Napoli MagazineNapoli Magazine onlineuuid:2e3ed185-2070-478c-85f7-0c6a57cd8bc4;id=105882024-03-28T23:17:02Z1392953TELELOMBARDIA - Petrazzuolo: "Napoli-Atalanta, il futuro in panchina e le prospettive"NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, dir. di "Napoli Magazine", è intervenuto al TG di Telelombardia, programma condotto da Nathalie Goitom con Dodo Longhi: "Kvara e Osimhen in dubbio per l'Atalanta? Kvara ha svolto terapie e lavoro in palestra, sappiamo poi del differenziato svolto da Osimhen negli ultimi giorni. Dovessero saltare entrambi il match con l'Atalanta, al posto di Kvara potrebbe essere dato spazio a Lindstrom o anche a Raspadori, mentre non dovesse esservi Osimhen la scelta dovrebbe ricadere su Simeone, a meno che Calzona non decida per Raspadori falso nueve con Lindstrom a sinistra, o Kvara se dovesse recuperare. E' chiaro che per il georgiano, trattandosi di forte contratture, il cauto ottimismo ci sta tutto. Lobotka al Barcellona? Il Napoli intende ripartire da Lobotka e Kvara nella prossima stagione, stando ai rumors degli ultimi tempi. Non credo che vogliano separsi di entrambi i calciatori che non hanno mai manifestato la voglia di andare via. E' chiaro che se per Lobotka non si e' mai fatto un discorso di insoddisfazione economica, per Kvara l'adeguamento è già in cantiere. Calzona rimane? Difficile, dovrebbe trovare degli incastri relativamente agli impegni con la Slovacchia. I nomi per la panchina? Il sogno resta Conte, poi si valutano anche le alternative tra cui Palladino, Italiano e lo stesso Sarri".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-28T13:35:00ZNAPOLI - Antonio Petrazzuolo, dir. di "Napoli Magazine", è intervenuto al TG di Telelombardia, programma condotto da Nathalie Goitom con Dodo Longhi: "Kvara e Osimhen in dubbio per l'Atalanta? Kvara ha svolto terapie e lavoro in palestra, sappiamo poi del differenziato svolto da Osimhen negli ultimi giorni. Dovessero saltare entrambi il match con l'Atalanta, al posto di Kvara potrebbe essere dato spazio a Lindstrom o anche a Raspadori, mentre non dovesse esservi Osimhen la scelta dovrebbe ricadere su Simeone, a meno che Calzona non decida per Raspadori falso nueve con Lindstrom a sinistra, o Kvara se dovesse recuperare. E' chiaro che per il georgiano, trattandosi di forte contratture, il cauto ottimismo ci sta tutto. Lobotka al Barcellona? Il Napoli intende ripartire da Lobotka e Kvara nella prossima stagione, stando ai rumors degli ultimi tempi. Non credo che vogliano separsi di entrambi i calciatori che non hanno mai manifestato la voglia di andare via. E' chiaro che se per Lobotka non si e' mai fatto un discorso di insoddisfazione economica, per Kvara l'adeguamento è già in cantiere. Calzona rimane? Difficile, dovrebbe trovare degli incastri relativamente agli impegni con la Slovacchia. I nomi per la panchina? Il sogno resta Conte, poi si valutano anche le alternative tra cui Palladino, Italiano e lo stesso Sarri".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392770LA NOTA - Napoli, Juan Jesus: "La decisione del Giudice Sportivo mi lascia una grande amarezza, non mi aspettavo questo finale, inspiegabile l'inversione di rotta di Acerbi"NAPOLI - In merito a quanto accaduto durante Inter-Napoli e alla successiva decisione del giudice sportivo, Juan Jesus, accompagnato dai suoi legali, intende precisare quanto segue: "Ho letto più volte, con grande rammarico, la decisione con cui il Giudice Sportivo ha ritenuto che non ci sia la prova che io sia stato vittima di insulti razzisti durante la partita Inter-Napoli dello scorso 17 marzo: è una valutazione che, pur rispettandola, faccio fatica a capire e mi lascia una grande amarezza. Sono sinceramente avvilito dall’esito di una vicenda grave che ho avuto l’unico torto di aver gestito “da signore”, evitando di interrompere un’importante partita con tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e preso, forse, ad esempio. Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire. Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che “è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa” ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e “in buona fede” avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase “'vai via nero, sei solo un negro …” possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria. Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una “semplice offesa” rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la VAR, la partita è stata interrotta per oltre 1 minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto. Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo - ma spero di sbagliarmi – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti. Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-27T16:07:00ZNAPOLI - In merito a quanto accaduto durante Inter-Napoli e alla successiva decisione del giudice sportivo, Juan Jesus, accompagnato dai suoi legali, intende precisare quanto segue: "Ho letto più volte, con grande rammarico, la decisione con cui il Giudice Sportivo ha ritenuto che non ci sia la prova che io sia stato vittima di insulti razzisti durante la partita Inter-Napoli dello scorso 17 marzo: è una valutazione che, pur rispettandola, faccio fatica a capire e mi lascia una grande amarezza. Sono sinceramente avvilito dall’esito di una vicenda grave che ho avuto l’unico torto di aver gestito “da signore”, evitando di interrompere un’importante partita con tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e preso, forse, ad esempio. Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire. Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che “è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa” ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e “in buona fede” avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase “'vai via nero, sei solo un negro …” possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria. Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una “semplice offesa” rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la VAR, la partita è stata interrotta per oltre 1 minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto. Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo - ma spero di sbagliarmi – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti. Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392684FOTO SHOW NM - Napoli, la presentazione della nuova maglia scudetto a Villa D'AngeloNAPOLI - Il Napoli ha presentato una nuova maglia scudetto a Villa D'Angelo. Ecco le foto di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-27T11:32:00ZNAPOLI - Il Napoli ha presentato una nuova maglia scudetto a Villa D'Angelo. Ecco le foto di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392495TELECLUBITALIA – Petrazzuolo: “Acerbi assolto? Sono senza parole, Pierpaolo Marino tornerebbe a Napoli, Champions? Le possibilità sono poche, ma la matematica ancora non condanna gli azzurri”NAPOLI – Antonio Petrazzuolo, direttore di “Napoli Magazine”, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Club Napoli All News”, trasmissione in onda su Teleclubitalia: “Acerbi assolto? Stavo leggendo la motivazione. Dalle immagini sembra chiaro e a questo punto Juan Jesus è uno che non racconta la verità? Questo è il messaggio che passa? Conoscendo Juan Jesus che è una persona molto seria e il messaggio su Instagram ne è la prova. E’ stato fin troppo uomo a sminuire, pensando di fare una cosa che mai è successo. E’ una situazione paradossale. Sono senza parole. Se viene assolto totalmente Acerbi, significa che Juan Jesus non ha fatto un racconto veritiero, ma sappiamo che non è così. Tutela per tre brand? Facendo così non è successo nulla, facendo passare Juan Jesus per uno che ha capito male. La vogliono chiudere così. Pierpaolo Marino? Ho fatto un’intervista a Gargano e parlando di direttore sportivi, mi ha detto che sceglierebbe Marino come direttore sportivo per il Napoli, perché conosce bene la piazza e potrebbe fare al caso del Napoli. Quando ha letto l’intervista Marino, è rimasto piacevolmente colpito e mi ha detto che non sente Gargano da una ventina d’anni. Con lui ha avuto bei confronti e gli ha fatto piacere sentire quelle parole. Mi ha detto che tornerebbe a Napoli e che non direbbe mai di no, perché è nel suo cuore. Se lo chiamano, tornerebbe subito. Direttore sportivo? Sartori bel nome, mi è sempre piaciuto per il suo modo di fare e di scovare talenti, ma credo sia un discorso legato al progetto tecnico del futuro. La riconferma di Calzona è un’ipotesi tiepida, però dovesse restare, si resta così com’è. Se arriva Conte, che è legato a Petrachi, si fa una scelta diversa. Se arriva Sarri, è legato a Tare. Il tutto è legato al futuro allenatore del Napoli. Se il Napoli arriva in Champions, si apre uno scenario diverso. Se devi ricostruire, si faranno altre scelte. Il d.s. non sarà slegato al nuovo allenatore. Il Napoli può centrare la Champions? Il discorso è semplice, il calendario presenta tutti gli scontri diretti in casa e saranno fondamentali. Le altre sono alla portata. Se il Napoli non le perde, si può fare questo ragionamento. Le possibilità sono poche, ma la matematica ancora non condanna il Napoli”.2024-03-28T23:17:02Z2024-03-26T15:00:00ZNAPOLI – Antonio Petrazzuolo, direttore di “Napoli Magazine”, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Club Napoli All News”, trasmissione in onda su Teleclubitalia: “Acerbi assolto? Stavo leggendo la motivazione. Dalle immagini sembra chiaro e a questo punto Juan Jesus è uno che non racconta la verità? Questo è il messaggio che passa? Conoscendo Juan Jesus che è una persona molto seria e il messaggio su Instagram ne è la prova. E’ stato fin troppo uomo a sminuire, pensando di fare una cosa che mai è successo. E’ una situazione paradossale. Sono senza parole. Se viene assolto totalmente Acerbi, significa che Juan Jesus non ha fatto un racconto veritiero, ma sappiamo che non è così. Tutela per tre brand? Facendo così non è successo nulla, facendo passare Juan Jesus per uno che ha capito male. La vogliono chiudere così. Pierpaolo Marino? Ho fatto un’intervista a Gargano e parlando di direttore sportivi, mi ha detto che sceglierebbe Marino come direttore sportivo per il Napoli, perché conosce bene la piazza e potrebbe fare al caso del Napoli. Quando ha letto l’intervista Marino, è rimasto piacevolmente colpito e mi ha detto che non sente Gargano da una ventina d’anni. Con lui ha avuto bei confronti e gli ha fatto piacere sentire quelle parole. Mi ha detto che tornerebbe a Napoli e che non direbbe mai di no, perché è nel suo cuore. Se lo chiamano, tornerebbe subito. Direttore sportivo? Sartori bel nome, mi è sempre piaciuto per il suo modo di fare e di scovare talenti, ma credo sia un discorso legato al progetto tecnico del futuro. La riconferma di Calzona è un’ipotesi tiepida, però dovesse restare, si resta così com’è. Se arriva Conte, che è legato a Petrachi, si fa una scelta diversa. Se arriva Sarri, è legato a Tare. Il tutto è legato al futuro allenatore del Napoli. Se il Napoli arriva in Champions, si apre uno scenario diverso. Se devi ricostruire, si faranno altre scelte. Il d.s. non sarà slegato al nuovo allenatore. Il Napoli può centrare la Champions? Il discorso è semplice, il calendario presenta tutti gli scontri diretti in casa e saranno fondamentali. Le altre sono alla portata. Se il Napoli non le perde, si può fare questo ragionamento. Le possibilità sono poche, ma la matematica ancora non condanna il Napoli”.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392688FOTO ZOOM NM - Antonio e Vincenzo Petrazzuolo da D'Angelo Santa Caterina al VomeroNAPOLI - Selfie per Antonio e Vincenzo Petrazzuolo, rispettivamente direttore e a.d. di "Napoli Magazine" da D'Angelo Santa Caterina al Vomero in occasione della presentazione della nuova maglia in edizione limitata della SSC Napoli. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Antonio Petrazzuolo (@antoniopetrazzuolo)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-27T11:38:00ZNAPOLI - Selfie per Antonio e Vincenzo Petrazzuolo, rispettivamente direttore e a.d. di "Napoli Magazine" da D'Angelo Santa Caterina al Vomero in occasione della presentazione della nuova maglia in edizione limitata della SSC Napoli. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Antonio Petrazzuolo (@antoniopetrazzuolo)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392407IL PREMIO - Sinatti vince il "Cronometro d'oro" come miglior preparatore atletico: "Ringrazio il Napoli, mister Spalletti e lo staff"NAPOLI - È Francesco Sinatti il migliore preparatore atletico della scorsa stagione: l’attuale preparatore della Nazionale italiana è stato votato dai colleghi quale migliore professionista della Serie A 2022/2023, il campionato che lo ha visto ottenere lo Scudetto con il Napoli. Appena terminata la tournée oltreoceano con gli Azzurri, Sinatti è atterrato in Italia dagli Stati Uniti e quindi ha potuto ricevere nell’auditorium di Coverciano, nel luogo simbolo della formazione calcistica italiana, il Cronometro d’oro. Un premio che certifica – ancora una volta – lo straordinario lavoro dello staff tecnico guidato da Luciano Spalletti nella scorsa stagione e che segue il trionfo dello stesso Ct, che meno di due mesi fa aveva ricevuto, sempre al Centro Tecnico Federale, la Panchina d’oro. “Mi sento onorato di aver ricevuto questo premio - ha sottolineato sul palco Francesco Sinatti, visibilmente emozionato – perché per me ha un valore unico: è assegnato da dei colleghi, che oltretutto devo ringraziare per le preziose informazioni che ci stanno dando sui giocatori che vengono in Nazionale. Ringrazio mister Spalletti e tutto il suo staff, la società Napoli e lo staff medico. Quindi un ringraziamento particolare a Francesco Cacciapuoti, l’altro preparatore, con cui ho condiviso tante esperienze, soprattutto durante la scorsa stagione. Che dire… mi sento un privilegiato per aver potuto contribuire alla gioia del Napoli”. Gli altri premiati. Non solo Serie A maschile. Durante la mattinata i preparatori atletici presenti hanno potuto votare quello che hanno ritenuto essere il miglior professionista della loro categoria, sempre per quanto riguarda la scorsa stagione. Per la Serie B il Cronometro d’argento è andato a Francesco Vaccariello, il preparatore del Frosinone che ha vinto il campionato cadetto. Un successo che ricalca quello della Panchina d’argento, andata all’allenatore dei ciociari, Fabio Grosso. Un binomio di successi, tra tecnico e preparatore, che ha caratterizzato anche il Cronometro di bronzo: il premio per il miglior preparatore della Serie C 2022/2023 è stato infatti assegnato a Antonio del Fosco, il preparatore del Catanzaro, ‘bissando’ così il trionfo del mister dei calabresi, Vincenzo Vivarini, vincitore della Panchina d’oro Serie C. Femminile. Introdotto per la prima volta l’anno scorso, il Cronometro d’oro per la Serie A femminile è stato consegnato al preparatore della Roma, Stefano D’Ottavio, che la scorsa stagione ha conquistato il primo e storico Scudetto con il club giallorosso. Quest’anno per la prima volta è stato premiato anche il miglior preparatore della Serie B femminile; una novità dovuta al fatto che, dalla scorsa stagione, è obbligatoria la figura del preparatore atletico anche in questa serie. Per quanto riguarda il campionato cadetto, ad aggiudicarsi il Cronometro d’argento è stato Pasquale Perna del Napoli. Per entrambe le categorie femminili, le votazioni erano state effettuate on-line nei giorni scorsi. Il corso di aggiornamento. “Porto i saluti del presidente Albertini e ringrazio i professori Ferretti, Perondi e Venturati per questa giornata davvero interessante, di confronto e di formazione” ha commentato in apertura di giornata il vice presidente del Settore Tecnico federale, Paolo Bosi. La premiazione del Cronometro d’oro, infatti, si è inserita all’interno di un corso di aggiornamento obbligatorio per i preparatori atletici. Durante la mattinata è stato trattato il tema aerobico, con gli interventi di Giulio Sergio Roi, Fabio Ripert e Fabio Corabi, mentre nel pomeriggio, per parlare di recupero, è intervenuto l’Head of Performance della Juventus, Giovanni Andreini (insieme ai suoi collaboratori Alberto Franceschi e Antonio Gualtieri), oltre – da remoto - ai preparatori di Sinner e Leclerc, Umberto Ferrara e Andrea Ferrari, e all’assistente preparatore della Nazionale italiana di rugby, Alessandro Gerini. “La contaminazione – ha quindi continuato Paolo Bosi – è una ricchezza, soprattutto in un settore dove l’apertura mentale è un valore fondamentale”. “Per come si sta evolvendo il calcio, anche nelle sue figure professionali – ha evidenziato Mario Beretta rivolgendosi alla platea – il preparatore deve conoscere questo sport in tutte le sue sfaccettature. Vi porto i saluti del direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri, che avrebbe avuto piacere essere qui con noi”, con l’applauso dei presenti indirizzato al presidente dell’Assoallenatori che ha riempito l’auditorium di Coverciano. I dettagli delle varie categorie - Stagione 2022/2023 Serie A maschile – Cronometro d’oro 1° Francesco Sinatti (Napoli) 2° Fabio Ripert (Inter) 3° Pietro Ivano Campo (Fiorentina) Serie B maschile – Cronometro d’argento 1° Francesco Vaccariello (Frosinone) 2° Alessandro Pilati (Genoa) 3° Giorgio D’Urbano (Bari) Serie C maschile – Cronometro di bronzo 1° Antonio Del Fosco (Catanzaro) 2° Marco Bresciani (Feralpisalò) 3° Diego Scirea (Lecco) Serie A femminile – Cronometro d’oro 1° Stefano D’Ottavio (Roma) 2° Matteo Benassi (Sassuolo) 3° Mario Familiari (Inter) Serie B femminile – Cronometro d’argento 1° Pasquale Perna (Napoli) 2° Lorenzo Marcelli (Lazio) 3° Leonardo Boscardin (Cittadella) ALBO D’ORO (da quando il Cronometro d’oro è organizzato dal Settore Tecnico) Stagione 2021/2022 Cronometro d’oro - Matteo Osti (Milan) Cronometro d’argento - Marco Antonio Ferrone (Cremonese) Cronometro di bronzo - Alberto Berselli (Sudtirol) Cronometro d’oro, femminile - Emanuele Chiappero (Juventus) Stagione 2020/2021 Cronometro d’oro - Antonio Pintus (Inter) Cronometro d’argento - Fabio Trentin (Venezia) Cronometro di bronzo - Alberto Bartali (Ternana) Stagione 2019/2020 Cronometro d’oro - Domenico Borelli (Atalanta) Cronometro d’argento - Pietro Ivano Campo (Spezia) Cronometro di bronzo - Stefano Valentini (Reggio Audace)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-26T09:04:00ZNAPOLI - È Francesco Sinatti il migliore preparatore atletico della scorsa stagione: l’attuale preparatore della Nazionale italiana è stato votato dai colleghi quale migliore professionista della Serie A 2022/2023, il campionato che lo ha visto ottenere lo Scudetto con il Napoli. Appena terminata la tournée oltreoceano con gli Azzurri, Sinatti è atterrato in Italia dagli Stati Uniti e quindi ha potuto ricevere nell’auditorium di Coverciano, nel luogo simbolo della formazione calcistica italiana, il Cronometro d’oro. Un premio che certifica – ancora una volta – lo straordinario lavoro dello staff tecnico guidato da Luciano Spalletti nella scorsa stagione e che segue il trionfo dello stesso Ct, che meno di due mesi fa aveva ricevuto, sempre al Centro Tecnico Federale, la Panchina d’oro. “Mi sento onorato di aver ricevuto questo premio - ha sottolineato sul palco Francesco Sinatti, visibilmente emozionato – perché per me ha un valore unico: è assegnato da dei colleghi, che oltretutto devo ringraziare per le preziose informazioni che ci stanno dando sui giocatori che vengono in Nazionale. Ringrazio mister Spalletti e tutto il suo staff, la società Napoli e lo staff medico. Quindi un ringraziamento particolare a Francesco Cacciapuoti, l’altro preparatore, con cui ho condiviso tante esperienze, soprattutto durante la scorsa stagione. Che dire… mi sento un privilegiato per aver potuto contribuire alla gioia del Napoli”. Gli altri premiati. Non solo Serie A maschile. Durante la mattinata i preparatori atletici presenti hanno potuto votare quello che hanno ritenuto essere il miglior professionista della loro categoria, sempre per quanto riguarda la scorsa stagione. Per la Serie B il Cronometro d’argento è andato a Francesco Vaccariello, il preparatore del Frosinone che ha vinto il campionato cadetto. Un successo che ricalca quello della Panchina d’argento, andata all’allenatore dei ciociari, Fabio Grosso. Un binomio di successi, tra tecnico e preparatore, che ha caratterizzato anche il Cronometro di bronzo: il premio per il miglior preparatore della Serie C 2022/2023 è stato infatti assegnato a Antonio del Fosco, il preparatore del Catanzaro, ‘bissando’ così il trionfo del mister dei calabresi, Vincenzo Vivarini, vincitore della Panchina d’oro Serie C. Femminile. Introdotto per la prima volta l’anno scorso, il Cronometro d’oro per la Serie A femminile è stato consegnato al preparatore della Roma, Stefano D’Ottavio, che la scorsa stagione ha conquistato il primo e storico Scudetto con il club giallorosso. Quest’anno per la prima volta è stato premiato anche il miglior preparatore della Serie B femminile; una novità dovuta al fatto che, dalla scorsa stagione, è obbligatoria la figura del preparatore atletico anche in questa serie. Per quanto riguarda il campionato cadetto, ad aggiudicarsi il Cronometro d’argento è stato Pasquale Perna del Napoli. Per entrambe le categorie femminili, le votazioni erano state effettuate on-line nei giorni scorsi. Il corso di aggiornamento. “Porto i saluti del presidente Albertini e ringrazio i professori Ferretti, Perondi e Venturati per questa giornata davvero interessante, di confronto e di formazione” ha commentato in apertura di giornata il vice presidente del Settore Tecnico federale, Paolo Bosi. La premiazione del Cronometro d’oro, infatti, si è inserita all’interno di un corso di aggiornamento obbligatorio per i preparatori atletici. Durante la mattinata è stato trattato il tema aerobico, con gli interventi di Giulio Sergio Roi, Fabio Ripert e Fabio Corabi, mentre nel pomeriggio, per parlare di recupero, è intervenuto l’Head of Performance della Juventus, Giovanni Andreini (insieme ai suoi collaboratori Alberto Franceschi e Antonio Gualtieri), oltre – da remoto - ai preparatori di Sinner e Leclerc, Umberto Ferrara e Andrea Ferrari, e all’assistente preparatore della Nazionale italiana di rugby, Alessandro Gerini. “La contaminazione – ha quindi continuato Paolo Bosi – è una ricchezza, soprattutto in un settore dove l’apertura mentale è un valore fondamentale”. “Per come si sta evolvendo il calcio, anche nelle sue figure professionali – ha evidenziato Mario Beretta rivolgendosi alla platea – il preparatore deve conoscere questo sport in tutte le sue sfaccettature. Vi porto i saluti del direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri, che avrebbe avuto piacere essere qui con noi”, con l’applauso dei presenti indirizzato al presidente dell’Assoallenatori che ha riempito l’auditorium di Coverciano. I dettagli delle varie categorie - Stagione 2022/2023 Serie A maschile – Cronometro d’oro 1° Francesco Sinatti (Napoli) 2° Fabio Ripert (Inter) 3° Pietro Ivano Campo (Fiorentina) Serie B maschile – Cronometro d’argento 1° Francesco Vaccariello (Frosinone) 2° Alessandro Pilati (Genoa) 3° Giorgio D’Urbano (Bari) Serie C maschile – Cronometro di bronzo 1° Antonio Del Fosco (Catanzaro) 2° Marco Bresciani (Feralpisalò) 3° Diego Scirea (Lecco) Serie A femminile – Cronometro d’oro 1° Stefano D’Ottavio (Roma) 2° Matteo Benassi (Sassuolo) 3° Mario Familiari (Inter) Serie B femminile – Cronometro d’argento 1° Pasquale Perna (Napoli) 2° Lorenzo Marcelli (Lazio) 3° Leonardo Boscardin (Cittadella) ALBO D’ORO (da quando il Cronometro d’oro è organizzato dal Settore Tecnico) Stagione 2021/2022 Cronometro d’oro - Matteo Osti (Milan) Cronometro d’argento - Marco Antonio Ferrone (Cremonese) Cronometro di bronzo - Alberto Berselli (Sudtirol) Cronometro d’oro, femminile - Emanuele Chiappero (Juventus) Stagione 2020/2021 Cronometro d’oro - Antonio Pintus (Inter) Cronometro d’argento - Fabio Trentin (Venezia) Cronometro di bronzo - Alberto Bartali (Ternana) Stagione 2019/2020 Cronometro d’oro - Domenico Borelli (Atalanta) Cronometro d’argento - Pietro Ivano Campo (Spezia) Cronometro di bronzo - Stefano Valentini (Reggio Audace)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392180NM LIVE - Pierpaolo Marino a "NM": "Ringrazio Gargano per la stima, tornerei volentieri a Napoli nel ruolo di d.g., sarei molto felice se mi richiamassero, risponderei "sì"NAPOLI - Pierpaolo Marino, ex d.g. del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Napoli Magazine", dopo la bella intervista concessa ai nostri microfoni dall'ex azzurro Walter Gargano (leggi qui)in cui l'uruguaiano auspica un ritorno di Marino all'ombra del Vesuvio nel ruolo di direttore generale: "Mi ha fatto un immenso piacere che Gargano abbia detto queste cose - ha sottolineato Marino -, lo portai a Napoli quando era conosciuto solo in Uruguay. Faceva parte del trio degli Under 21 di quella campagna acquisti, mirata e fortunata, che vide l'arrivo contestuale anche di Hamsik e Lavezzi. Non sento Gargano da tanti anni, per cui leggere queste sue parole di stima mi riempiono di orgoglio. Gargano è sempre stato un uomo sincero, un duro, con lui ho anche avuto a volte dei confronti accesi, ma solo ed esclusivamente per quanto riguardava l'aspetto lavorativo. Che si sia ricordato di me e dei miei metodi di lavoro volti a far funzionare lo spogliatoio mi fa molto piacere. Un mio ritorno a Napoli? In tutta sincerità non credo che ci sia questa possibilità, ma tornerei volentieri. Sarei felice se mi richiamassero. Riuscimmo a portare il bilancio in attivo in serie B, un qualcosa di inedito. E poi il centro sportivo di Castel Volturno è nato con me, sono stati 5 anni di lavoro intenso, che hanno posto le basi per il Napoli del futuro. Napoli è sempre nel mio cuore, per cui in caso di chiamata si risponde sempre positivamente". