NAPOLI - Può sembrare un risultato ordinario, una vittoria qualunque in un qualsiasi giorno di campionato. È un'impressione, uno specchio deformante di una partita importante che potrebbe segnare la svolta verso l'obiettivo della stagione. Poi c'è il 3-0, che significa altro. E poi ancora ci sono un mucchietto di situazioni tattiche e un po’ di protagonisti da raccontare. Cominciamo proprio da un tipetto che non smette mai di dimostrarsi sempre più vicino allo status di campione. Si parla, fuori da dubbi, di Lorenzo Insigne, ovvero dell giocatore dove tutto comincia e tutto finisce. Ieri ha fatto franare la Lazio giocando pure da terzino: ha contrastato, è ripartito, ha servito assist e ha segnato due volte. Basterebbe questo per portarlo per mano sul primo gradino del podio, per definirlo il migliore in campo. Dalle scorribande di Insigne, è cominciato il progressivo sgretolarsi della Lazio. Ma veder giocare una squadra così com’è oggi il Napoli, con gli avversari, pur se trafitti più volte, comunque dietro la linea della palla e con Koulibaly a tenere in una micidiale morsa la Lazio, da costringerla alla resa incondizionata. Un Napoli propositivo, piazzato sulla cima più alta del campo avversario, tanto da chiudere ogni via di fuga alla squadra di Inzaghi. Una dimostrazione di forza e di tecnica che viene dopo due march da cazzotti al fegato, duellati sino alla fine con la Juventus. Ebbene, tutto ciò non è altro che il corollario di una verità dimostrata: il Napoli ha ricacciato indietro di sette punti l’umico ostacolo al terzo posto, che è virtualmente già suo. Proprio da qui comincia l’ultimo chilometro del Napoli, una corsa contro il tempo per mettere da parte pure la Roma. Perché essere “vice campioni” non sarebbe solo un tintinnio di medaglie, bensì l’obiettivo sportivo e finanziario del Napoli. Qui dove tutto ruota intorno all’antagonismo verso la Juventus e l’attivo di cassa, che in mancanza di quello vero, diventa uno scudetto aziendale costruito con i danari di una qualificazione da prima fila.
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
10/04/2024 - 14:23
NAPOLI - Può sembrare un risultato ordinario, una vittoria qualunque in un qualsiasi giorno di campionato. È un'impressione, uno specchio deformante di una partita importante che potrebbe segnare la svolta verso l'obiettivo della stagione. Poi c'è il 3-0, che significa altro. E poi ancora ci sono un mucchietto di situazioni tattiche e un po’ di protagonisti da raccontare. Cominciamo proprio da un tipetto che non smette mai di dimostrarsi sempre più vicino allo status di campione. Si parla, fuori da dubbi, di Lorenzo Insigne, ovvero dell giocatore dove tutto comincia e tutto finisce. Ieri ha fatto franare la Lazio giocando pure da terzino: ha contrastato, è ripartito, ha servito assist e ha segnato due volte. Basterebbe questo per portarlo per mano sul primo gradino del podio, per definirlo il migliore in campo. Dalle scorribande di Insigne, è cominciato il progressivo sgretolarsi della Lazio. Ma veder giocare una squadra così com’è oggi il Napoli, con gli avversari, pur se trafitti più volte, comunque dietro la linea della palla e con Koulibaly a tenere in una micidiale morsa la Lazio, da costringerla alla resa incondizionata. Un Napoli propositivo, piazzato sulla cima più alta del campo avversario, tanto da chiudere ogni via di fuga alla squadra di Inzaghi. Una dimostrazione di forza e di tecnica che viene dopo due march da cazzotti al fegato, duellati sino alla fine con la Juventus. Ebbene, tutto ciò non è altro che il corollario di una verità dimostrata: il Napoli ha ricacciato indietro di sette punti l’umico ostacolo al terzo posto, che è virtualmente già suo. Proprio da qui comincia l’ultimo chilometro del Napoli, una corsa contro il tempo per mettere da parte pure la Roma. Perché essere “vice campioni” non sarebbe solo un tintinnio di medaglie, bensì l’obiettivo sportivo e finanziario del Napoli. Qui dove tutto ruota intorno all’antagonismo verso la Juventus e l’attivo di cassa, che in mancanza di quello vero, diventa uno scudetto aziendale costruito con i danari di una qualificazione da prima fila.
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com