TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Questo Napoli non ha più fame"
24.11.2016 20:46 di Napoli Magazine

NAPOLI - L’immutabilità del Napoli ritorna, purtroppo, nella notte più importante. Fermo, ostinato nel suo prevedibile modo di proporsi, chiuso nella sua immobile bellezza, il Napoli fornisce l’impressione di chi le partite le prepari benissimo nella teoria, quasi che dalla lavagna poi si trasferisse in campo. Ma separare la teoria dalla pratica è un errore delittuoso. Ed  ecco che il Napoli, senza più ritmo (calo fisico?) e senza una vera prima punta, da squadra prepotente si trasforma in un gruppo di ragazzotti remissivi che s’accontentano di poco, di numeri senza sostanza, di traguardi fatui: il possesso palla, i tiri in porta, i passaggi realizzati. E il gol, la vittoria? Nulla di ciò, quindi nulla d’importante. Per vincere non esiste un solo modo di giocare a calcio, non esiste una sola squadra o un solo avversario. Tutt’altro, bisogna scegliersi la battaglia, trasformarsi in altro e sparigliare le carte della formazione che ti è di fronte. Senza tutto ciò, è chiaro perché sia finita con un inglorioso 0-0, Napoli-Dinamo Kiev, ultima tappa per una qualificazione più tranquilla in Champions. Tuttavia – come diceva il tal Flaiano - la situazione è grave, ma non è seria. Perché il pareggio, che brutto che sia stato, consente al Napoli di poter strappare anche una “x” nell’ultima decisiva sfida, quella di Lisbona contro il Benfica. Fin qui la notte europea. Poi c’è il resto e con esso un bel po’ di interrogativi: innanzitutto, che Napoli è questo? Imborghesito e un tantino bolso che spaccia uno stanco opporsi all’avversario come pressing. Napoli scontato e stanco, ormai ben lontano dall’appassionante dalla squadra d’attacco e d’avventura che strappava applausi a scena aperta. E, infine, che Napoli sarà? Se a Lisbona e in campionato, non tornerà a essere la formazione da primato che era nei pronostici e nelle speranze e che, invece, oggi ispira solo delusione. Forse nemmeno gli errori dell’arbitro assai mediocre (clamoroso il rigore su Gabbiadini) potranno servire da alibi per questo Napoli.  Una partita che Sarri spiega così: “Il pareggio tra Besiktas e Benfica, ha indotto la squadra ad accontentarsi dello 0-0”. Che dire al nostro caro Sarri, se non che è più facile appoggiarsi a un altro che stare in piedi da solo. 

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Questo Napoli non ha più fame"

di Napoli Magazine

24/11/2024 - 20:46

NAPOLI - L’immutabilità del Napoli ritorna, purtroppo, nella notte più importante. Fermo, ostinato nel suo prevedibile modo di proporsi, chiuso nella sua immobile bellezza, il Napoli fornisce l’impressione di chi le partite le prepari benissimo nella teoria, quasi che dalla lavagna poi si trasferisse in campo. Ma separare la teoria dalla pratica è un errore delittuoso. Ed  ecco che il Napoli, senza più ritmo (calo fisico?) e senza una vera prima punta, da squadra prepotente si trasforma in un gruppo di ragazzotti remissivi che s’accontentano di poco, di numeri senza sostanza, di traguardi fatui: il possesso palla, i tiri in porta, i passaggi realizzati. E il gol, la vittoria? Nulla di ciò, quindi nulla d’importante. Per vincere non esiste un solo modo di giocare a calcio, non esiste una sola squadra o un solo avversario. Tutt’altro, bisogna scegliersi la battaglia, trasformarsi in altro e sparigliare le carte della formazione che ti è di fronte. Senza tutto ciò, è chiaro perché sia finita con un inglorioso 0-0, Napoli-Dinamo Kiev, ultima tappa per una qualificazione più tranquilla in Champions. Tuttavia – come diceva il tal Flaiano - la situazione è grave, ma non è seria. Perché il pareggio, che brutto che sia stato, consente al Napoli di poter strappare anche una “x” nell’ultima decisiva sfida, quella di Lisbona contro il Benfica. Fin qui la notte europea. Poi c’è il resto e con esso un bel po’ di interrogativi: innanzitutto, che Napoli è questo? Imborghesito e un tantino bolso che spaccia uno stanco opporsi all’avversario come pressing. Napoli scontato e stanco, ormai ben lontano dall’appassionante dalla squadra d’attacco e d’avventura che strappava applausi a scena aperta. E, infine, che Napoli sarà? Se a Lisbona e in campionato, non tornerà a essere la formazione da primato che era nei pronostici e nelle speranze e che, invece, oggi ispira solo delusione. Forse nemmeno gli errori dell’arbitro assai mediocre (clamoroso il rigore su Gabbiadini) potranno servire da alibi per questo Napoli.  Una partita che Sarri spiega così: “Il pareggio tra Besiktas e Benfica, ha indotto la squadra ad accontentarsi dello 0-0”. Che dire al nostro caro Sarri, se non che è più facile appoggiarsi a un altro che stare in piedi da solo. 

 

 

Toni Iavarone

 

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