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-25T17:45:00ZNAPOLI - Pierpaolo Marino, ex d.g. del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Napoli Magazine", dopo la bella intervista concessa ai nostri microfoni dall'ex azzurro Walter Gargano (leggi qui)in cui l'uruguaiano auspica un ritorno di Marino all'ombra del Vesuvio nel ruolo di direttore generale: "Mi ha fatto un immenso piacere che Gargano abbia detto queste cose - ha sottolineato Marino -, lo portai a Napoli quando era conosciuto solo in Uruguay. Faceva parte del trio degli Under 21 di quella campagna acquisti, mirata e fortunata, che vide l'arrivo contestuale anche di Hamsik e Lavezzi. Non sento Gargano da tanti anni, per cui leggere queste sue parole di stima mi riempiono di orgoglio. Gargano è sempre stato un uomo sincero, un duro, con lui ho anche avuto a volte dei confronti accesi, ma solo ed esclusivamente per quanto riguardava l'aspetto lavorativo. Che si sia ricordato di me e dei miei metodi di lavoro volti a far funzionare lo spogliatoio mi fa molto piacere. Un mio ritorno a Napoli? In tutta sincerità non credo che ci sia questa possibilità, ma tornerei volentieri. Sarei felice se mi richiamassero. Riuscimmo a portare il bilancio in attivo in serie B, un qualcosa di inedito. E poi il centro sportivo di Castel Volturno è nato con me, sono stati 5 anni di lavoro intenso, che hanno posto le basi per il Napoli del futuro. Napoli è sempre nel mio cuore, per cui in caso di chiamata si risponde sempre positivamente". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392016KISS KISS - Petrazzuolo: "Il Napoli deve onorare il finale di stagione, Juan Jesus? Mi aspetto un atto di solidarietà da parte dei tifosi"NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di Napoli Magazine, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli: "Con 9 partite da disputare il Napoli deve sperare nei passi falsi delle altre e non commetterne. Potrebbe cambiare lo scenario vincendo gli scontri diretti in casa. Contro l'Atalanta mi aspetto una grande partita, non ci sono altri impegni nelle coppe e quindi bisogna onorare il finale di campionato. Titolare sulla sinistra? Sembra leggermente in vantaggio Olivera nelle ultime gare. Deve giocare quello che è sempre più in forma, ma numeri alla mano con Mario Rui anche Kvara rende meglio e si creano più palle gol. L'alternanza è giusta però. I due hanno caratteristiche diverse: Mario Rui non arrivafino in fondo, crea più gioco e crossa meglio, Olivera invece attacca più la profondità. Dipende anche dall'aversario, sarà Calzona a scegliere di volta in volta. Ora però parlarne è inutile, il Napoli deve soltanto pensare a vincerle quasi tutte. Iniziativa dei tifosi al Maradona per Juan Jesus? L'ho letto anche io, ma non so se si farà. Napoli non c'entra nulla col razzismo, mi aspetto quindi un atto di solidarietà. Credo sia giusto manifestare il giusto affetto nei confronti di Juan Jesus, un calciatore sempre serio e gioviale. Ha delle qualità innate a livello umano, d'altra parte quest'anno tutti gli allenatori hanno puntato su di lui".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-24T11:30:00ZNAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di Napoli Magazine, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli: "Con 9 partite da disputare il Napoli deve sperare nei passi falsi delle altre e non commetterne. Potrebbe cambiare lo scenario vincendo gli scontri diretti in casa. Contro l'Atalanta mi aspetto una grande partita, non ci sono altri impegni nelle coppe e quindi bisogna onorare il finale di campionato. Titolare sulla sinistra? Sembra leggermente in vantaggio Olivera nelle ultime gare. Deve giocare quello che è sempre più in forma, ma numeri alla mano con Mario Rui anche Kvara rende meglio e si creano più palle gol. L'alternanza è giusta però. I due hanno caratteristiche diverse: Mario Rui non arrivafino in fondo, crea più gioco e crossa meglio, Olivera invece attacca più la profondità. Dipende anche dall'aversario, sarà Calzona a scegliere di volta in volta. Ora però parlarne è inutile, il Napoli deve soltanto pensare a vincerle quasi tutte. Iniziativa dei tifosi al Maradona per Juan Jesus? L'ho letto anche io, ma non so se si farà. Napoli non c'entra nulla col razzismo, mi aspetto quindi un atto di solidarietà. Credo sia giusto manifestare il giusto affetto nei confronti di Juan Jesus, un calciatore sempre serio e gioviale. Ha delle qualità innate a livello umano, d'altra parte quest'anno tutti gli allenatori hanno puntato su di lui".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391966CDS - Napoli, a centrocampo occhi su Leon Goretzka e Sudakov per sostituire ZielinskiNAPOLI - Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, il Napoi avrebbe messo nel mirino Leon Goretzka del Bayern Monaco e Georgiy Sudakov dello Shakhtar Donetsk a centrocampo per sostituire Piotr Zielinski, che in estate si trasferirà a parametro zero all'Inter: "Sul taccuino del Napoli sono finiti Goretzka e Sudakov. Il primo ha 29 anni e garantirebbe quantità ed anche qualità al centrocampo partenopeo. L'altro invece è una delle stelle dello Shakhtar Donetsk ed è appetito praticamente da mezza Europa. Nei giorni scorsi si era parlato di un nuovo rilancio del Napoli per Sudakov con un'offerta da 55 milioni di euro".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-24T07:17:00ZNAPOLI - Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, il Napoi avrebbe messo nel mirino Leon Goretzka del Bayern Monaco e Georgiy Sudakov dello Shakhtar Donetsk a centrocampo per sostituire Piotr Zielinski, che in estate si trasferirà a parametro zero all'Inter: "Sul taccuino del Napoli sono finiti Goretzka e Sudakov. Il primo ha 29 anni e garantirebbe quantità ed anche qualità al centrocampo partenopeo. L'altro invece è una delle stelle dello Shakhtar Donetsk ed è appetito praticamente da mezza Europa. Nei giorni scorsi si era parlato di un nuovo rilancio del Napoli per Sudakov con un'offerta da 55 milioni di euro".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391980FOTO ZOOM - L'ex azzurro Josè Maria Callejon con sua moglie MartaMADRID (SPAGNA) - Josè Maria Callejon, ex attaccante del Napoli, ha scattato una foto in compagnia di sua moglie Marta, che l'ha pubblicata su Instagram. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-24T08:20:00ZMADRID (SPAGNA) - Josè Maria Callejon, ex attaccante del Napoli, ha scattato una foto in compagnia di sua moglie Marta, che l'ha pubblicata su Instagram. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391794ITALIA - Nazionale a New York, Gravina: "Per noi un piacere e un orgoglio giocare negli USA"NAPOLI - Un abbraccio lungo 19 anni non può che essere emozionante e quello che la comunità italiana di New York ha voluto riservare alla Nazionale non poteva essere più intenso. Da Newark, dove la Nazionale è atterrata intorno alle 17.40 con un leggero ritardo causato dal maltempo incontrato in partenza a Fort Lauderdale (colpita da una pioggia intensa dalla mattinata), la delegazione azzurra ha raggiunto lo Spring Place, un locale elegante a Manhattan, dove la National Italian American Foundation (NIAF) ha dato appuntamento a circa 1000 Italiani per un cocktail di benvenuto tra la comunità italo-americana e gli Azzurri. “Per la FIGC e la Nazionale – ha detto il presidente federale Gabriele Gravina nel suo intervento di saluto - è un piacere e un orgoglio giocare negli Stati Uniti e poter condividere momenti speciali come questo con la comunità italo-americana. L’accoglienza che ci avete riservato sia a Miami che a New York è stata eccezionale, abbiamo potuto toccare con mano l’entusiasmo e l’amore che nutrite verso uno dei simboli italiani più belli: la maglia Azzurra. Con questa tournée, che nasce da una progettualità trasversale (motivazioni sportive, culturali, commerciali e istituzionali), abbiamo gettato le basi per un ponte ideale che avvicini ancora di più l’Italia agli Stati Uniti”.A New York i nostri connazionali aspettavano la Nazionale dal 2005, allora era la vigilia di un Mondiale che l’Italia avrebbe vinto, oggi è la vigilia di un Europeo al quale l’Italia si presenta da Campione in carica dopo il successo del 2021. Ma, oltre le vittorie possibili e quelle sulle spalle, per gli Italiani all’estero la maglia Azzurra rappresenta il legame con il proprio Paese e unisce tutti i nostri connazionali nel mondo, superando le distanze e, come in questo caso, gli Oceani. Per questo, accogliere gli Azzurri simbolicamente vuol dire aprire le porte di casa propria a tutti gli italiani, mostrando la fierezza e l’orgoglio di tante generazioni di nostri connazionali sbarcati negli Stati Uniti. Nel corso degli interventi istituzionali di saluto agli Azzurri, sono intervenuti Robert Allegrini (Presidente NIAF), Giovanni Colavita (Ceo di Colavita Spa), Pierpaolo Monti (Country Manager Usa Intesa San Paolo), Fabrizio Di Michele (Console italiano a New York).L’incontro, che ha inoltre permesso di raccogliere fondi per sostenere le borse di studio e il fondo sovvenzioni per le iniziative culturali, fa parte delle attività sociali promosse dall’associazione che riunisce la comunità italiana negli USA, come l’Anniversary Gala, che ogni anno a a Washington DC riunisce figure di spicco della politica, della finanza e della cultura del Paese, insieme ad illustri italoamericani. Fondata nel 1975, la NIAF oggi rappresenta oltre 20 milioni di cittadini italoamericani che vivono negli Stati Uniti. Ieri, tra l’altro, si era svolto un primo incontro istituzionale tra i rappresentanti NIAF della Florida e la Delegazione della FIGC a Fort Lauderdale, nell’hotel che ha ospitato la Nazionale. Oggi alle ore 12.15 locali, presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite (885 Second Avenue, 49° piano), il rappresentante permanente d’Italia alle Nazioni Unite, ambasciatore Maurizio Massari, darà il benvenuto al presidente della FIGC Gabriele Gravina e al capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon. Durante l’incontro, saranno presentate le iniziative multilaterali messe in campo dalle Nazioni Unite per il sostegno del calcio e dello sport come veicoli di pace, sviluppo sostenibile, solidarietà e cooperazione internazionale, incluse iniziative attivamente sostenute dall’Italia, nonché le iniziative della FIGC a sostegno della sostenibilità, della solidarietà e dello sviluppo.2024-03-28T23:17:02Z2024-03-23T09:29:00ZNAPOLI - Un abbraccio lungo 19 anni non può che essere emozionante e quello che la comunità italiana di New York ha voluto riservare alla Nazionale non poteva essere più intenso. Da Newark, dove la Nazionale è atterrata intorno alle 17.40 con un leggero ritardo causato dal maltempo incontrato in partenza a Fort Lauderdale (colpita da una pioggia intensa dalla mattinata), la delegazione azzurra ha raggiunto lo Spring Place, un locale elegante a Manhattan, dove la National Italian American Foundation (NIAF) ha dato appuntamento a circa 1000 Italiani per un cocktail di benvenuto tra la comunità italo-americana e gli Azzurri. “Per la FIGC e la Nazionale – ha detto il presidente federale Gabriele Gravina nel suo intervento di saluto - è un piacere e un orgoglio giocare negli Stati Uniti e poter condividere momenti speciali come questo con la comunità italo-americana. L’accoglienza che ci avete riservato sia a Miami che a New York è stata eccezionale, abbiamo potuto toccare con mano l’entusiasmo e l’amore che nutrite verso uno dei simboli italiani più belli: la maglia Azzurra. Con questa tournée, che nasce da una progettualità trasversale (motivazioni sportive, culturali, commerciali e istituzionali), abbiamo gettato le basi per un ponte ideale che avvicini ancora di più l’Italia agli Stati Uniti”.A New York i nostri connazionali aspettavano la Nazionale dal 2005, allora era la vigilia di un Mondiale che l’Italia avrebbe vinto, oggi è la vigilia di un Europeo al quale l’Italia si presenta da Campione in carica dopo il successo del 2021. Ma, oltre le vittorie possibili e quelle sulle spalle, per gli Italiani all’estero la maglia Azzurra rappresenta il legame con il proprio Paese e unisce tutti i nostri connazionali nel mondo, superando le distanze e, come in questo caso, gli Oceani. Per questo, accogliere gli Azzurri simbolicamente vuol dire aprire le porte di casa propria a tutti gli italiani, mostrando la fierezza e l’orgoglio di tante generazioni di nostri connazionali sbarcati negli Stati Uniti. Nel corso degli interventi istituzionali di saluto agli Azzurri, sono intervenuti Robert Allegrini (Presidente NIAF), Giovanni Colavita (Ceo di Colavita Spa), Pierpaolo Monti (Country Manager Usa Intesa San Paolo), Fabrizio Di Michele (Console italiano a New York).L’incontro, che ha inoltre permesso di raccogliere fondi per sostenere le borse di studio e il fondo sovvenzioni per le iniziative culturali, fa parte delle attività sociali promosse dall’associazione che riunisce la comunità italiana negli USA, come l’Anniversary Gala, che ogni anno a a Washington DC riunisce figure di spicco della politica, della finanza e della cultura del Paese, insieme ad illustri italoamericani. Fondata nel 1975, la NIAF oggi rappresenta oltre 20 milioni di cittadini italoamericani che vivono negli Stati Uniti. Ieri, tra l’altro, si era svolto un primo incontro istituzionale tra i rappresentanti NIAF della Florida e la Delegazione della FIGC a Fort Lauderdale, nell’hotel che ha ospitato la Nazionale. Oggi alle ore 12.15 locali, presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite (885 Second Avenue, 49° piano), il rappresentante permanente d’Italia alle Nazioni Unite, ambasciatore Maurizio Massari, darà il benvenuto al presidente della FIGC Gabriele Gravina e al capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon. Durante l’incontro, saranno presentate le iniziative multilaterali messe in campo dalle Nazioni Unite per il sostegno del calcio e dello sport come veicoli di pace, sviluppo sostenibile, solidarietà e cooperazione internazionale, incluse iniziative attivamente sostenute dall’Italia, nonché le iniziative della FIGC a sostegno della sostenibilità, della solidarietà e dello sviluppo.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391470SSCN - Il portiere azzurro Alex Meret compie 27 anni, gli auguri di buon compleanno del NapoliNAPOLI - Compleanno in casa azzurra. Alex Meret compie 27 anni. Il portiere del Napoli è nato a Udine il 22 marzo del 1997. A Meret vanno gli auguri del Presidente De Laurentiis e di tutta la SSC Napoli. Tanti auguri ad Alex che compie oggi 27 anni! ?? ?? #ForzaNapoliSempre pic.twitter.com/bjX33rbTbz — Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 22, 20242024-03-28T23:17:02Z2024-03-22T08:03:00ZNAPOLI - Compleanno in casa azzurra. Alex Meret compie 27 anni. Il portiere del Napoli è nato a Udine il 22 marzo del 1997. A Meret vanno gli auguri del Presidente De Laurentiis e di tutta la SSC Napoli. Tanti auguri ad Alex che compie oggi 27 anni! ?? ?? #ForzaNapoliSempre pic.twitter.com/bjX33rbTbz — Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 22, 2024Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391246ATALANTA - Koopmeiners: "Voglio trasferirmi, l'anno scorso c'era un interesse concreto del Napoli, ma i due club non si sono trovati"NAPOLI - Teun Koopmeiners, centrocampista dell'Atalanta, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del De Telegraaf, in Olanda, dove è in ritiro con la sua nazionale: "Già l'anno scorso c'era unconcreto interesse da parte delNapoli,però alla fine i club non si sono trovati.Ho detto all'Atalanta che nella prossima estate voglio trasferirmi. Ma deve presentarsi qualcosa di veramenteinteressanteper lasciare Bergamo. La mia fidanzata e io ci stiamo divertendo molto in Italia, ma per alcuni club inInghilterrasopporterò anche la pioggia. Spero che si presentino delle opzioni su cui posso riflettere. E poispero che l'Atalanta riceva una bella somma per me, perché ho passato un periodo meraviglioso a Bergamo. Mentirei se dicessi che non mi arrivano notizie di unprobabile interresse della Juventus e club di Premier League. Naturalmente li leggo anche io o mi vengono inoltrate".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-21T09:06:00ZNAPOLI - Teun Koopmeiners, centrocampista dell'Atalanta, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del De Telegraaf, in Olanda, dove è in ritiro con la sua nazionale: "Già l'anno scorso c'era unconcreto interesse da parte delNapoli,però alla fine i club non si sono trovati.Ho detto all'Atalanta che nella prossima estate voglio trasferirmi. Ma deve presentarsi qualcosa di veramenteinteressanteper lasciare Bergamo. La mia fidanzata e io ci stiamo divertendo molto in Italia, ma per alcuni club inInghilterrasopporterò anche la pioggia. Spero che si presentino delle opzioni su cui posso riflettere. E poispero che l'Atalanta riceva una bella somma per me, perché ho passato un periodo meraviglioso a Bergamo. Mentirei se dicessi che non mi arrivano notizie di unprobabile interresse della Juventus e club di Premier League. Naturalmente li leggo anche io o mi vengono inoltrate".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391008AL AHLI - Gabri Veiga: "Il Napoli è una grande squadra e mi piaceva il progetto, ma la loro visione su di me era cambiata e non era il posto giusto per sentirmi importante"NAPOLI - Gabri Veiga, centrocampista dell'Al Ahli che è stato ad un passo dal Napoli la scorsa estate ha rilasciato alcune dichiarazioni ad AS, giornale spagnolo, in merito alla trattativa estiva con il club azzurro: "Napoli non era il posto giusto per sentirmi importante. Come sempre nel calciomercato, le squadre hanno liste di preferenze in diverse posizioni, le più importanti e quelle necessarie da rinforzare. Ovviamente abbiamo ricevuto l'interesse del Napoli, che è una grande squadra. Nessuno ne dubita e lo dirò sempre. E il progetto mi è piaciuto, come potrebbe essere importante all'interno di un grande club che giocherà la Champions League. Ma nel calcio tutto cambia da un giorno all'altro, e arriva un momento in cui la visione del club nei miei confronti, per X motivi, cambia. Quindi da giocatore ho pensato, e lo penso tutt'ora, che non fosse il posto giusto per sentirmi importante né per giocare i minuti che credevo necessari per continuare a crescere dopo una stagione in cui sono stato molto importante. E alla fine penso di essere un giocatore che ha bisogno di quell’importanza fin dall’inizio. E soprattutto arrivare in un posto nuovo, visto che alla fine si trattava dell’Arabia Saudita. Avevo bisogno di sentirmi importante e di avere fiducia. A Napoli non poteva succedere ma non nutro nessun tipo di rancore nei suoi confronti. Inoltre gli auguro il meglio perché penso che sia un grande club. Ma penso di aver preso la decisione giusta di continuare a crescere, come ho detto prima. Sui giornali scrivono cose vere e altre non vere. Magari ad un certo punto c'è stato qualche forte interesse, ma poi nelle liste prende più forza un altro tipo di profilo. Dipende da tanti fattori e il mercato non è per niente facile. Decisione di venire qui? I soldi sono un fattore secondario. Più importante è l’aspetto di come puoi continuare a crescere lì come giocatore, sentendoti importante, avendo un allenatore che ti chiama quattro o cinque volte al giorno,come ha fatto l'allenatore dell'Al-Ahli. Che per me è la cosa più importante, condividere grandi momenti, che dietro ci sia anche un progetto. Non è solo la questione economica. E tra le opzioni che ci sono state, penso che fosse la migliore continuare a crescere ed evolversi, condividendo lo spogliatoio con grandi giocatori, vivendo una nuova avventura. E sono anche sicuro che mi farà maturare molto e sicuramente sarò un giocatore migliore dopo il mio periodo lì, non so quanto durerà, ma spero che sarà molto bello. L’obiettivo è diventare un giocatore migliore giorno dopo giorno. E penso che, anche se la gente non lo capisce, non me ne preoccupo, perché mi sono chiare le ragioni per cui sono andato lì. E anche sentirsi importanti all'interno di una squadra con grandi stelle. Condividere la vita quotidiana con Mahrez, Firmino... non è una cosa che tutti possono dire. Quando arrivò il momento, per me era tutto molto chiaro. È stata una decisione solo ed esclusivamente mia, e la verità è che sono molto tranquillo riguardo alla decisione che ho preso. Offerta araba? Quando l'ho saputo ho reagito con molta calma, perché nel mondo del calcio non si sa mai cosa può succedere, ma la cosa non mi è mai uscita dalla mente. Arriva un momento in cui devi riflettere su cosa è meglio per te e cosa no, sui pro e sui contro. Alla fine tutto è andato liscio. Penso di essere un ragazzo abbastanza maturo e non perderò la testa in nessun momentoL’anno scorso ho deciso di fare un passo importante nella mia carriera. Ho quest'anno e altri due e sono molto felice, molto felice di rappresentare l'Al Ahli ogni fine settimana. Quindi questa è l'unica cosa che ho in mente, ricambiare quella fiducia, quella scommessa che hanno fatto per me. Adesso quello che voglio è recuperare il prima possibile e nel migliore dei modi così che, sia questa stagione che la prossima, spero che avremo la fortuna di andare in Champions League. Questo mi rende molto emozionato. E lottare per il campionato, la Coppa e provare a vincere tutto quello che c'è accanto a grandi giocatori. Impara il più possibile, migliora ogni giorno... E poi, nessuno conosce il futuro. Ma vi dico già che per ora penso solo ad Al Ahli".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-20T08:58:00ZNAPOLI - Gabri Veiga, centrocampista dell'Al Ahli che è stato ad un passo dal Napoli la scorsa estate ha rilasciato alcune dichiarazioni ad AS, giornale spagnolo, in merito alla trattativa estiva con il club azzurro: "Napoli non era il posto giusto per sentirmi importante. Come sempre nel calciomercato, le squadre hanno liste di preferenze in diverse posizioni, le più importanti e quelle necessarie da rinforzare. Ovviamente abbiamo ricevuto l'interesse del Napoli, che è una grande squadra. Nessuno ne dubita e lo dirò sempre. E il progetto mi è piaciuto, come potrebbe essere importante all'interno di un grande club che giocherà la Champions League. Ma nel calcio tutto cambia da un giorno all'altro, e arriva un momento in cui la visione del club nei miei confronti, per X motivi, cambia. Quindi da giocatore ho pensato, e lo penso tutt'ora, che non fosse il posto giusto per sentirmi importante né per giocare i minuti che credevo necessari per continuare a crescere dopo una stagione in cui sono stato molto importante. E alla fine penso di essere un giocatore che ha bisogno di quell’importanza fin dall’inizio. E soprattutto arrivare in un posto nuovo, visto che alla fine si trattava dell’Arabia Saudita. Avevo bisogno di sentirmi importante e di avere fiducia. A Napoli non poteva succedere ma non nutro nessun tipo di rancore nei suoi confronti. Inoltre gli auguro il meglio perché penso che sia un grande club. Ma penso di aver preso la decisione giusta di continuare a crescere, come ho detto prima. Sui giornali scrivono cose vere e altre non vere. Magari ad un certo punto c'è stato qualche forte interesse, ma poi nelle liste prende più forza un altro tipo di profilo. Dipende da tanti fattori e il mercato non è per niente facile. Decisione di venire qui? I soldi sono un fattore secondario. Più importante è l’aspetto di come puoi continuare a crescere lì come giocatore, sentendoti importante, avendo un allenatore che ti chiama quattro o cinque volte al giorno,come ha fatto l'allenatore dell'Al-Ahli. Che per me è la cosa più importante, condividere grandi momenti, che dietro ci sia anche un progetto. Non è solo la questione economica. E tra le opzioni che ci sono state, penso che fosse la migliore continuare a crescere ed evolversi, condividendo lo spogliatoio con grandi giocatori, vivendo una nuova avventura. E sono anche sicuro che mi farà maturare molto e sicuramente sarò un giocatore migliore dopo il mio periodo lì, non so quanto durerà, ma spero che sarà molto bello. L’obiettivo è diventare un giocatore migliore giorno dopo giorno. E penso che, anche se la gente non lo capisce, non me ne preoccupo, perché mi sono chiare le ragioni per cui sono andato lì. E anche sentirsi importanti all'interno di una squadra con grandi stelle. Condividere la vita quotidiana con Mahrez, Firmino... non è una cosa che tutti possono dire. Quando arrivò il momento, per me era tutto molto chiaro. È stata una decisione solo ed esclusivamente mia, e la verità è che sono molto tranquillo riguardo alla decisione che ho preso. Offerta araba? Quando l'ho saputo ho reagito con molta calma, perché nel mondo del calcio non si sa mai cosa può succedere, ma la cosa non mi è mai uscita dalla mente. Arriva un momento in cui devi riflettere su cosa è meglio per te e cosa no, sui pro e sui contro. Alla fine tutto è andato liscio. Penso di essere un ragazzo abbastanza maturo e non perderò la testa in nessun momentoL’anno scorso ho deciso di fare un passo importante nella mia carriera. Ho quest'anno e altri due e sono molto felice, molto felice di rappresentare l'Al Ahli ogni fine settimana. Quindi questa è l'unica cosa che ho in mente, ricambiare quella fiducia, quella scommessa che hanno fatto per me. Adesso quello che voglio è recuperare il prima possibile e nel migliore dei modi così che, sia questa stagione che la prossima, spero che avremo la fortuna di andare in Champions League. Questo mi rende molto emozionato. E lottare per il campionato, la Coppa e provare a vincere tutto quello che c'è accanto a grandi giocatori. Impara il più possibile, migliora ogni giorno... E poi, nessuno conosce il futuro. Ma vi dico già che per ora penso solo ad Al Ahli".