TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Napoli, è mancata solo la vittoria"
03.04.2017 18:19 di Napoli Magazine

NAPOLI - Se anche la Juve alza muri e piazza filo spinato, in omaggio alla xenofobia del bel calcio, allora è proprio vero che il Napoli ha la forza delle idee e del gioco ed è temuto e temibile, sempre e comunque. Per non farsi prendere dall’enfasi consolatoria – sto’ pari è meglio di niente quando una squadra, la Lazio, segue a tre punti -, chiariamo bene che la Juve ha fatto un tiro-un gol, su solito bag difensivo del Napoli, e poi è svanita dietro il proprio estremismo catenacciaro. Per il resto il pallino della partita è stato nelle mani, anzi tra i piedi, dei napoletani. Lo dicono i numeri: diciotto tiri a quattro di marca azzurra con quattro tiri in porta a uno.  Il tutto condito da diciassette cross e un palo. Perché allora, ci si chiederà, il Napoli non ha vinto?  La forza della Juventus è di avere grandi campioni che difendono come una  piccola squadra, la debolezza attuale del Napoli è non avere fisicità in attacco in partite del genere. Detta spiccia spiccia: se avesse avuto ancora Higuain… E qui diciamo subito che dei fischi e dei rancori ci interessa sino a un certo punto e che l’astio dei tifosi è legittimo e che la passione è per definizione esagerata. Tuttavia non fa massa critica. Ci colpisce, invece, come sia difficile per la Sarri band coniugare estetica e pratica. E cosa. quanto e chi dovrebbe avere il Napoli per superare l’endemico limite. Una prima riflessione riguarda la perseveranza (con, in aggiunta, l’inconsapevole compostezza). Il Napoli ha perso due punti non più per sfortuna, ma per demerito, ovvero l’errore difensivo iniziale. E su queste colpe nessuno si è strappato i capelli e si è lacerato il petto. Niente strazi, drammi, tragedie, apocalissi. E, al seguito, niente sgambetti, trappole, imboscate, pugnalate. Hamsik, che di solito fa il censore, non ha perso il suo gentile aplomb. Addirittura Sarri, ieri elegante nei toni come un ambasciatore, ha detto in perfetto stile conformista cose misurate e sagge. E qui ci assale il dubbio, vuoi vedere che il Napoli sta svoltando e intende seguire la  nuova strada, ragionevolmente sicuro che il lavoro ben fatto si accumula e dà frutti. Magari i ragazzi di Sarri vanno avanti, senza pensare che il risultato dovesse per forza arrivare subito o prestissimo. E quindi, dopo aver rifilato tanti tiri e cross alla Juve, ci si rivedrà fra tre giorni per l’atto secondo di Coppa Italia. E, a proposito. Lezione numero uno: la strategia si pondera, ma, una volta scelta, non si cambia. I risultati? beh quelli arriveranno. Almeno, crediamoci.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Napoli, è mancata solo la vittoria"

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03/04/2024 - 18:19

NAPOLI - Se anche la Juve alza muri e piazza filo spinato, in omaggio alla xenofobia del bel calcio, allora è proprio vero che il Napoli ha la forza delle idee e del gioco ed è temuto e temibile, sempre e comunque. Per non farsi prendere dall’enfasi consolatoria – sto’ pari è meglio di niente quando una squadra, la Lazio, segue a tre punti -, chiariamo bene che la Juve ha fatto un tiro-un gol, su solito bag difensivo del Napoli, e poi è svanita dietro il proprio estremismo catenacciaro. Per il resto il pallino della partita è stato nelle mani, anzi tra i piedi, dei napoletani. Lo dicono i numeri: diciotto tiri a quattro di marca azzurra con quattro tiri in porta a uno.  Il tutto condito da diciassette cross e un palo. Perché allora, ci si chiederà, il Napoli non ha vinto?  La forza della Juventus è di avere grandi campioni che difendono come una  piccola squadra, la debolezza attuale del Napoli è non avere fisicità in attacco in partite del genere. Detta spiccia spiccia: se avesse avuto ancora Higuain… E qui diciamo subito che dei fischi e dei rancori ci interessa sino a un certo punto e che l’astio dei tifosi è legittimo e che la passione è per definizione esagerata. Tuttavia non fa massa critica. Ci colpisce, invece, come sia difficile per la Sarri band coniugare estetica e pratica. E cosa. quanto e chi dovrebbe avere il Napoli per superare l’endemico limite. Una prima riflessione riguarda la perseveranza (con, in aggiunta, l’inconsapevole compostezza). Il Napoli ha perso due punti non più per sfortuna, ma per demerito, ovvero l’errore difensivo iniziale. E su queste colpe nessuno si è strappato i capelli e si è lacerato il petto. Niente strazi, drammi, tragedie, apocalissi. E, al seguito, niente sgambetti, trappole, imboscate, pugnalate. Hamsik, che di solito fa il censore, non ha perso il suo gentile aplomb. Addirittura Sarri, ieri elegante nei toni come un ambasciatore, ha detto in perfetto stile conformista cose misurate e sagge. E qui ci assale il dubbio, vuoi vedere che il Napoli sta svoltando e intende seguire la  nuova strada, ragionevolmente sicuro che il lavoro ben fatto si accumula e dà frutti. Magari i ragazzi di Sarri vanno avanti, senza pensare che il risultato dovesse per forza arrivare subito o prestissimo. E quindi, dopo aver rifilato tanti tiri e cross alla Juve, ci si rivedrà fra tre giorni per l’atto secondo di Coppa Italia. E, a proposito. Lezione numero uno: la strategia si pondera, ma, una volta scelta, non si cambia. I risultati? beh quelli arriveranno. Almeno, crediamoci.

 

 

Toni Iavarone

 

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