TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "Napoli Magazine": "C'è solo il Napoli!"
17.01.2016 15:58 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sono i pensieri di sempre, é la copia di un'attesa lunga, ma capace di cambiare il propio finale: il campionato é del Napoli e, ossimoro calcistico, lo può perdere solo il Napoli. Nel senso che le vittorie sono merito esclusivo di questo spumeggiante nugolo di maglie azzurre. E un ko - quando verrà, se verrà - non sarebbe merito altrui, ma una gentile concessione della Sarri band. Opinioni generali, certezze e sogni assai diffusi dicono questo. Non solo dopo il 3-1 strappato a un degno avversario che é il Sassuolo, che gioca e lotta come un top team, ma perché il Napoli é tante cose messe insieme: estetica, forza, tattica, collettivo, guida tecnica. Difficile disegnarne il destino, era una squadra disabituata al successo, ora può spaziare dovunque dall'Italia all'Europa. Fiocca fiducia intorno a Higuain (20 gol, e scusate se stiamo ancora a dibattere se ne esiste uno uguale in Europa) e si avverte serenità nei confronti dei compagni d'avventura. Il Napoli oggi é il punto di riferimento del calcio italiano, più - scusate la bestemmia - della Nazionale. Sei mesi con Sarri hanno prodotto una squadra che rivela un'impressione di assoluta robustezza. La partita di ieri sera ha spazzato via anche due dubbi sugli azzurri: gli avvii mollicci e poi il non sapere reagire. Già, poteva infastidire la presunta debolezza sulle situazioni più disgraziate: ebbene, lo 0-1 dopo pochi minuti di ieri spioveva come una palla d'acciaio sulla schiena, ma non é stato così. Prima obiezione ribattuta. Seconda obiezione. Il Napoli usa sempre i titolari? Ebbene col Sassuolo va subito in campo Chiriches. E quando entra Mertens mostra con uno sbuffo di classe che si ricorda come sistemare i palloni, da fermo e da fuori area. Non resta, quindi, che dare atto a questi ragazzi, e al ragazzo cinquantenne di nome Sarri, che stanno cambiando non solo il Napoli, ma pure una concezione - in verità stereotipata - di cosa significa imporre un aspetto della Napoli che sa vincere bene e, a volte, anche a primeggiare.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "Napoli Magazine": "C'è solo il Napoli!"

di Napoli Magazine

17/01/2024 - 15:58

NAPOLI - Sono i pensieri di sempre, é la copia di un'attesa lunga, ma capace di cambiare il propio finale: il campionato é del Napoli e, ossimoro calcistico, lo può perdere solo il Napoli. Nel senso che le vittorie sono merito esclusivo di questo spumeggiante nugolo di maglie azzurre. E un ko - quando verrà, se verrà - non sarebbe merito altrui, ma una gentile concessione della Sarri band. Opinioni generali, certezze e sogni assai diffusi dicono questo. Non solo dopo il 3-1 strappato a un degno avversario che é il Sassuolo, che gioca e lotta come un top team, ma perché il Napoli é tante cose messe insieme: estetica, forza, tattica, collettivo, guida tecnica. Difficile disegnarne il destino, era una squadra disabituata al successo, ora può spaziare dovunque dall'Italia all'Europa. Fiocca fiducia intorno a Higuain (20 gol, e scusate se stiamo ancora a dibattere se ne esiste uno uguale in Europa) e si avverte serenità nei confronti dei compagni d'avventura. Il Napoli oggi é il punto di riferimento del calcio italiano, più - scusate la bestemmia - della Nazionale. Sei mesi con Sarri hanno prodotto una squadra che rivela un'impressione di assoluta robustezza. La partita di ieri sera ha spazzato via anche due dubbi sugli azzurri: gli avvii mollicci e poi il non sapere reagire. Già, poteva infastidire la presunta debolezza sulle situazioni più disgraziate: ebbene, lo 0-1 dopo pochi minuti di ieri spioveva come una palla d'acciaio sulla schiena, ma non é stato così. Prima obiezione ribattuta. Seconda obiezione. Il Napoli usa sempre i titolari? Ebbene col Sassuolo va subito in campo Chiriches. E quando entra Mertens mostra con uno sbuffo di classe che si ricorda come sistemare i palloni, da fermo e da fuori area. Non resta, quindi, che dare atto a questi ragazzi, e al ragazzo cinquantenne di nome Sarri, che stanno cambiando non solo il Napoli, ma pure una concezione - in verità stereotipata - di cosa significa imporre un aspetto della Napoli che sa vincere bene e, a volte, anche a primeggiare.

 

 

Toni Iavarone

 

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