Bufera di polemiche su una delle gare dei prossimi Giochi olimpici che faceva più sognare gli appassionati, il surf a Tahiti, sul sito "cult" di Teahupoo, famoso fra i praticanti della disciplina come il luogo della più alta onda del mondo. A ridare fiato ai fautori di un 'piano B' che prevederebbe il rimpatrio delle gare sulla costa atlantica francese - quella di Biarritz - c'è stato il fallimento, la settimana scorsa, del test organizzato sul luogo delle gare. Gli organizzatori avrebbero dovuto dimostrare agli ambientalisti che l'allestimento della contestata torre dei giudici di gara non comporta danni per l'ambiente, e in particolare per la barriera corallina. Ma il test, al quale il comitato organizzatore e il governo avevano invitato giornalisti e associazioni ecologiste, è completamente fallito. L'addetto che avrebbe dovuto guidare la chiatta di 4 metri utilizzata per installare la torre non era stato adeguatamente istruito sul percorso ed è finito con la piattaforma sulla barriera danneggiandola e strappando via parti di corallo. Le pessime condizioni meteo hanno fatto il resto. La procedura, in teoria, avrebbe dovuto aprire la strada all'installazione di una torre meno imponente di quella prevista in un primo momento e considerata letale per la barriera corallina. A conclusione del test, il presidente polinesiano, Moetai Brotherson, ottimista alla vigilia, ha ammesso che se non verrà trovata una soluzione "ci si dovrà porre una domanda sulla possibilità di confermare queste prove di surf a Teahupoo". Scartata l'ipotesi degli ecologisti di ricorrere a una "torre di legno", più "soft" per la barriera corallina ma pericolosa per chi la dovrebbe poi utilizzare, resta quella dell'impianto meno invasivo che per ora non è stato possibile neppure testare. Il tempo stringe, l'opposizione degli ecologisti di Teahupoo rischia di aggiungere la questione del surf a quella ancora più scottante della riforma fiscale a Tahiti. Ma per il Comitato organizzatore, il surf a Teahupoo era il fiore all'occhiello dei giochi e abbandonare Tahiti rappresenterebbe una prima, grave macchia nel percorso di avvicinamento ai Giochi.
di Napoli Magazine
06/12/2023 - 11:47
Bufera di polemiche su una delle gare dei prossimi Giochi olimpici che faceva più sognare gli appassionati, il surf a Tahiti, sul sito "cult" di Teahupoo, famoso fra i praticanti della disciplina come il luogo della più alta onda del mondo. A ridare fiato ai fautori di un 'piano B' che prevederebbe il rimpatrio delle gare sulla costa atlantica francese - quella di Biarritz - c'è stato il fallimento, la settimana scorsa, del test organizzato sul luogo delle gare. Gli organizzatori avrebbero dovuto dimostrare agli ambientalisti che l'allestimento della contestata torre dei giudici di gara non comporta danni per l'ambiente, e in particolare per la barriera corallina. Ma il test, al quale il comitato organizzatore e il governo avevano invitato giornalisti e associazioni ecologiste, è completamente fallito. L'addetto che avrebbe dovuto guidare la chiatta di 4 metri utilizzata per installare la torre non era stato adeguatamente istruito sul percorso ed è finito con la piattaforma sulla barriera danneggiandola e strappando via parti di corallo. Le pessime condizioni meteo hanno fatto il resto. La procedura, in teoria, avrebbe dovuto aprire la strada all'installazione di una torre meno imponente di quella prevista in un primo momento e considerata letale per la barriera corallina. A conclusione del test, il presidente polinesiano, Moetai Brotherson, ottimista alla vigilia, ha ammesso che se non verrà trovata una soluzione "ci si dovrà porre una domanda sulla possibilità di confermare queste prove di surf a Teahupoo". Scartata l'ipotesi degli ecologisti di ricorrere a una "torre di legno", più "soft" per la barriera corallina ma pericolosa per chi la dovrebbe poi utilizzare, resta quella dell'impianto meno invasivo che per ora non è stato possibile neppure testare. Il tempo stringe, l'opposizione degli ecologisti di Teahupoo rischia di aggiungere la questione del surf a quella ancora più scottante della riforma fiscale a Tahiti. Ma per il Comitato organizzatore, il surf a Teahupoo era il fiore all'occhiello dei giochi e abbandonare Tahiti rappresenterebbe una prima, grave macchia nel percorso di avvicinamento ai Giochi.