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MINNEAPOLIS - La tennista Coco Gauff attivista: "Non state in silenzio"
05.06.2020 18:22 di Napoli Magazine

"Il silenzio delle persone buone è peggio della brutalità delle persone cattive. Non state in silenzio". Ha solo 16 anni Coco Gauff, ma non solo sui campi da tennis dimostra grande maturità, come le parole in un discorso dedicato alla tragica fine di George Floyd a Minneapolis. Giorni fa, la tennista Usa postò sui social un video in cui appariva con felpa e cappuccio tirato sulla testa e una cruciale domanda 'Sarò io la prossima?', ora ha voluto esprimere con più chiarezza il suo pensiero al dramma che sta infiammando e dividendo l'America, parlando da un palco a Delray Beach, la sua città. "Il mio nome è Coco e quella che ha parlato prima di me è mia nonna - ha esordito -. È triste che io sia qui a protestare per lo stesso motivo per cui protestava lei più di 50 anni fa. Dobbiamo agire, il mio futuro, quello di mio fratello e il vostro è nelle vostre mani. Io chiedo un cambiamento ora, è triste che sia dovuta morire un'altra persona nera per far capitare questo - ha proseguito -. Dobbiamo capire che andiamo avanti così da tanti anni. Avevo otto anni quando Trayvon Martin venne ucciso e perché io sono qua a sedici anni che ancora chiedo che cambi qualcosa? Mi spezza il cuore".

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MINNEAPOLIS - La tennista Coco Gauff attivista: "Non state in silenzio"

di Napoli Magazine

05/06/2024 - 18:22

"Il silenzio delle persone buone è peggio della brutalità delle persone cattive. Non state in silenzio". Ha solo 16 anni Coco Gauff, ma non solo sui campi da tennis dimostra grande maturità, come le parole in un discorso dedicato alla tragica fine di George Floyd a Minneapolis. Giorni fa, la tennista Usa postò sui social un video in cui appariva con felpa e cappuccio tirato sulla testa e una cruciale domanda 'Sarò io la prossima?', ora ha voluto esprimere con più chiarezza il suo pensiero al dramma che sta infiammando e dividendo l'America, parlando da un palco a Delray Beach, la sua città. "Il mio nome è Coco e quella che ha parlato prima di me è mia nonna - ha esordito -. È triste che io sia qui a protestare per lo stesso motivo per cui protestava lei più di 50 anni fa. Dobbiamo agire, il mio futuro, quello di mio fratello e il vostro è nelle vostre mani. Io chiedo un cambiamento ora, è triste che sia dovuta morire un'altra persona nera per far capitare questo - ha proseguito -. Dobbiamo capire che andiamo avanti così da tanti anni. Avevo otto anni quando Trayvon Martin venne ucciso e perché io sono qua a sedici anni che ancora chiedo che cambi qualcosa? Mi spezza il cuore".