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CORONAVIRUS - Galli: "I più fragili sono stati già colpiti dal virus, ora c’è una piccola coda di questa epidemia"
25.05.2020 14:59 di Napoli Magazine

Massimo Galli, primario di Malattie Infettive all’Ospedale Sacco di Milano, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La7: "Non abbiamo evidenze che il virus sia depotenziato, ma la speranza è che la trasmissione sia limitata. Gran parte delle persone che sono uscite da casa con il virus addosso. C’è qualche evidenza su un virus che sembra meno capace di infettare, le terapie intensive che si svuotano solo il grande segnale che ci ha permesso di passare alla Fase2. Questa è una malattia che vede arrivare il 10-15% dei colpiti, di questi arrivano in ospedale quelli che hanno sintomi più forti. C’è poi un 80% di persone che in ospedale che non ci arriva, ma non perché il virus sia depotenziato ma perché questi soggetti hanno avuto risposte immunitarie più forti contro questo virus. Probabilmente i più fragili sono stati già colpiti dal virus, ora c’è una piccola coda di questa epidemia”.

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CORONAVIRUS - Galli: "I più fragili sono stati già colpiti dal virus, ora c’è una piccola coda di questa epidemia"

di Napoli Magazine

25/05/2024 - 14:59

Massimo Galli, primario di Malattie Infettive all’Ospedale Sacco di Milano, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La7: "Non abbiamo evidenze che il virus sia depotenziato, ma la speranza è che la trasmissione sia limitata. Gran parte delle persone che sono uscite da casa con il virus addosso. C’è qualche evidenza su un virus che sembra meno capace di infettare, le terapie intensive che si svuotano solo il grande segnale che ci ha permesso di passare alla Fase2. Questa è una malattia che vede arrivare il 10-15% dei colpiti, di questi arrivano in ospedale quelli che hanno sintomi più forti. C’è poi un 80% di persone che in ospedale che non ci arriva, ma non perché il virus sia depotenziato ma perché questi soggetti hanno avuto risposte immunitarie più forti contro questo virus. Probabilmente i più fragili sono stati già colpiti dal virus, ora c’è una piccola coda di questa epidemia”.