MILANO-CORTINA - Il Palasharp è un'ipotesi per la sede dei volontari o broadcaster
L'ex Palasharp di Milano non sarà più una sede olimpica ma l'obiettivo del Comune è quello comunque di riuscire ad impiegarlo per i Giochi di Milano-Cortina del 2026 per ospitare qualche servizio collaterale, come sede per i broadcaster o per i migliaia di volontari che arriveranno in città. "Vogliamo che rimanga nel parametro olimpico - ha spiegato l'assessora allo Sport Martina Riva in commissione-. La Fondazione Milano-Cortina deve trovare una location per i broadcaster e per volontari, per attività generale di ospitality. E' un lavoro complicato perchè il Comune deve trovare risorse proprie per mettere a posto il Paalsharp e stiamo lavorando per verificare lo stato degli impianti e i costi dell'operazione". L'assessora ha precisato che l'ipotesi è quella di riadattarlo non per la capienza complessiva di 7mila persone ma per meno, riadattando solo il piano terra e non le tribune, visto che la struttura del tendone è in buone condizioni e ha resistito anche al nubifragio del 25 luglio, "speriamo di avere una risposta in un mese ma sono positiva". L'assessora ha ricordato che i costi per realizzare il progetto olimpico sono passati da 13 a 49 milioni e quindi l'operatore privato si è ritirato. "Stiamo valutando se ci sono gli estremi per un ricorso - ha detto - ma per una nuova progettualità non bastano pochi giorni e mesi. Ora dobbiamo pensare alle Olimpiadi, se poi si trasformasse in una sede non sportiva sarebbe un passo indietro perché dobbiamo restituire l'area alla città". Un progetto a lungo termine "senza un privato non si può fare - ha concluso-. Il ministro Matteo Salvini ha detto una cosa anche condivisibile, cioè se non c'è una progettualità meglio abbattere e costruire qualcosa di nuovo. Ovviamente questo qualcosa segnalo che non sarebbe sportivo, quindi prima di dare quell'area al residenziale mi prendo del tempo per trovare una soluzione".