NAPOLI - Eppure è diverso questo Napoli che viaggia a ritmi altissimi: cinque gare ufficiali, ovvero tredici gol fatti e due subiti. È cambiato nella gestione della partite: nei momenti difficili subisce, ma non si piega. Entra in improvvisi tunnel di memoria e di manovra, tuttavia cerca rapidamente la luce e ne trova l’uscita. Certo, per un’ora abbondante ha giocato soffrendo. Poi, col Bologna come con l’Atalanta, ha gestito il proprio malessere. Segnali importanti, da grande squadra, di quelle che la letteratura calcistica definiscono ciniche e vincenti? Oppure momenti complicati con squadre piccole o medie risolti all’improvviso? Occorrerà altro tempo per crescere individualmente in esperienza e personalità: soltanto allora ci saranno meno sperperi nelle occasioni da gol e meno smarrimenti in fase difensiva. Per non correre rischi sarà opportuno in fase di non possesso tenere la squadra compatta pronta al pressing, ai raddoppi, alle marcature strette, agli anticipi ed evitare le ripartenze avversarie con collocamenti preventivi. Bussa alle porte la Champions, mercoledì il Napoli in Ucraina non dovrà appiattirsi contro lo Shaktar Donetsk. Sarà importante non concedere spazi, sarà fondamentale un possesso veloce, con verticalizzazioni rapide e cambi di gioco. In definitiva, ci vorrà maggiore convinzione nelle conclusioni e in qualsiasi altra cosa diverrà necessario fare. Questa è la sfida più importante, che può aprire la strada verso un’altra grande annata anche a livello internazionale. Il futuro è azzurro, a patto che non manchino mai volontà, entusiasmo e intelligenza. Magari aspettando quel gioco di Sarri efficace esteticamente, lineare ma anche produttivo e completo, che sempre sa andare a bersaglio.

Toni Iavarone

Napoli Magazine

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