TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Iavarone: "Ecco perché lo scudetto s’é allontanato..."
16.04.2018 15:07 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ora lo scudetto somiglia sempre di più a un sogno affascinante, cullato per tempo, ma restato tale: sei punti di distacco sono tanti, non troppi, ma così lontani dalle possibilità del Napoli da sembrare infiniti. S’é conclusa senza gol e senza molte speranze la partita a San Siro contro il Milan. Partita di assoluta normalità, condotta per forza di cose con ritmo scolastico, tuttavia per vincere a Milano, come in altre gare, e restare in scia alla Juve, sarebbe servito qualcosa che in questo momento il Napoli non ha. Oppure qualche alternativa che Sarri non ha mai avuto, ovvero giocatori d’esperienza e qualità. Ecco perché la Juve, pur in recessione fisica e di gioco, ti trova un Douglas Costa in panchina, lo manda in campo, si schiera a quattro in attacco contro la Samp e risolve i propri problemi. Un organico esagerato per il campionato italiano? Beh, mettiamola come meglio ci pare, ma la differenza tra Napoli e Juve é tutta qui: nei Douglas Costa, nei Bernardeschi, nei Mandzukic e chi più ne ha, più ne metta. Finisce, dunque, sulla prodigiosa parata di Donnarumma la meravigliosa corsa della Sarri band? E chissà forse con qualche cambio in più, il Napoli sarebbe stato meno solido ed equilibrato, ma probabilmente anche più incisivo. Sarri in queste partite avrà deciso d'accontentarsi di una squadra al 70 per 100 e di non rischiare, ma con un vantaggio enorme sulla terza potrebbe essere stata, se davvero lo é stata, una scelta poco condivisibile. Certo, non è il momento di tracciare consuntivi, ma da quando il trio dei folletti, lì davanti, é finito in panne, sono stati persi nove punti su diciotto, nelle ultime sei partite c’è stato un attivo di appena quattro gol; mentre nelle ultime cinque, né Insigne, né Mertens e neppure Callejon hanno visto la porta avversaria. Una frenata costata 6 punti , nonostante solo due reti subite. E poi ci sono i dodici gol in meno rispetto a un anno fa. Il difetto é, dunque, la contrazione in attacco: con Milik solo part time, esistono meno soluzioni offensive. Purtroppo manca sempre un pezzo al mosaico del Napoli, una volta era il deficit difesa, ora quello del gol. Un problema esploso da inizio anno. Nel 2018 la Juve ha conquistato il 95% dei punti disponibili (37 su 39), in questa graduatoria il Napoli è scivolato al secondo posto con il 77% (30 su 39). E, purtroppo, stavolta i numeri per Mertens e compagnia non sono da record, ma impietosi.

 

 
 
Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
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16/04/2024 - 15:07

NAPOLI - Ora lo scudetto somiglia sempre di più a un sogno affascinante, cullato per tempo, ma restato tale: sei punti di distacco sono tanti, non troppi, ma così lontani dalle possibilità del Napoli da sembrare infiniti. S’é conclusa senza gol e senza molte speranze la partita a San Siro contro il Milan. Partita di assoluta normalità, condotta per forza di cose con ritmo scolastico, tuttavia per vincere a Milano, come in altre gare, e restare in scia alla Juve, sarebbe servito qualcosa che in questo momento il Napoli non ha. Oppure qualche alternativa che Sarri non ha mai avuto, ovvero giocatori d’esperienza e qualità. Ecco perché la Juve, pur in recessione fisica e di gioco, ti trova un Douglas Costa in panchina, lo manda in campo, si schiera a quattro in attacco contro la Samp e risolve i propri problemi. Un organico esagerato per il campionato italiano? Beh, mettiamola come meglio ci pare, ma la differenza tra Napoli e Juve é tutta qui: nei Douglas Costa, nei Bernardeschi, nei Mandzukic e chi più ne ha, più ne metta. Finisce, dunque, sulla prodigiosa parata di Donnarumma la meravigliosa corsa della Sarri band? E chissà forse con qualche cambio in più, il Napoli sarebbe stato meno solido ed equilibrato, ma probabilmente anche più incisivo. Sarri in queste partite avrà deciso d'accontentarsi di una squadra al 70 per 100 e di non rischiare, ma con un vantaggio enorme sulla terza potrebbe essere stata, se davvero lo é stata, una scelta poco condivisibile. Certo, non è il momento di tracciare consuntivi, ma da quando il trio dei folletti, lì davanti, é finito in panne, sono stati persi nove punti su diciotto, nelle ultime sei partite c’è stato un attivo di appena quattro gol; mentre nelle ultime cinque, né Insigne, né Mertens e neppure Callejon hanno visto la porta avversaria. Una frenata costata 6 punti , nonostante solo due reti subite. E poi ci sono i dodici gol in meno rispetto a un anno fa. Il difetto é, dunque, la contrazione in attacco: con Milik solo part time, esistono meno soluzioni offensive. Purtroppo manca sempre un pezzo al mosaico del Napoli, una volta era il deficit difesa, ora quello del gol. Un problema esploso da inizio anno. Nel 2018 la Juve ha conquistato il 95% dei punti disponibili (37 su 39), in questa graduatoria il Napoli è scivolato al secondo posto con il 77% (30 su 39). E, purtroppo, stavolta i numeri per Mertens e compagnia non sono da record, ma impietosi.

 

 
 
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