Il caso delle sciabolatrici russe ammesse ai Mondiali di Tbilisi, sebbene come 'atlete neutrali', nonostante facciano parte dei gruppi sportivi militari e, in almeno un caso, siano apertamente sostenitrici del presidente Vladimir Putin, è sfociato in protesta.
Oggi infatti era il giorno proprio della sciabola donne, così all'interno dell'impianto dove si stava svolgendo la competizione tre persone, due ragazze e un uomo, hanno esposto dei cartelli con scritte contro gli "invasori" e urla, che hanno costretto gli addetti alla sicurezza ad intervenire e a portare fuori queste persone.
Ma all'esterno della struttura ce n'erano molte di più, anche loro riunitesi per protestare rumorosamente contro la presenza delle varie Egorian, Niktina e Velikaya, quest'ultima che ha perfino il grado di maggiore dell'Armata Rossa. Ognuna di loro è legata all'esercito russo, cosa espressamente in contrasto con i criteri di eleggibilità dettati dal Cio per riammettere i russi alle gare dopo l'inizio l'invasione dell' Ucraina.
A 'incendiare' ancora di più l'atmosfera è poi arrivata anche la vittoria finale, quindi la medaglia d'oro, di Yana Egorian, proprio una delle atlete tesserate per il Cska e quindi l'esercito, che in finale ha battuto la polacca Zuzanna Cieslar per 15-11. E a rendere più imbarazzante la cosa il bronzo, e quindi la presenza sul podio, anche dell'ucraina Alina Komashchuk.
Contro la partecipazione ai Mondiali delle sciabolatrici della Russia c'era stata una dura presa di posizione da parte di 447 schermidori e tecnici di 40 paesi che avevano firmato una lettera aperta contro la decisione della Fie, la federazione internazionale, di semplificare la procedura di verifica della "neutralità" degli atleti provenienti da Russia e Bielorussia.
La lettera era stata pubblicata dalla schermitrice ucraina Olga Kharlan sul suo profilo Instagram con il commento "La 'neutralità' sta arrivando ai Mondiali di Tbilisi… Ottimo lavoro, Fie!", aveva scritto sarcasticamente la quattro volte campionessa del mondo fidanzata dell'azzurro Luigi Samele.
di Napoli Magazine
27/07/2025 - 19:46
Il caso delle sciabolatrici russe ammesse ai Mondiali di Tbilisi, sebbene come 'atlete neutrali', nonostante facciano parte dei gruppi sportivi militari e, in almeno un caso, siano apertamente sostenitrici del presidente Vladimir Putin, è sfociato in protesta.
Oggi infatti era il giorno proprio della sciabola donne, così all'interno dell'impianto dove si stava svolgendo la competizione tre persone, due ragazze e un uomo, hanno esposto dei cartelli con scritte contro gli "invasori" e urla, che hanno costretto gli addetti alla sicurezza ad intervenire e a portare fuori queste persone.
Ma all'esterno della struttura ce n'erano molte di più, anche loro riunitesi per protestare rumorosamente contro la presenza delle varie Egorian, Niktina e Velikaya, quest'ultima che ha perfino il grado di maggiore dell'Armata Rossa. Ognuna di loro è legata all'esercito russo, cosa espressamente in contrasto con i criteri di eleggibilità dettati dal Cio per riammettere i russi alle gare dopo l'inizio l'invasione dell' Ucraina.
A 'incendiare' ancora di più l'atmosfera è poi arrivata anche la vittoria finale, quindi la medaglia d'oro, di Yana Egorian, proprio una delle atlete tesserate per il Cska e quindi l'esercito, che in finale ha battuto la polacca Zuzanna Cieslar per 15-11. E a rendere più imbarazzante la cosa il bronzo, e quindi la presenza sul podio, anche dell'ucraina Alina Komashchuk.
Contro la partecipazione ai Mondiali delle sciabolatrici della Russia c'era stata una dura presa di posizione da parte di 447 schermidori e tecnici di 40 paesi che avevano firmato una lettera aperta contro la decisione della Fie, la federazione internazionale, di semplificare la procedura di verifica della "neutralità" degli atleti provenienti da Russia e Bielorussia.
La lettera era stata pubblicata dalla schermitrice ucraina Olga Kharlan sul suo profilo Instagram con il commento "La 'neutralità' sta arrivando ai Mondiali di Tbilisi… Ottimo lavoro, Fie!", aveva scritto sarcasticamente la quattro volte campionessa del mondo fidanzata dell'azzurro Luigi Samele.