A MENTE FREDDA
A MENTE FREDDA - Sibilla su "NM": "Milik: non sempre l’erba del vicino è la migliore"
23.01.2019 18:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - Rieccoci.

 

Probabilmente le mie (lunghe) assenze, stanno diventando più famose delle mie presenze (molto) alternate, in fondo Celentano docet

 

Qui si parla soprattutto di Calcio e, in particolare, di Napoli ed io sono qui per questo.

 

Ciò premesso, veniamo al dunque, senza giri di parole.

 

Lo scorso fine settimana è stato il week end del “rimpianto”, complici il mercato, la vicenda Higuain e l’esplosione di Dùvan (Zapata).

 

Siamo passati dagli ultimi nostalgici di Cavani, ai rimbrotti-rimpianti per il Pipita-in-fuga-da-Milano, che per alcuni “si è dato la zappa sui piedi” lasciando Napoli (e io sono tra questi), mentre per altri il Napoli avrebbe dovuto farci un pensierino, già l’estate scorsa (mmhhh…), fino ad arrivare a maledire, nell’ordine, Sarri, De Laurentiis e Giuntoli per aver lasciato partire, senza batter ciglio (o fiatare), l’asso colombiano che sta facendo la fortuna della Dea orobica e di Gasperini.

 

C’è stato poi, un altro obiettivo delle invettive varie: Arek Milik. Tanto che qualcuno, nonostante fosse in un momento di grazia, gli ha persino augurato nuove disgrazie, ma il Calcio, quello che ancora ci appassiona e ci fa battere il cuore a mille, è bello proprio perché riesce a smentire tutti (o quasi) i luoghi comuni.

 

E così si arriva alla sfida con la Lazio, ad una prestazione super del gigante polacco, impreziosita da quello che sta diventando un marchio di fabbrica: la punizione alla Milik. Occorre, infatti, ricordare in questa sede, cosa disse Zibì Boniek a proposito dell’attaccante azzurro,  che suonava più o meno così: “Vedrete quando batterà le punizioni…”.

 

Caro Zibì, ma non solo. Devo dire che dopo gli accidenti che ne stavano minando più la testa che il fisico, ho sempre provato simpatia smisurata nei confronti di questo ragazzone che, è bene sottolinearlo, segna con tutti e due i piedi, è forte di testa, corre anche tanto per il suo fisico, gioca per sé (come ogni attaccante che si rispetti) ma anche per la squadra (non tutti gli attaccanti sanno o vogliono farlo) e in questo momento vola leggero come una farfalla, sulle ali dell’entusiasmo e della forma finalmente ritrovata, che fa ben sperare tifosi e club.

 

Vuoi vedere che il bomber ce l’avevamo in casa? Vuoi vedere che Maurizio Sarri, che volle fortemente il suo acquisto, aveva ragione? Vuoi vedere che Carlo Ancelotti sta plasmando un campione?

 

Vuoi vedere che, stavolta, “l’erba del vicino non sempre è la migliore”?

 

Alla prossima…

 

 

Michele Sibilla

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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A MENTE FREDDA - Sibilla su "NM": "Milik: non sempre l’erba del vicino è la migliore"

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23/01/2024 - 18:50

NAPOLI - Rieccoci.

 

Probabilmente le mie (lunghe) assenze, stanno diventando più famose delle mie presenze (molto) alternate, in fondo Celentano docet

 

Qui si parla soprattutto di Calcio e, in particolare, di Napoli ed io sono qui per questo.

 

Ciò premesso, veniamo al dunque, senza giri di parole.

 

Lo scorso fine settimana è stato il week end del “rimpianto”, complici il mercato, la vicenda Higuain e l’esplosione di Dùvan (Zapata).

 

Siamo passati dagli ultimi nostalgici di Cavani, ai rimbrotti-rimpianti per il Pipita-in-fuga-da-Milano, che per alcuni “si è dato la zappa sui piedi” lasciando Napoli (e io sono tra questi), mentre per altri il Napoli avrebbe dovuto farci un pensierino, già l’estate scorsa (mmhhh…), fino ad arrivare a maledire, nell’ordine, Sarri, De Laurentiis e Giuntoli per aver lasciato partire, senza batter ciglio (o fiatare), l’asso colombiano che sta facendo la fortuna della Dea orobica e di Gasperini.

 

C’è stato poi, un altro obiettivo delle invettive varie: Arek Milik. Tanto che qualcuno, nonostante fosse in un momento di grazia, gli ha persino augurato nuove disgrazie, ma il Calcio, quello che ancora ci appassiona e ci fa battere il cuore a mille, è bello proprio perché riesce a smentire tutti (o quasi) i luoghi comuni.

 

E così si arriva alla sfida con la Lazio, ad una prestazione super del gigante polacco, impreziosita da quello che sta diventando un marchio di fabbrica: la punizione alla Milik. Occorre, infatti, ricordare in questa sede, cosa disse Zibì Boniek a proposito dell’attaccante azzurro,  che suonava più o meno così: “Vedrete quando batterà le punizioni…”.

 

Caro Zibì, ma non solo. Devo dire che dopo gli accidenti che ne stavano minando più la testa che il fisico, ho sempre provato simpatia smisurata nei confronti di questo ragazzone che, è bene sottolinearlo, segna con tutti e due i piedi, è forte di testa, corre anche tanto per il suo fisico, gioca per sé (come ogni attaccante che si rispetti) ma anche per la squadra (non tutti gli attaccanti sanno o vogliono farlo) e in questo momento vola leggero come una farfalla, sulle ali dell’entusiasmo e della forma finalmente ritrovata, che fa ben sperare tifosi e club.

 

Vuoi vedere che il bomber ce l’avevamo in casa? Vuoi vedere che Maurizio Sarri, che volle fortemente il suo acquisto, aveva ragione? Vuoi vedere che Carlo Ancelotti sta plasmando un campione?

 

Vuoi vedere che, stavolta, “l’erba del vicino non sempre è la migliore”?

 

Alla prossima…

 

 

Michele Sibilla

 

Napoli Magazine 

 

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