista - ma anche Conte che non lo ha convocato in Nazionale per i suoi comportamenti negativi". Secondo questo collega, evidentemente, Insigne dopo aver segnato il gol che spingeva il Napoli verso una importante vittoria, invece di gioire, come fanno tutti calciatori del mondo, avrebbe dovuto cospargersi il capo di cenere, battersi il petto e chiedere scusa e perdono ai tifosi del Verona. Quanto alla 'maleducazione' mostrata a Coverciano, evidentemente il cronista sportivo veronese deve averla confusa con una distorsione al ginocchio, quella che costrinse Insigne a tornarsene tristemente a casa e ad abbandonare il ritiro della Nazionale. Il collega forse non è bene informato: l'accusa di Conte ad Insigne (e la conseguente 'vendetta' della mancata convocazione in occasione dei due successivi impegni) è stata quella di non sapere o volere stringere i denti e soffrire per la maglia azzurra della Nazionale, non certamente quella di essere scostumato. Mi domando come sia possibile che un giornale serio, una testata storica, una delle più antiche e prestigiose del giornalismo italiano, abbia ospitato una simile presa di posizione nei confronti di un calciatore. Ma che cosa significa questa cosa? L'ideale sarebbe stato, piuttosto, che il giornale della città avesse in qualche modo contribuito a stemperare i toni, ad esprimersi eventualmente per criticare i cori beceri e, quelli si, volgari e maleducati indirizzati ad Insigne che, evidentemente, ha il solo torto di essere nato vicino a Napoli e di indossare una maglietta azzurra quando gioca al calcio, vale a dire quando fa il proprio lavoro. Questi che stiamo vivendo sono giorni difficili. Gli avvenimenti che la cronaca ci propone ogni giorno dimostrano che ormai nel mondo c'è una tendenza quasi irrefrenabile ad accentuare le incomprensioni tra gli uomini, che addirittura si armano gli uni contro gli altri per questioni ideologiche o per motivi di interesse o per reciproci, atavici odi. La violenza dilaga e coinvolge anche il calcio, la gente ha paura. Fino a poche ore fa non sapevamo neppure se la partita di Europa League tra Club Brugge e Napoli si sarebbe potuta giocare o meno. Che bisogno c'è di alimentare la violenza, di sostenere inutili e stupide ideologie di contrasto? Nel giorno in cui veronesi e napoletani, sugli spalti del Bentegodi, tutti assieme hanno intonato la Marsigliese per ricordare e per rendere omaggio alle vittime di Parigi, non sarebbe stato meglio, invece di spandere fuoco e veleni ulteriori sulle ferite di un rapporto da sempre difficile e complicato tra queste due tifoserie, sottolineare sul giornale della città gli aspetti positivi che un momento così intenso, struggente e perfino commovente aveva seminato? Invito comunque i tifosi del Napoli a non somatizzare questa vicenda, ad evitare reazioni sconsiderate, esasperando ancor di più i rancori verso la tifoseria veronese. Al massimo l'episodio merita che la fantasia popolare compia un altro sforzo e lo esprima con uno striscione ironico, uno sfottò, qualcosa di simile a quello memorabile che anni fa fu dedicato a Giulietta Capuleti. Una risata generale seppellirà questo nuovo tentativo di inasprire i rapporti tra le due tifoserie.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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24/11/2024 - 11:02

NAPOLI - Ho letto con amarezza il pezzo che il collega del giornale L'Arena di Verona ha dedicato a Lorenzo Insigne. L'attaccante del Napoli è stato stroncato sul sito del quotidiano veneto ed additato al pubblico ludibrio perché ritenuto maleducato, sfrontato, sfacciato, screanzato. Sarebbe lui stesso - secondo l'articolista del giornale - il colpevole dei cori oltraggiosi rivolti domenica mattina, dagli spalti del Bentegodi, a lui, ai suoi compagni di squadra, al Napoli ed alla città di Napoli. E la conferma che si tratti di uno zotico, incivile ed arrogante, secondo il giornalista de L'Arena, arriva in maniera chiara ed inequivocabile da Coverciano. Che Insigne sia un maleducato infatti "non lo dicono solo i veronesi - sentenzia l'articolista - ma anche Conte che non lo ha convocato in Nazionale per i suoi comportamenti negativi". Secondo questo collega, evidentemente, Insigne dopo aver segnato il gol che spingeva il Napoli verso una importante vittoria, invece di gioire, come fanno tutti calciatori del mondo, avrebbe dovuto cospargersi il capo di cenere, battersi il petto e chiedere scusa e perdono ai tifosi del Verona. Quanto alla 'maleducazione' mostrata a Coverciano, evidentemente il cronista sportivo veronese deve averla confusa con una distorsione al ginocchio, quella che costrinse Insigne a tornarsene tristemente a casa e ad abbandonare il ritiro della Nazionale. Il collega forse non è bene informato: l'accusa di Conte ad Insigne (e la conseguente 'vendetta' della mancata convocazione in occasione dei due successivi impegni) è stata quella di non sapere o volere stringere i denti e soffrire per la maglia azzurra della Nazionale, non certamente quella di essere scostumato. Mi domando come sia possibile che un giornale serio, una testata storica, una delle più antiche e prestigiose del giornalismo italiano, abbia ospitato una simile presa di posizione nei confronti di un calciatore. Ma che cosa significa questa cosa? L'ideale sarebbe stato, piuttosto, che il giornale della città avesse in qualche modo contribuito a stemperare i toni, ad esprimersi eventualmente per criticare i cori beceri e, quelli si, volgari e maleducati indirizzati ad Insigne che, evidentemente, ha il solo torto di essere nato vicino a Napoli e di indossare una maglietta azzurra quando gioca al calcio, vale a dire quando fa il proprio lavoro. Questi che stiamo vivendo sono giorni difficili. Gli avvenimenti che la cronaca ci propone ogni giorno dimostrano che ormai nel mondo c'è una tendenza quasi irrefrenabile ad accentuare le incomprensioni tra gli uomini, che addirittura si armano gli uni contro gli altri per questioni ideologiche o per motivi di interesse o per reciproci, atavici odi. La violenza dilaga e coinvolge anche il calcio, la gente ha paura. Fino a poche ore fa non sapevamo neppure se la partita di Europa League tra Club Brugge e Napoli si sarebbe potuta giocare o meno. Che bisogno c'è di alimentare la violenza, di sostenere inutili e stupide ideologie di contrasto? Nel giorno in cui veronesi e napoletani, sugli spalti del Bentegodi, tutti assieme hanno intonato la Marsigliese per ricordare e per rendere omaggio alle vittime di Parigi, non sarebbe stato meglio, invece di spandere fuoco e veleni ulteriori sulle ferite di un rapporto da sempre difficile e complicato tra queste due tifoserie, sottolineare sul giornale della città gli aspetti positivi che un momento così intenso, struggente e perfino commovente aveva seminato? Invito comunque i tifosi del Napoli a non somatizzare questa vicenda, ad evitare reazioni sconsiderate, esasperando ancor di più i rancori verso la tifoseria veronese. Al massimo l'episodio merita che la fantasia popolare compia un altro sforzo e lo esprima con uno striscione ironico, uno sfottò, qualcosa di simile a quello memorabile che anni fa fu dedicato a Giulietta Capuleti. Una risata generale seppellirà questo nuovo tentativo di inasprire i rapporti tra le due tifoserie.

 

 

Mario Zaccaria

 

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