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AUDIO RADIO 24 - De Laurentiis: "Il gol di Mertens? Sono rimasto incantato! Se è l'anno dello scudetto del Napoli? Ho una casa davvero piena di corni"
22.09.2017 18:53 di Napoli Magazine

NAPOLI - “Non me lo aspettavo. Ho visto che si girava e poi ho visto questa palla entrare nell’angolo destro della porta e sono rimasto basito, incantato. Ho sublimato questa sensazione gustandola olfattivamente sulle papille per qualche minuto, non ci credevo, è stato molto bello. Non mi accorgevo più di quanti caffè stavo bevendo, mi portavano caffè fatti con una miscela di Torre Annunziata, e a un certo punto mi sono venute anche le palpitazioni”. Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervistato da Luca Telese su Radio 24 nella trasmissione 24Mattino ha commentato il goal di Mertens contro la Lazio. Gli farà un regalo per questo prodigio, chiede il giornalista. “Mertens ce lo ha già fatto lui, poi sembrerebbe una cafonata dovere rispondere a regalo con regalo”.

 

 

E’ L’ANNO DELLO SCUDETTO DEL NAPOLI? HO UNA CASA PIENA DI CORNI - “Se lei viene a casa mia, una volta le offrirò un caffè, vedrà che a casa mia c’è proprio una teca piena di corni che conservo gelosamente. Si dice che non bisogna farli vedere perché si scaricano, invece a me piace proprio caricarli dell’invidia altrui”. Così ha risposto Aurelio De Laurentiis intervistato da Luca Telese su Radio 24 nella trasmissione 24 Mattino.

 

CALCIO ITALIANO INDIETRO DI 30 ANNI, TORNIAMO A 16 SQUADRE - “Non è il calcio in crisi, ma sono in crisi gli uomini che conducono le danze di un calcio, quello di serie A, che è un'industria. Ma lo conducono ancora con quella mentalità di venti, trent'anni fa che non paga più, perché l'Europa è un altro tipo di Europa calcisticamente parlando”. Così Aurelio De Laurentiis intervistato da Luca Telese su Radio 24 nella trasmissione 24Mattino parla del calcio italiano. Sul campionato italiano aggiunge: “Nel 1986 le squadre di serie A erano 16, poi non si sa per quale motivo siamo diventati 20. Invece, se fossero ancora sedici con una sola retrocessione, sarebbero tutti più felici e tutti più competitivi”. Quindi, lei toccherebbe il numero di squadre, gli ha chiesto il giornalista. “Sì, lo ritoccherei”.

 

AI MIEI FIGLI DICO I POLITICI VI HANNO SCIPPATO L’ITALIA E BALLANO LA TARANTELLA - “L’Italia mi preoccupa ormai da parecchi anni. Il problema non è tanto l’Italia quanto gli italiani, perché gli italiani non hanno una grossa capacità reattiva, di decidere, perché quando manca il 50 o il 60% dell’elettorato alle urne è grave. È molto grave. Io combatto sempre con i miei figli che appartengono a questa generazione disaffezionata, e gli dico che non devono essere affezionati o disaffezionati alla classe politica, ma al paese che è vostro, non è dei politici, i politici ve l’hanno scippato e finché voi siete fessi, loro ballano la tarantella”. Così ha risposto Aurelio De Laurentiis intervistato stamattina su Radio 24 nella trasmissione 24Mattino alla domanda su come vede l’Italia da Los Angeles.

 

