Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto l’ex tennista Paolo Bertolucci: "No di Sinner alla Coppa Davis? Lo si sapeva da un anno, non capisco perché tutti siano sorpresi della sua scelta. Il numero 1 del mondo l’ha vinta nel primo anno e si è ripetuto anche nel secondo anno per aiutare Berrettini, mantenendo una sua promessa personale. Dopo di che, Sinner è un libero professionista e non deve dare conto a nessuno circa la sua attività. Io preferisco di più che Sinner vinca a New York che a Wimbledon e che alzi la terza Coppa Davis. Tra l’altro fino a 2-3 anni fa nessuno sapeva neanche più dell’esistenza della Coppa Davis. L’ha resa solo famosa Sinner contribuendo al 99% a farcela vincere a noi italiani. Ricordatevi che nel tennis non c’è una società o una squadra che copre tutti gli infortuni e gli stipendi dei giocatori. I tennisti sono loro che gestiscono le loro aziende personali e per questo devono pensare a se stessi e a massimizzare il loro rendimento sulle prestazioni dei loro anni di carriera, altrimenti rischierebbero di non vedere un euro per tanto tempo. La Coppa Davis è morta 30 anni fa e l’hanno definitivamente ammazzata pochi anni fa con questa nuova formula. Ora ditemi voi chi rinuncerebbe a 6 milioni di euro per andare a giocare a Riyad per difendere la maglia azzurra a Bologna. Voglio vedere chi alzerebbe il ditino e farebbe una cosa del genere. Voglio vederlo in faccia! La vita non cambia se giochi una settimana a Bologna. Federer ha vinto una sola edizione e Alcaraz ha disputato solo otto gare della Coppa Davis e nessuno ha fatto lo stesso processo mediatico che è stato fatto per Sinner. A Wimbledon lo speaker diceva agli altoparlanti: “Sinner from Italy!”. Sinner ha in mano la bandiera tricolore del nostro paese e la porta in giro per il mondo. Questa è la cosa più importante. Tra l’altro, ci tengo a dire che abbiamo una squadra forte e i tennisti italiani non devono aver paura di nascondersi dietro il nome di Sinner. È ora che anche loro si mettano in mostra, che salgano sul podio e alzino la coppa. Possiamo vincere, non è facile ma possiamo farlo. Siamo altamente competitivi, anche senza Sinner. Incontro con Mattarella? A me neanche mi invitarono quando vinsi la Coppa Davis in Cile, se per questo non volevano neanche che partissi. Al di là di tutto, non è che ogni volta che Sinner vince qualcosa deve andare dal Presidente della Repubblica. È impensabile!".
di Napoli Magazine
21/10/2025 - 15:26
Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto l’ex tennista Paolo Bertolucci: "No di Sinner alla Coppa Davis? Lo si sapeva da un anno, non capisco perché tutti siano sorpresi della sua scelta. Il numero 1 del mondo l’ha vinta nel primo anno e si è ripetuto anche nel secondo anno per aiutare Berrettini, mantenendo una sua promessa personale. Dopo di che, Sinner è un libero professionista e non deve dare conto a nessuno circa la sua attività. Io preferisco di più che Sinner vinca a New York che a Wimbledon e che alzi la terza Coppa Davis. Tra l’altro fino a 2-3 anni fa nessuno sapeva neanche più dell’esistenza della Coppa Davis. L’ha resa solo famosa Sinner contribuendo al 99% a farcela vincere a noi italiani. Ricordatevi che nel tennis non c’è una società o una squadra che copre tutti gli infortuni e gli stipendi dei giocatori. I tennisti sono loro che gestiscono le loro aziende personali e per questo devono pensare a se stessi e a massimizzare il loro rendimento sulle prestazioni dei loro anni di carriera, altrimenti rischierebbero di non vedere un euro per tanto tempo. La Coppa Davis è morta 30 anni fa e l’hanno definitivamente ammazzata pochi anni fa con questa nuova formula. Ora ditemi voi chi rinuncerebbe a 6 milioni di euro per andare a giocare a Riyad per difendere la maglia azzurra a Bologna. Voglio vedere chi alzerebbe il ditino e farebbe una cosa del genere. Voglio vederlo in faccia! La vita non cambia se giochi una settimana a Bologna. Federer ha vinto una sola edizione e Alcaraz ha disputato solo otto gare della Coppa Davis e nessuno ha fatto lo stesso processo mediatico che è stato fatto per Sinner. A Wimbledon lo speaker diceva agli altoparlanti: “Sinner from Italy!”. Sinner ha in mano la bandiera tricolore del nostro paese e la porta in giro per il mondo. Questa è la cosa più importante. Tra l’altro, ci tengo a dire che abbiamo una squadra forte e i tennisti italiani non devono aver paura di nascondersi dietro il nome di Sinner. È ora che anche loro si mettano in mostra, che salgano sul podio e alzino la coppa. Possiamo vincere, non è facile ma possiamo farlo. Siamo altamente competitivi, anche senza Sinner. Incontro con Mattarella? A me neanche mi invitarono quando vinsi la Coppa Davis in Cile, se per questo non volevano neanche che partissi. Al di là di tutto, non è che ogni volta che Sinner vince qualcosa deve andare dal Presidente della Repubblica. È impensabile!".