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390513L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, un punto che sa di piccola rivalsa e mantiene viva una speranza Champions, prima della rivoluzione"NAPOLI - Un pareggio a San Siro non è mai un punto banale, o qualcosa da buttare via. Se poi si considera che si era sotto di un gol, ecco che il guizzo di Juan Jesus, propiziato col goniometro da Politano,assume i contorni di una mezza impresa, considerando l'andamento a dir poco altalenante avuto in questa stagione dai campioni d'Italia in carica. Chiaramente questo pari non eviterà quello che tutti si aspettano, ovvero il passaggio di consegne al termine del campionato da Partenope alla Madonnina, ma almeno c'è stata una risposta dignitosa da parte della squadra. Partiamo però con ordine. Da schiaffi gli affondi concessi all'Inter nei primi 20 minuti, è parsa quasi una replica di quello che si era visto in Spagna contro il Barcellona, con la differenza che a Milano il reattivo Meret si è reso protagonista di alcune respinte ravvicinate degne di nota, con Lautaro e Thuram tutto sommato limitati. Resto invece a dir poco perplesso sulla dinamica che ha portato al gol Darmian: prima l'uscita errata di Lobotka, poi la diagonale sbagliata di Olivera con Juan Jesus (ovviamente) distante nella scalata, ed infine Meret (stavolta) per nulla pronto a mettere una pezza su quella conclusione centrale (seppur leggermente deviata) del rudedifensore interista. Insomma sembrava l'ennesima sconfitta di un Napoli in bambola in questa stagione tutt'altro che da conservare nei cassetti della memoria. Ed invece, col passare dei minuti, complice il calo dell'Inter, e le sostituzioni operate per mettere una pezza alla poca operosità di Raspadori e Anguissa, c'è stata una minuscola svolta. Grazie ad un Bastoni non lucidissimo, il Napoli ne ha saputo approfittare per trovare la via del gol con Juan Jesus. Certo, chiedere in seguito la rete della vittoria sarebbe stato troppo, ma almeno una piccola rivalsa per l'1-1 raggiunto è stata conseguita. Magra consolazione, mentre resto qui a chiedermi come mai Calzona abbia preferito un falso nueve che di fatto ha girato a vuoto al centro dell'attacco, offuscato in pieno da Acerbi, mentre in panchina oltre al tifoso eccellente Osimhen (che si è preferito tutelare, probabilmente per eccesso di zelo, per evitare di perderlo per altre partite del tutto alla portata degli azzurri) c'era Simeone che non vede la titolarità da un bel pò, il tutto mentre il solito volenteroso Kvara veniva riempito di calci. Intantosi fanno calcoli per capire quanti punti occorrono per centrare la qualificazione alla prossima Champions, almeno un mezzo sorriso resta stampato sul volto dei delusissimi tifosi partenopei. D'altronde mentre si intonava sugli spalti "la capolista se ne va", quel golletto ha bloccato un pò gli entusiasmi dei padroni di casa. Piccole soddisfazioni, per carità, niente in confronto alle gioie del Napoli di Spalletti, ma questo passa attualmente il convento. Ancora 9 partite da provare a vincere, con gli scontri diretti contro Atalanta e Bologna, e la musichetta più celebre d'Europa potrebbe non svanire nel tempio di Maradona. Potrebbe essere un ottimo punto da cui ripartire, con un nuovo progetto tecnico e nuovi volti,nella prossima stagione. Penso che su questo siamo tutti d'accordo. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-18T21:00:00ZNAPOLI - Un pareggio a San Siro non è mai un punto banale, o qualcosa da buttare via. Se poi si considera che si era sotto di un gol, ecco che il guizzo di Juan Jesus, propiziato col goniometro da Politano,assume i contorni di una mezza impresa, considerando l'andamento a dir poco altalenante avuto in questa stagione dai campioni d'Italia in carica. Chiaramente questo pari non eviterà quello che tutti si aspettano, ovvero il passaggio di consegne al termine del campionato da Partenope alla Madonnina, ma almeno c'è stata una risposta dignitosa da parte della squadra. Partiamo però con ordine. Da schiaffi gli affondi concessi all'Inter nei primi 20 minuti, è parsa quasi una replica di quello che si era visto in Spagna contro il Barcellona, con la differenza che a Milano il reattivo Meret si è reso protagonista di alcune respinte ravvicinate degne di nota, con Lautaro e Thuram tutto sommato limitati. Resto invece a dir poco perplesso sulla dinamica che ha portato al gol Darmian: prima l'uscita errata di Lobotka, poi la diagonale sbagliata di Olivera con Juan Jesus (ovviamente) distante nella scalata, ed infine Meret (stavolta) per nulla pronto a mettere una pezza su quella conclusione centrale (seppur leggermente deviata) del rudedifensore interista. Insomma sembrava l'ennesima sconfitta di un Napoli in bambola in questa stagione tutt'altro che da conservare nei cassetti della memoria. Ed invece, col passare dei minuti, complice il calo dell'Inter, e le sostituzioni operate per mettere una pezza alla poca operosità di Raspadori e Anguissa, c'è stata una minuscola svolta. Grazie ad un Bastoni non lucidissimo, il Napoli ne ha saputo approfittare per trovare la via del gol con Juan Jesus. Certo, chiedere in seguito la rete della vittoria sarebbe stato troppo, ma almeno una piccola rivalsa per l'1-1 raggiunto è stata conseguita. Magra consolazione, mentre resto qui a chiedermi come mai Calzona abbia preferito un falso nueve che di fatto ha girato a vuoto al centro dell'attacco, offuscato in pieno da Acerbi, mentre in panchina oltre al tifoso eccellente Osimhen (che si è preferito tutelare, probabilmente per eccesso di zelo, per evitare di perderlo per altre partite del tutto alla portata degli azzurri) c'era Simeone che non vede la titolarità da un bel pò, il tutto mentre il solito volenteroso Kvara veniva riempito di calci. Intantosi fanno calcoli per capire quanti punti occorrono per centrare la qualificazione alla prossima Champions, almeno un mezzo sorriso resta stampato sul volto dei delusissimi tifosi partenopei. D'altronde mentre si intonava sugli spalti "la capolista se ne va", quel golletto ha bloccato un pò gli entusiasmi dei padroni di casa. Piccole soddisfazioni, per carità, niente in confronto alle gioie del Napoli di Spalletti, ma questo passa attualmente il convento. Ancora 9 partite da provare a vincere, con gli scontri diretti contro Atalanta e Bologna, e la musichetta più celebre d'Europa potrebbe non svanire nel tempio di Maradona. Potrebbe essere un ottimo punto da cui ripartire, con un nuovo progetto tecnico e nuovi volti,nella prossima stagione. Penso che su questo siamo tutti d'accordo. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390466PAGELLE NM - Inter-Napoli, i voti di Antonio Petrazzuolo: "7 a Juan Jesus e Politano, 6.5 a Kvaratskhelia"MILANO - Inter-Napoli (1-1), 29° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine". LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE" INTER (3-5-2): Sommer 6; Pavard 6 (Bisseck 6, dal 1° s.t.), Acerbi 6.5, Bastoni 6; Darmian 7, Barella 6.5 (Frattesi 6, dal 25° s.t.), Calhanoglu 6, Mkhitaryan 6, Dimarco 6 (Dumfries s.v., dal 33° s.t.); Thuram 6, Lautaro 6 (Sanchez s.v., dal 33° s.t.). All. S. Inzaghi 6 Panchina: Di Gennaro, Audero, De Vrij, Klaassen, Buchanan, Asllani, Sarr, Stankovic. NAPOLI (4-3-3): MERET: Reattivo su almeno tre conclusioni ravvicinate, poi si fa bucare centralmente da una conclusione centrale (leggermente deviata) di Darmian. 6 DI LORENZO: Non troppo luncido in fase di appoggio. 6 RRAHMANI: Un paio di interventi puliti, poi si fa infilare. 6.5 JUAN JESUS: Una buona scivolata in anticipo su Lautaro, poi segna il gol dell'1-1. 7 OLIVERA: Non copre in difesa, in ritardo sul gol di Darmian. 5.5 (MARIO RUI, dal 29° s.t.: Passaggi brevi e puliti. 6) ANGUISSA: Non riesce ad incidere a centrocampo. 5.5 LOBOTKA: Davanti alla difesa, prova disegnare qualche geometria ma commette qualche leggerezza. 5.5 TRAORE': Male di testa in attacco, tenta un paio di conclusioni, mira da rivedere. 5.5 (CAJUSTE, dal 25° s.t.: Non un contributo brillante, ma efficace. 6) POLITANO: Sull'out destro tenta l'offensiva a tratti, suo il traversone per Juan Jesus. 7 (NGONGE, dal 46° s.t.: In campo nel finale. s.v.) RASPADORI: Al centro dell'attacco viene puntualmente anticipato da Acerbi. 5.5 (SIMEONE, dal 29° s.t.: Tenta l'affondo. 6) KVARATSKHELIA: Prova il dribbling, viene riempito di calci. 6.5 (LINDSTROM, dal 46° s.t.: In campo nel recupero. s.v.) ALL. CALZONA: Napoli poco concentrato in difesa. 5.5 Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mazzocchi, Zielinski, Dendoncker. ARBITRO Federico LA PENNA di Roma (Assistenti: Berti-Perrotti, IV Uomo: Feliciani, VAR: Di Paoli, AVAR: Valeri): Direzione discreta del match. 6 NOTE - Falli commessi: 18-6, Angoli: 5-7, Fuorigioco: 3-0, Recupero: 1 e 3. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-17T21:41:00ZMILANO - Inter-Napoli (1-1), 29° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine". LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE" INTER (3-5-2): Sommer 6; Pavard 6 (Bisseck 6, dal 1° s.t.), Acerbi 6.5, Bastoni 6; Darmian 7, Barella 6.5 (Frattesi 6, dal 25° s.t.), Calhanoglu 6, Mkhitaryan 6, Dimarco 6 (Dumfries s.v., dal 33° s.t.); Thuram 6, Lautaro 6 (Sanchez s.v., dal 33° s.t.). All. S. Inzaghi 6 Panchina: Di Gennaro, Audero, De Vrij, Klaassen, Buchanan, Asllani, Sarr, Stankovic. NAPOLI (4-3-3): MERET: Reattivo su almeno tre conclusioni ravvicinate, poi si fa bucare centralmente da una conclusione centrale (leggermente deviata) di Darmian. 6 DI LORENZO: Non troppo luncido in fase di appoggio. 6 RRAHMANI: Un paio di interventi puliti, poi si fa infilare. 6.5 JUAN JESUS: Una buona scivolata in anticipo su Lautaro, poi segna il gol dell'1-1. 7 OLIVERA: Non copre in difesa, in ritardo sul gol di Darmian. 5.5 (MARIO RUI, dal 29° s.t.: Passaggi brevi e puliti. 6) ANGUISSA: Non riesce ad incidere a centrocampo. 5.5 LOBOTKA: Davanti alla difesa, prova disegnare qualche geometria ma commette qualche leggerezza. 5.5 TRAORE': Male di testa in attacco, tenta un paio di conclusioni, mira da rivedere. 5.5 (CAJUSTE, dal 25° s.t.: Non un contributo brillante, ma efficace. 6) POLITANO: Sull'out destro tenta l'offensiva a tratti, suo il traversone per Juan Jesus. 7 (NGONGE, dal 46° s.t.: In campo nel finale. s.v.) RASPADORI: Al centro dell'attacco viene puntualmente anticipato da Acerbi. 5.5 (SIMEONE, dal 29° s.t.: Tenta l'affondo. 6) KVARATSKHELIA: Prova il dribbling, viene riempito di calci. 6.5 (LINDSTROM, dal 46° s.t.: In campo nel recupero. s.v.) ALL. CALZONA: Napoli poco concentrato in difesa. 5.5 Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mazzocchi, Zielinski, Dendoncker. ARBITRO Federico LA PENNA di Roma (Assistenti: Berti-Perrotti, IV Uomo: Feliciani, VAR: Di Paoli, AVAR: Valeri): Direzione discreta del match. 6 NOTE - Falli commessi: 18-6, Angoli: 5-7, Fuorigioco: 3-0, Recupero: 1 e 3. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390429SERIE A - Inter-Napoli, le formazioni ufficiali del matchMILANO - Di seguito le formazioni ufficiali di Inter-Napoli, match in programma a San Siro alle 20:45 e valido per la 29esima giornata di Serie A. INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Panchina: Di Gennaro, Audero, Dumfries, De Vrij, Klaassen, Frattesi, Buchanan, Asllani, Bisseck, Sarr, Stankovic, Sanchez. All. S. Inzaghi. NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traoré; Politano, Raspadori, Kvaratskhelia. Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mazzocchi, Mario Rui, Zielinski, Cajuste, Dendoncker, Lindstrom, Simeone, Ngonge. All: Calzona. ARBITRO: Federico LA PENNA di Roma. Assistenti: Berti-Perrotti,IV Uomo: Feliciani,VAR: Di Paoli, AVAR: Valeri. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-17T18:40:00ZMILANO - Di seguito le formazioni ufficiali di Inter-Napoli, match in programma a San Siro alle 20:45 e valido per la 29esima giornata di Serie A. INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Panchina: Di Gennaro, Audero, Dumfries, De Vrij, Klaassen, Frattesi, Buchanan, Asllani, Bisseck, Sarr, Stankovic, Sanchez. All. S. Inzaghi. NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traoré; Politano, Raspadori, Kvaratskhelia. Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mazzocchi, Mario Rui, Zielinski, Cajuste, Dendoncker, Lindstrom, Simeone, Ngonge. All: Calzona. ARBITRO: Federico LA PENNA di Roma. Assistenti: Berti-Perrotti,IV Uomo: Feliciani,VAR: Di Paoli, AVAR: Valeri. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385534PAGELLE NM - Cagliari-Napoli, i voti di Antonio Petrazzuolo: "7 a Victor Osimhen, 6.5 a Jack Raspadori"CAGLIARI - Cagliari-Napoli (1-1), 26° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine".     LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE"     CAGLIARI (4-3-1-2): Scuffet 6.5; Nandez 5.5, Dossena 5.5, Mina 6, Augello 5 (Oristanio 5.5, dal 30° s.t.); Makoumbou 5.5, Deiola 6, Jankto 6 (Zappa 5.5, dal 16° s.t.); Gaetano 6 (Viola 6, dal 16° s.t.); Lapadula 6 (Pavoletti s.v., dal 16° s.t.) (Pretagna 6, dal 30° s.t.), Luvumbo 7. All. Ranieri 6.5     Panchina: Radunovic, Aresti, Obert, Wieteska, Di Pardo, Azzi, Prati.     NAPOLI (4-3-3):      MERET: Bene tra i pali e nelle uscite, attento, nulla da fare sul gol di Luvumbo. 6     MAZZOCCHI: Ci mette l'impegno, bene a metà. 6     (OSTIGARD, dal 40° s.t.: Dentro nel finale. s.v.)     RRAHMANI: Provoca un'autorete annullata per lieve fuorigioco di Lapadula, non sempre reattivo. 5     JUAN JESUS: Non riesce a far ripartire l'azione, poco lucido in linea, poi regala a Luvumbo lo spazio per segnare. 4     OLIVERA: Il migliore del reparto arretrato, prova a spazzare via le offensive, bene in diagonale. 6     ANGUISSA: Non riesce a farsi sentire a centrocampo, meglio nel finale. 5.5     LOBOTKA: Perde qualche pallone di troppo, ma fa girare palla. 5.5     ZIELINSKI: Si inserisce tra le linee, qualche spunto di qualità senza arrivare in zona pericolo per gli avversari. 5.5     (CAJUSTE, dal 33° s.t.: Dentro nel finale senza incidere. 5)     RASPADORI: Un buon tiro di sinistro nel primo tempo da fuori area, poi si inventa l'assist per il gol di Osimhen. 6.5     (LINDSTROM, dal 33° s.t.: Qualche buon possesso palla. 6)     OSIMHEN: Isolato al centro dell'attacco, appena Raspadori lo pesca non perdona. 7     (SIMEONE, dal 40° s.t.: Pochi minuti per lui, sfiora il gol, un pò egoista nella circostanza con Lindstrom solo al centro dell'area. s.v.)       KVARATSKHELIA: Tenta il dribbling per accendere la luce, ma viene raddoppiato. 6     (POLITANO, dal 27° s.t.: Qualche strappo positivo, vicinissimo al gol, errore di precisione. 5.5)     ALL. CALZONA: Atteggiamento deludente ad inizio partita, poche idee in fase di costruzione del gioco, poi la fiammata di Raspadori e Osimhen, le sostituzioni non lo premiano. 5     Panchina: Contini, Gollini, Natan, Mario Rui, Dendoncker, Traoré.     ARBITRO Luca PAIRETTO di Torino (Assistenti: Rossi L.-Mastrodonato, IV uomo: Gualtieri, VAR: Marini, AVAR: Di Paolo): Giusto annullare il gol del Cagliari per fuorigioco di Lapadula. 6     NOTE - Falli commessi: 12-12, Angoli: 4-3, Fuorigioco: 4-2, Recupero: 4 e 7.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-02-25T16:01:00ZCAGLIARI - Cagliari-Napoli (1-1), 26° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine".     LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE"     CAGLIARI (4-3-1-2): Scuffet 6.5; Nandez 5.5, Dossena 5.5, Mina 6, Augello 5 (Oristanio 5.5, dal 30° s.t.); Makoumbou 5.5, Deiola 6, Jankto 6 (Zappa 5.5, dal 16° s.t.); Gaetano 6 (Viola 6, dal 16° s.t.); Lapadula 6 (Pavoletti s.v., dal 16° s.t.) (Pretagna 6, dal 30° s.t.), Luvumbo 7. All. Ranieri 6.5     Panchina: Radunovic, Aresti, Obert, Wieteska, Di Pardo, Azzi, Prati.     NAPOLI (4-3-3):      MERET: Bene tra i pali e nelle uscite, attento, nulla da fare sul gol di Luvumbo. 6     MAZZOCCHI: Ci mette l'impegno, bene a metà. 6     (OSTIGARD, dal 40° s.t.: Dentro nel finale. s.v.)     RRAHMANI: Provoca un'autorete annullata per lieve fuorigioco di Lapadula, non sempre reattivo. 5     JUAN JESUS: Non riesce a far ripartire l'azione, poco lucido in linea, poi regala a Luvumbo lo spazio per segnare. 4     OLIVERA: Il migliore del reparto arretrato, prova a spazzare via le offensive, bene in diagonale. 6     ANGUISSA: Non riesce a farsi sentire a centrocampo, meglio nel finale. 5.5     LOBOTKA: Perde qualche pallone di troppo, ma fa girare palla. 5.5     ZIELINSKI: Si inserisce tra le linee, qualche spunto di qualità senza arrivare in zona pericolo per gli avversari. 5.5     (CAJUSTE, dal 33° s.t.: Dentro nel finale senza incidere. 5)     RASPADORI: Un buon tiro di sinistro nel primo tempo da fuori area, poi si inventa l'assist per il gol di Osimhen. 6.5     (LINDSTROM, dal 33° s.t.: Qualche buon possesso palla. 6)     OSIMHEN: Isolato al centro dell'attacco, appena Raspadori lo pesca non perdona. 7     (SIMEONE, dal 40° s.t.: Pochi minuti per lui, sfiora il gol, un pò egoista nella circostanza con Lindstrom solo al centro dell'area. s.v.)       KVARATSKHELIA: Tenta il dribbling per accendere la luce, ma viene raddoppiato. 6     (POLITANO, dal 27° s.t.: Qualche strappo positivo, vicinissimo al gol, errore di precisione. 5.5)     ALL. CALZONA: Atteggiamento deludente ad inizio partita, poche idee in fase di costruzione del gioco, poi la fiammata di Raspadori e Osimhen, le sostituzioni non lo premiano. 5     Panchina: Contini, Gollini, Natan, Mario Rui, Dendoncker, Traoré.     ARBITRO Luca PAIRETTO di Torino (Assistenti: Rossi L.-Mastrodonato, IV uomo: Gualtieri, VAR: Marini, AVAR: Di Paolo): Giusto annullare il gol del Cagliari per fuorigioco di Lapadula. 6     NOTE - Falli commessi: 12-12, Angoli: 4-3, Fuorigioco: 4-2, Recupero: 4 e 7.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385494SERIE A - Cagliari-Napoli, ecco le formazioni ufficiali del matchCAGLIARI - Di seguito le formazioni ufficiali di Cagliari-Napoli, match valido per la 26esima giornata della Serie A in programma all'Unipol Domus.   CAGLIARI (4-3-1-2): Scuffet; Nandez, Dossena, Mina, Augello; Makoumbou, Deiola, Jankto; Gaetano; Lapadula, Luvumbo. All. Ranieri   Panchina: Radunovic, Aresti, Obert, Wieteska, Di Pardo, Azzi, Zappa, Viola, Prati, Oristanio, Pavoletti, Petagna.   NAPOLI (4-3-3): Meret; Mazzocchi, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Raspadori, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona   Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mario Rui, Dendoncker, Cajuste, Traoré, Lindstrom, Politano, Simeone.   ARBITRO: Luca PAIRETTO di Torino (Assistenti: Rossi L.-Mastrodonaro; IV Uomo: Gualtieri; VAR: Marini AVAR: Di Paolo).           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-02-25T13:08:00ZCAGLIARI - Di seguito le formazioni ufficiali di Cagliari-Napoli, match valido per la 26esima giornata della Serie A in programma all'Unipol Domus.   CAGLIARI (4-3-1-2): Scuffet; Nandez, Dossena, Mina, Augello; Makoumbou, Deiola, Jankto; Gaetano; Lapadula, Luvumbo. All. Ranieri   Panchina: Radunovic, Aresti, Obert, Wieteska, Di Pardo, Azzi, Zappa, Viola, Prati, Oristanio, Pavoletti, Petagna.   NAPOLI (4-3-3): Meret; Mazzocchi, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Raspadori, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona   Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mario Rui, Dendoncker, Cajuste, Traoré, Lindstrom, Politano, Simeone.   ARBITRO: Luca PAIRETTO di Torino (Assistenti: Rossi L.-Mastrodonaro; IV Uomo: Gualtieri; VAR: Marini AVAR: Di Paolo).           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385476KISS KISS - Petrazzuolo: “Napoli, gioca senza paura, non toglierei mai dal campo Osimhen e Kvaratskhelia”NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di Napoli Magazine, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli: "Cagliari avversario abbordabile per il Napoli? Col Napoli quest'anno non abbiam grandi certezze, ma si ripartirà dal 4-3-3. Prevedo Meret, Mazzocchi, Rrahmani e Juan Jesus al centro con mario Rui a sinistra. In mezzo immagino Traorè con Lobotka e Anguissa, davanti Politano, Kvara e Osimhen. Col Barcellona mi aspettavo un atteggiamento diverso, ora serve una reazione. C'è poco da perdere, il Napoli adesso deve fare qualcosa in più. Raspadori? Spero non venga schierato da mezzala, meglio Traorè in quel ruolo assolutamente. Proverei anche Lindstrom, ma ora viene usato come vice di Kvara. Il danese meriterebbe più spazio, manca anche uno come Elmas ma ormai è inutile piangere sul latte versato. Sostituzioni di Kvara e Osimhen col Barcellona? Non li toglierei mai dal campo, in certe partite questi giocatori si esaltano. Osimhen poi aveva appena segnato, quindi non ho capito la sostituzione. Abbiamo visioni diverse rispetto all'allenatore, ma visto che puoi contare su questi calciatori ancora per pochi mesi, qualora dovessero partire, sarebbe meglio sfruttarli. Kvara poi ha tirato la carretta in assenza di Osimhen, dovrebbe rimanere in campo in una sfida di Champions. Lindstrom ha fatto bene, lo userei quasi sempre visto il suo stato di forma. Anche non in quel ruolo, proprio per farlo giocare assieme a Kvara. Poi in panchina non abbiamo Vinicius o Insigne, quindi certi cambi non li comprendo. Ora bisogna battere Cagliari e Sassuolo per proseguire al meglio in questo finale di stagione".2024-03-28T23:17:02Z2024-02-25T11:45:00ZNAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di Napoli Magazine, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli: "Cagliari avversario abbordabile per il Napoli? Col Napoli quest'anno non abbiam grandi certezze, ma si ripartirà dal 4-3-3. Prevedo Meret, Mazzocchi, Rrahmani e Juan Jesus al centro con mario Rui a sinistra. In mezzo immagino Traorè con Lobotka e Anguissa, davanti Politano, Kvara e Osimhen. Col Barcellona mi aspettavo un atteggiamento diverso, ora serve una reazione. C'è poco da perdere, il Napoli adesso deve fare qualcosa in più. Raspadori? Spero non venga schierato da mezzala, meglio Traorè in quel ruolo assolutamente. Proverei anche Lindstrom, ma ora viene usato come vice di Kvara. Il danese meriterebbe più spazio, manca anche uno come Elmas ma ormai è inutile piangere sul latte versato. Sostituzioni di Kvara e Osimhen col Barcellona? Non li toglierei mai dal campo, in certe partite questi giocatori si esaltano. Osimhen poi aveva appena segnato, quindi non ho capito la sostituzione. Abbiamo visioni diverse rispetto all'allenatore, ma visto che puoi contare su questi calciatori ancora per pochi mesi, qualora dovessero partire, sarebbe meglio sfruttarli. Kvara poi ha tirato la carretta in assenza di Osimhen, dovrebbe rimanere in campo in una sfida di Champions. Lindstrom ha fatto bene, lo userei quasi sempre visto il suo stato di forma. Anche non in quel ruolo, proprio per farlo giocare assieme a Kvara. Poi in panchina non abbiamo Vinicius o Insigne, quindi certi cambi non li comprendo. Ora bisogna battere Cagliari e Sassuolo per proseguire al meglio in questo finale di stagione".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385411FOCUS NM - Serie A, Cagliari-Napoli: le probabili formazioni, ecco le scelteNAPOLI - I padroni di casa sono in piena lotta per la salvezza, mentre gli ospiti vogliono tornare in lotta per l’Europa. Nella partita di andata, giocata al Diego Maradona Stadium, successo degli azzurri per 2-1. Il Cagliari ha avuto un rendimento abbastanza negativo. La squadra di Claudio Ranieri punta ovviamente alla salvezza. Al momento si trova al penultimo posto con 19 punti, a meno uno dalla salvezza. Si cerca maggiore continuità rispetto a quanto visto fino ad ora. Nell’ultimo turno è arrivato il pareggio per 1-1 in casa dell’Udinese. Il Napoli sta attraversando una stagione molto travagliata, nonostante fosse detentore dello scudetto. C’è stato anche l’avvicendamento sulla panchina con Calzona chiamato al posto di Mazzarri: gli azzurri al momento si trovano al nono posto con 36 punti, a meno nove dal quarto posto. Nell’ultimo turno è arrivato il pareggio per 1-1 in casa contro il Genoa. Il tecnico del Cagliari, Claudio Ranieri, dovrebbe scendere in campo con il 3-4-1-2. La coppia d’attacco sarà composta da Lapadula e Luvumbo, supportati da Viola sulla trequarti. La cerniera di centrocampo, invece, dovrebbe essere composta da Gaetano e Makoumbou. Sugli esterni spazio a Nandez e Azzi.   Probabile formazione Cagliari (3-4-1-2): Scuffet; Zappa, Mina, Dossena; Nandez, Makoumbou, Gaetano, Azzi; Viola; Luvumbo, Lapadula. All. Ranieri.   Probabile formazione Napoli (4-3-3): Gollini; Mazzocchi, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Cajuste; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona.   Arbitro: Pairetto di Nichelino Assistenti: Rossi L.