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INTER - Borja Valero: "Vedere una gara del Napoli è divertente, uscire dal San Paolo con la vittoria, sarebbe importante psicologicamente"
20.10.2017 11:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Borja Valero, centrocampista dell'Inter, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Critiche? Magari durassero fino alla fine (sorride, ndr)... Non so se sia vero o no perché ognuno ha la sua opinione, il suo modo di vedere il calcio. Di certo però fare 7 vittorie e 1 pareggio in 8 giornate non è semplice. Soprattutto per una formazione come la nostra che rispetto al passato è stata rinnovata e ha grandi margini di crescita. Napoli la squadra migliore? Per come intendo io il calcio, direi sì: ha una manovra fluida e rapida, un possesso palla verticale e segna tanto. Vedere una gara del Napoli è divertente e attraente. Brutti ricordi al San Paolo? A livello di risultati assolutamente. Ho vinto solo una volta con la maglia della Fiorentina e lì ho incassato parecchie delusioni, anche con il Villarreal. Lo stadio però è davvero bello e l’ambiente, molto caldo specialmente in certi big match, ti dà la carica. Se due mesi fa mi avessero detto che Napoli-Inter sarebbe stata una sfida da primato, ci avrei creduto? No, ma ammetto che avrei firmato al 100% per arrivarci in queste condizioni. Inter sorpresa del campionato? Può darsi di sì o almeno questa è l’idea più diffusa. Tanti hanno giudicato negativo il nostro mercato perché non sono arrivati i grandi nomi che qualcuno si aspettava. Forse siamo stati sottovalutati e per certi versi è stato un bene. Nella mia carriera ho imparato a leggere poco i giornali e non guardare i programmi sportivi. Ognuno ha la sua opinione ed è giusto rispettarla. Io spero solo di aver fatto ricredere una parte di coloro che non mi stimavano e mi auguro che a fine stagione si siano ricreduti anche tutti gli altri. Io con Sarri? Ha il gusto del palleggio e quei tipi di tecnici mi sono sempre piaciuti. Durante la mia carriera, però, di allenatori bravi ne ho avuti tanti e non mi posso lamentare. Impossibile fare classifiche, ma è innegabile che Spalletti abbia dato una spinta decisiva alla squadra in questo inizio di campionato. E’ un tecnico molto particolare perché ha una personalità forte e si fa capire fin dall’inizio: ti sa trasmettere le sue idee e ti mette in condizione di rendere al massimo. Per un calciatore è... tanta roba. L'Inter senza Borja Valero? E' stata per tanti anni senza di me e resisterà anche quando non sarò in campo per squalifica o perché Spalletti non mi farà giocare. Ruolo? Con l’età uno di solito crede di essere più a proprio agio qualche metro più dietro, con la palla tra i piedi, ma nel derby mi sono trovato bene anche da trequartista. Idem alla Fiorentina quando ho fatto la mezzala nel centrocampo a tre. A me il centrocampo che “gira” in continuazione piace. Anche al Villarreal giocavamo così: ci mescolavamo spesso e finivamo in 3-4 su un lato per fare densità. L’Inter è da titolo? Alla nona giornata è troppo presto per parlare di scudetto, ma le partite importanti sono utili per misurarsi, per farti capire dove puoi arrivare. Uscire da Napoli con la vittoria, sarebbe importante psicologicamente. Firmerei per riportare l’Inter in Champions. Come, lo vedremo alla fine. Milan? Quando arrivi in una società importante, al minimo problema la critica ti mette in croce. Noi veniamo attaccati per il gioco e siamo secondi. Figuratevi Montella... Lui, però, era ed è un bravo allenatore. Farà bene. Io via da Firenze? Era l’unica soluzione possibile perché erano state create le condizioni perché io andassi via. Mi hanno messo spalle al muro, tra l’incudine e il martello. O andavo o... andavo. Quando posso torno in città a salutare gli amici. Un sogno? Non sono venuto qua con l’ossessione di vincere qualcosa, ma riuscirci sarebbe bello. Se l’Inter ti chiama, a una società così non puoi dire no".

