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MUSICA - Gli spot dell'Universiade sulle note di Cannavacciuolo
18.06.2019 18:01 di Napoli Magazine

La musica di Lino Cannavacciuolo farà da colonna sonora agli spot della 30^ Summer Universiade che si terrà a Napoli e in Campania dal 3 al 14 luglio. Abballabbà, il nome del brano, “È una pizzica rivisitata, che trasmette un’energia forte, che richiama il battito – dice il maestro Cannavacciuolo - qualcosa che unisce, a prescindere dal tipo o dall’importanza dello sport”.

 

“Il primo approccio con la musica è stato con un tamburo, suonato in una banda dove accompagnavo mio padre che per hobby faceva il trombettista. Da lì ho capito che il mio era un reale interesse e alla fine ho scelto di studiare il violino”. Lino Cannavacciuolo sintetizza così i suoi primi passi nel mondo della musica che lo hanno portato a diplomarsi al Conservatorio di San Pietro a Majella, a Napoli, lavorando negli anni con alcuni tra i più grandi interpreti del teatro e della musica partenopea: Peppe Barra, Roberto De Simone, Pino Daniele.

 

Cannavacciuolo che non si professa grande sportivo intravede delle similitudini tra la pratica di uno sport e lo studio di uno strumento. “La disciplina o il sacrificio. Penso che lo sport sia in qualche modo una forma d’arte, una salvezza per un giovane, perché se lo pratichi significa che hai già almeno un riferimento sano. E questo ti aiuta a vivere meglio il tuo percorso di vita”.

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MUSICA - Gli spot dell'Universiade sulle note di Cannavacciuolo

di Napoli Magazine

18/06/2024 - 18:01

La musica di Lino Cannavacciuolo farà da colonna sonora agli spot della 30^ Summer Universiade che si terrà a Napoli e in Campania dal 3 al 14 luglio. Abballabbà, il nome del brano, “È una pizzica rivisitata, che trasmette un’energia forte, che richiama il battito – dice il maestro Cannavacciuolo - qualcosa che unisce, a prescindere dal tipo o dall’importanza dello sport”.

 

“Il primo approccio con la musica è stato con un tamburo, suonato in una banda dove accompagnavo mio padre che per hobby faceva il trombettista. Da lì ho capito che il mio era un reale interesse e alla fine ho scelto di studiare il violino”. Lino Cannavacciuolo sintetizza così i suoi primi passi nel mondo della musica che lo hanno portato a diplomarsi al Conservatorio di San Pietro a Majella, a Napoli, lavorando negli anni con alcuni tra i più grandi interpreti del teatro e della musica partenopea: Peppe Barra, Roberto De Simone, Pino Daniele.

 

Cannavacciuolo che non si professa grande sportivo intravede delle similitudini tra la pratica di uno sport e lo studio di uno strumento. “La disciplina o il sacrificio. Penso che lo sport sia in qualche modo una forma d’arte, una salvezza per un giovane, perché se lo pratichi significa che hai già almeno un riferimento sano. E questo ti aiuta a vivere meglio il tuo percorso di vita”.