-Mastrodonato IV Ufficiale: Gualtieri VAR: Marini AVAR: Di Paolo.2024-03-28T23:17:02Z2024-02-25T06:07:00ZNAPOLI - I padroni di casa sono in piena lotta per la salvezza, mentre gli ospiti vogliono tornare in lotta per l’Europa. Nella partita di andata, giocata al Diego Maradona Stadium, successo degli azzurri per 2-1. Il Cagliari ha avuto un rendimento abbastanza negativo. La squadra di Claudio Ranieri punta ovviamente alla salvezza. Al momento si trova al penultimo posto con 19 punti, a meno uno dalla salvezza. Si cerca maggiore continuità rispetto a quanto visto fino ad ora. Nell’ultimo turno è arrivato il pareggio per 1-1 in casa dell’Udinese. Il Napoli sta attraversando una stagione molto travagliata, nonostante fosse detentore dello scudetto. C’è stato anche l’avvicendamento sulla panchina con Calzona chiamato al posto di Mazzarri: gli azzurri al momento si trovano al nono posto con 36 punti, a meno nove dal quarto posto. Nell’ultimo turno è arrivato il pareggio per 1-1 in casa contro il Genoa. Il tecnico del Cagliari, Claudio Ranieri, dovrebbe scendere in campo con il 3-4-1-2. La coppia d’attacco sarà composta da Lapadula e Luvumbo, supportati da Viola sulla trequarti. La cerniera di centrocampo, invece, dovrebbe essere composta da Gaetano e Makoumbou. Sugli esterni spazio a Nandez e Azzi.   Probabile formazione Cagliari (3-4-1-2): Scuffet; Zappa, Mina, Dossena; Nandez, Makoumbou, Gaetano, Azzi; Viola; Luvumbo, Lapadula. All. Ranieri.   Probabile formazione Napoli (4-3-3): Gollini; Mazzocchi, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Cajuste; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona.   Arbitro: Pairetto di Nichelino Assistenti: Rossi L.-Mastrodonato IV Ufficiale: Gualtieri VAR: Marini AVAR: Di Paolo.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385152ITALIA - Spalletti: "Napoli in difficoltà? Vi racconto un aneddoto, le parole di ADL? Ce ne sono diversi, uno grato, uno malinconico, uno rancoroso, gli auguro comunque di centrare la qualificazione al Mondiale per Club, la Nazionale? Voglio vincere tutto"NAPOLI - Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana ed ex allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: "Che provo vedendo il Napoli in difficoltà? Le racconto un episodio che racchiude tutto. Sono andato a vedere Milan-Napoli, ero al bar nella zona Lounge: un bambino tifoso del Napoli a 7-8 metri ha cominciato a fissarmi. Quando il papà gli ha dato il permesso è corso da me e si è attaccato alle gambe: piangeva. L’ho preso in braccio e ancora singhiozzava. Avrei voluto chiedere al papà il numero di telefono. Se sta leggendo o qualcuno lo conosce, vorrei tanto riparlare con quel bambino che mi ha stretto il cuore. De Laurentiis ha detto che gli ho fatto perdere 100 milioni? Quale dei De Laurentiis ha parlato? Ce ne sono 4-5 in giro e non mi riferisco ai figli... C’è quello grato, quello malinconico, quello rancoroso, quello retroscenista. Gli auguro di centrare il Mondiale per club che garantisce enormi introiti, nel ranking del Napoli c’è anche la mia mano... Dopo la Nazionale? Magari cambierò ruolo, perché avrò difficoltà dopo l’Italia a fare ancora l’allenatore. L'Italia? Io ho bisogno di far venire fuori una Nazionale forte, non mi accontento di nulla. Voglio vincere l’Europeo e poi voglio vincere il Mondiale. Poi possiamo uscire anche subito, ma i discorsi che faccio alla squadra sono quelli che si aspettano tutti gli italiani: si va in Germania per vincere, non per partecipare. Lo richiede la nostra storia. Per riuscirci ho bisogno che questi calciatori diventino meglio di quello che sono. Non ho il tempo di esercitarli: serve qualcosa che gli entri dentro e gli accenda un fuoco, gli faccia sgranare gli occhi, gli dia la convinzione di potercela fare. Le difficoltà le osservo, ma in Nazionale alcuni cambiano compiti e rendimento. In ogni caso io devo essere pronto a sterzare e a trovare soluzioni alternative: voglio provare il 3-4-2-1 per tentare di mettere più a proprio agio alcuni calciatori. Mantenendo una propensione offensiva, senza tornare sempre a 5 dietro in fase di non possesso, creando equilibri che ci consentano di fare sempre la partita a viso aperto. Buongiorno è fortissimo, Bellanova una forza della natura, Calafiori è pronto, Fabbian una sorpresa, Gaetano ora gioca, Folorunsho una belva e poi Cambiaso, Baldanzi, Lucca, Carnesecchi, Di Gregorio, Provedel... Nella rosa ci possono essere petali nuovi. La lista è di 23 ma ne porterò in preconvocazione 4 o 6 di più".2024-03-28T23:17:02Z2024-02-24T07:07:00ZNAPOLI - Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana ed ex allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: "Che provo vedendo il Napoli in difficoltà? Le racconto un episodio che racchiude tutto. Sono andato a vedere Milan-Napoli, ero al bar nella zona Lounge: un bambino tifoso del Napoli a 7-8 metri ha cominciato a fissarmi. Quando il papà gli ha dato il permesso è corso da me e si è attaccato alle gambe: piangeva. L’ho preso in braccio e ancora singhiozzava. Avrei voluto chiedere al papà il numero di telefono. Se sta leggendo o qualcuno lo conosce, vorrei tanto riparlare con quel bambino che mi ha stretto il cuore. De Laurentiis ha detto che gli ho fatto perdere 100 milioni? Quale dei De Laurentiis ha parlato? Ce ne sono 4-5 in giro e non mi riferisco ai figli... C’è quello grato, quello malinconico, quello rancoroso, quello retroscenista. Gli auguro di centrare il Mondiale per club che garantisce enormi introiti, nel ranking del Napoli c’è anche la mia mano... Dopo la Nazionale? Magari cambierò ruolo, perché avrò difficoltà dopo l’Italia a fare ancora l’allenatore. L'Italia? Io ho bisogno di far venire fuori una Nazionale forte, non mi accontento di nulla. Voglio vincere l’Europeo e poi voglio vincere il Mondiale. Poi possiamo uscire anche subito, ma i discorsi che faccio alla squadra sono quelli che si aspettano tutti gli italiani: si va in Germania per vincere, non per partecipare. Lo richiede la nostra storia. Per riuscirci ho bisogno che questi calciatori diventino meglio di quello che sono. Non ho il tempo di esercitarli: serve qualcosa che gli entri dentro e gli accenda un fuoco, gli faccia sgranare gli occhi, gli dia la convinzione di potercela fare. Le difficoltà le osservo, ma in Nazionale alcuni cambiano compiti e rendimento. In ogni caso io devo essere pronto a sterzare e a trovare soluzioni alternative: voglio provare il 3-4-2-1 per tentare di mettere più a proprio agio alcuni calciatori. Mantenendo una propensione offensiva, senza tornare sempre a 5 dietro in fase di non possesso, creando equilibri che ci consentano di fare sempre la partita a viso aperto. Buongiorno è fortissimo, Bellanova una forza della natura, Calafiori è pronto, Fabbian una sorpresa, Gaetano ora gioca, Folorunsho una belva e poi Cambiaso, Baldanzi, Lucca, Carnesecchi, Di Gregorio, Provedel... Nella rosa ci possono essere petali nuovi. La lista è di 23 ma ne porterò in preconvocazione 4 o 6 di più".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385041FOCUS NM - Napoli, le statistiche dei big match di Mazzarri a confronto: quando Osimhen fa la differenza...NAPOLI - "Napoli Magazine" vi propone le statistiche dei big match del Napoli di Mazzarri, che evidenziano un possesso palla spesso predominante (con il record stagionale di tiri in porta e possesso palla ottenuti contro il Genoa), ed un focus sui dati raccolti anche nella sfida di Champions degli azzurri contro il Barcellona. Stando ai numeri evidenziati, si nota come la presenza di Osimhen risulti essere spesso decisiva e risolutiva, nonostante la mole di gioco creata.   *NAPOLI - BARCELLONA* 1-1 (Dominio Barcellona) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 45% Napoli - *55% Barcellona* Tiri totali - 6 Napoli - *12 Barcellona* Tiri in porta - 1 Napoli - *6 Barcellona*   Il Barcellona è la peggiore difesa europea del 2024.     *STATISTICHE NAPOLI DI MAZZARRI* nei "Big Match"   *ATALANTA - NAPOLI* 1-2 (Equilibrio con predominio Napoli) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 44% Atalanta - *56% Napoli* Tiri totali - *16 Atalanta* - 11 Napoli Tiri in porta - *5 Atalanta* - 4 Napoli   *NAPOLI - INTER* 0-3 (Risultato determinato da episodi, predominio Napoli) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - *57% Napoli* - 43% Inter Tiri totali - *15 Napoli* - 11 Inter Tiri in porta - 4 Napoli - 4 Inter   *JUVENTUS - NAPOLI* 1-0 (Occasioni clamorose fallite sullo 0-0. Predominio totale Napoli) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 34% Juventus - *66% Napoli* Tiri totali - 11 Juventus - *13 Napoli* Tiri in porta - *2 Juventus* - 1 Napoli   *ROMA - NAPOLI* 2-0 (Partita terminata in 9 per espulsioni di Politano ed Osimhen, inferiorità numerica dal 66') Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 41% Roma - *59% Napoli* Tiri totali - *17 Roma* (11 nel 2° tempo dopo espulsioni Napoli) - 7 Napoli Tiri in porta - *4 Roma* - 2 Napoli   *LAZIO - NAPOLI* 0-0 (Partita bloccata con predominio Napoli, nonostante la squadra falcidiata da infortuni, senza attacco e con Demme titolare) Modulo Napoli: 3-5-2 Possesso palla - 39% Lazio - *61% Napoli* Tiri totali - *10 Lazio* - 5 Napoli Tiri in porta - *1 Lazio* - 0 Napoli   *MILAN - NAPOLI* 1-0 (Approccio ottimo e palo di Simeone sullo 0-0, preso gol alla prima occasione su un'ingenuità difensiva colossale) Modulo Napoli: 3-5-2 Possesso palla - 40% Milan - *60% Napoli* Tiri totali - 10 Milan - *12 Napoli* Tiri in porta - *6 Milan* - 2 Napoli   Ultima partita: *NAPOLI - GENOA* 1-1 Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - *74% Napoli* (RECORD STAGIONALE) - 26% Genoa Tiri totali - *25 Napoli* (RECORD STAGIONALE) - 6 Genoa Tiri in porta - *7 Napoli* - 4 Genoa   Nei big match, quando il Napoli ha giocato a 3 dietro contro Lazio e Milan ha avuto il maggior predominio e possesso palla.   Napoli Magazine   Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-02-23T22:00:00ZNAPOLI - "Napoli Magazine" vi propone le statistiche dei big match del Napoli di Mazzarri, che evidenziano un possesso palla spesso predominante (con il record stagionale di tiri in porta e possesso palla ottenuti contro il Genoa), ed un focus sui dati raccolti anche nella sfida di Champions degli azzurri contro il Barcellona. Stando ai numeri evidenziati, si nota come la presenza di Osimhen risulti essere spesso decisiva e risolutiva, nonostante la mole di gioco creata.   *NAPOLI - BARCELLONA* 1-1 (Dominio Barcellona) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 45% Napoli - *55% Barcellona* Tiri totali - 6 Napoli - *12 Barcellona* Tiri in porta - 1 Napoli - *6 Barcellona*   Il Barcellona è la peggiore difesa europea del 2024.     *STATISTICHE NAPOLI DI MAZZARRI* nei "Big Match"   *ATALANTA - NAPOLI* 1-2 (Equilibrio con predominio Napoli) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 44% Atalanta - *56% Napoli* Tiri totali - *16 Atalanta* - 11 Napoli Tiri in porta - *5 Atalanta* - 4 Napoli   *NAPOLI - INTER* 0-3 (Risultato determinato da episodi, predominio Napoli) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - *57% Napoli* - 43% Inter Tiri totali - *15 Napoli* - 11 Inter Tiri in porta - 4 Napoli - 4 Inter   *JUVENTUS - NAPOLI* 1-0 (Occasioni clamorose fallite sullo 0-0. Predominio totale Napoli) Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 34% Juventus - *66% Napoli* Tiri totali - 11 Juventus - *13 Napoli* Tiri in porta - *2 Juventus* - 1 Napoli   *ROMA - NAPOLI* 2-0 (Partita terminata in 9 per espulsioni di Politano ed Osimhen, inferiorità numerica dal 66') Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - 41% Roma - *59% Napoli* Tiri totali - *17 Roma* (11 nel 2° tempo dopo espulsioni Napoli) - 7 Napoli Tiri in porta - *4 Roma* - 2 Napoli   *LAZIO - NAPOLI* 0-0 (Partita bloccata con predominio Napoli, nonostante la squadra falcidiata da infortuni, senza attacco e con Demme titolare) Modulo Napoli: 3-5-2 Possesso palla - 39% Lazio - *61% Napoli* Tiri totali - *10 Lazio* - 5 Napoli Tiri in porta - *1 Lazio* - 0 Napoli   *MILAN - NAPOLI* 1-0 (Approccio ottimo e palo di Simeone sullo 0-0, preso gol alla prima occasione su un'ingenuità difensiva colossale) Modulo Napoli: 3-5-2 Possesso palla - 40% Milan - *60% Napoli* Tiri totali - 10 Milan - *12 Napoli* Tiri in porta - *6 Milan* - 2 Napoli   Ultima partita: *NAPOLI - GENOA* 1-1 Modulo Napoli: 4-3-3 Possesso palla - *74% Napoli* (RECORD STAGIONALE) - 26% Genoa Tiri totali - *25 Napoli* (RECORD STAGIONALE) - 6 Genoa Tiri in porta - *7 Napoli* - 4 Genoa   Nei big match, quando il Napoli ha giocato a 3 dietro contro Lazio e Milan ha avuto il maggior predominio e possesso palla.   Napoli Magazine   Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171384618L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Osimhen salva l'esordio di Calzona, tra paura di vincere e sostituzioni discutibili, sono finiti gli alibi!"NAPOLI - Il Barcellona non è una squadra qualunque e lo si è visto. Ho sempre diffidato da coloro i quali sminuivano i blaugrana per i gol presi e le difficoltà riscontrate nell'ultimo periodo. La Champions è un'altra storia, tant'è che alla prima occasione utile Pedri, con un bel tunnel ai danni del timido Rrahmani, ha servito un pallone al bacio per il sempreverde Lewandowski bravissimo a piazzarla lì dove non batte il sole, complice anche la non perfetta chiusura di Di Lorenzo prima e di Juan Jesus poi. Nulla da fare per Meret, bravo in precedenza a sventare un paio di occasioni insidiose. Il primo tempo del Napoli contro gli spagnoli mi ha ricordato molto l'idea mazzarriana di pensare a non prenderle prima di ogni altro ragionamento da mettere in atto. Dispiace per i tifosi che hanno pagato il profumatissimo biglietto, che di sicuro non avranno gradito il giropalla infinito ed inconcludente con l'ormai asfittico baricentro basso a farla da padrone, rimasti comunque educatamente sugli spalti, in silenzio, senza proferire fischio alcuno per oltre 45 minuti. Nonostante ciò, forti di un 4-3-3 ritrovato, mentre Di Lorenzo continuava a non impressionare e Cajuste non riusciva ancora una volta a trovare le giuste misure (a tal proposito mi chiedo cosa debba fare ancora Lindstrom per avere una chance da titolare…), in tanti si sono interrogati sul tormentone delle ultime settimane: come mai Zielinski deve vedersela da casa la partita, mentre il suo sostituto (Traorè) è in panchina? La risposta (pare) sia nel minutaggio, non ancora consono. E allora sorge spontaneo porsi un'altra domanda: perchè prendere un calciatore, con un riscatto altissimo fissato a 25 milioni, se ancora non è pronto per essere utilizzato dopo essere recentemente guarito dalla malaria? Ai posteri l'ardua sentenza. Intanto Junior, che negli ultimi 7-8 minuti del secondo tempo qualche piccolo progresso l'ha lasciato intravedere, dopo un impatto molto lento con la partita, promette di essere vicino al top della condizione fisica. Si spera presto, altrimenti gli interrogativi restano tutti in piedi. Anche perchè Politano non riesce a coprire la fase difensiva e Ngonge (out per un risentimento muscolare) non permette una sana rotazione delle energie (dopo gli ottimi gol realizzati). Pertanto, in un quadro del tutto ancora indecifrabile, con Calzona appena subentrato a Mazzarri ed ingiudicabile per il poco tempo avuto a disposizione per comprendere la realtà che lo circonda, non ci resta che aggrapparci al sussulto regalatoci da Osimhen. I tifosi sono divisi: c'è chi ama Victor a prescindere da tutto, e chi si è già disaffezionato per le tante vicende che lo hanno coinvolto offline e online. Io sono tra quelli che lo giudica per il rendimento avuto in campo, e sottolineo che il suo gol è stato pesantissimo. Non solo perchè dà un senso al match di ritorno in Spagna, ma anche perchè sblocca l'anemia che attanaglia il Napoli in attacco da troppo tempo. Raspadori (che spero non venga snaturato nel ruolo di mezz'ala stando all'ultima idea balenata nella mente del mister) e Simeone sono volenterosi, meritano stima e affetto, ma anche loro sono chiamati a farsi sentire in zona realizzativa. Ecco perchè ho faticato a comprendere le sostituzioni di Kvara e dello stesso Osimhen dopo il gol. Se la mentalità deve essere quella di puntare al gioco offensivo, a vincere e a non accontentarsi di un pareggio, togliere l'uomo che segna (dopo il gol dell'1-1 appena siglato) resta un qualcosa di indecifrabile. E non mi si venga a dire che fosse stanco o raffreddato, perchè dopo la lunga attesa per il rientro dalla Coppa d'Africa e la non convocazione concordata contro il Genoa, c'è poco da essere ancora comprensivi. Discorso analogo per Kvara, che non avrà giocato una delle sue migliori partite ma resta pur sempre colui il quale può accendere la luce in qualsiasi momento. La paura di vincere, o di perdere, va accantonata definitivamente. Ormai la stagione è stata finora disastrosa, per cui non c'è più niente da temere, se non l'assuefazione alla sconfitta (o al pareggio). Per questo motivo, già a Cagliari bisogna andarci a testa alta, con umiltà ed al tempo stesso con la voglia di vincere. Un concetto che non deve mai mancare, dal primo all'ultimo dei calciatori, dirigenti ed impiegati inclusi. Solo così si può voltare (veramente) pagina, al di là delle parole di circostanza che, in tutta sincerità, hanno onestamente stancato.      Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-02-22T22:55:00ZNAPOLI - Il Barcellona non è una squadra qualunque e lo si è visto. Ho sempre diffidato da coloro i quali sminuivano i blaugrana per i gol presi e le difficoltà riscontrate nell'ultimo periodo. La Champions è un'altra storia, tant'è che alla prima occasione utile Pedri, con un bel tunnel ai danni del timido Rrahmani, ha servito un pallone al bacio per il sempreverde Lewandowski bravissimo a piazzarla lì dove non batte il sole, complice anche la non perfetta chiusura di Di Lorenzo prima e di Juan Jesus poi. Nulla da fare per Meret, bravo in precedenza a sventare un paio di occasioni insidiose. Il primo tempo del Napoli contro gli spagnoli mi ha ricordato molto l'idea mazzarriana di pensare a non prenderle prima di ogni altro ragionamento da mettere in atto. Dispiace per i tifosi che hanno pagato il profumatissimo biglietto, che di sicuro non avranno gradito il giropalla infinito ed inconcludente con l'ormai asfittico baricentro basso a farla da padrone, rimasti comunque educatamente sugli spalti, in silenzio, senza proferire fischio alcuno per oltre 45 minuti. Nonostante ciò, forti di un 4-3-3 ritrovato, mentre Di Lorenzo continuava a non impressionare e Cajuste non riusciva ancora una volta a trovare le giuste misure (a tal proposito mi chiedo cosa debba fare ancora Lindstrom per avere una chance da titolare…), in tanti si sono interrogati sul tormentone delle ultime settimane: come mai Zielinski deve vedersela da casa la partita, mentre il suo sostituto (Traorè) è in panchina? La risposta (pare) sia nel minutaggio, non ancora consono. E allora sorge spontaneo porsi un'altra domanda: perchè prendere un calciatore, con un riscatto altissimo fissato a 25 milioni, se ancora non è pronto per essere utilizzato dopo essere recentemente guarito dalla malaria? Ai posteri l'ardua sentenza. Intanto Junior, che negli ultimi 7-8 minuti del secondo tempo qualche piccolo progresso l'ha lasciato intravedere, dopo un impatto molto lento con la partita, promette di essere vicino al top della condizione fisica. Si spera presto, altrimenti gli interrogativi restano tutti in piedi. Anche perchè Politano non riesce a coprire la fase difensiva e Ngonge (out per un risentimento muscolare) non permette una sana rotazione delle energie (dopo gli ottimi gol realizzati). Pertanto, in un quadro del tutto ancora indecifrabile, con Calzona appena subentrato a Mazzarri ed ingiudicabile per il poco tempo avuto a disposizione per comprendere la realtà che lo circonda, non ci resta che aggrapparci al sussulto regalatoci da Osimhen. I tifosi sono divisi: c'è chi ama Victor a prescindere da tutto, e chi si è già disaffezionato per le tante vicende che lo hanno coinvolto offline e online. Io sono tra quelli che lo giudica per il rendimento avuto in campo, e sottolineo che il suo gol è stato pesantissimo. Non solo perchè dà un senso al match di ritorno in Spagna, ma anche perchè sblocca l'anemia che attanaglia il Napoli in attacco da troppo tempo. Raspadori (che spero non venga snaturato nel ruolo di mezz'ala stando all'ultima idea balenata nella mente del mister) e Simeone sono volenterosi, meritano stima e affetto, ma anche loro sono chiamati a farsi sentire in zona realizzativa. Ecco perchè ho faticato a comprendere le sostituzioni di Kvara e dello stesso Osimhen dopo il gol. Se la mentalità deve essere quella di puntare al gioco offensivo, a vincere e a non accontentarsi di un pareggio, togliere l'uomo che segna (dopo il gol dell'1-1 appena siglato) resta un qualcosa di indecifrabile. E non mi si venga a dire che fosse stanco o raffreddato, perchè dopo la lunga attesa per il rientro dalla Coppa d'Africa e la non convocazione concordata contro il Genoa, c'è poco da essere ancora comprensivi. Discorso analogo per Kvara, che non avrà giocato una delle sue migliori partite ma resta pur sempre colui il quale può accendere la luce in qualsiasi momento. La paura di vincere, o di perdere, va accantonata definitivamente. Ormai la stagione è stata finora disastrosa, per cui non c'è più niente da temere, se non l'assuefazione alla sconfitta (o al pareggio). Per questo motivo, già a Cagliari bisogna andarci a testa alta, con umiltà ed al tempo stesso con la voglia di vincere. Un concetto che non deve mai mancare, dal primo all'ultimo dei calciatori, dirigenti ed impiegati inclusi. Solo così si può voltare (veramente) pagina, al di là delle parole di circostanza che, in tutta sincerità, hanno onestamente stancato.      Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171384791FOTO SHOW - Lo splendido murales che ritrae il rapper Geolier realizzato da Taddeo Del GaudioNAPOLI - Taddeo Del Gaudio, artista, ha omaggiato il rapper napoletano Geolier dedicandogli un murales. Di seguito le foto.           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-02-22T16:39:00ZNAPOLI - Taddeo Del Gaudio, artista, ha omaggiato il rapper napoletano Geolier dedicandogli un murales. Di seguito le foto.           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390180FOCUS NM - Serie A, Inter-Napoli: le probabili formazioni, ecco le scelteNAPOLI -A San Siro Inter e Napoli andranno a caccia del riscatto dopo la cocente eliminazione in Champions League, arrivata rispettivamente contro Atletico Madrid e Barcellona. I nerazzurri avranno meno da chiedere al campionato rispetto alla squadra di Calzona, a caccia di un posto in Europa. Vanno verso la conferma Acerbi e Bastoni, con Pavard pronto a tornare dal 1' per completare il reparto. Sulla fascia destra è ballottaggio a tre per una maglia, ma Darmian dovrebbe avere la meglio. Out Carlos Augusto, sulla sinistra Dimarco è pronto agli straordinari. Davanti tornerà la coppia Thuram-Lautaro. Nel Napoli rispetto alla sfida contro il Torino, Rrahmani tornerà a guidare il reparto arretrato dei partenopei. Sulla sinistra più Mario Rui di Olivera. Intoccabili Anguissa e Lobotka a centrocampo, mentre Zielinski dovrebbe avere la meglio su Traorè. Invariato il classico tridente azzurro. Probabile formazione INTER(3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. All. Inzaghi Probabile formazione NAPOLI(4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona Arbitro della sfida sarà LA PENNA, coadiuvato dagli assistenti di linea BERTI e PERROTTI. Quarto arbitro FELICIANI, al Var ci saranno DI PAOLO e VALERI.2024-03-28T23:17:02Z2024-03-17T06:07:00ZNAPOLI -A San Siro Inter e Napoli andranno a caccia del riscatto dopo la cocente eliminazione in Champions League, arrivata rispettivamente contro Atletico Madrid e Barcellona. I nerazzurri avranno meno da chiedere al campionato rispetto alla squadra di Calzona, a caccia di un posto in Europa. Vanno verso la conferma Acerbi e Bastoni, con Pavard pronto a tornare dal 1' per completare il reparto. Sulla fascia destra è ballottaggio a tre per una maglia, ma Darmian dovrebbe avere la meglio. Out Carlos Augusto, sulla sinistra Dimarco è pronto agli straordinari. Davanti tornerà la coppia Thuram-Lautaro. Nel Napoli rispetto alla sfida contro il Torino, Rrahmani tornerà a guidare il reparto arretrato dei partenopei. Sulla sinistra più Mario Rui di Olivera. Intoccabili Anguissa e Lobotka a centrocampo, mentre Zielinski dovrebbe avere la meglio su Traorè. Invariato il classico tridente azzurro. Probabile formazione INTER(3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. All. Inzaghi Probabile formazione NAPOLI(4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona Arbitro della sfida sarà LA PENNA, coadiuvato dagli assistenti di linea BERTI e PERROTTI. Quarto arbitro FELICIANI, al Var ci saranno DI PAOLO e VALERI.