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INTER - Borja Valero: "Vedere una gara del Napoli è divertente, uscire dal San Paolo con la vittoria, sarebbe importante psicologicamente"

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NAPOLI - Borja Valero, centrocampista dell'Inter, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Critiche? Magari durassero fino alla fine (sorride, ndr)... Non so se sia vero o no perché ognuno ha la sua opinione, il suo modo di vedere il calcio. Di certo però fare 7 vittorie e 1 pareggio in 8 giornate non è semplice. Soprattutto per una formazione come la nostra che rispetto al passato è stata rinnovata e ha grandi margini di crescita. Napoli la squadra migliore? Per come intendo io il calcio, direi sì: ha una manovra fluida e rapida, un possesso palla verticale e segna tanto. Vedere una gara del Napoli è divertente e attraente. Brutti ricordi al San Paolo? A livello di risultati assolutamente. Ho vinto solo una volta con la maglia della Fiorentina e lì ho incassato parecchie delusioni, anche con il Villarreal. Lo stadio però è davvero bello e l’ambiente, molto caldo specialmente in certi big match, ti dà la carica. Se due mesi fa mi avessero detto che Napoli-Inter sarebbe stata una sfida da primato, ci avrei creduto? No, ma ammetto che avrei firmato al 100% per arrivarci in queste condizioni. Inter sorpresa del campionato? Può darsi di sì o almeno questa è l’idea più diffusa. Tanti hanno giudicato negativo il nostro mercato perché non sono arrivati i grandi nomi che qualcuno si aspettava. Forse siamo stati sottovalutati e per certi versi è stato un bene. Nella mia carriera ho imparato a leggere poco i giornali e non guardare i programmi sportivi. Ognuno ha la sua opinione ed è giusto rispettarla. Io spero solo di aver fatto ricredere una parte di coloro che non mi stimavano e mi auguro che a fine stagione si siano ricreduti anche tutti gli altri. Io con Sarri? Ha il gusto del palleggio e quei tipi di tecnici mi sono sempre piaciuti. Durante la mia carriera, però, di allenatori bravi ne ho avuti tanti e non mi posso lamentare. Impossibile fare classifiche, ma è innegabile che Spalletti abbia dato una spinta decisiva alla squadra in questo inizio di campionato. E’ un tecnico molto particolare perché ha una personalità forte e si fa capire fin dall’inizio: ti sa trasmettere le sue idee e ti mette in condizione di rendere al massimo. Per un calciatore è... tanta roba. L'Inter senza Borja Valero? E' stata per tanti anni senza di me e resisterà anche quando non sarò in campo per squalifica o perché Spalletti non mi farà giocare. Ruolo? Con l’età uno di solito crede di essere più a proprio agio qualche metro più dietro, con la palla tra i piedi, ma nel derby mi sono trovato bene anche da trequartista. Idem alla Fiorentina quando ho fatto la mezzala nel centrocampo a tre. A me il centrocampo che “gira” in continuazione piace. Anche al Villarreal giocavamo così: ci mescolavamo spesso e finivamo in 3-4 su un lato per fare densità. L’Inter è da titolo? Alla nona giornata è troppo presto per parlare di scudetto, ma le partite importanti sono utili per misurarsi, per farti capire dove puoi arrivare. Uscire da Napoli con la vittoria, sarebbe importante psicologicamente. Firmerei per riportare l’Inter in Champions. Come, lo vedremo alla fine. Milan? Quando arrivi in una società importante, al minimo problema la critica ti mette in croce. Noi veniamo attaccati per il gioco e siamo secondi. Figuratevi Montella... Lui, però, era ed è un bravo allenatore. Farà bene. Io via da Firenze? Era l’unica soluzione possibile perché erano state create le condizioni perché io andassi via. Mi hanno messo spalle al muro, tra l’incudine e il martello. O andavo o... andavo. Quando posso torno in città a salutare gli amici. Un sogno? Non sono venuto qua con l’ossessione di vincere qualcosa, ma riuscirci sarebbe bello. Se l’Inter ti chiama, a una società così non puoi dire no".