Attualità
CORONAVIRUS - De Luca apre alle consegne a domicilio ma alcuni pizzaioli di Napoli protestano: "Meglio non aprire, non conviene", i dettagli
23.04.2020 18:35 di Napoli Magazine

L'ultima ordinanza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha reso possibile, da lunedì 27 aprile, il delivery per alcuni esercizi commerciali, ovvero la consegna a domicilio per pizzerie, bar, pasticcerie e ristoranti. Alcune pizzerie a Napoli, però, sono in rivolta perché i costi per effettuare le consegne sarebbero superiori agli incassi. In primis Gino Sorbillo, che tramite i suoi social ha annunciato che il 27 aprile non riaprirà e ragionerà sul da farsi con altri ristoratori. E tra questi c'è anche Paolo Pagnani, titolare della pizzeria Brandi: "Senza lo sblocco del take away, che non è previsto dall’ordinanza, il delivery non lo riprenderemo almeno fino al 4 maggio. Il delivery è utile a seconda della tipologia di ristorante. Chi operava già con la consegna a domicilio trarrà giovamento dall’ordinanza, ma noi di solito facciamo asporto al banco e consegne nelle zone circostanti al locale. Affidarci oggi a una piattaforma ci costerebbe il 35% Iva esclusa su ogni ordinazione. Un costo alto. Il delivery sarebbe appetibile per noi con il take away, che consentirebbe ai clienti di venire a prendere la pizza in negozio, in questo modo potremo dare respiro ai nostri dipendenti, che tra l’altro non hanno ricevuto ancora la cassa integrazione. Preferiamo aspettare ancora qualche settimana e organizzare una riapertura vera e propria", le sue parole riportate da l'edizione on line del Mattino.

ULTIMISSIME ATTUALITÀ
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
CORONAVIRUS - De Luca apre alle consegne a domicilio ma alcuni pizzaioli di Napoli protestano: "Meglio non aprire, non conviene", i dettagli

di Napoli Magazine

23/04/2024 - 18:35

L'ultima ordinanza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha reso possibile, da lunedì 27 aprile, il delivery per alcuni esercizi commerciali, ovvero la consegna a domicilio per pizzerie, bar, pasticcerie e ristoranti. Alcune pizzerie a Napoli, però, sono in rivolta perché i costi per effettuare le consegne sarebbero superiori agli incassi. In primis Gino Sorbillo, che tramite i suoi social ha annunciato che il 27 aprile non riaprirà e ragionerà sul da farsi con altri ristoratori. E tra questi c'è anche Paolo Pagnani, titolare della pizzeria Brandi: "Senza lo sblocco del take away, che non è previsto dall’ordinanza, il delivery non lo riprenderemo almeno fino al 4 maggio. Il delivery è utile a seconda della tipologia di ristorante. Chi operava già con la consegna a domicilio trarrà giovamento dall’ordinanza, ma noi di solito facciamo asporto al banco e consegne nelle zone circostanti al locale. Affidarci oggi a una piattaforma ci costerebbe il 35% Iva esclusa su ogni ordinazione. Un costo alto. Il delivery sarebbe appetibile per noi con il take away, che consentirebbe ai clienti di venire a prendere la pizza in negozio, in questo modo potremo dare respiro ai nostri dipendenti, che tra l’altro non hanno ricevuto ancora la cassa integrazione. Preferiamo aspettare ancora qualche settimana e organizzare una riapertura vera e propria", le sue parole riportate da l'edizione on line del Mattino.