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390132KHVICHA - Kvaratskhelia: "Il Napoli è un grande club e i tifosi sono fantastici, che bello ascoltare l'urlo Champions nel nostro stadio! Kvaradona? Significa molto per me, Maradona è il dio del calcio"NAPOLI - Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Versus: "Le nuove scarpe Generation Pred sono fantastiche. La gamma Adidas Predator mi ricorda Zidane ed altre leggende che le hanno indossato. Posso dire che è assolutamente un privilegio per me poter far parte di questo brand. Non avrei mai immaginato di poter essere uno dei volti di questo marchio. Le scarpe sono un dettaglio fondamentale per qualsiasi calciatore, specialmente per chi gioca nellamia zona e deve segnare. I tifosi del Napoli sono fantastici, sono molto felice. Amano il calcio e sono orgoglioso che mi trattano davvero bene. Il Napoli è un grande club, ha avuto tanti calciatori importanti. Tra questi c'è una leggenda come Maradona, il più grande di tutti. Sono queste cose che rendono indimenticabile la mia esperienza con questa maglia.Soprannome Kvaradona? Maradona è il Dio del calcio. Essere paragonato a lui è una bella sensazione ma non posso paragonarmi a lui che è stato il miglior calciatore della storia di questo sport. Naturalmente sono felice che i tifosi mi chiamino Kvaradona, significa molto per me. La mia tecnica è migliorata nel corso degli anni. Dopo gli allenamenti, quando ero in Georgia, mi fermavo sul campo per sviluppare tutti i fondentali che ho oggi. Amo questo sport, cerco di godermelo ogni momento. Quando posso giocare a calcio, con un pallone tra i piedi, sono il più felice al mondo.L'urlo Champions? Era un sogno, non pensavo mai di poterlo ascoltare. Per me è stato incredibile ascoltarlo per la prima volta nel nostro stadio. Quando è finita la musica è partito il coro "The Champions!", è stato fantastico. Una sensazione incredibile, un sogno che ho realizzato. Mi ha dato ancora più motivazioni.Adesso che il mio nome è famoso, tutti mi guardano come modello. Anche in Georgia i bambini mi amano, quindi devo essere un modello per loro. Devo essere calmo, umile. Devo dare il meglio in campo e fuori".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-16T10:57:00ZNAPOLI - Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Versus: "Le nuove scarpe Generation Pred sono fantastiche. La gamma Adidas Predator mi ricorda Zidane ed altre leggende che le hanno indossato. Posso dire che è assolutamente un privilegio per me poter far parte di questo brand. Non avrei mai immaginato di poter essere uno dei volti di questo marchio. Le scarpe sono un dettaglio fondamentale per qualsiasi calciatore, specialmente per chi gioca nellamia zona e deve segnare. I tifosi del Napoli sono fantastici, sono molto felice. Amano il calcio e sono orgoglioso che mi trattano davvero bene. Il Napoli è un grande club, ha avuto tanti calciatori importanti. Tra questi c'è una leggenda come Maradona, il più grande di tutti. Sono queste cose che rendono indimenticabile la mia esperienza con questa maglia.Soprannome Kvaradona? Maradona è il Dio del calcio. Essere paragonato a lui è una bella sensazione ma non posso paragonarmi a lui che è stato il miglior calciatore della storia di questo sport. Naturalmente sono felice che i tifosi mi chiamino Kvaradona, significa molto per me. La mia tecnica è migliorata nel corso degli anni. Dopo gli allenamenti, quando ero in Georgia, mi fermavo sul campo per sviluppare tutti i fondentali che ho oggi. Amo questo sport, cerco di godermelo ogni momento. Quando posso giocare a calcio, con un pallone tra i piedi, sono il più felice al mondo.L'urlo Champions? Era un sogno, non pensavo mai di poterlo ascoltare. Per me è stato incredibile ascoltarlo per la prima volta nel nostro stadio. Quando è finita la musica è partito il coro "The Champions!", è stato fantastico. Una sensazione incredibile, un sogno che ho realizzato. Mi ha dato ancora più motivazioni.Adesso che il mio nome è famoso, tutti mi guardano come modello. Anche in Georgia i bambini mi amano, quindi devo essere un modello per loro. Devo essere calmo, umile. Devo dare il meglio in campo e fuori".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389949ON AIR - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, bisogna onorare queste ultime 10 partite di campionato e centrare un piazzamento in Europa"NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Punto Nuovo: "Fare il tifo per le italiane in Europa? Ogni discorso lascia il tempo che trova se il Napoli non vince e non arriva nella top 5. Molti dicono che bisogna confidare nei passi falsi delle dirette concorrenti, ma sono tutti bei discorsi che possono finire nel dimenticatoio se gli azzurri non riusciranno a vincere in queste ultime 10 partite che per molti sono "10 finali". L'Inter e le condizioni di Osimhen? Bisogna capire che tipo di affaticamento muscolare ha avuto, se è qualcosa di gestibile e recuperabile con un po' di riposo allora la situazione può essere diversa. E' ovvio che c'è un Napoli con o senza Victor, ma in questo periodo Kvara sta dando un ottimo contributo nonostante alcune critiche. Il Napoli adesso deve ritrovare un po' di rispetto per se stesso e onorare queste ultime 10 partite nel migliore dei modi per trovare un piazzamento europeo. In questo momento noi potremmo dire, fermiamo le trasmissioni, i giornali, le radio e altro, perché il contenuto è venuto meno, ma così non faremmo i giornalisti. Quando scrivo un pezzo ci metto tutto l'impegno possibile e faccio questo paragone augurandomi che i calciatori facciano lo stesso nelle partite e, quindi, nel loro ambito. L'eliminazione con il Barcellona? Premesso che c'era il rosso per Christensen e un rigore per gli azzurri per un pestone di Cubarsì su Osimhen, quei 20 minuti iniziali horror non li concepisco e non li capisco. Dimostra una mancanza di concentrazione che non riesco a capire e giustificare. Queste sono partite in cui ti dai carica al solo sapere di giocarla! E' stato un peccato non arrivare ai quarti di finale di Champions, nel match sembrava che potessimo riequilibrare la situazione, ma oltre gli errori di Lindstrom o Di Lorenzo, il risultato è quello che abbiamo visto: un Kvara imbottigliato, un Lobotka troppo alto, un Osimhen non nella sua migliore versione e tanto altro che ha contribuito alla sconfitta. Anche Lewandowski non ha fatto nulla nel match, però poi ha segnato un gol pesantissimo".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-15T13:31:00ZNAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Punto Nuovo: "Fare il tifo per le italiane in Europa? Ogni discorso lascia il tempo che trova se il Napoli non vince e non arriva nella top 5. Molti dicono che bisogna confidare nei passi falsi delle dirette concorrenti, ma sono tutti bei discorsi che possono finire nel dimenticatoio se gli azzurri non riusciranno a vincere in queste ultime 10 partite che per molti sono "10 finali". L'Inter e le condizioni di Osimhen? Bisogna capire che tipo di affaticamento muscolare ha avuto, se è qualcosa di gestibile e recuperabile con un po' di riposo allora la situazione può essere diversa. E' ovvio che c'è un Napoli con o senza Victor, ma in questo periodo Kvara sta dando un ottimo contributo nonostante alcune critiche. Il Napoli adesso deve ritrovare un po' di rispetto per se stesso e onorare queste ultime 10 partite nel migliore dei modi per trovare un piazzamento europeo. In questo momento noi potremmo dire, fermiamo le trasmissioni, i giornali, le radio e altro, perché il contenuto è venuto meno, ma così non faremmo i giornalisti. Quando scrivo un pezzo ci metto tutto l'impegno possibile e faccio questo paragone augurandomi che i calciatori facciano lo stesso nelle partite e, quindi, nel loro ambito. L'eliminazione con il Barcellona? Premesso che c'era il rosso per Christensen e un rigore per gli azzurri per un pestone di Cubarsì su Osimhen, quei 20 minuti iniziali horror non li concepisco e non li capisco. Dimostra una mancanza di concentrazione che non riesco a capire e giustificare. Queste sono partite in cui ti dai carica al solo sapere di giocarla! E' stato un peccato non arrivare ai quarti di finale di Champions, nel match sembrava che potessimo riequilibrare la situazione, ma oltre gli errori di Lindstrom o Di Lorenzo, il risultato è quello che abbiamo visto: un Kvara imbottigliato, un Lobotka troppo alto, un Osimhen non nella sua migliore versione e tanto altro che ha contribuito alla sconfitta. Anche Lewandowski non ha fatto nulla nel match, però poi ha segnato un gol pesantissimo".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389910CHAMPIONS - Sorteggio dei quarti di finale: Real Madrid-Manchester City e PSG-Barcellona, ecco tutti gli accoppiamenti nel dettaglioNAPOLI - Sono stati sorteggiati gli accoppiamenti per i quarti di finale di Champions League. Sorteggiato anche il percorso che le squadre dovranno fare per arrivare in finale. G1: Arsenal (ING) - Bayern Monaco (GER) G2: Atletico Madrid (SPA) - Borussia Dortmund (GER) G3: Real Madrid (SPA) - Manchester City (ING) G4: Paris Saint Germain (FRA) - Barcellona (SPA) SEMIFINALI G2 - G4 G1 - G32024-03-28T23:17:02Z2024-03-15T11:11:00ZNAPOLI - Sono stati sorteggiati gli accoppiamenti per i quarti di finale di Champions League. Sorteggiato anche il percorso che le squadre dovranno fare per arrivare in finale. G1: Arsenal (ING) - Bayern Monaco (GER) G2: Atletico Madrid (SPA) - Borussia Dortmund (GER) G3: Real Madrid (SPA) - Manchester City (ING) G4: Paris Saint Germain (FRA) - Barcellona (SPA) SEMIFINALI G2 - G4 G1 - G3Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389664IL CAPITANO - Napoli, Di Lorenzo: "Mi sono innamorato della città, vedermi sul presepe è bellissimo"NAPOLI - Giovanni Di Lorenzo, capitanodel Napoli, è stato protagonista del nuovo spot di Pasta Garofalo, sponsor della società azzurra: "Mi sono innamorato della città, dei suoi vicoli, dei suoi quartieri edella gente che è molto passionale. Un caratteristica che non si trova da altre parti. Vedermi lì, dove fanno le statuette aSan Gregorio Armeno,sul famoso presepe è un qualcosa di bello. L'amore quello vero è quello che provo per la mia famiglia, per le mie figlie e mia moglie. Se penso all'amore penso subito a loro". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-14T10:06:00ZNAPOLI - Giovanni Di Lorenzo, capitanodel Napoli, è stato protagonista del nuovo spot di Pasta Garofalo, sponsor della società azzurra: "Mi sono innamorato della città, dei suoi vicoli, dei suoi quartieri edella gente che è molto passionale. Un caratteristica che non si trova da altre parti. Vedermi lì, dove fanno le statuette aSan Gregorio Armeno,sul famoso presepe è un qualcosa di bello. L'amore quello vero è quello che provo per la mia famiglia, per le mie figlie e mia moglie. Se penso all'amore penso subito a loro". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389381L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, che vuoi fare da grande?"NAPOLI - Napoli fuori dalla Champions e dal Mondiale per Club. La sentenza è dura come un pugno dritto allo stomaco, per cui senza troppi giri di parole viene da chiedersi cosa voglia fare questa squadra da qui al termine della stagione. Dopo aver cambiato tre allenatori, si spera in un sussulto d'orgoglio, provando ad onorare quel tricolore cucito ancora sulle maglieper l'ultima manciata di gare. Anche perchè non c'è molto da salvare in quest'annata post scudetto, basti pensare ai 31 punti di ritardo che separano gli azzurri dall'Inter, prossima avversaria in campionato. Cosa vuol fare da grande questo Napoli? Bella domanda. Di sicuro, per decollare positivamente occorre un progetto tecnico, con un allenatore ed uno staff affiatato, con idee di gioco ben precise, in perfetta sintonia con il direttore sportivo e, perchè no, anche con un direttore generale. Dopodichè, ringraziando sentitamente coloro i quali hanno vinto lo scudetto e sono apparsi letteralmente svuotatisia nell'anima che nel lavoro quotidiano, diventa sempre più opportuno procedere ad un reset. Via gli scontenti, dentro gli entusiasti, coloro i quali sognano di poter vincere, lottando centimetro dopo centimetroper la maglia azzurra ed i propri tifosi. Già proprio loro, i supporters, l'unico punto fermo di Partenope, quelli che soffrono per ogni gol sbagliato e sono sempre lì, sul pezzo, pronti a seguire e sostenere i propri colori "al di là del risultato". Ciò che conta è sudare la maglia, solo così si guadagna la stima e il rispetto della gente. Detto questo, se pure si vuole ammettere che a Barcellona c'era un rigore netto su Osimhen, che Di Lorenzo e Lindstrom hanno avuto occasioni ghiotte per riequilibrare le sorti dell'incontro, che manca un rosso a Christensen, io personalmente non riesco a spiegarmi ancora i primi 20 minuti del Napoli. Resta del tutto inconcepibile aver concesso campo aperto ai giovanotti blaugrana (tecnicamente fortissimi, tra l'altro, e per nulla scarsi come molti sostengono), con un centrocampo assente, una difesa sempre più orfana di un leader vero ed un portiere che (seppur con la buona volontà) non riesce a compiere il miracolo che si chiede all'ultimo baluardo(ma non è questo l'unico problema). Se poi gli esterni d'attacco non rientrano, con Kvara e Osimhen che non riescono a pungere, ecco che il gol di Rrahmani va consegnato ai posteri come l'unico sussulto positivo di una ordinaria serata da dimenticare. Ormai i giochi sono fatti, restal'ultima speranzella di conquistare un posto in Champions nel caso in cui Bologna, Roma ed Atalanta (ma anche Fiorentina e Lazio) dovessero presentare qualche battuta d'arresto. Per riuscire in questa magra consolazione, che inizia ad assumere però i contorni dell'impresa (quasi) impossibile (sempre principalmente per demeriti del Napoli), la soluzione potrebbe essere lasciare squadra e tecnico a confrontarsi da soli sui campi e nelle stanze di Castel Volturno, con ADL, i cui nervi sono già platealmente saltati varie volte negli ultimi mesi, unicamente concentrato a studiare per conto proprio la rifondazione. Solo così si può tornare a sorridere un pò. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-13T22:55:00ZNAPOLI - Napoli fuori dalla Champions e dal Mondiale per Club. La sentenza è dura come un pugno dritto allo stomaco, per cui senza troppi giri di parole viene da chiedersi cosa voglia fare questa squadra da qui al termine della stagione. Dopo aver cambiato tre allenatori, si spera in un sussulto d'orgoglio, provando ad onorare quel tricolore cucito ancora sulle maglieper l'ultima manciata di gare. Anche perchè non c'è molto da salvare in quest'annata post scudetto, basti pensare ai 31 punti di ritardo che separano gli azzurri dall'Inter, prossima avversaria in campionato. Cosa vuol fare da grande questo Napoli? Bella domanda. Di sicuro, per decollare positivamente occorre un progetto tecnico, con un allenatore ed uno staff affiatato, con idee di gioco ben precise, in perfetta sintonia con il direttore sportivo e, perchè no, anche con un direttore generale. Dopodichè, ringraziando sentitamente coloro i quali hanno vinto lo scudetto e sono apparsi letteralmente svuotatisia nell'anima che nel lavoro quotidiano, diventa sempre più opportuno procedere ad un reset. Via gli scontenti, dentro gli entusiasti, coloro i quali sognano di poter vincere, lottando centimetro dopo centimetroper la maglia azzurra ed i propri tifosi. Già proprio loro, i supporters, l'unico punto fermo di Partenope, quelli che soffrono per ogni gol sbagliato e sono sempre lì, sul pezzo, pronti a seguire e sostenere i propri colori "al di là del risultato". Ciò che conta è sudare la maglia, solo così si guadagna la stima e il rispetto della gente. Detto questo, se pure si vuole ammettere che a Barcellona c'era un rigore netto su Osimhen, che Di Lorenzo e Lindstrom hanno avuto occasioni ghiotte per riequilibrare le sorti dell'incontro, che manca un rosso a Christensen, io personalmente non riesco a spiegarmi ancora i primi 20 minuti del Napoli. Resta del tutto inconcepibile aver concesso campo aperto ai giovanotti blaugrana (tecnicamente fortissimi, tra l'altro, e per nulla scarsi come molti sostengono), con un centrocampo assente, una difesa sempre più orfana di un leader vero ed un portiere che (seppur con la buona volontà) non riesce a compiere il miracolo che si chiede all'ultimo baluardo(ma non è questo l'unico problema). Se poi gli esterni d'attacco non rientrano, con Kvara e Osimhen che non riescono a pungere, ecco che il gol di Rrahmani va consegnato ai posteri come l'unico sussulto positivo di una ordinaria serata da dimenticare. Ormai i giochi sono fatti, restal'ultima speranzella di conquistare un posto in Champions nel caso in cui Bologna, Roma ed Atalanta (ma anche Fiorentina e Lazio) dovessero presentare qualche battuta d'arresto. Per riuscire in questa magra consolazione, che inizia ad assumere però i contorni dell'impresa (quasi) impossibile (sempre principalmente per demeriti del Napoli), la soluzione potrebbe essere lasciare squadra e tecnico a confrontarsi da soli sui campi e nelle stanze di Castel Volturno, con ADL, i cui nervi sono già platealmente saltati varie volte negli ultimi mesi, unicamente concentrato a studiare per conto proprio la rifondazione. Solo così si può tornare a sorridere un pò. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389483TELELOMBARDIA - Petrazzuolo: "Napoli, ora andrebbe chiusa la stagione con un piccolo sorriso"NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, dir. di "Napoli Magazine", è intervenuto al TG di Telelombardia, programma condotto da Maurizio Dall'O con Dodo Longhi: "Di sicuro gli errori arbitrali hanno inciso sull'uscita del Napoli dalla Champions, considerando il rosso mancato a Christensen, il rigore non concesso agli azzurri per il pestone di Cubarsì a Osimhen e il fallo laterale errato da cui e' nato il terzo gol dei blaugrana. Va detto però che pesano anche le occasioni sfumate da Lindstrom e Di Lorenzo, e soprattutto i primi 20 minuti del match in cui il Napoli ha praticamente concesso due volte di fila campo aperto ai padroni di casa per il doppio vantaggio. La stagione finora è stata deludente. Mi auguro che ci sia un sussulto di amor proprio in questo finale di stagione, dato che la possibilità di qualificarsi alla prossima Champions resta ancora alla portata degli azzurri. Certo il Napoli non è padrone del proprio destino, perchè deve sperare anche nei passi falsi delle altre, augurandosi di non perdere altro terreno. Certo il pari interno col Torino non ha aiutato in tal senso, vedremo come si concluderà questo campionato. I tifosi meriterebbero un piccolo sorriso".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-13T14:02:00ZNAPOLI - Antonio Petrazzuolo, dir. di "Napoli Magazine", è intervenuto al TG di Telelombardia, programma condotto da Maurizio Dall'O con Dodo Longhi: "Di sicuro gli errori arbitrali hanno inciso sull'uscita del Napoli dalla Champions, considerando il rosso mancato a Christensen, il rigore non concesso agli azzurri per il pestone di Cubarsì a Osimhen e il fallo laterale errato da cui e' nato il terzo gol dei blaugrana. Va detto però che pesano anche le occasioni sfumate da Lindstrom e Di Lorenzo, e soprattutto i primi 20 minuti del match in cui il Napoli ha praticamente concesso due volte di fila campo aperto ai padroni di casa per il doppio vantaggio. La stagione finora è stata deludente. Mi auguro che ci sia un sussulto di amor proprio in questo finale di stagione, dato che la possibilità di qualificarsi alla prossima Champions resta ancora alla portata degli azzurri. Certo il Napoli non è padrone del proprio destino, perchè deve sperare anche nei passi falsi delle altre, augurandosi di non perdere altro terreno. Certo il pari interno col Torino non ha aiutato in tal senso, vedremo come si concluderà questo campionato. I tifosi meriterebbero un piccolo sorriso".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389330PAGELLE NM - Champions, Barcellona-Napoli, i voti di Antonio Petrazzuolo: "6 a Rrahmani"BARCELLONA - Barcellona-Napoli (3-1), ritorno degli Ottavi di Champions League, ecco le pagelle di "Napoli Magazine". LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE" BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen 7; Koundé 6, Araujo 6.5, Cubarsì 7, Cancelo 7; F. Lopez 7 (Sergi Roberto 7, dal 15° s.t.), Christensen 6.5 (Romeu 6.5, dal 15° s.t.), Gundogan 6.5; Lamine Yamal 7, Lewandowski 6.5, Raphinha 6.5 (Joao Felix s.v., dal 35° s.t.). All. Xavi 7 Panchina: Inaki Pena, Astralaga, Inigo Martinez, Guiu, Fort, Roque, Casado, Hernandez. NAPOLI (4-3-3): MERET: Si fa sorprendere dalle traiettorie avversarie, non riesce a compiere il miracolo. 5 DI LORENZO: Si fa beffare sul gol di Fermin Lopez, ma dà il via all'azione rifinita da Politano per il gol di Rrahmani, sfiora la rete di testa, in ritardo su Sergi Roberto. 5.5 RRAHMANI: Dopo un paio di svarioni centrali in difesa, segna un gol da attaccante. 6 JUAN JESUS: In ritardo nelle chiusure e nel far salire la linea difensiva. 5 MARIO RUI: Preciso negli appoggi sull'out mancino. 6 (OLIVERA, dal 19° s.t.: Un paio di interventi in ritardo, centra la traversa. 5.5) ANGUISSA: Perde diversi palloni a centrocampo. 5 LOBOTKA: Male ad inizio gara, leggermente meglio successivamente. 5 TRAORE': Non trova sempre le giuste misure. 5 (RASPADORI, dal 33° s.t.: In campo nel finale. s.v.) POLITANO: Non copre sui contropiede del Barcellona, poi detta l'assist gol a Rrahmani. 6 (LINDSTROM, dal 19° s.t.: Qualche spunto interessante, un colpo di testa di poco fuori. 5.5) OSIMHEN: Isolato in attacco, non riesce a pungere. 5 KVARATSKHELIA: Qualche dribbling, un bel diagonale nel secondo tempo. 5.5 (NGONGE, dal 47° s.t.: Dentro nel recupero. s.v.) ALL. CALZONA: Impatto traumatico con il match. 5 Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mazzocchi, Cajuste, Simeone. ARBITRO Danny MAKKELIE (Olanda), Assistenti: Steegstra-de Vries, IV uomo: Lindhout, VAR: Dieperink, AVAR: Ruperti): Un rigore non concesso al Napoli, c'era un rosso per Christensen, e il fallo laterale da cui nasce il terzo gol spagnolo era in favore degli azzurri. 4 NOTE - Falli commessi: 7-15, Angoli: 6-2, Fuorigioco: 1-5, Recupero: 4 e 4. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-12T21:57:00ZBARCELLONA - Barcellona-Napoli (3-1), ritorno degli Ottavi di Champions League, ecco le pagelle di "Napoli Magazine". LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE" BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen 7; Koundé 6, Araujo 6.5, Cubarsì 7, Cancelo 7; F. Lopez 7 (Sergi Roberto 7, dal 15° s.t.), Christensen 6.5 (Romeu 6.5, dal 15° s.t.), Gundogan 6.5; Lamine Yamal 7, Lewandowski 6.5, Raphinha 6.5 (Joao Felix s.v., dal 35° s.t.). All. Xavi 7 Panchina: Inaki Pena, Astralaga, Inigo Martinez, Guiu, Fort, Roque, Casado, Hernandez. NAPOLI (4-3-3): MERET: Si fa sorprendere dalle traiettorie avversarie, non riesce a compiere il miracolo. 5 DI LORENZO: Si fa beffare sul gol di Fermin Lopez, ma dà il via all'azione rifinita da Politano per il gol di Rrahmani, sfiora la rete di testa, in ritardo su Sergi Roberto. 5.5 RRAHMANI: Dopo un paio di svarioni centrali in difesa, segna un gol da attaccante. 6 JUAN JESUS: In ritardo nelle chiusure e nel far salire la linea difensiva. 5 MARIO RUI: Preciso negli appoggi sull'out mancino. 6 (OLIVERA, dal 19° s.t.: Un paio di interventi in ritardo, centra la traversa. 5.5) ANGUISSA: Perde diversi palloni a centrocampo. 5 LOBOTKA: Male ad inizio gara, leggermente meglio successivamente. 5 TRAORE': Non trova sempre le giuste misure. 5 (RASPADORI, dal 33° s.t.: In campo nel finale. s.v.) POLITANO: Non copre sui contropiede del Barcellona, poi detta l'assist gol a Rrahmani. 6 (LINDSTROM, dal 19° s.t.: Qualche spunto interessante, un colpo di testa di poco fuori. 5.5) OSIMHEN: Isolato in attacco, non riesce a pungere. 5 KVARATSKHELIA: Qualche dribbling, un bel diagonale nel secondo tempo. 5.5 (NGONGE, dal 47° s.t.: Dentro nel recupero. s.v.) ALL. CALZONA: Impatto traumatico con il match. 5 Panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Mazzocchi, Cajuste, Simeone. ARBITRO Danny MAKKELIE (Olanda), Assistenti: Steegstra-de Vries, IV uomo: Lindhout, VAR: Dieperink, AVAR: Ruperti): Un rigore non concesso al Napoli, c'era un rosso per Christensen, e il fallo laterale da cui nasce il terzo gol spagnolo era in favore degli azzurri. 4 NOTE - Falli commessi: 7-15, Angoli: 6-2, Fuorigioco: 1-5, Recupero: 4 e 4. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389292CHAMPIONS - Barcellona-Napoli, ecco le formazioni ufficiali del matchBARCELLONA - Di seguito le formazioni ufficiali di Barcellona-Napoli, match valido per il ritorno degli ottavi di finale della Champions League in programma alloStadio Olimpico Lluís Companys di Montjuic. BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Koundé, Araujo, Cubarsì, Cancelo; F. Lopez, Christensen, Gundogan; Lamine Yamal, Lewandowski, Raphinha. All.Xavi Panchina:Inaki Pena, Astralaga, Inigo Martinez, Guiu, Fort, Romeu,Sergi Roberto, Joao Felix, Roque,Casado, Hernandez. NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona Panchina:Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Olivera, Mazzocchi, Cajuste, Lindstrom, Ngonge, Raspadori, Simeone. Arbitro: Danny MAKKELIE(Olanda); Assistenti: Steegstra-de Vries:IV uomo:Lindhout;VAR:Dieperink; AVAR: Rupert. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-12T18:55:00ZBARCELLONA - Di seguito le formazioni ufficiali di Barcellona-Napoli, match valido per il ritorno degli ottavi di finale della Champions League in programma alloStadio Olimpico Lluís Companys di Montjuic. BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Koundé, Araujo, Cubarsì, Cancelo; F. Lopez, Christensen, Gundogan; Lamine Yamal, Lewandowski, Raphinha. All.Xavi Panchina:Inaki Pena, Astralaga, Inigo Martinez, Guiu, Fort, Romeu,Sergi Roberto, Joao Felix, Roque,Casado, Hernandez. NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona Panchina:Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Olivera, Mazzocchi, Cajuste, Lindstrom, Ngonge, Raspadori, Simeone. Arbitro: Danny MAKKELIE(Olanda); Assistenti: Steegstra-de Vries:IV uomo:Lindhout;VAR:Dieperink; AVAR: Rupert. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388902VIDEO DIRETTA NM - Champions, Barcellona-Napoli: l’allenamento degli azzurri a Castel VolturnoCASTEL VOLTURNO (CE) - Allenamento nel centro sportivo a Castel Volturno per il Napoli alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona in programma martedì 12 marzo allo Stadio Lluis Companys. Ecco le video dirette di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-11T13:00:00ZCASTEL VOLTURNO (CE) - Allenamento nel centro sportivo a Castel Volturno per il Napoli alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona in programma martedì 12 marzo allo Stadio Lluis Companys. Ecco le video dirette di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388926CRONACHE DI SPOGLIATOIO - Calzona: "Ho dato un urlo per la gioia di essere al Napoli, quando il Napoli mi ha chiamato stavo comprando del pesce, Sinatti grande professionista, Kvara è cresciuto tanto, con Hamsik c'è stima reciproca, Sarri? Faceva il promotore finanziario quando l'ho conosciuto, gara col Barcellona? Giocheremo a viso aperto per raggiungere l'obiettivo, non dobbiamo avere rimpianti"NAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Dov'ero quando mi ha chiamato De Laurentiis? Sul lungomare, aspettavo un peschereccio che rientrava per il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce ed ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli. Chiaramente non ho comprato il pesce. Non ho mai avuto il minimo dubbio, la comfort zone non fa per me. Il Napoli fa parte della mia vita, tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio, ho tirato giù il finestrino e ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina per la gioia di essere al Napoli. Se essere già conosciuto da gran parte dello spogliatoio mi ha aiutato ad avere subitofiducia e rispetto? Può aiutare senza dubbio, ma poi per ottenere rispetto devi dare rispetto, indipendentemente se sei il 'capo'. La mia filosofia è questa, io ho iniziato a dare dal primo giorno rispetto a loro e loro hanno risposto allo stesso modo dal primo allenamento che abbiamo fatto. Sinatti? E' un grandissimo professionista, penso che sia uno dei migliori in circolazione in questo momento, oltretutto lui ha battezzato mia figlia, siamo amici di vecchia data, abbiamo un'amicizia che va al di fuori dell'ambito calcistico. E' chiaro chequando l'ho chiamato si è sentito in obbligo di accompagnarmi, però lui ama talmente tanto questa piazza che stare lontano da Napoli già da 3-4 mesi per lui era troppo. Lui ha un ottimo rapporto con i calciatori, è attrezzato professionalmente, umanamente, per cui è stato un grande ritorno di un'utilità unica. Il possesso palla? Lo reputo un elemento chiave perchè avere la palla vuol dire che ci sono meno possibilità di prendere gol. Non mi piace il possesso palla sterile, io chiedo ai calciatori di verticalizzare appena c'è la possibilità. Abbiamo le qualità per fare questo tipo di gioco. Gli ho detto che qualunque errore è colpa mia, però gli dico di non preoccuparsi, di perseverare perchè è la strada giusta e ne abbiamo le qualità per farlo. Dov'ero la prima volta che mi ha chiamato De Laurentiis e che effetto mi ha fatto? Mi trovavo in Calabria perchè i miei genitori vivono lì, ho un fratello che vive lì, dovevo stare 4 giorni con loro perchè stiamo ristrutturando anche un appartamento e in quel momento mi trovavo sul lungomare, perchè ho l'abitudine di andare a camminare quasi tutte le mattine, aspettavo un peschereccio che rientrava con il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce e ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comprato il pesce. La telefonata è durata all'incirca 40 minuti, ascoltavo ma pensavo e non ho mai avuto il minimo dubbio di non accettare, anche perchè la comfort zone non fa per me. Io sono andato in Slovacchia, in un Paese che non conoscevo, per cui le sfide mi piacciono e poi il Napoli fa parte della mia vita,tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Chi è la prima persona alla quale ho detto che sarei andato al Napoli? C'era mio fratello, stavo camminando con lui perchè siamo tutti e due sovrappeso. Ai miei genitori non ho detto niente fino alla sera perchè hanno una certa età, non volevo che si agitassero, il mio papà guarda il Napoli indipendentemente dalla mia presenza, ormai dal lontano 2014. Come li ho trovati? A livello mentale non era l'ideale, ma onestamente a me non interessa quello che è successo prima, abbiamo un Maradona sempre pieno, un Maradona che ci dà una mano e noi siamo in debito con loro in questa stagione, per cui ho detto che dobbiamo fare di tutto per fare un finale di stagione di grandissimo livello, dare soddisfazione in parte a questa città che se lo merita. Passaggio da secondo a primo allenatore? Non mi piace passare per il generale della situazione, nemmeno ora che sono primo allenatore. Cerco di instaurare un rapporto con i calciatori di onestà, chiaramente nel rispetto dei ruoli, però non voglio che percepiscano che in una stanza c'è un generale che li comanda. Devo portarli a capire che è importante anche per loro, perchè poi alla fine c'è un discorso egoistico che è quello che se facciamo bene tutti insieme, raggiungiamo l'obiettivo personale. e per fare bene tutti insieme c'è bisogno di sacrificio, di mettersi sotto, di star bene insieme, di curare l'alimentazione, i minimi particolari e poi io sono il primo che quando c'è bisogno di staccare lo concedo perchè secondo me è molto importante. Kvara? Parlando con Sinatti mi aveva fatto un po' il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un ragazzo di una disponibilità unica, leggermente introverso, ma non più di tanto perchè dopo due-tre giorni l'ho visto scherzare e ridere con i compagni. E' un ragazzo che se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto, è cresciuto tantissimo anche sotto l'aspetto tattico, sicuramente le prime prestazioni fatte da lui nella mia gestione non sono state all'altezza, ma parte della sua prestazione non positiva è colpa mia, perchè gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente, tipo lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io gliene chiedevo una preventiva in modo da fargli risparmiare anche energie. E' chiaro che sono concetti diversi, lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista quali sono le sue qualità principali. Come è stata la prima volta che sono entrato al Maradona contro il Barcellona da allenatore? Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio e sono entrato in tangenziale e ho tirato giù il finestrino, ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina in mezzo al traffico per la gioia di essere a Napoli. Riesco ad essere abbastanza misurato quando entro allo stadio, però questa volta non è stata come sempre perchèso di avere una grande responsabilità di rappresentare una Regione e con me la mia famiglia che si rendeva conto che è una cosa importante per me. Nazionale slovacca? La fortuna è stata anche che abbiamo uno staff molto ampio, per cui i calciatori riusciamo a seguirli tranquillamente. Abbiamo 4-5 dubbi per quanto riguarda le convocazioni, ci stiamo concentrando sui giocatori che sono probabili. Per quanto riguarda le amichevoli, avevamo già preparato tutto, perchè da novembre abbiamo avuto il tempo di preparare gli avversari di marzo per le amichevoli, per cui siamo stati anche fortunati che è capitata in un periodo questa occasione. Hamsik? Abbiamo creato un rapporto di stima reciproca perchè Marek è un introverso, parla poco ma comunica tanto con le gesta, con la postura. Io quei tipi di giocatori li ho sempre amati perchè non mi piacciono i giocatori che parlano tanto e lui è stato un leader nel silenzio. L'ho sempre stimato, lui ha sempre stimato me. La Slovacchia veniva da un periodo molto difficile e lui ha ottimi rapporti col presidente della Federazione, ricordo che ero a un distributore a fare benzina, ho ricevuto la sua chiamata, gli ho detto che ci avrei pensato e che l'avrei richiamato in serata. Finito di fare benzina sono montato in macchina e dopo cinque minuti l'ho richiamato e gli ho dato l'ok e gli ho chiesto di fissarmi un appuntamento, non ho aspettato la sera. Quanto mi ha aiutato avere Lobotka e Skriniar, due giocatori che già parlavano l'italiano? Mi hanno aiutato tantissimo, non tanto per la lingua ma per il comportamento, si sono messi subito a disposizione, hanno dato l'esempio e la nazionale slovacca è composta da giocatori di grandissimo spessore umano. Consiglierei sicuramente di andare a visitare la Slovacchia, sia agli sportivi ma anche a chi non piace lo sport. Mi manca il mare ma io vivo ad Arezzo e anche lì siamo lontani dal mare, a me piace la campagna, mi piace potare gli ulivi, curare il giardino e faccio una vita molto riservata. Non ho animali perchè ho una bambina piccola che ha paura, volevamo prendere un cane e poi non c'è mai nessuno a casa, sarebbe un impegno che non potremmo mantenere costantemente e non è giusto trascurare un animale. Sarri? L'ho conosciuto tramite un amico in comune, faceva il promotore finanziario. Avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, però finivamo sempre a parlare di calcio e mai di interessi, mai di business, era l'ultimo anno che giocavo a calcio, ero in una squadra di Eccellenza, lui quell'anno era senza squadra, è stato allontanato il nostro allenatore, hanno dato la squadra a me per due-tre partite, ma io volevo giocare e basta. E' stato contattato, è stato preso lui, abbiamo fatto un ottimo campionato, abbiamo finito molto bene la stagione, dalì è rimasto un rapporto ancora più saldo e poi qualche anno dopo mi ha chiesto di seguirlo e da lì è nato tutto il resto. Il Napoli? Ci pensa mia figlia a ricordarmi tutto questo, perchè mi dice che anche se siamo lontani almeno riesce a vedermi in tv, sui giornali tutti i giorni perchè sono l'allenatore del Napoli. Mia figlia me lo ricorda e mi fa capire la grandezza di essere l'allenatore di questa città. Vivo in albergo, nella zona di Pozzuoli per una questione di comodità, mi accorcia i tempi per arrivare al centro sportivo, ho tanti amici ristoratori dove sono molto abitudinario per cui faccio le solite cose che ho già fatto nei 4 anni passati: centro sportivo, albergo- casa e poi a cena da questi ristoratori amici miei. Se è più soddisfacente fare il primo allenatore? Ho fatto per 15 anni l'assitente equel lavoro mi gratificava tanto, penso che se sono arivato ora, il destino ha voluto così, ma non rimpiango di non esserci arrivato prima, perchè quello che facevo prima mi dava tanta soddisfazione. Sogno di andare avanti in Champions? E' chiaro che andare avanti in Champions è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci,andiamo lì a giocarcela a viso aperto perchè è nella nostra e nella mia mentalità. Dobbiamo fare di tutto per raggiungere l'obiettivo, dobbiamo uscire dal campo senza avere rimpianti. Iniziali "CC"sulla mia tuta? Ho sempre avuto "FC" a Napoli, ma c'è un mio collaboratore, secondo preparatore, che si chiama Francesco Cacciapuoti ed è "FC" anche lui per cui i magazzinieri hanno deciso Ciccio Calzona. A me va bene, mi chiamano tutti Ciccio, non è un problema".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-11T12:30:00ZNAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Dov'ero quando mi ha chiamato De Laurentiis? Sul lungomare, aspettavo un peschereccio che rientrava per il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce ed ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli. Chiaramente non ho comprato il pesce. Non ho mai avuto il minimo dubbio, la comfort zone non fa per me. Il Napoli fa parte della mia vita, tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio, ho tirato giù il finestrino e ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina per la gioia di essere al Napoli. Se essere già conosciuto da gran parte dello spogliatoio mi ha aiutato ad avere subitofiducia e rispetto? Può aiutare senza dubbio, ma poi per ottenere rispetto devi dare rispetto, indipendentemente se sei il 'capo'. La mia filosofia è questa, io ho iniziato a dare dal primo giorno rispetto a loro e loro hanno risposto allo stesso modo dal primo allenamento che abbiamo fatto. Sinatti? E' un grandissimo professionista, penso che sia uno dei migliori in circolazione in questo momento, oltretutto lui ha battezzato mia figlia, siamo amici di vecchia data, abbiamo un'amicizia che va al di fuori dell'ambito calcistico. E' chiaro chequando l'ho chiamato si è sentito in obbligo di accompagnarmi, però lui ama talmente tanto questa piazza che stare lontano da Napoli già da 3-4 mesi per lui era troppo. Lui ha un ottimo rapporto con i calciatori, è attrezzato professionalmente, umanamente, per cui è stato un grande ritorno di un'utilità unica. Il possesso palla? Lo reputo un elemento chiave perchè avere la palla vuol dire che ci sono meno possibilità di prendere gol. Non mi piace il possesso palla sterile, io chiedo ai calciatori di verticalizzare appena c'è la possibilità. Abbiamo le qualità per fare questo tipo di gioco. Gli ho detto che qualunque errore è colpa mia, però gli dico di non preoccuparsi, di perseverare perchè è la strada giusta e ne abbiamo le qualità per farlo. Dov'ero la prima volta che mi ha chiamato De Laurentiis e che effetto mi ha fatto? Mi trovavo in Calabria perchè i miei genitori vivono lì, ho un fratello che vive lì, dovevo stare 4 giorni con loro perchè stiamo ristrutturando anche un appartamento e in quel momento mi trovavo sul lungomare, perchè ho l'abitudine di andare a camminare quasi tutte le mattine, aspettavo un peschereccio che rientrava con il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce e ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comprato il pesce. La telefonata è durata all'incirca 40 minuti, ascoltavo ma pensavo e non ho mai avuto il minimo dubbio di non accettare, anche perchè la comfort zone non fa per me. Io sono andato in Slovacchia, in un Paese che non conoscevo, per cui le sfide mi piacciono e poi il Napoli fa parte della mia vita,tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Chi è la prima persona alla quale ho detto che sarei andato al Napoli? C'era mio fratello, stavo camminando con lui perchè siamo tutti e due sovrappeso. Ai miei genitori non ho detto niente fino alla sera perchè hanno una certa età, non volevo che si agitassero, il mio papà guarda il Napoli indipendentemente dalla mia presenza, ormai dal lontano 2014. Come li ho trovati? A livello mentale non era l'ideale, ma onestamente a me non interessa quello che è successo prima, abbiamo un Maradona sempre pieno, un Maradona che ci dà una mano e noi siamo in debito con loro in questa stagione, per cui ho detto che dobbiamo fare di tutto per fare un finale di stagione di grandissimo livello, dare soddisfazione in parte a questa città che se lo merita. Passaggio da secondo a primo allenatore? Non mi piace passare per il generale della situazione, nemmeno ora che sono primo allenatore. Cerco di instaurare un rapporto con i calciatori di onestà, chiaramente nel rispetto dei ruoli, però non voglio che percepiscano che in una stanza c'è un generale che li comanda. Devo portarli a capire che è importante anche per loro, perchè poi alla fine c'è un discorso egoistico che è quello che se facciamo bene tutti insieme, raggiungiamo l'obiettivo personale. e per fare bene tutti insieme c'è bisogno di sacrificio, di mettersi sotto, di star bene insieme, di curare l'alimentazione, i minimi particolari e poi io sono il primo che quando c'è bisogno di staccare lo concedo perchè secondo me è molto importante. Kvara? Parlando con Sinatti mi aveva fatto un po' il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un ragazzo di una disponibilità unica, leggermente introverso, ma non più di tanto perchè dopo due-tre giorni l'ho visto scherzare e ridere con i compagni. E' un ragazzo che se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto, è cresciuto tantissimo anche sotto l'aspetto tattico, sicuramente le prime prestazioni fatte da lui nella mia gestione non sono state all'altezza, ma parte della sua prestazione non positiva è colpa mia, perchè gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente, tipo lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io gliene chiedevo una preventiva in modo da fargli risparmiare anche energie. E' chiaro che sono concetti diversi, lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista quali sono le sue qualità principali. Come è stata la prima volta che sono entrato al Maradona contro il Barcellona da allenatore? Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio e sono entrato in tangenziale e ho tirato giù il finestrino, ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina in mezzo al traffico per la gioia di essere a Napoli. Riesco ad essere abbastanza misurato quando entro allo stadio, però questa volta non è stata come sempre perchèso di avere una grande responsabilità di rappresentare una Regione e con me la mia famiglia che si rendeva conto che è una cosa importante per me. Nazionale slovacca? La fortuna è stata anche che abbiamo uno staff molto ampio, per cui i calciatori riusciamo a seguirli tranquillamente. Abbiamo 4-5 dubbi per quanto riguarda le convocazioni, ci stiamo concentrando sui giocatori che sono probabili. Per quanto riguarda le amichevoli, avevamo già preparato tutto, perchè da novembre abbiamo avuto il tempo di preparare gli avversari di marzo per le amichevoli, per cui siamo stati anche fortunati che è capitata in un periodo questa occasione. Hamsik? Abbiamo creato un rapporto di stima reciproca perchè Marek è un introverso, parla poco ma comunica tanto con le gesta, con la postura. Io quei tipi di giocatori li ho sempre amati perchè non mi piacciono i giocatori che parlano tanto e lui è stato un leader nel silenzio. L'ho sempre stimato, lui ha sempre stimato me. La Slovacchia veniva da un periodo molto difficile e lui ha ottimi rapporti col presidente della Federazione, ricordo che ero a un distributore a fare benzina, ho ricevuto la sua chiamata, gli ho detto che ci avrei pensato e che l'avrei richiamato in serata. Finito di fare benzina sono montato in macchina e dopo cinque minuti l'ho richiamato e gli ho dato l'ok e gli ho chiesto di fissarmi un appuntamento, non ho aspettato la sera. Quanto mi ha aiutato avere Lobotka e Skriniar, due giocatori che già parlavano l'italiano? Mi hanno aiutato tantissimo, non tanto per la lingua ma per il comportamento, si sono messi subito a disposizione, hanno dato l'esempio e la nazionale slovacca è composta da giocatori di grandissimo spessore umano. Consiglierei sicuramente di andare a visitare la Slovacchia, sia agli sportivi ma anche a chi non piace lo sport. Mi manca il mare ma io vivo ad Arezzo e anche lì siamo lontani dal mare, a me piace la campagna, mi piace potare gli ulivi, curare il giardino e faccio una vita molto riservata. Non ho animali perchè ho una bambina piccola che ha paura, volevamo prendere un cane e poi non c'è mai nessuno a casa, sarebbe un impegno che non potremmo mantenere costantemente e non è giusto trascurare un animale. Sarri? L'ho conosciuto tramite un amico in comune, faceva il promotore finanziario. Avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, però finivamo sempre a parlare di calcio e mai di interessi, mai di business, era l'ultimo anno che giocavo a calcio, ero in una squadra di Eccellenza, lui quell'anno era senza squadra, è stato allontanato il nostro allenatore, hanno dato la squadra a me per due-tre partite, ma io volevo giocare e basta. E' stato contattato, è stato preso lui, abbiamo fatto un ottimo campionato, abbiamo finito molto bene la stagione, dalì è rimasto un rapporto ancora più saldo e poi qualche anno dopo mi ha chiesto di seguirlo e da lì è nato tutto il resto. Il Napoli? Ci pensa mia figlia a ricordarmi tutto questo, perchè mi dice che anche se siamo lontani almeno riesce a vedermi in tv, sui giornali tutti i giorni perchè sono l'allenatore del Napoli. Mia figlia me lo ricorda e mi fa capire la grandezza di essere l'allenatore di questa città. Vivo in albergo, nella zona di Pozzuoli per una questione di comodità, mi accorcia i tempi per arrivare al centro sportivo, ho tanti amici ristoratori dove sono molto abitudinario per cui faccio le solite cose che ho già fatto nei 4 anni passati: centro sportivo, albergo- casa e poi a cena da questi ristoratori amici miei. Se è più soddisfacente fare il primo allenatore? Ho fatto per 15 anni l'assitente equel lavoro mi gratificava tanto, penso che se sono arivato ora, il destino ha voluto così, ma non rimpiango di non esserci arrivato prima, perchè quello che facevo prima mi dava tanta soddisfazione. Sogno di andare avanti in Champions? E' chiaro che andare avanti in Champions è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci,andiamo lì a giocarcela a viso aperto perchè è nella nostra e nella mia mentalità. Dobbiamo fare di tutto per raggiungere l'obiettivo, dobbiamo uscire dal campo senza avere rimpianti. Iniziali "CC"sulla mia tuta? Ho sempre avuto "FC" a Napoli, ma c'è un mio collaboratore, secondo preparatore, che si chiama Francesco Cacciapuoti ed è "FC" anche lui per cui i magazzinieri hanno deciso Ciccio Calzona. A me va bene, mi chiamano tutti Ciccio, non è un problema".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388444L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, Kvara gol frenato un pò dal Toro ed un bel pò da Orsato"NAPOLI - Fosse stata una gara d'inizio stagione, probabilmente l'amarezza nell'accogliere il pari interno col Torino sarebbe stata minore. Più o meno è questo il problema di Calzona, essere il terzo allenatore di una stagione deludente, il che implica che non può sbagliare praticamente quasi nulla ed accontentarsi della prestazione (per certi versi positiva) serve a poco. Ecco allora che gli si chiede come mai non ha anticipato le sostituzioni, su tutte quelle di Zielinski e Politano, fermo restando che è mancata anche un pò di fortuna. Nel primo tempo, comunque, le occasioni ci sono state, con Meret e Milinkovic-Savic super protagonisti su Zapata e Kvara. Poi il georgiano è salito in cattedra: da applausi a scena aperta il duetto con Mario Rui, con successivo gol del 77. Poi però resta inconcepibile, anche se dettata da un rimpallo, la rete di Sanabria giunta poco dopo il momentaneo vantaggio partenopeo, senza nemmeno avere il tempo di assaporare il gol realizzato. Tanta manovra, tanto possesso palla, contro un Torino super abbottonato ed imbrigliato, da Paro in panchina, in stretto collegamento telefonico con Juric e le sue mille sigarette nel digiribile posto sopra la Tribuna Stampa. Eppure il Napoli ci stava provando, ma si è visto negare un rigore, se non due, dall'arbitro Orsato, "magistralmente" salito in cattedra, con le sue non sanzioni dei falli da rugby, oltre che dei cartellini dimenticati nel taschino. Un disastro, perchè va bene il gioco maschio ma non quello che rischia di farti saltare i legamenti, ignorando del tutto qualsiasi revisione al VAR. Il quarto e il quinto posto restano lontani, purtroppo. Bisognerebbe solo vincere e sperare in passi falsi degli altri, ma se le interruzioni arrivano ancora dal Napoli, e per di più in casa, la strada resta in salita. Discorso a parte la Champions, dove si può sognare una notte da leoni. Vediamo come finirà questo doppio viaggio nei meandri di una stagione a dir pocooscura. Intanto, da semi spettatori delle gesta altrui verso sogni di gloria,non ci resta che godere le piccole gioie che arrivano, sporadicamente, come la vittoria contro la Juventus di Allegri, poi se ne riparlerà nel prossimo campionato. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-09T22:55:00ZNAPOLI - Fosse stata una gara d'inizio stagione, probabilmente l'amarezza nell'accogliere il pari interno col Torino sarebbe stata minore. Più o meno è questo il problema di Calzona, essere il terzo allenatore di una stagione deludente, il che implica che non può sbagliare praticamente quasi nulla ed accontentarsi della prestazione (per certi versi positiva) serve a poco. Ecco allora che gli si chiede come mai non ha anticipato le sostituzioni, su tutte quelle di Zielinski e Politano, fermo restando che è mancata anche un pò di fortuna. Nel primo tempo, comunque, le occasioni ci sono state, con Meret e Milinkovic-Savic super protagonisti su Zapata e Kvara. Poi il georgiano è salito in cattedra: da applausi a scena aperta il duetto con Mario Rui, con successivo gol del 77. Poi però resta inconcepibile, anche se dettata da un rimpallo, la rete di Sanabria giunta poco dopo il momentaneo vantaggio partenopeo, senza nemmeno avere il tempo di assaporare il gol realizzato. Tanta manovra, tanto possesso palla, contro un Torino super abbottonato ed imbrigliato, da Paro in panchina, in stretto collegamento telefonico con Juric e le sue mille sigarette nel digiribile posto sopra la Tribuna Stampa. Eppure il Napoli ci stava provando, ma si è visto negare un rigore, se non due, dall'arbitro Orsato, "magistralmente" salito in cattedra, con le sue non sanzioni dei falli da rugby, oltre che dei cartellini dimenticati nel taschino. Un disastro, perchè va bene il gioco maschio ma non quello che rischia di farti saltare i legamenti, ignorando del tutto qualsiasi revisione al VAR. Il quarto e il quinto posto restano lontani, purtroppo. Bisognerebbe solo vincere e sperare in passi falsi degli altri, ma se le interruzioni arrivano ancora dal Napoli, e per di più in casa, la strada resta in salita. Discorso a parte la Champions, dove si può sognare una notte da leoni. Vediamo come finirà questo doppio viaggio nei meandri di una stagione a dir pocooscura. Intanto, da semi spettatori delle gesta altrui verso sogni di gloria,non ci resta che godere le piccole gioie che arrivano, sporadicamente, come la vittoria contro la Juventus di Allegri, poi se ne riparlerà nel prossimo campionato. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388402PAGELLE NM - Napoli-Torino, i voti di Petrazzuolo: "7.5 a Kvaratskhelia e Meret, 2 all'arbitro Orsato"NAPOLI - Napoli-Torino (1-1), 28° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine". LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE" NAPOLI (4-3-3): MERET: Grandissima parata su una conclusione fortissima di Zapata. 7.5 DI LORENZO: Tiene la posizione con concentrazione. 6 OSTIGARD: Spazza via le offensive senza esagerare. 6 JUAN JESUS: Ordinato nei disimpegni al centro della difesa. 6 MARIO RUI: Sul centro sinistra non sfigura, suo il cross per il gol di Kvara. 7 (OLIVERA, dal 34° s.t.: Dentro nel finale. s.v.) ANGUISSA: Si impegna nel cerchio centrale del campo, ma non appare in gran forma. 5.5 LOBOTKA: Fa circolare palla davanti alla difesa. 6 (LINDSTROM, dal 47° s.t.: In campo nel recupero. s.v.) ZIELINSKI: Bene a tratti tra le linee, si inserisce senza pungere. 5 (TRAORE', dal 22° s.t.: Si inserisce con personalità. 6) POLITANO: Accentrandosi, tenta la conclusione dalla distanza. 5.5 (RASPADORI, dal 22° s.t.: Vispo in attacco. 6) OSIMHEN: Tenta l'anticipo in velocità, marcato a vista da Buongiorno. 6 KVARATSKHELIA: Due grandi occasioni nel primo tempo ribattute dal portiere granata, poi segna in scivolata. 7.5 ALL. CALZONA: Contro un Toro ostico, la squadra crea delle opportunità offensive. 6 Panchina: Contini, Gollini, Natan, Rrahmani, Mazzocchi, Dendoncker, Simeone. TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic 7.5; Djidji 6 (Sazonov 6, dal 31° s.t.), Buongiorno 7, Rodriguez 6; Bellanova 5.5 (Lazaro s.v., dal 42° s.t.), Linetty 6 (Vojvoda s.v., dal 43° s.t.), Gineitis 5.5, Masina 6; Vlasic 5; Pellegri 5.5 (Sanabria 7, dal 18° s.t.), Zapata 6.5. All. Paro (squalificato Juric) 7 Panchina: Gemello, Popa, Savva, Kabic, Okereke. ARBITRO Daniele ORSATO di Schio (Assistenti: Preti-Scarpa, IV Uomo: Perenzoni, VAR: Valeri, AVAR: Marini): Gestione dei falli alquanto discutibile, nega un rigore netto su Osimhen. 2 NOTE - Falli commessi: 10-13, Angoli: 12-7, Fuorigioco: 2-0, Recupero: 4 e 7. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-08T21:44:00ZNAPOLI - Napoli-Torino (1-1), 28° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine". LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE" NAPOLI (4-3-3): MERET: Grandissima parata su una conclusione fortissima di Zapata. 7.5 DI LORENZO: Tiene la posizione con concentrazione. 6 OSTIGARD: Spazza via le offensive senza esagerare. 6 JUAN JESUS: Ordinato nei disimpegni al centro della difesa. 6 MARIO RUI: Sul centro sinistra non sfigura, suo il cross per il gol di Kvara. 7 (OLIVERA, dal 34° s.t.: Dentro nel finale. s.v.) ANGUISSA: Si impegna nel cerchio centrale del campo, ma non appare in gran forma. 5.5 LOBOTKA: Fa circolare palla davanti alla difesa. 6 (LINDSTROM, dal 47° s.t.: In campo nel recupero. s.v.) ZIELINSKI: Bene a tratti tra le linee, si inserisce senza pungere. 5 (TRAORE', dal 22° s.t.: Si inserisce con personalità. 6) POLITANO: Accentrandosi, tenta la conclusione dalla distanza. 5.5 (RASPADORI, dal 22° s.t.: Vispo in attacco. 6) OSIMHEN: Tenta l'anticipo in velocità, marcato a vista da Buongiorno. 6 KVARATSKHELIA: Due grandi occasioni nel primo tempo ribattute dal portiere granata, poi segna in scivolata. 7.5 ALL. CALZONA: Contro un Toro ostico, la squadra crea delle opportunità offensive. 6 Panchina: Contini, Gollini, Natan, Rrahmani, Mazzocchi, Dendoncker, Simeone. TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic 7.5; Djidji 6 (Sazonov 6, dal 31° s.t.), Buongiorno 7, Rodriguez 6; Bellanova 5.5 (Lazaro s.v., dal 42° s.t.), Linetty 6 (Vojvoda s.v., dal 43° s.t.), Gineitis 5.5, Masina 6; Vlasic 5; Pellegri 5.5 (Sanabria 7, dal 18° s.t.), Zapata 6.5. All. Paro (squalificato Juric) 7 Panchina: Gemello, Popa, Savva, Kabic, Okereke. ARBITRO Daniele ORSATO di Schio (Assistenti: Preti-Scarpa, IV Uomo: Perenzoni, VAR: Valeri, AVAR: Marini): Gestione dei falli alquanto discutibile, nega un rigore netto su Osimhen. 2 NOTE - Falli commessi: 10-13, Angoli: 12-7, Fuorigioco: 2-0, Recupero: 4 e 7. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388365SERIE A - Napoli-Torino, le formazioni ufficiali del match al MaradonaNAPOLI - Di seguito le formazioni ufficiali di Napoli-Torino, match che apre la 28esima giornata di Serie A. NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona Panchina: Contini, Gollini, Natan, Rrahmani, Olivera, Mazzocchi, Traorè, Lindstrom, Dendoncker, Simeone, Raspadori. TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Linetty, Gineitis, Masina; Vlasic; Pellegri, Zapata. All. Paro (squalificato Juric) Panchina: Gemello, Popa, Sazonov, Vojvoda, Lazaro, Savva, Sanabria, Kabic, Okereke. Arbitro: Daniele ORSATO di Schio. Assistenti: Preti-Scarpa. IV Uomo: Perenzoni. VAR: Valeri-Marini. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-08T18:35:00ZNAPOLI - Di seguito le formazioni ufficiali di Napoli-Torino, match che apre la 28esima giornata di Serie A. NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona Panchina: Contini, Gollini, Natan, Rrahmani, Olivera, Mazzocchi, Traorè, Lindstrom, Dendoncker, Simeone, Raspadori. TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Linetty, Gineitis, Masina; Vlasic; Pellegri, Zapata. All. Paro (squalificato Juric) Panchina: Gemello, Popa, Sazonov, Vojvoda, Lazaro, Savva, Sanabria, Kabic, Okereke. Arbitro: Daniele ORSATO di Schio. Assistenti: Preti-Scarpa. IV Uomo: Perenzoni. VAR: Valeri-Marini. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388286CRONACHE DI SPOGLIATOIO - Napoli, Calzona: "Kvara è cresciuto sotto l'aspetto tattico, il Barcellona? E' importante passare il turno, proviamo a giocare a due tocchi, Sinatti? I giocatori lo amano"NAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Cronache di Spogliatoio: "Kvaratskhelia? Parlando con Francesco Sinatti, mi aveva fatto un po' il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un calciatore di una disponibilità unica. Leggermente introverso, ma neanche tanto, tant'è che dopo due giorni l'ho visto scherzare coi compagni, contento di essere in quest'ambiente. Se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto. E' cresciuto tantissimo sotto l'aspetto tattico. Le prime prestazioni sue nella mia gestione non sono state all'altezza, ma parte della sua prova non positiva è colpa mia perché gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente. Ad esempio lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io invece gli chiedo una fase difensiva preventiva, in modo da fargli anche risparmiare energie. Sono concetti diversi. Lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista le sue qualità principali. In ogni allenamento proviamo a giocare a due tocchi. Il possesso palla per questo Napoli è fondamentale. Ho detto ai giocatori di verticalizzare appena possibile, di non preoccuparsi se sbagliano: nel caso è colpa mia. Barcellona? Andare avanti in Champions League è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci. Noi andiamo lì a giocarcela a viso aperto perché è nella nostra e nella mia mentalità. Sarri? L'ho conosciuto tramite un amico in comune. Lui faceva il promotore finanziario, avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, ma finivamo a parlare sempre di calcio. Io ero al Tegoleto, avevano licenziato l'allenatore, e mi hanno chiesto di fare il player-manager. Io però volevo solo giocare e ho suggerito Sarri per la panchina. Abbiamo fatto un'ottima stagione e da lì è nato tutto. Ho riportato nello staff Francesco Sinatti come preparatore atletico. Uno dei migliori in circolazione, ha battezzato mia figlia. I giocatori lo amano e lo stimano".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-08T13:12:00ZNAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Cronache di Spogliatoio: "Kvaratskhelia? Parlando con Francesco Sinatti, mi aveva fatto un po' il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un calciatore di una disponibilità unica. Leggermente introverso, ma neanche tanto, tant'è che dopo due giorni l'ho visto scherzare coi compagni, contento di essere in quest'ambiente. Se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto. E' cresciuto tantissimo sotto l'aspetto tattico. Le prime prestazioni sue nella mia gestione non sono state all'altezza, ma parte della sua prova non positiva è colpa mia perché gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente. Ad esempio lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io invece gli chiedo una fase difensiva preventiva, in modo da fargli anche risparmiare energie. Sono concetti diversi. Lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista le sue qualità principali. In ogni allenamento proviamo a giocare a due tocchi. Il possesso palla per questo Napoli è fondamentale. Ho detto ai giocatori di verticalizzare appena possibile, di non preoccuparsi se sbagliano: nel caso è colpa mia. Barcellona? Andare avanti in Champions League è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci. Noi andiamo lì a giocarcela a viso aperto perché è nella nostra e nella mia mentalità. Sarri? L'ho conosciuto tramite un amico in comune. Lui faceva il promotore finanziario, avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, ma finivamo a parlare sempre di calcio. Io ero al Tegoleto, avevano licenziato l'allenatore, e mi hanno chiesto di fare il player-manager. Io però volevo solo giocare e ho suggerito Sarri per la panchina. Abbiamo fatto un'ottima stagione e da lì è nato tutto. Ho riportato nello staff Francesco Sinatti come preparatore atletico. Uno dei migliori in circolazione, ha battezzato mia figlia. I giocatori lo amano e lo stimano".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388065SSCN - Napoli, Khvicha Kvaratskhelia eletto "MVP del mese di febbraio"NAPOLI - Khvicha Kvaratskhelia eletto MVP di Febbraio dai tifosi del Napoli. Attraverso la votazione sull’app ufficiale del Napoli, i sostenitori azzurri hanno premiato l'attaccante georgiano come miglior giocatore del mese. A Febbraio Kvara è salito in cattedra con una serie di gol, assist e giocate strabilianti, incantando il pubblico con le sue prodezze. Complimenti a Kvara, MVP di Febbraio powered by MSC!2024-03-28T23:17:02Z2024-03-07T14:13:00ZNAPOLI - Khvicha Kvaratskhelia eletto MVP di Febbraio dai tifosi del Napoli. Attraverso la votazione sull’app ufficiale del Napoli, i sostenitori azzurri hanno premiato l'attaccante georgiano come miglior giocatore del mese. A Febbraio Kvara è salito in cattedra con una serie di gol, assist e giocate strabilianti, incantando il pubblico con le sue prodezze. Complimenti a Kvara, MVP di Febbraio powered by MSC!Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171387260L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, scurdammoce 'o passato, di cazzimma e di arguzia si riavvicina la prospettiva Champions dopo aver illuso e stordito la Vecchia Signora"NAPOLI - Battere la Juventus non è mai banale. Riuscirci dopo una stagione a dir poco carica di delusioni ha un sapore ancorpiù particolare. Allegri si è visto sfuggire dalle mani un punto che per i bianconeri sarebbe stato oro puro al Maradona, ed invece ha dovuto incassare una sconfitta amarissima, tornandosene in Piemonte con un pugno di mosche. I campioni d'Italia sembrano essere finalmente tornati, per spirito e carattere, anche se fa bene Calzona a frenare gli entusiasmi, sottolineando gli aspetti che si possono migliorare, sotto gli occhi di un attentissimo De Laurentiis in sala stampa. Non è stato il Napoli roboante visto col Sassuolo, ma la squadra che ha battuto la Vecchia Signora, prima colpendola con il bel gol di Kvara, poi illudendola con il pari di Chiesa ed infine stordendola con lo sprint di Raspadori (dopo l'errore dal dischetto di Osimhen), fa capire che quello scudetto cucito sul petto non si trova lì per caso. Ecco perchè è lecito attendersi un grande finale di stagione da parte degli azzurri, finalmente ritrovati nella mente e nello spirito, oltre che nel gioco, seppur con qualche neo a cui siriesce a sopperire a gara in corso. Non è stata infatti una partita memorabile per Olivera e Politano, così come per Traorè (che pure qualche cross interessante è riuscito a piazzarlo), ma per fortuna chi è subentrato dalla panchina ha saputo risultare decisivo. Chiaro il riferimento a Jack, ma anche ad Ostigard e per certi versi (in chiave possesso palla) finanche a Zielinski. Contava vincere e lo si è fatto senza troppi fronzoli, contro una Juventus che ce l'ha messa tutta per provare ad ottenere i tre punti in palio e non ci è riuscita. Per fortuna sono rimasti marginali gli orrori dell'arbitro Mariani, reo di non aver concesso un rigore solare su Kvara e il secondo giallo a Cambiaso. Tuttavia, come accadeva nel recente passato, se il predominio territoriale diventa costante il gol arriva lo stesso e al contendente non resta che leccarsi le ferite. Inutile piangere sul latte versato e pensare al rimedio Calzona che, probabilmente, avrebbe sortito effetti simili già un paio di mesi fa, evitando ulteriori scivoloni e punti persi per strada. Sta di fatto che ora la classifica rivede un Napoli al settimo posto, con 8 punti di ritardo dal Bologna quarto. E' giusto guardare lì, senza alcuna paura o timore. Con la cazzimma e l'arguzia sfoderate, limando i difetti emersi nei tre reparti, si può battere qualsiasi avversario, sia in campionato che in Champions. Bentornato Napoli, siamo pronti a tornare a divertirci con te! Scurdammoce o' passato! Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-04T22:55:00ZNAPOLI - Battere la Juventus non è mai banale. Riuscirci dopo una stagione a dir poco carica di delusioni ha un sapore ancorpiù particolare. Allegri si è visto sfuggire dalle mani un punto che per i bianconeri sarebbe stato oro puro al Maradona, ed invece ha dovuto incassare una sconfitta amarissima, tornandosene in Piemonte con un pugno di mosche. I campioni d'Italia sembrano essere finalmente tornati, per spirito e carattere, anche se fa bene Calzona a frenare gli entusiasmi, sottolineando gli aspetti che si possono migliorare, sotto gli occhi di un attentissimo De Laurentiis in sala stampa. Non è stato il Napoli roboante visto col Sassuolo, ma la squadra che ha battuto la Vecchia Signora, prima colpendola con il bel gol di Kvara, poi illudendola con il pari di Chiesa ed infine stordendola con lo sprint di Raspadori (dopo l'errore dal dischetto di Osimhen), fa capire che quello scudetto cucito sul petto non si trova lì per caso. Ecco perchè è lecito attendersi un grande finale di stagione da parte degli azzurri, finalmente ritrovati nella mente e nello spirito, oltre che nel gioco, seppur con qualche neo a cui siriesce a sopperire a gara in corso. Non è stata infatti una partita memorabile per Olivera e Politano, così come per Traorè (che pure qualche cross interessante è riuscito a piazzarlo), ma per fortuna chi è subentrato dalla panchina ha saputo risultare decisivo. Chiaro il riferimento a Jack, ma anche ad Ostigard e per certi versi (in chiave possesso palla) finanche a Zielinski. Contava vincere e lo si è fatto senza troppi fronzoli, contro una Juventus che ce l'ha messa tutta per provare ad ottenere i tre punti in palio e non ci è riuscita. Per fortuna sono rimasti marginali gli orrori dell'arbitro Mariani, reo di non aver concesso un rigore solare su Kvara e il secondo giallo a Cambiaso. Tuttavia, come accadeva nel recente passato, se il predominio territoriale diventa costante il gol arriva lo stesso e al contendente non resta che leccarsi le ferite. Inutile piangere sul latte versato e pensare al rimedio Calzona che, probabilmente, avrebbe sortito effetti simili già un paio di mesi fa, evitando ulteriori scivoloni e punti persi per strada. Sta di fatto che ora la classifica rivede un Napoli al settimo posto, con 8 punti di ritardo dal Bologna quarto. E' giusto guardare lì, senza alcuna paura o timore. Con la cazzimma e l'arguzia sfoderate, limando i difetti emersi nei tre reparti, si può battere qualsiasi avversario, sia in campionato che in Champions. Bentornato Napoli, siamo pronti a tornare a divertirci con te! Scurdammoce o' passato! Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171387206PAGELLE NM - Napoli-Juventus, i voti di Antonio Petrazzuolo: "8 a Khvicha Kvaratskhelia e Jack Raspadori"NAPOLI - Napoli-Juventus (2-1), 27° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine".     LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE"     NAPOLI (4-3-3):      MERET: Poco da fare sul palo di Vlahovic, nulla da fare sul gol di Chiesa. 6     DI LORENZO: Concentrato sull'out destro, senza strafare. 6     RRAHMANI: Bene al centro dell'area, non si fa sup. 6.5     (OSTIGARD, dal 20° s.t.: Duro in fase di anticipo. 6)     JUAN JESUS: Non benissimo in difesa, avverte un pò di stanchezza. 5.5     OLIVERA: Errori di concentrazione evitabili. 5.5     ANGUISSA: Lotta tra le linee con impegno. 6     LOBOTKA: Molto bene nel cerchio centrale del campo. 7     TRAORE': Qualche cross buono, qualche errore evitabile. 5.5     (ZIELINSKI, dal 20° s.t.: Trotta sulla trequarti. 6)     POLITANO: Tiene la posizione, bene a tratti. 5.5     (RASPADORI, dal 20° s.t.: Si fa vedere in zona d'attacco e segna il gol del 2-1. 8)     OSIMHEN: Soliti movimenti che impegnano la difesa avversaria, sbaglia un rigore. 5.5     KVARATSKHELIA: Sblocca il risultato con un destro a volo portentoso. 8     (LINDSTROM, dal 48° s.t.: Dentro nel recupero. s.v.)     ALL. CALZONA: Bene l'approccio al match e la disposizione in campo. 7.5     Panchina: Contini, Gollini, Natan, Mario Rui, Mazzocchi, Dendoncker, Simeone.     JUVENTUS (3-5-2): Szczesny 6; Rugani 5.5, Bremer 5.5, Alex Sandro 6; Cambiaso 6.5 (Weah 6, dal 21° s.t.), Miretti 5.5 (Nonge 5, dal 30° s.t.) (Danilo s.v., dal 45° s.t.), Locatelli 5.5, Alcaraz 6 (Milik s.v., dal 45° s.t.), Iling Jr 6.5 (Yildiz 6, dal 30° s.t.); Vlahovic 6.5, Chiesa 6.5. All. Allegri 6     Panchina: Pinsoglio, Daffara, Gatti, Kostic, Djaló, Nicolussi C.     ARBITRO Maurizio MARIANI di Roma (Assistenti: Passeri-Costanzo, IV uomo: Colombo, VAR: Irrati, AVAR: Sozza): Negato un rigore al Napoli, cambio di registro nel secondo tempo, giusto il rigore su Osimhen. 5     NOTE - Falli commessi: 6-15, Angoli: 2-1, Fuorigioco: 2-0, Recupero: 1 e 5.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-03-03T21:44:00ZNAPOLI - Napoli-Juventus (2-1), 27° turno del campionato di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine".     LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE"     NAPOLI (4-3-3):      MERET: Poco da fare sul palo di Vlahovic, nulla da fare sul gol di Chiesa. 6     DI LORENZO: Concentrato sull'out destro, senza strafare. 6     RRAHMANI: Bene al centro dell'area, non si fa sup. 6.5     (OSTIGARD, dal 20° s.t.: Duro in fase di anticipo. 6)     JUAN JESUS: Non benissimo in difesa, avverte un pò di stanchezza. 5.5     OLIVERA: Errori di concentrazione evitabili. 5.5     ANGUISSA: Lotta tra le linee con impegno. 6     LOBOTKA: Molto bene nel cerchio centrale del campo. 7     TRAORE': Qualche cross buono, qualche errore evitabile. 5.5     (ZIELINSKI, dal 20° s.t.: Trotta sulla trequarti. 6)     POLITANO: Tiene la posizione, bene a tratti. 5.5     (RASPADORI, dal 20° s.t.: Si fa vedere in zona d'attacco e segna il gol del 2-1. 8)     OSIMHEN: Soliti movimenti che impegnano la difesa avversaria, sbaglia un rigore. 5.5     KVARATSKHELIA: Sblocca il risultato con un destro a volo portentoso. 8     (LINDSTROM, dal 48° s.t.: Dentro nel recupero. s.v.)     ALL. CALZONA: Bene l'approccio al match e la disposizione in campo. 7.5     Panchina: Contini, Gollini, Natan, Mario Rui, Mazzocchi, Dendoncker, Simeone.     JUVENTUS (3-5-2): Szczesny 6; Rugani 5.5, Bremer 5.5, Alex Sandro 6; Cambiaso 6.5 (Weah 6, dal 21° s.t.), Miretti 5.5 (Nonge 5, dal 30° s.t.) (Danilo s.v., dal 45° s.t.), Locatelli 5.5, Alcaraz 6 (Milik s.v., dal 45° s.t.), Iling Jr 6.5 (Yildiz 6, dal 30° s.t.); Vlahovic 6.5, Chiesa 6.5. All. Allegri 6     Panchina: Pinsoglio, Daffara, Gatti, Kostic, Djaló, Nicolussi C.     ARBITRO Maurizio MARIANI di Roma (Assistenti: Passeri-Costanzo, IV uomo: Colombo, VAR: Irrati, AVAR: Sozza): Negato un rigore al Napoli, cambio di registro nel secondo tempo, giusto il rigore su Osimhen. 5     NOTE - Falli commessi: 6-15, Angoli: 2-1, Fuorigioco: 2-0, Recupero: 1 e 5.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171387166SERIE A - Napoli-Juventus, le formazioni ufficiali NAPOLI - Di seguito le formazioni ufficiali di Napoli-Juventus, match valido per la 27esima giornata di Serie A.   NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona   Panchina: Contini, Gollini, Natan, Mario Rui, Mazzocchi, Ostigard, Zielinski, Lindstrom, Dendoncker, Simeone, Raspadori. JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Rugani, Bremer, Alex Sandro; Cambiaso, Miretti, Locatelli, Alcaraz, Iling Jr; Vlahovic, Chiesa. All. Allegri   Panchina: Pinsoglio, Daffara, Gatti, Danilo, Kostic, Milik, Yildiz, Weah, Tiago Djalo, Nicolussi Caviglia, Nonge.    ARBITRO Maurizio MARIANI di Aprilia (Assistenti: Passeri-Costanzo, IV Uomo: Colombo, VAR: Irrati, AVAR: Sozza).           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-03-03T18:50:00ZNAPOLI - Di seguito le formazioni ufficiali di Napoli-Juventus, match valido per la 27esima giornata di Serie A.   NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona   Panchina: Contini, Gollini, Natan, Mario Rui, Mazzocchi, Ostigard, Zielinski, Lindstrom, Dendoncker, Simeone, Raspadori. JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Rugani, Bremer, Alex Sandro; Cambiaso, Miretti, Locatelli, Alcaraz, Iling Jr; Vlahovic, Chiesa. All. Allegri   Panchina: Pinsoglio, Daffara, Gatti, Danilo, Kostic, Milik, Yildiz, Weah, Tiago Djalo, Nicolussi Caviglia, Nonge.    ARBITRO Maurizio MARIANI di Aprilia (Assistenti: Passeri-Costanzo, IV Uomo: Colombo, VAR: Irrati, AVAR: Sozza).           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171386611VIKONOS RADIO TV - Petrazzuolo: "Napoli, ottima vittoria col Sassuolo, con la Juventus servirà una prestazione di livello"NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine" ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Febbre a 90" su Vikonos Web/Tv Radio: "E' chiaro che non dobbiamo entusiasmarci all'ennesima potenza, ma in una stagione con poche soddisfazioni, una rotonda vittoria contro il Sassuolo, seppur in difficoltà, ci fa piacere e ci ricorda ciò che succedeva durante la scorsa stagione con Luciano Spalletti. Adesso il Napoli affronterà la Juventus e contro i bianconeri serve una prestazione di livello. Gli azzurri, in casa, hanno dato tante amarezze ai tifosi e bisogna invertire la tendenza facendolo attraverso il gioco, divertendo e divertendosi. Finora avevamo sempre visto un Napoli compassato e con pochi stimoli in questa stagione, mentre sappiamo che può giocare bene e che può far scatenare l'estro dei propri calciatori. Quest'anno si è parlato di molte cose, tra cui i rinnovi, ma ai tifosi interessa ciò che succede in campo e quando Kvara segna un gran gol, Osimhen fa una tripletta o Rrahmani segna un bel gol dopo un tacco di Anguissa, è innegabile che i supporters si divertano più dei concetti tattici. Mondiale per Club o la prossima Champions? Se proprio devo scegliere, mi incuriosisce il Mondiale per Club che è una cosa nuova e importante, però la Champions è sempre la Champions e la mia preferenza cade su quella competizione. Ovviamente sarebbe meglio giocarle entrambe. Si gioca troppo? Penso sempre al discorso Coppa d'Africa, che il Napoli l'ha subita come competizione perché va a pregiudicare la stagione di alcuni calciatori e delle società che li pagano. Ci sono troppe competizioni e indubbiamente si gioca troppo e potrebbero essere riformulate, ad esempio la stessa Coppa d'Africa potrebbe anche optare per un format che non preveda un mese di allenamenti, partite e altro. Se iniziamo a intaccare le competizioni nazionali diventa tutto più difficile. Osimhen si è dimostrato un professionista ed è tornato a pieno regime, ma se avesse deciso di prendersi ulteriore riposo avrebbe anche avuto ragione viste le tante partite".2024-03-28T23:17:02Z2024-03-01T10:53:00ZNAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine" ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Febbre a 90" su Vikonos Web/Tv Radio: "E' chiaro che non dobbiamo entusiasmarci all'ennesima potenza, ma in una stagione con poche soddisfazioni, una rotonda vittoria contro il Sassuolo, seppur in difficoltà, ci fa piacere e ci ricorda ciò che succedeva durante la scorsa stagione con Luciano Spalletti. Adesso il Napoli affronterà la Juventus e contro i bianconeri serve una prestazione di livello. Gli azzurri, in casa, hanno dato tante amarezze ai tifosi e bisogna invertire la tendenza facendolo attraverso il gioco, divertendo e divertendosi. Finora avevamo sempre visto un Napoli compassato e con pochi stimoli in questa stagione, mentre sappiamo che può giocare bene e che può far scatenare l'estro dei propri calciatori. Quest'anno si è parlato di molte cose, tra cui i rinnovi, ma ai tifosi interessa ciò che succede in campo e quando Kvara segna un gran gol, Osimhen fa una tripletta o Rrahmani segna un bel gol dopo un tacco di Anguissa, è innegabile che i supporters si divertano più dei concetti tattici. Mondiale per Club o la prossima Champions? Se proprio devo scegliere, mi incuriosisce il Mondiale per Club che è una cosa nuova e importante, però la Champions è sempre la Champions e la mia preferenza cade su quella competizione. Ovviamente sarebbe meglio giocarle entrambe. Si gioca troppo? Penso sempre al discorso Coppa d'Africa, che il Napoli l'ha subita come competizione perché va a pregiudicare la stagione di alcuni calciatori e delle società che li pagano. Ci sono troppe competizioni e indubbiamente si gioca troppo e potrebbero essere riformulate, ad esempio la stessa Coppa d'Africa potrebbe anche optare per un format che non preveda un mese di allenamenti, partite e altro. Se iniziamo a intaccare le competizioni nazionali diventa tutto più difficile. Osimhen si è dimostrato un professionista ed è tornato a pieno regime, ma se avesse deciso di prendersi ulteriore riposo avrebbe anche avuto ragione viste le tante partite".