TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone sul caso Koulibaly: "Permettano, signor Questore di Roma e di Torino"
04.02.2016 21:19 di Napoli Magazine

NAPOLI - Carissimi Questori di Roma e di Torino. Discriminazione territoriale. Nel linguaggio del calcio si chiamano così i cori e gli striscioni che danno del colerosi e dei cani ai napoletani, invocando l’intervento del Vesuvio per fare piazza pulita. Nello stadio dove s’è giocata Lazio-Napoli 0-2 (a proposito, la squadra di Sarri è pressoché imbattibile) e nella città dove lei è il responsabile dell'ordine pubblico, c’è stato il “buu” e anche altro contro Koulibaly, che ha la pelle nera e milioni di neuroni in più di quella gentaglia della curva, afflitta da desertificazione mentale. L’arbitro voleva sospendere la partita, e lei – come si usa nel nostro Belpaese – ha atteso. In un pasticciaccio italiano nessuno ha voluto mettere il punto a uno spettacolo indecoroso. Uno stupido è uno stupido, due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza. Ma lei non ha reagito alla protervia di questa forza. Ora qualcuno dirà che è uno scherzo: è solo un gioco, uno sfottò, mica si vuole eliminare chi ha un colore diverso, mica si spera davvero nel genocidio, si fa solo per dire e non si dice per fare. E sarà così pure stavolta, alla Lazio toccherà la solita banale multa da divieto di sosta. Tanto fanno parte dello spettacolo pure i cori inneggianti a catastrofi e stragi varie. In curva allegramente si fa il “buu” a Koulibaly, si implorano i vulcani ed evocano puzze e pestilenze per salutare i tifosi e i giocatori del Napoli, come accaduto pure ieri sera. Tutto a posto, il razzismo è un’altra cosa, basta chiedere al giudice sportivo della serie A, che oggi delibererà su Lazio-Napoli, finirà con qualche  euro di multa e appuntamento alla prossima partita. E magari poi, un altro questore, quello di Torino, ha deciso di chiudere in faccia ai napoletani le porte dello Juventus Stadium. Già i napoletani, quelli ai quali ogni volta sbattono in faccia il Vesuvio che fa una strage, il colera che stermina e da ieri pure i versacci dei razzisti. Qualcuno ha voglia di dire basta?  

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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04/02/2024 - 21:19

NAPOLI - Carissimi Questori di Roma e di Torino. Discriminazione territoriale. Nel linguaggio del calcio si chiamano così i cori e gli striscioni che danno del colerosi e dei cani ai napoletani, invocando l’intervento del Vesuvio per fare piazza pulita. Nello stadio dove s’è giocata Lazio-Napoli 0-2 (a proposito, la squadra di Sarri è pressoché imbattibile) e nella città dove lei è il responsabile dell'ordine pubblico, c’è stato il “buu” e anche altro contro Koulibaly, che ha la pelle nera e milioni di neuroni in più di quella gentaglia della curva, afflitta da desertificazione mentale. L’arbitro voleva sospendere la partita, e lei – come si usa nel nostro Belpaese – ha atteso. In un pasticciaccio italiano nessuno ha voluto mettere il punto a uno spettacolo indecoroso. Uno stupido è uno stupido, due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza. Ma lei non ha reagito alla protervia di questa forza. Ora qualcuno dirà che è uno scherzo: è solo un gioco, uno sfottò, mica si vuole eliminare chi ha un colore diverso, mica si spera davvero nel genocidio, si fa solo per dire e non si dice per fare. E sarà così pure stavolta, alla Lazio toccherà la solita banale multa da divieto di sosta. Tanto fanno parte dello spettacolo pure i cori inneggianti a catastrofi e stragi varie. In curva allegramente si fa il “buu” a Koulibaly, si implorano i vulcani ed evocano puzze e pestilenze per salutare i tifosi e i giocatori del Napoli, come accaduto pure ieri sera. Tutto a posto, il razzismo è un’altra cosa, basta chiedere al giudice sportivo della serie A, che oggi delibererà su Lazio-Napoli, finirà con qualche  euro di multa e appuntamento alla prossima partita. E magari poi, un altro questore, quello di Torino, ha deciso di chiudere in faccia ai napoletani le porte dello Juventus Stadium. Già i napoletani, quelli ai quali ogni volta sbattono in faccia il Vesuvio che fa una strage, il colera che stermina e da ieri pure i versacci dei razzisti. Qualcuno ha voglia di dire basta?  

 

 

Toni Iavarone

 

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