INFRONT PORTA SOLDI? DICE BUGIE. TAVECCHIO DIFENDE LA POLTRONA - “Non è vero. Dice delle bugie, bugie che vanno bene alle piccole società di calcio, ma non vanno bene a quelle che vorrebbero un calcio competitivo. Per fare un calcio competitivo ci vogliono dei grossi calciatori”. Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervistato da Luca Telese nella trasmissione 24 Mattino- Radio 24, risponde alla domanda di Telese su Infront e sui soldi che dice di portare al calcio italiano. Poi De Laurentiis aggiunge a Radio 24: “Nell'ultimo mercato si sono spesi centinaia di milioni per dei signori calciatori. Prima quando si faceva un’operazione da 40-50-60 milioni sembrava chissà che operazione avesse fatto. Ora è diventata una follia. Allora tutto ciò pone un problema al calcio italiano che è molto indietro. Veda, gli spagnoli hanno un amministratore delegato che la vede lunga, il quale in tre anni, da quando sta in Spagna, ha risanato il calcio spagnolo. Se loro per l'estero prendono 700 milioni, non si capisce perché noi ci dobbiamo accontentare di 300/400 milioni. Allora, il problema qual è? Se De Siervo (amministratore delegato di Infront n.d.r.) non è capace di guidare una Ferrari e, invece di una Ferrari vuol dimostrare che ha una Fiat, ha sbagliato casa. Veda, lui può accontentare i piccoli club che hanno paura di non poter arrivare alla fine del mese, perché qui c'è un problema, poi, da distinguere tra economico e finanziario. Allora noi, per poter pagare il finanziario delle piccole squadre, dobbiamo rinunciare all'economico. E, quindi, ci dobbiamo accontentare di qualunque discorso. E poi perché dopo Bugarelli, che era un illuminato, devo avere ora un De Siervo che viene da una Rai che non mi sembra che facesse del calcio vendite pazzesche o cose pazzesche. Io con tutto il rispetto che posso avere per Luigi De Siervo direi: "Caro Luigi, tu sei un semplice advisor, adesso ti mettiamo qualcuno dei nostri che scegliamo vicino e vai a fare le trattative, ma non puoi andare a fare delle trattative al di sotto del calcio spagnolo, perché il calcio spagnolo ha l'Atletico Madrid, il Real Madrid e il Barcellona. Grandissime squadre. Ma noi abbiamo la Juventus, la Roma, il Napoli, l'Inter, il Milan, la Lazio, la Fiorentina”. De Laurentiis ha poi aggiunto: “Questo è un problema che io ho affrontato varie volte con il presidente Tavecchio, il quale, però, poiché deve mantenere il suo posto e la sua poltrona ci sente e non ci sente e continua a dire: ‘Siete voi della serie A che dovete imporvi!’. E tu che ci stai a fare? Sediamoci tutti intorno a un tavolo e decidiamo anche con la UEFA come rimodulare e come rimodellare il calcio affinché sia un calcio che accontenti tutti quanti”. 

 

SUL CALCIO BASTA CHIACCHIERE DA BAR. E’ UN’INDUSTRIA - Alla riunione della Lega calcio di oggi parteciperà? Ha chiesto Luca Telese ad Aurelio De Laurentiis intervistato a 24Mattino su Radio 24. “Ci saranno dei miei rappresentanti. Purtroppo De Siervo è cocciuto: gli dissi di non presentare il bando per l’Italia, perché non c’erano le condizioni in quel momento, mi disse che ero un visionario e invece quest’asta è andata malissimo. Un sacco di chiacchiere si fanno, le chiacchiere sono da bar, qui ci vogliono i fatti. Noi siamo l’industria del calcio e servono i fatti”.

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AUDIO RADIO 24 - De Laurentiis: "Il gol di Mertens? Sono rimasto incantato! Se è l'anno dello scudetto del Napoli? Ho una casa davvero piena di corni"

di Napoli Magazine

22/09/2024 - 18:53

NAPOLI - “Non me lo aspettavo. Ho visto che si girava e poi ho visto questa palla entrare nell’angolo destro della porta e sono rimasto basito, incantato. Ho sublimato questa sensazione gustandola olfattivamente sulle papille per qualche minuto, non ci credevo, è stato molto bello. Non mi accorgevo più di quanti caffè stavo bevendo, mi portavano caffè fatti con una miscela di Torre Annunziata, e a un certo punto mi sono venute anche le palpitazioni”. Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervistato da Luca Telese su Radio 24 nella trasmissione 24Mattino ha commentato il goal di Mertens contro la Lazio. Gli farà un regalo per questo prodigio, chiede il giornalista. “Mertens ce lo ha già fatto lui, poi sembrerebbe una cafonata dovere rispondere a regalo con regalo”.

 

 

E’ L’ANNO DELLO SCUDETTO DEL NAPOLI? HO UNA CASA PIENA DI CORNI - “Se lei viene a casa mia, una volta le offrirò un caffè, vedrà che a casa mia c’è proprio una teca piena di corni che conservo gelosamente. Si dice che non bisogna farli vedere perché si scaricano, invece a me piace proprio caricarli dell’invidia altrui”. Così ha risposto Aurelio De Laurentiis intervistato da Luca Telese su Radio 24 nella trasmissione 24 Mattino.

 

CALCIO ITALIANO INDIETRO DI 30 ANNI, TORNIAMO A 16 SQUADRE - “Non è il calcio in crisi, ma sono in crisi gli uomini che conducono le danze di un calcio, quello di serie A, che è un'industria. Ma lo conducono ancora con quella mentalità di venti, trent'anni fa che non paga più, perché l'Europa è un altro tipo di Europa calcisticamente parlando”. Così Aurelio De Laurentiis intervistato da Luca Telese su Radio 24 nella trasmissione 24Mattino parla del calcio italiano. Sul campionato italiano aggiunge: “Nel 1986 le squadre di serie A erano 16, poi non si sa per quale motivo siamo diventati 20. Invece, se fossero ancora sedici con una sola retrocessione, sarebbero tutti più felici e tutti più competitivi”. Quindi, lei toccherebbe il numero di squadre, gli ha chiesto il giornalista. “Sì, lo ritoccherei”.

