TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone: "Di Vittorio Raio ho tanti ricordi, uno mi accompagna da sempre"
13.09.2016 22:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - Di Vittorio ho tanti ricordi, uno mi accompagna da sempre. Era l’estate del 1987, il luogo Lodrone, ritiro del Napoli. Ero stato appena assunto da “Il Mattino” e facevo il mio primo lavoro da “inviatino” – ormai categoria sparita: un inviato non di mansione, tuttavia occasionale - , lo incontrai dinanzi all’albergo-bunker del Napoli. Mi porse la mano sulla spalla e mi disse: “Sei giovane (in realtà non tanto, io ne ho 62 di anni e lui ha deciso di lasciarci a 69 anni), sei ancora alle prime armi -mi disse -, devo avvertirti che questo è un mondo dove ci si muove con cautela, con passi felpati. Perché c’è sempre qualcuno che vuol tendere un agguato.” Mi colpì quel benvenuto così tranchant. Però mi prese e mi fece capire pure un po’ di cose. Prima perché veniva da un inviato vero, di nome e di fatto, era una delle firme di punta di Sport Sud, e poi perché, pensando e ripensando a quelle parole, ne tradussi il rigore e la meticolosità che Vittorio infilava, giorno dopo giorno, tra le pieghe del suo lavoro. Vittorio era così, pareva burbero, ma in realtà era severo prima con se stesso e poi con chi gli stava a cuore. Ne fui certo quando passò nella redazione sportiva de Il Mattino. Ha vissuto per il giornalismo e per il Napoli, che conosceva a menadito dal passato al futuro. Il Napoli e il giornalismo erano, insieme alla famiglia, le travi sulle quali ha poggiato la sua esistenza. Ha sempre avuto umiltà nella testimonianza, ha raccontato il Napoli nella sua storia (da Ferlaino a De Laurentiis), mentre essa si formava, mentre bolliva di successi e anche dolori. Sapeva essere semplice e chiaro, mai un arzigogolo, mai una concessione a certi innamoramenti letterali o a certo snobismo giornalistico. Gli interessava arrivare diritto alla notizia e raccontarla come tale, cruda, senza fronzoli. L’ho apprezzato per la sua emozione sempre viva e per l’amore che metteva nel suo lavoro. Ciao Vittorio, ora che il tempo non ti appartiene più, resterai ancor più eterno nei nostri ricordi. E so che lassù, il cielo sarà sempre azzurro per te, per quel colore che ti ha riempito il cuore di passione per il tuo, solo tuo, Napoli.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone: "Di Vittorio Raio ho tanti ricordi, uno mi accompagna da sempre"

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13/09/2024 - 22:50

NAPOLI - Di Vittorio ho tanti ricordi, uno mi accompagna da sempre. Era l’estate del 1987, il luogo Lodrone, ritiro del Napoli. Ero stato appena assunto da “Il Mattino” e facevo il mio primo lavoro da “inviatino” – ormai categoria sparita: un inviato non di mansione, tuttavia occasionale - , lo incontrai dinanzi all’albergo-bunker del Napoli. Mi porse la mano sulla spalla e mi disse: “Sei giovane (in realtà non tanto, io ne ho 62 di anni e lui ha deciso di lasciarci a 69 anni), sei ancora alle prime armi -mi disse -, devo avvertirti che questo è un mondo dove ci si muove con cautela, con passi felpati. Perché c’è sempre qualcuno che vuol tendere un agguato.” Mi colpì quel benvenuto così tranchant. Però mi prese e mi fece capire pure un po’ di cose. Prima perché veniva da un inviato vero, di nome e di fatto, era una delle firme di punta di Sport Sud, e poi perché, pensando e ripensando a quelle parole, ne tradussi il rigore e la meticolosità che Vittorio infilava, giorno dopo giorno, tra le pieghe del suo lavoro. Vittorio era così, pareva burbero, ma in realtà era severo prima con se stesso e poi con chi gli stava a cuore. Ne fui certo quando passò nella redazione sportiva de Il Mattino. Ha vissuto per il giornalismo e per il Napoli, che conosceva a menadito dal passato al futuro. Il Napoli e il giornalismo erano, insieme alla famiglia, le travi sulle quali ha poggiato la sua esistenza. Ha sempre avuto umiltà nella testimonianza, ha raccontato il Napoli nella sua storia (da Ferlaino a De Laurentiis), mentre essa si formava, mentre bolliva di successi e anche dolori. Sapeva essere semplice e chiaro, mai un arzigogolo, mai una concessione a certi innamoramenti letterali o a certo snobismo giornalistico. Gli interessava arrivare diritto alla notizia e raccontarla come tale, cruda, senza fronzoli. L’ho apprezzato per la sua emozione sempre viva e per l’amore che metteva nel suo lavoro. Ciao Vittorio, ora che il tempo non ti appartiene più, resterai ancor più eterno nei nostri ricordi. E so che lassù, il cielo sarà sempre azzurro per te, per quel colore che ti ha riempito il cuore di passione per il tuo, solo tuo, Napoli.

 

 

Toni Iavarone

 

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