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171386294L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Resurrezione Napoli, 6 gol a raffica e tanti sorrisi, vi vogliamo così!"NAPOLI - Finalmente! In una stagione quasi del tutto priva di emozioni, il Napoli ha deciso di risollevarsi a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ritrovando i tre punti, e soprattutto i gol, o meglio una ricca goleada! Certo, probabilmente, sarebbe stato più saggio spalmarle in diverse partite queste sei reti, ma non si può volere tutto dalla vita... L'auspicio è che la scorpacciata romagnola non resti un urlo isolato, ma possa rappresentare un punto da cui ripartire per chiudere nel migliore dei modi il campionato. Le note positive, infatti, sono state diverse. Dall'approccio al match, con predominio territoriale oltre il 70%, fino alla reazione dopo il bel gol di Racic, bravo a trovare (su un rimpallo) la giusta traiettoria a giro dalla lunga distanza che ha complicato la vita a Meret (dal quale ci si attende sempre il miracolo che non sempre arriva). E poi solo acuti. Dal tacco smarcante (sublime) di Anguissa per Rrahmani, fino alla superlativa tripletta di Osimhen e alla liberatoria doppietta di un rigenerato Kvaratskhelia, il tutto grazie anche ai due assist di Politano, oltre a quello del georgiano per il bomber nigeriano. In pratica un attacco spallettiano, una vittoria da campioni d'Italia, come tutti si attendevano più o meno sempre durante questa stagione. E invece sappiamo com'è andata finora. Vincere 6-1 non è mai banale, o il frutto di un caso, anche se di fronte c'era un Sassuolo stordito dal lungo momento no, e che non ha beneficiato nemmeno della presunta scossa che un cambio in panchina statisticamente di solito assicura. I concetti semplici riportati dall'ex vice di Spalletti alla squadra hanno permesso ai ragazzi di ritrovare gli automatismi che li avevano resi forti, indistruttibili e per certi versi pronti ad affrontare qualsiasi tipo di avversario, senza alcuna paura. Era questo ciò che sperava di ottenere De Laurentiis, e avrebbe dovuto attuare prima, anche grazie alle schede personalizzate stilate in tempi record dal preparatore Sinatti che mostrano segnali di ripresa incoraggianti. A tal proposito mi riferisco soprattutto ad Anguissa, rigenerato rispetto alle ultime prestazioni. E poi Lobotka, sempre sul pezzo, come pure Traorè, bravo a sfiorare la rete personale oltre che a garantire un ottimo pressing a centrocampo. Inoltre dalle parole di Ostigard è emerso un dettaglio importante, la ricerca del primo passaggio da parte del centrale di difesa in fase di impostazione, in modo tale da permettere a Lobotka di liberarsi della marcatura per poter poi agire, scevro da turbe e pensieri, nelle ripartenze. Piccoli appunti che hanno gratificato, oltre che il norvegese e Rrahmani, anche Mario Rui e Di Lorenzo, bravi a sostenere Kvara e Politano sulle fasce. Con questo atteggiamento, privo di timori, i rifornimenti per Osimhen si sono moltiplicati e i risultati si sono visti. Un ottimo antipasto in vista di Napoli-Juventus, probabilmente una delle ultime occasioni per onorare quello scudetto rimasto aggrappato sul petto degli azzurri con un sottilissimo filo di cotone e far capire che la squadra (se vuole) può provare a mettere una pezza per tentare la rimonta impossibile, ovvero riagguantare quella zona Champions che ora dista 8 punti e che, con prestazioni come quelle offerte al Mapei Stadium, potrebbe perfino riavvicinarsi clamorosamente. Tutto è volerli i traguardi nella vita. Provarci non costa nulla, tanto non c'è più niente da perdere! La ricetta è qui: sorrisi (grazie alle giocate semplici), divertimento (rifugiandosi negli automatismi consolidati) e gol (tanti, uno dietro l'altro). Così facendo non esistono limiti che questo Napoli può porsi.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-02-29T14:00:00ZNAPOLI - Finalmente! In una stagione quasi del tutto priva di emozioni, il Napoli ha deciso di risollevarsi a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ritrovando i tre punti, e soprattutto i gol, o meglio una ricca goleada! Certo, probabilmente, sarebbe stato più saggio spalmarle in diverse partite queste sei reti, ma non si può volere tutto dalla vita... L'auspicio è che la scorpacciata romagnola non resti un urlo isolato, ma possa rappresentare un punto da cui ripartire per chiudere nel migliore dei modi il campionato. Le note positive, infatti, sono state diverse. Dall'approccio al match, con predominio territoriale oltre il 70%, fino alla reazione dopo il bel gol di Racic, bravo a trovare (su un rimpallo) la giusta traiettoria a giro dalla lunga distanza che ha complicato la vita a Meret (dal quale ci si attende sempre il miracolo che non sempre arriva). E poi solo acuti. Dal tacco smarcante (sublime) di Anguissa per Rrahmani, fino alla superlativa tripletta di Osimhen e alla liberatoria doppietta di un rigenerato Kvaratskhelia, il tutto grazie anche ai due assist di Politano, oltre a quello del georgiano per il bomber nigeriano. In pratica un attacco spallettiano, una vittoria da campioni d'Italia, come tutti si attendevano più o meno sempre durante questa stagione. E invece sappiamo com'è andata finora. Vincere 6-1 non è mai banale, o il frutto di un caso, anche se di fronte c'era un Sassuolo stordito dal lungo momento no, e che non ha beneficiato nemmeno della presunta scossa che un cambio in panchina statisticamente di solito assicura. I concetti semplici riportati dall'ex vice di Spalletti alla squadra hanno permesso ai ragazzi di ritrovare gli automatismi che li avevano resi forti, indistruttibili e per certi versi pronti ad affrontare qualsiasi tipo di avversario, senza alcuna paura. Era questo ciò che sperava di ottenere De Laurentiis, e avrebbe dovuto attuare prima, anche grazie alle schede personalizzate stilate in tempi record dal preparatore Sinatti che mostrano segnali di ripresa incoraggianti. A tal proposito mi riferisco soprattutto ad Anguissa, rigenerato rispetto alle ultime prestazioni. E poi Lobotka, sempre sul pezzo, come pure Traorè, bravo a sfiorare la rete personale oltre che a garantire un ottimo pressing a centrocampo. Inoltre dalle parole di Ostigard è emerso un dettaglio importante, la ricerca del primo passaggio da parte del centrale di difesa in fase di impostazione, in modo tale da permettere a Lobotka di liberarsi della marcatura per poter poi agire, scevro da turbe e pensieri, nelle ripartenze. Piccoli appunti che hanno gratificato, oltre che il norvegese e Rrahmani, anche Mario Rui e Di Lorenzo, bravi a sostenere Kvara e Politano sulle fasce. Con questo atteggiamento, privo di timori, i rifornimenti per Osimhen si sono moltiplicati e i risultati si sono visti. Un ottimo antipasto in vista di Napoli-Juventus, probabilmente una delle ultime occasioni per onorare quello scudetto rimasto aggrappato sul petto degli azzurri con un sottilissimo filo di cotone e far capire che la squadra (se vuole) può provare a mettere una pezza per tentare la rimonta impossibile, ovvero riagguantare quella zona Champions che ora dista 8 punti e che, con prestazioni come quelle offerte al Mapei Stadium, potrebbe perfino riavvicinarsi clamorosamente. Tutto è volerli i traguardi nella vita. Provarci non costa nulla, tanto non c'è più niente da perdere! La ricetta è qui: sorrisi (grazie alle giocate semplici), divertimento (rifugiandosi negli automatismi consolidati) e gol (tanti, uno dietro l'altro). Così facendo non esistono limiti che questo Napoli può porsi.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171386256PAGELLE NM - Sassuolo-Napoli, i voti di Petrazzuolo: "9.5 a Osimhen, 9 a Kvaratskhelia, 8 a Politano"REGGIO EMILIA - Sassuolo-Napoli (1-6), 21° turno di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine".     LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE"     SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 5.5, Pedersen 5.5, Tressoldi 4.5 (Kumbulla 5.5, dal 31° s.t.), Ferrari 5, Doig 5.5 (Missori 5.5., dall'11° s.t.); Racic 6.5 (Volpato 5.5, dall'11° s.t.), Matheus Henrique 5; Bajrami 5.5 (Defrel 5.5, dal 31° s.t.), Thorstvedt 5, Laurientè 5; Pinamonti 5. All. Bigica 5     Panchina: Pegolo, Cragno, Erlic, Lipani, Obiang, Kumi, Mulattieri, Berardi, Ceide.     NAPOLI (4-3-3):      MERET: Non ci arriva sul gran tiro a giro a sorpresa di Racic, qualche errorino di gestione. 6     DI LORENZO: Cerca la profondità per Politano in fase di ripartenza, in crescita. 6.5     RRAHMANI: Trova il gol d'astuzia, attento al centro dell'area. 7     (NATAN, dal 17° s.t.: Ha tenuto bene la posizione. 6)     OSTIGARD: Ordinato nei disimpegni, pur essendo adattato sul centro sinistra, aspetto che non lo favorisce sempre nel controllo palla. 6.5     MARIO RUI: Un retropassaggio errato nel primo tempo, poi ottima fase di sostegno a Kvara. 6.5     ANGUISSA: Tacco smarcante sublime per il gol di Rrahmani, prezioso a centrocampo. 7.5     LOBOTKA: Molto bene in fase di costruzione del gioco. 7     (DENDONCKER, dal 34° s.t.: Dentro nel finale. s.v.)     TRAORE': Un bellissimo tiro da fuori area nel primo tempo, diligente. 7     (ZIELINSKI, dal 31° s.t.: Bene nel finale. 6)     POLITANO: Due assist per gol per Osimhen, tanto movimento utile. 8     (RASPADORI, dal 17° s.t.: Un buon ritmo in zona d'attacco. 6.5)     OSIMHEN: Chirurgico in zona gol, ripara anche la rete, tuttofare inesauribile. 9.5     (SIMEONE, dal 31° s.t.: Qualche buon affondo. 6)     KVARATSKHELIA: Un bel sinistro impegna Consigli, serve a Osimhen l'assist per il terzo del gol nigeriano poi realizza un eurogol. 9     ALL. CALZONA: Dopo l'ingiusto vantaggio del Sassuolo, per l'ottimo possesso palla mostrato, si è rivisto il Napoli di Spalletti. 7.5     Panchina: Contini, Gollini, Juan Jesus, Olivera, Mazzocchi, Lindstrom.     ARBITRO Daniele CHIFFI di Padova (Assistenti: Peretti-Imperiale; IV Uomo: Di Marco; VAR: Sozza; AVAR: Mazzoleni): Direzione discreta del match. 6       NOTE - Falli commessi: 3-5, Angoli: 5-10, Fuorigioco: 0-3, Recupero: 3 e 0.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-02-28T18:58:00ZREGGIO EMILIA - Sassuolo-Napoli (1-6), 21° turno di serie A, ecco le pagelle di "Napoli Magazine".     LE PAGELLE DI "NAPOLI MAGAZINE"     SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 5.5, Pedersen 5.5, Tressoldi 4.5 (Kumbulla 5.5, dal 31° s.t.), Ferrari 5, Doig 5.5 (Missori 5.5., dall'11° s.t.); Racic 6.5 (Volpato 5.5, dall'11° s.t.), Matheus Henrique 5; Bajrami 5.5 (Defrel 5.5, dal 31° s.t.), Thorstvedt 5, Laurientè 5; Pinamonti 5. All. Bigica 5     Panchina: Pegolo, Cragno, Erlic, Lipani, Obiang, Kumi, Mulattieri, Berardi, Ceide.     NAPOLI (4-3-3):      MERET: Non ci arriva sul gran tiro a giro a sorpresa di Racic, qualche errorino di gestione. 6     DI LORENZO: Cerca la profondità per Politano in fase di ripartenza, in crescita. 6.5     RRAHMANI: Trova il gol d'astuzia, attento al centro dell'area. 7     (NATAN, dal 17° s.t.: Ha tenuto bene la posizione. 6)     OSTIGARD: Ordinato nei disimpegni, pur essendo adattato sul centro sinistra, aspetto che non lo favorisce sempre nel controllo palla. 6.5     MARIO RUI: Un retropassaggio errato nel primo tempo, poi ottima fase di sostegno a Kvara. 6.5     ANGUISSA: Tacco smarcante sublime per il gol di Rrahmani, prezioso a centrocampo. 7.5     LOBOTKA: Molto bene in fase di costruzione del gioco. 7     (DENDONCKER, dal 34° s.t.: Dentro nel finale. s.v.)     TRAORE': Un bellissimo tiro da fuori area nel primo tempo, diligente. 7     (ZIELINSKI, dal 31° s.t.: Bene nel finale. 6)     POLITANO: Due assist per gol per Osimhen, tanto movimento utile. 8     (RASPADORI, dal 17° s.t.: Un buon ritmo in zona d'attacco. 6.5)     OSIMHEN: Chirurgico in zona gol, ripara anche la rete, tuttofare inesauribile. 9.5     (SIMEONE, dal 31° s.t.: Qualche buon affondo. 6)     KVARATSKHELIA: Un bel sinistro impegna Consigli, serve a Osimhen l'assist per il terzo del gol nigeriano poi realizza un eurogol. 9     ALL. CALZONA: Dopo l'ingiusto vantaggio del Sassuolo, per l'ottimo possesso palla mostrato, si è rivisto il Napoli di Spalletti. 7.5     Panchina: Contini, Gollini, Juan Jesus, Olivera, Mazzocchi, Lindstrom.     ARBITRO Daniele CHIFFI di Padova (Assistenti: Peretti-Imperiale; IV Uomo: Di Marco; VAR: Sozza; AVAR: Mazzoleni): Direzione discreta del match. 6       NOTE - Falli commessi: 3-5, Angoli: 5-10, Fuorigioco: 0-3, Recupero: 3 e 0.     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171386209SERIE A - Sassuolo-Napoli, ecco le formazioni ufficiali del matchREGGIO EMILIA - Di seguito le formazioni ufficiali di Sassuolo-Napoli, match valido per il recupero della 21esima giornata della Serie A in programma al Mapei Stadium.   SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli, Pedersen, Tressoldi, Ferrari, Doig; Racic, Matheus Henrique; Bajrami, Thorstvedt, Laurientè; Pinamonti. All. Bigica   Panchina: Pegolo, Cragno, Missori, Erlic, Lipani, Kumbulla, Obiang, Kumi, Mulattieri, Berardi, Ceide, Volpato, Defrel.   NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona   Panchina: Contini, Gollini, Natan, Juan Jesus, Olivera, Mazzocchi, Dendoncker, Zielinski, Lindstrom, Raspadori, Simeone.   ARBITRO: Daniele CHIFFI di Padova (Assistenti: Peretti-Imperiale; IV Uomo: Di Marco; VAR: Sozza; AVAR: Mazzoleni).           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T23:17:02Z2024-02-28T16:03:00ZREGGIO EMILIA - Di seguito le formazioni ufficiali di Sassuolo-Napoli, match valido per il recupero della 21esima giornata della Serie A in programma al Mapei Stadium.   SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli, Pedersen, Tressoldi, Ferrari, Doig; Racic, Matheus Henrique; Bajrami, Thorstvedt, Laurientè; Pinamonti. All. Bigica   Panchina: Pegolo, Cragno, Missori, Erlic, Lipani, Kumbulla, Obiang, Kumi, Mulattieri, Berardi, Ceide, Volpato, Defrel.   NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona   Panchina: Contini, Gollini, Natan, Juan Jesus, Olivera, Mazzocchi, Dendoncker, Zielinski, Lindstrom, Raspadori, Simeone.   ARBITRO: Daniele CHIFFI di Padova (Assistenti: Peretti-Imperiale; IV Uomo: Di Marco; VAR: Sozza; AVAR: Mazzoleni).           Visualizza questo post su Instagram                       Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385946FOCUS NM - Serie A, Sassuolo-Napoli: le probabili formazioni, ecco le scelte dei due allenatoriNAPOLI - Il Sassuolo per tirarsi fuori dalla zona rossa della classifica, alla prima senza Alessio Dionisi in panchina, esonerato dopo l'ultimo ko 3-2 in casa con l'Empoli. Il Napoli di Calzona per rialzare la testa dopo la cocente delusione arrivata domenica, dopo il pareggio 1-1 ottenuto a Cagliari con i sardi a segno al minuto 96 per negare la vittoria ai partenopei. Nel recupero della 21ª giornata, posticipata a suo tempo per l'impegno degli azzurri in Supercoppa, non ci sono in palio solo punti importanti per la classifica, ma entrambe le squadre cercano una svolta per cambiare indirizzo ad una stagione, per ora, amara per i neroverdi quanto per gli azzurri campioni d'Italia in carica (lontani ben 11 punti dal quarto posto del Bologna che vale l'accesso alla prossima Champions League). Da segnalare che sulla panchina del Sassuolo ci sarà da tecnico Emiliano Bigica, promosso dalla Primavera, che da giocatore ha vestito anche la maglia del Napoli all'inizio degli anni 2000.   Probabile formazione Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Pedersen, Tressoldi, Ferrari, Doig; Lipani, Matheus Henrique; Volpato, Thorstvedt, Laurienté; Pinamonti. All. Bigica.   Probabile formazione Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona.   Arbitro della sfida sarà Chiffi, coadiuvato dagli assistenti di linea Peretti e Imperiale. Quarto arbitro Di Marco, al Var ci saranno Sozza e Mazzoleni.2024-03-28T23:17:02Z2024-02-28T07:07:00ZNAPOLI - Il Sassuolo per tirarsi fuori dalla zona rossa della classifica, alla prima senza Alessio Dionisi in panchina, esonerato dopo l'ultimo ko 3-2 in casa con l'Empoli. Il Napoli di Calzona per rialzare la testa dopo la cocente delusione arrivata domenica, dopo il pareggio 1-1 ottenuto a Cagliari con i sardi a segno al minuto 96 per negare la vittoria ai partenopei. Nel recupero della 21ª giornata, posticipata a suo tempo per l'impegno degli azzurri in Supercoppa, non ci sono in palio solo punti importanti per la classifica, ma entrambe le squadre cercano una svolta per cambiare indirizzo ad una stagione, per ora, amara per i neroverdi quanto per gli azzurri campioni d'Italia in carica (lontani ben 11 punti dal quarto posto del Bologna che vale l'accesso alla prossima Champions League). Da segnalare che sulla panchina del Sassuolo ci sarà da tecnico Emiliano Bigica, promosso dalla Primavera, che da giocatore ha vestito anche la maglia del Napoli all'inizio degli anni 2000.   Probabile formazione Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Pedersen, Tressoldi, Ferrari, Doig; Lipani, Matheus Henrique; Volpato, Thorstvedt, Laurienté; Pinamonti. All. Bigica.   Probabile formazione Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona.   Arbitro della sfida sarà Chiffi, coadiuvato dagli assistenti di linea Peretti e Imperiale. Quarto arbitro Di Marco, al Var ci saranno Sozza e Mazzoleni.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385570L'EDITORIALE - A. Petrazzuolo: "Napoli, l'indolenza dei numeri primi"NAPOLI - Partiamo da un concetto: non è possibile lasciarsi sfuggire una vittoria, seppur striminzita, sofferta e risicata, al 96° minuto. L'erroraccio di misura di Juan Jesus, purtroppo, ha pesato come un macigno sull'1-1 finale di Cagliari, quando ormai già si assaporava il sapore dei tre punti. Dopo 527 minuti, il Napoli ha ritrovato il gol in trasferta, sempre grazie a Osimhen, l'unico che vede e sente la porta, come si è visto anche contro il Barcellona, per cui in una costante situazione generale di confusione uno così (seppur stanco) non lo toglierei mai dal campo. Stesso discorso per Kvara, il cui estro può accendersi sempre da un momento all'altro, a maggior ragione con il risultato in bilico, e (in quest'ultimo match) per Raspadori, bravo ad inventarsi azione ed assist per la rete del nigeriano. Insomma qualche responsabilità di gestione, in un'annata del tutto balorda, priva finanche di un pizzico di fortuna, continuo a vederla. Lo stesso Mazzocchi, bravo a contenere le sgroppate di Luvumbo, lo avrei lasciato al suo posto. Ma va detto pure che la croce non è possibile gettarla addosso solo all'allenatore di turno, seppur gli errori nelle scelte risultano più evidenti quando i risultati non arrivano. Chiaramente se fossero entrate in porta le conclusioni maldestre di Politano (incredibile) e Simeone (con Lindstrom tutto solo al centro dell'area), probabilmente staremmo parlando di un risultato diverso. Va detto pure, però, che il primo tempo è stato quasi del tutto inguardabile e che il Cagliari, complice un lievissimo fuorigioco di Lapadula, stava per approfittarne di un perfetto autogol di testa di Rrahmani. Insomma, una partita da dimenticare. Anche perchè, salvando Olivera (generosissimo) e Lobotka (seppur quest'ultimo qualche errorino di troppo l'ha commesso), fatico a comprendere come mai Anguissa e Zielinski (a proposito ma Traorè e Lindstrom avranno mai una chance dal primo minuto?) facciano così fatica ad imporre il proprio gioco. Sarà un problema mentale, sicuramente. Sarà che il baricentro spesso resta troppo basso e la squadra fatica a costruire gioco, ciò che emerge in maniera evidente è l'indolenza dei (quasi ormai ex) numeri primi. Ovvero, chi nella scorsa stagione dettava legge, ora si è assuefatto ad una totale apatia per cui se arriva il gol bene, altrimenti si tirano i remi in barca (quasi come per un appagamento inconscio dovuto alla conquista del tricolore dopo 33 anni). E per fortuna che c'è Osimhen, altrimenti anche nelle ultime due partite avremmo assistito a ciò che si ripete ormai da troppo tempo: un lungo ed infinito possesso palla, che però non porta assolutamente a niente. Più che parlare di moduli, servirebbe una scossa, nell'anima e nell'orgoglio dei calciatori, che poi sono loro che possono decidere il destino di una stagione. Certo è che, guardando la classifica, c'è ben poco da sorridere a 37 punti, lontanissimi dagli obiettivi degni di nota che una città come Napoli merita. Se galleggiare lì, senza alcuno stimolo, risulta essere gratificante per chi indossa la maglia azzurra, non ci resta che attendere la fine di questa stagione, in cui un nuovo (e quasi) totale repulisti va delineandosi sempre più necessariamente. La parola torna al campo, come sempre giudice insindacabile per il destino di chi gioca a calcio. Contro Sassuolo e Juventus servirebbero due vittorie per restituire entusiasmo e stimoli alla piazza, indolenti (con lo scudetto sul petto) permettendo...     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T23:17:02Z2024-02-26T22:55:00ZNAPOLI - Partiamo da un concetto: non è possibile lasciarsi sfuggire una vittoria, seppur striminzita, sofferta e risicata, al 96° minuto. L'erroraccio di misura di Juan Jesus, purtroppo, ha pesato come un macigno sull'1-1 finale di Cagliari, quando ormai già si assaporava il sapore dei tre punti. Dopo 527 minuti, il Napoli ha ritrovato il gol in trasferta, sempre grazie a Osimhen, l'unico che vede e sente la porta, come si è visto anche contro il Barcellona, per cui in una costante situazione generale di confusione uno così (seppur stanco) non lo toglierei mai dal campo. Stesso discorso per Kvara, il cui estro può accendersi sempre da un momento all'altro, a maggior ragione con il risultato in bilico, e (in quest'ultimo match) per Raspadori, bravo ad inventarsi azione ed assist per la rete del nigeriano. Insomma qualche responsabilità di gestione, in un'annata del tutto balorda, priva finanche di un pizzico di fortuna, continuo a vederla. Lo stesso Mazzocchi, bravo a contenere le sgroppate di Luvumbo, lo avrei lasciato al suo posto. Ma va detto pure che la croce non è possibile gettarla addosso solo all'allenatore di turno, seppur gli errori nelle scelte risultano più evidenti quando i risultati non arrivano. Chiaramente se fossero entrate in porta le conclusioni maldestre di Politano (incredibile) e Simeone (con Lindstrom tutto solo al centro dell'area), probabilmente staremmo parlando di un risultato diverso. Va detto pure, però, che il primo tempo è stato quasi del tutto inguardabile e che il Cagliari, complice un lievissimo fuorigioco di Lapadula, stava per approfittarne di un perfetto autogol di testa di Rrahmani. Insomma, una partita da dimenticare. Anche perchè, salvando Olivera (generosissimo) e Lobotka (seppur quest'ultimo qualche errorino di troppo l'ha commesso), fatico a comprendere come mai Anguissa e Zielinski (a proposito ma Traorè e Lindstrom avranno mai una chance dal primo minuto?) facciano così fatica ad imporre il proprio gioco. Sarà un problema mentale, sicuramente. Sarà che il baricentro spesso resta troppo basso e la squadra fatica a costruire gioco, ciò che emerge in maniera evidente è l'indolenza dei (quasi ormai ex) numeri primi. Ovvero, chi nella scorsa stagione dettava legge, ora si è assuefatto ad una totale apatia per cui se arriva il gol bene, altrimenti si tirano i remi in barca (quasi come per un appagamento inconscio dovuto alla conquista del tricolore dopo 33 anni). E per fortuna che c'è Osimhen, altrimenti anche nelle ultime due partite avremmo assistito a ciò che si ripete ormai da troppo tempo: un lungo ed infinito possesso palla, che però non porta assolutamente a niente. Più che parlare di moduli, servirebbe una scossa, nell'anima e nell'orgoglio dei calciatori, che poi sono loro che possono decidere il destino di una stagione. Certo è che, guardando la classifica, c'è ben poco da sorridere a 37 punti, lontanissimi dagli obiettivi degni di nota che una città come Napoli merita. Se galleggiare lì, senza alcuno stimolo, risulta essere gratificante per chi indossa la maglia azzurra, non ci resta che attendere la fine di questa stagione, in cui un nuovo (e quasi) totale repulisti va delineandosi sempre più necessariamente. La parola torna al campo, come sempre giudice insindacabile per il destino di chi gioca a calcio. Contro Sassuolo e Juventus servirebbero due vittorie per restituire entusiasmo e stimoli alla piazza, indolenti (con lo scudetto sul petto) permettendo...     Antonio Petrazzuolo     Napoli Magazine     Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 06439881217