 

AI MIEI FIGLI DICO I POLITICI VI HANNO SCIPPATO L’ITALIA E BALLANO LA TARANTELLA - “L’Italia mi preoccupa ormai da parecchi anni. Il problema non è tanto l’Italia quanto gli italiani, perché gli italiani non hanno una grossa capacità reattiva, di decidere, perché quando manca il 50 o il 60% dell’elettorato alle urne è grave. È molto grave. Io combatto sempre con i miei figli che appartengono a questa generazione disaffezionata, e gli dico che non devono essere affezionati o disaffezionati alla classe politica, ma al paese che è vostro, non è dei politici, i politici ve l’hanno scippato e finché voi siete fessi, loro ballano la tarantella”. Così ha risposto Aurelio De Laurentiis intervistato stamattina su Radio 24 nella trasmissione 24Mattino alla domanda su come vede l’Italia da Los Angeles.

 

INFRONT PORTA SOLDI? DICE BUGIE. TAVECCHIO DIFENDE LA POLTRONA - “Non è vero. Dice delle bugie, bugie che vanno bene alle piccole società di calcio, ma non vanno bene a quelle che vorrebbero un calcio competitivo. Per fare un calcio competitivo ci vogliono dei grossi calciatori”. Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervistato da Luca Telese nella trasmissione 24 Mattino- Radio 24, risponde alla domanda di Telese su Infront e sui soldi che dice di portare al calcio italiano. Poi De Laurentiis aggiunge a Radio 24: “Nell'ultimo mercato si sono spesi centinaia di milioni per dei signori calciatori. Prima quando si faceva un’operazione da 40-50-60 milioni sembrava chissà che operazione avesse fatto. Ora è diventata una follia. Allora tutto ciò pone un problema al calcio italiano che è molto indietro. Veda, gli spagnoli hanno un amministratore delegato che la vede lunga, il quale in tre anni, da quando sta in Spagna, ha risanato il calcio spagnolo. Se loro per l'estero prendono 700 milioni, non si capisce perché noi ci dobbiamo accontentare di 300/400 milioni. Allora, il problema qual è? Se De Siervo (amministratore delegato di Infront n.d.r.) non è capace di guidare una Ferrari e, invece di una Ferrari vuol dimostrare che ha una Fiat, ha sbagliato casa. Veda, lui può accontentare i piccoli club che hanno paura di non poter arrivare alla fine del mese, perché qui c'è un problema, poi, da distinguere tra economico e finanziario. Allora noi, per poter pagare il finanziario delle piccole squadre, dobbiamo rinunciare all'economico. E, quindi, ci dobbiamo accontentare di qualunque discorso. E poi perché dopo Bugarelli, che era un illuminato, devo avere ora un De Siervo che viene da una Rai che non mi sembra che facesse del calcio vendite pazzesche o cose pazzesche. Io con tutto il rispetto che posso avere per Luigi De Siervo direi: "Caro Luigi, tu sei un semplice advisor, adesso ti mettiamo qualcuno dei nostri che scegliamo vicino e vai a fare le trattative, ma non puoi andare a fare delle trattative al di sotto del calcio spagnolo, perché il calcio spagnolo ha l'Atletico Madrid, il Real Madrid e il Barcellona. Grandissime squadre. Ma noi abbiamo la Juventus, la Roma, il Napoli, l'Inter, il Milan, la Lazio, la Fiorentina”. De Laurentiis ha poi aggiunto: “Questo è un problema che io ho affrontato varie volte con il presidente Tavecchio, il quale, però, poiché deve mantenere il suo posto e la sua poltrona ci sente e non ci sente e continua a dire: ‘Siete voi della serie A che dovete imporvi!’. E tu che ci stai a fare? Sediamoci tutti intorno a un tavolo e decidiamo anche con la UEFA come rimodulare e come rimodellare il calcio affinché sia un calcio che accontenti tutti quanti”. 

 

SUL CALCIO BASTA CHIACCHIERE DA BAR. E’ UN’INDUSTRIA - Alla riunione della Lega calcio di oggi parteciperà? Ha chiesto Luca Telese ad Aurelio De Laurentiis intervistato a 24Mattino su Radio 24. “Ci saranno dei miei rappresentanti. Purtroppo De Siervo è cocciuto: gli dissi di non presentare il bando per l’Italia, perché non c’erano le condizioni in quel momento, mi disse che ero un visionario e invece quest’asta è andata malissimo. Un sacco di chiacchiere si fanno, le chiacchiere sono da bar, qui ci vogliono i fatti. Noi siamo l’industria del calcio e servono i fatti”.